Aggiornamenti e News

giovedì 9 febbraio 2023

10 febbraio: ONORE AI MARTIRI DELLE FOIBE


 

VINCERE ALLA REGIONE LAZIO con Antonello AURIGEMMA e Laura CORROTTI


 VINCERE ALLA REGIONE LAZIO!

Ieri sera 800 PERSONE per la festa di chiusura della campagna elettorale di Aurigemma e Corrotti. Presenti anche i parlamentari Andrea de Bertoldi, Marco Silvestroni e Chiara Colosimo. 


martedì 7 febbraio 2023

sabato 7 gennaio 2023

FRANCO, FRANCESCO e STEFANO: PRESENTI !!! Acca Larentia, quarantacinque anni dopo (1978 – 2023)

 

FRANCO, FRANCESCO e STEFANO: PRESENTI !!! Acca Larentia, quarantacinque anni dopo (1978 – 2023)




Via Acca Larentia è uno spiazzo tra i palazzi del quartiere Tuscolano. Siamo a Roma ed è la sera del 7 gennaio 1978, si apre una porta: è quella di una sezione del MSI. Da quella che è una sede storica del Movimento sociale escono Franco Bigonzetti, per primo, e poi Francesco Ciavatta, due giovani rispettivamente­ di 19 e 18 anni. Dietro di loro altri ragazzi che fanno appena in temo a rientrare nella sezione quando da dietro un colonnato parte una sventagliata di proiettili. A sparare è una mitraglietta Skorpion, un’arma che ad Acca Larentia fa la sua prima mortale comparsa in quella carneficina che sono stati gli anni di piombo. A sparare è un gruppo di fuoco appartenente ad una sigla nuova nella galassia terroristica di sinistra, i Nact (Nuclei armati per il contropotere territoriale). Volti coperti da passamontagna che ancora oggi, trentacinque anni dopo, non hanno un nome.
Franco Bigonzetti viene centrato a un occhio e muore all’istante accasciandosi in una pozza di sangue davanti all’ingresso della sezione. Francesco Ciavatta scampa alla prima raffica: viene colpito alla schiena da una seconda sventagliata di proiettili mentre tenta disperatamente di darsi alla fuga da una rampa di scale. Non muore subito ma arrivato in cima alle scale si accascia, morirà tra le mani dei primi soccorritori. Più tardi, nel corso degli scontri tra militanti e forze dell’ordine seguiti al gesto sconsiderato di un operatore TV che spegne un mozzicone di sigaretta nella pozza di sangue all’ingresso della sede del MSI, un carabiniere centra con una pistolettata Stefano Recchioni, 19 anni, anche lui militante del Movimento sociale. Morirà due giorni dopo.
Francesco Ciavatta era originario di Montagano, un piccolo paesino alle porte di Campobasso, dove oggi e sepolto e dove vive ancora la mamma, Angelina Mariano. Il papà di Francesco, Antonio, è sepolto anche lui in quel piccolo cimitero di montagna, a pochi passi dal figlio. Antonio Ciavatta non riuscì a superare quel dolore e si tolse la vita in un modo atroce: seduto su una panchina, in un giardinetto dello stesso quartiere, bevve un’intera bottiglia di acido muriatico. Lo ritrovarono che non aveva più un volto. I genitori di Francesco, per la cronaca e per la Storia, sono di origini umilissime: un ex minatore lui, una ex contadina lei. Entrambi si erano trasferiti a Roma, dove lavoravano come portieri in un condominio. Per loro una sorta di benedizione. Francesco era il loro unico figlio

venerdì 18 novembre 2022

GIUSTIZIA: PALAMARA A 'LA VOCE D'ITALIA', NORDIO TRA LE PERSONE PIU' INDICATE PER NECESSARIA RIFORMA GIUSTIZIA, ANCHE SU SEPARAZIONE CARRIERE

GIUSTIZIA: PALAMARA A 'LA VOCE D'ITALIA', NORDIO TRA LE PERSONE PIU' INDICATE PER NECESSARIA RIFORMA GIUSTIZIA, ANCHE SU SEPARAZIONE CARRIERE


ROMA 18 nov - " La riforma della Giustizia è assolutamente necessaria e il Ministro Carlo Nordio è persona tra le più indicate per poterla affrontare, anche sulla separazione delle carriere, ove ci vorrà molto coraggio, bisognerà osare, arrivare lì dove la politica non è mai arrivata, ossia superare quel blocco che viene da parti del mondo della magistratura e della politica, molto restie ai cambiamenti: sarà un tema molto caldo".

Lo ha detto Luca Palamara ai microfoni de La Voce d'Italia (www.webradio.it), intervistato da Fabio Schiuma, insieme ad Andrea Marrone e al giornalista Antonio Angeli, sul tema 'MPS: David Rossi, tre pm indagati e un suicidio che non convince'.

"Mi auguro di poter essere -ha concluso Palamara- una sorta di pungolo per mettere a disposizione della politica, proposte che interessano il mondo della giustizia e soprattutto il superamento delle varie problematiche legate al mondo della magistratura".


in allegato locandina dell'intervista

lunedì 14 novembre 2022

EMIRATI ARABI: APPELLO DI ANDREA COSTANTINO E DELLA MOGLIE STEFANIA AL PRESIDENTE MELONI, "NON CE LA FACCIO PIÙ"

EMIRATI ARABI: APPELLO DI ANDREA COSTANTINO E DELLA MOGLIE STEFANIA AL PRESIDENTE MELONI, "NON CE LA FACCIO PIÙ"                                                                            Dalla Farnesina, "è innocente: rilanciare relazioni recuperando errori del passato"  



ROMA, 14 nov - "Andrea Costantino è un italiano che era all'estero e stava facendo il suo lavoro, promuovendo l'economia del nostro paese, ed è rimasto vittima di situazioni più ampie: 21 mesi per un caso a mio avviso di innocenza, sono troppi".                                        Lo ha detto Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le politiche migratorie della Farnesina, raggiunto telefonicamente durante una trasmissione radiofonica condotta da Fabio Schiuma in onda stamattina su 'La Voce d'Italia' (www.webradiotv.it).        

Per Vignali, "quello di Andrea Costantino è un caso che si trascina da troppo tempo, una situazione che ha assunto contorni drammatici per problemi fisici e condizioni di detenzione. Io stesso non sono riuscito a capire in tutti questi mesi le ragioni per le quali Andrea sia bloccato negli Emirati: mi sono fatto l'idea che sia fondamentalmente innocente. Costantino però -ha proseguito- è uscito di prigione: un segnale degli Emirati Arabi di vicinanza e di apertura per il rilancio delle relazioni con l'Italia, che va colto, poiché non è nell'interesse di nessuno il perpetuarsi della situazione. Sono sicuro che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia seguendo con attenzione il caso e possa riallacciare le relazioni su un piano più collaborativo, recuperando alcuni errori del passato. Sono convinto che il Premier e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani faranno la loro parte, visto che anche quest'ultimo si è già incontrato con il suo omologo degli Emirati: trovare un'intesa soprattutto politica. E gli emiratini lo stanno aspettando.                                Siamo vicini -ha concluso Vignali- alla liberazione di Andrea, serve un ultimo passaggio e spero che anche trasmissioni come queste che contribuiscono a mantenere l'attenzione al caso, possano essere utili".              Dal canto suo Andrea Costantino, collegato dall'Ambasciata italiana ad Abu Dhabi, ha rivolto insieme alla moglie Stefania  Giudice, anch'essa in onda insieme al giornalista de La Verità, Alessandro Da Rold, il comandante Caio Mussolini e all'altro conduttore Andrea Marrone, un appello al Presidente Meloni. "Mi appello al Presidente Meloni -ha detto Costantino- al suo cuore, affinché intervenga il prima possibile per una soluzione politica che mi riporti a casa. Sono provato, fisicamente ed emotivamente: non ce la faccio più. Lei ha una figlia circa della stessa età della mia: me la faccia riabbracciare, dando seguito al suo appello fatto 15 mesi fa al governo di allora, proprio per la mia liberazione". Per la moglie Stefania Giudice, "l'unica strada fattibile è il riavvicinamento agli Emirati Arabi e per questo serve un intervento forte e diretto di Giorgia Meloni. Mi appello a lei anche come mamma".