Aggiornamenti e News

venerdì 12 settembre 2014

SICILIA:RIVA DESTRA PARTECIPA A RIUNIONE LISTA MUSUMECI

ROMA, 12 set - 
"Una nostra delegazione parteciperà ai lavori di “Costruire l’alternativa a Crocetta”, il meeting siciliano della Lista Musumeci, che si terrà domani, sabato 13, a Sant'Alessio nella riviera messinese".
Lo dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma e Alfio Bosco, rispettivamente segretario nazionale e portavoce del movimento Riva Destra.
"Riva Destra - continua la nota - sarà rappresentata alla Conferenza regionale della lista che fa capo a Nello Musumeci, da Loredana Turchetti e Giuseppe Murè, rispettivamente dirigente nazionale e responsabile dell'organizzazione del nostro movimento.
Saremo attenti - prosegue la nota - ai lavori di sabato e restiamo desiderosi di dare il nostro contributo alla ricostruzione, da destra, di un'area politica oggi in frantumi, a causa dei fallimenti di Fini e dei suoi ex colonnelli.
La destra - conclude la nota - resta vitale in qualsiasi coalizione che voglia opporsi alle sinistre: di destra c'è davvero bisogno in Sicilia e in tutt'Italia. Rimbocchiamoci le maniche, tutti insieme". 

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mercoledì 10 settembre 2014

C'E' UN'ITALIA TUTTA SBALLATA... OGNI GIORNO ne siamo testimoni.

E' l'Italia che dai salotti televisivi si cosparge di buonismo ipocrita, piange lacrime di coccodrillo su storie di poveri immigrati o di delinquenti uccisi più o meno per sbaglio, ma che si volta dall'altra parte quando a essere fatti fuori sono uomini in divisa o a essere sgozzate, per un telefonino, sono tre umili missionarie in Africa. E' l'Italia che si volta dall'altra parte se passa una donna col burqa o se i propri bambini sono costretti a rinunciare al presepe a scuola, o magari al posto del bambinello le maestre 'tolleranti' metteranno un giorno il keebab preso appunto dalla mensa scolastica. E' l'Italia pronta a indignarsi se sulle spiagge nostrane i vigili sequestrano materiale contraffatto e si precipita a fare la colletta per il povero immigrato, ma che resta a prendere il sole allo stabilimento dove non sono più ammessi bagnini-donne perché i clienti musulmani non possono tollerarle. E' l'Italia che si affretta a regalare soldi o a donare prodotti alimentari dal carrello della spesa agli zingari di turno appostati fuori dai market, ma che se ne infischia se una mamma connazionale non ha i soldi per pagare la mensa ai figli, quando quelli dei nomadi la stessa mensa scolastica ce l'hanno gratis, ma tanto i genitori non ce li mandano perchè preferiscono 'istruirli' a scippare sugli autobus o a infilarsi nelle nostre abitazioni. E' l'Italia del tutto giustificato, del pietismo scontato da Ikea, che accetta tutto e non è più capace di ribellarsi, di dare un ceffone ai propri figli che si liquefanno il cervello ogni giorno davanti ai videogiochi o vanno a fare i bulletti per le strade. Sono gli italioti incapaci anche di incazzarsi quando la terza carica dello stato, la signora Boldrini, quella che si porta il proprio compagno a omaggiare Nelson Mandela a spese nostre, proclama che 'dagli immigrati abbiamo solo da imparare': italioti che hanno capito che oltre che da imparare, sui clandestini c'è anche da guadagnare, ci si può fare business, quello dei soldi e anche quello delle lacrime. Povera Italia...si, perché a me questa di italietta fa proprio schifo... 

A quest'Italia noi dobbiamo ribellarci dalla Riva Destra.

di Fabio Sabbatani Schiuma

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martedì 9 settembre 2014

OCCHIO CHE LA RUSSIA NON E' LA LIBIA E PUTIN NON E' GHEDDAFI...

Tutto e il contrario di tutto. Obama dà la linea e tutti appecoronati. Consenzienti e contenti. E complici. Complici di una politica Usa ormai senza capo né coda, altalenante e discontinua. Barack traccia il solco, ma si vive alla giornata. E lo si impone agli alleati. Che devono pure partecipare se non dirigere il lavoro sporco per conto loro. Come nella vicenda delle primavere arabe. Zitti e mosca che lo Zio sennò si incazza. E così è stato per la Siria e il tentato defenestramento di Assad. Armi, dollari, intelligence e battage mediatico continuo per far franare il terreno sotto ai piedi del dittatore siriano. Con l’Europa delle illuminatissime élite entusiasticamente al seguito. Per poi accorgersi che forse quelli della Jihad contro il tiranno di Damasco, quelli dell’Isis, non erano poi così buoni, che della democrazia e dei diritti non gliene importava un fico secco, ma che al Califfato islamico con tanto di sharia e di teste mozzate erano e sono interessatissimi. E perciò, adesso che pure nelle case degli americani sono arrivati i video dei tagliatori di teste sunniti e soprattutto che il sangue versato è a stelle e strisce changé la dame signore e signori: inversione a U. Il tiranno non è poi così cattivo se ci aiuta contro questi fanatici. Parliamo pure con Assad. Come se nulla fosse. E con quest’imbelle Europa silente e contenta. Lo stesso schema che sembra riprodursi nella crisi ucraina. Voce grossa contro l’imperialista Putin (che tre mesi fa impedì il bombardamento della Siria) che si riprende ciò che è sempre stato suo (Crimea) e successivo tentativo di strangolamento economico della Russia con la baldanzosa Europa sempre al seguito. Solo che la Russia non è la Libia. E Putin non è Gheddafi. E il bau bau dei media risulta ininfluente. Se non controproducente. Come la storia delle sanzioni uno, due e tre: che stanno strangolando la nostra agricoltura e persino l’economia di frau Merkel. Perché l’Ucraina non è mica Danzica. E in realtà i suoi confini li ha avuti solo con la fine dell’impero sovietico. Mai prima. Confini che si sono dimostrati subito fasulli. Aleatori. Fatti non per liberare, ma per inglobare etnie diverse. Logico che ne scaturisse un conflitto. E logico che il tricolore con l’aquila bicipite di Vladimir Putin provocasse un’attrazione formidabile per quelle popolazioni dell’est che hanno sempre guardato alla Santa Madre Russia. E allora? Che si fa? Che fa la Nato riunita a Newport in Galles? Facciamo la guerra a Putin o gli chiediamo sostegno e partecipazione contro i tagliatori di teste jhiadisti? E se poi tra due settimane, col referendum già indetto, gli scozzesi con tanto di kilt decidono di diventare indipendenti che fa la Nato? Dichiara guerra pure a loro? 
di Fabio Sabbatani Schiuma

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