Aggiornamenti e News

martedì 27 febbraio 2018

Tor Pignattara, la denuncia: "Bombole a gas nei box di via Giovannoli. Intervenga il Prefetto".

Il consigliere Sabbatani-Schiuma torna sul "cantiere della vergogna".
"Chiedo al Prefetto di Roma, Paola Basilone, di intervenire urgentemente, avvalendosi del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. La situazione di degrado e di illegalità diffusa all'interno del ribattezzato 'cantiere della vergogna' di via Giovannoli a Torpignattara, sta ora oltrepassando ogni limite, con l'utilizzo di bombole del gas dentro un box privato adibito a moschea. Vogliamo attendere una tragedia?". 
E' la denuncia, l'ennesima, di Fabio Sabbatani Schiuma, consigliere del municipio V già candidato presidente per il centrodestra, sulle condizioni del cantiere di via Alò Giovannoli. 
"I cittadini - continua la nota - sono esasperati e ora temono il peggio: nel box sotterraneo, utilizzato impropriamente come luogo di culto dalla comunità bengalese, ora si violano le più elementari norme sulla sicurezza". Tantissime negli anni le denunce, sia di esponenti politici che di semplici cittadini agli uffici, polizia locale, Procura della Repubblica. 

La storia del cantiere.
Il cantiere è infatti più che noto alle cronache locali. Una storia iniziata nel quadrante 14 anni fa, quando la ditta Bts ha preso in concessione l'area compresa tra via Giovannoli e via Cartaro, edificando palazzine (tutte vendute) e affittando i box alla comunità islamica locale che li ha adibiti a centri di culto. Nel tempo non sono mancate le contestazioni degli abitanti dei palazzi limitrofi, specie in relazione agli eventi religiosi celebrati nell'area di cantiere. Ma soprattutto le rimostranze sono legate alle mancate opere di compensazione. Una porzione di terreno da risanare e una strada di collegamento tra il quadrante e via della Marranella che ancora aspetta il collaudo e la presa in consegna da parte del municipio con annessa apertura al traffico. Gli abitanti attendono quel che gli spetta.

Fonte: ROMATODAY

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NEVE A ROMA: SCHIUMA, ALBERI CADUTI NON POTATI, CHE FINE HA FATTO GARA EUROPEA PER MANUTENZIONE ALBERATURE?

ROMA, 26 feb - “Più di cento alberi crollati sotto il peso di 5 centimetri di neve vuol dire che le potature non sono state effettuate per niente o male. E infatti da giugno scorso non abbiamo più notizie dei due bandi europei, uno riguardante la manutenzione di parchi e giardini (verde ‘orizzontale’) di 4 milioni, l'altro quella delle alberature che prevedeva un importo di 5 milioni. Da fonti stampa avevamo appreso infatti che sarebbe stato tutto sospeso, in quanto la gara non era conforme al codice degli appalti, modificato il 19 aprile con dl 56/2017 dal governo centrale. Pubblicato in gazzetta ufficiale sei giorni dopo, il 24 dello stesso mese, il testo del bando non aveva infatti tenuto conto degli avvenuti cambiamenti e il 21 giugno c'e' stata la nota di avviso di sospensione 'a data da destinarsi' da parte del Dipartimento per la Razionalizzazione della Spesa".Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale del Movimento Riva Destra e consigliere del Municipio V di Roma."C'era anche -continua la nota-  un terzo bando, quello che il 1° luglio scorso prevedeva la partenza del monitoraggio e messa in sicurezza di 80mila alberature, per il pronto intervento e la sorveglianza h24 sugli alberi che fiancheggiano le strade e sulle piante del grandi parchi.Abbiamo appreso -conclude la nota- sempre da fonte stampa, che era stato  firmato l'affidamento a nove ditte private per un valore complessivo dell'appalto di 2,2 milioni di euro, spacchettato in nove lotti. Ma il decimo lotto, che interessa i municipi IV, V e VI, non sarebbe stato assegnato per mancanza di offerte.Schiuma aggiunge infine che "il Presidente del Municipio V, Giovanni Boccuzzi, non ha mai risposto alle mie interrogazioni in merito, mentre il verde, dai parchi agli alberi in strada, versa in condizioni pietose e un po' di neve cadono i rami e gli alberi stessi e d'estate scoppiano incendi: cartoline quotidiane di un'incuria a cui l'amministrazione non ha ancora evidentemente messo mano".

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