Aggiornamenti e News
martedì 7 febbraio 2023
sabato 7 gennaio 2023
FRANCO, FRANCESCO e STEFANO: PRESENTI !!! Acca Larentia, quarantacinque anni dopo (1978 – 2023)
FRANCO, FRANCESCO e STEFANO: PRESENTI !!! Acca Larentia, quarantacinque anni dopo (1978 – 2023)
Franco Bigonzetti viene centrato a un occhio e muore all’istante accasciandosi in una pozza di sangue davanti all’ingresso della sezione. Francesco Ciavatta scampa alla prima raffica: viene colpito alla schiena da una seconda sventagliata di proiettili mentre tenta disperatamente di darsi alla fuga da una rampa di scale. Non muore subito ma arrivato in cima alle scale si accascia, morirà tra le mani dei primi soccorritori. Più tardi, nel corso degli scontri tra militanti e forze dell’ordine seguiti al gesto sconsiderato di un operatore TV che spegne un mozzicone di sigaretta nella pozza di sangue all’ingresso della sede del MSI, un carabiniere centra con una pistolettata Stefano Recchioni, 19 anni, anche lui militante del Movimento sociale. Morirà due giorni dopo.
Francesco Ciavatta era originario di Montagano, un piccolo paesino alle porte di Campobasso, dove oggi e sepolto e dove vive ancora la mamma, Angelina Mariano. Il papà di Francesco, Antonio, è sepolto anche lui in quel piccolo cimitero di montagna, a pochi passi dal figlio. Antonio Ciavatta non riuscì a superare quel dolore e si tolse la vita in un modo atroce: seduto su una panchina, in un giardinetto dello stesso quartiere, bevve un’intera bottiglia di acido muriatico. Lo ritrovarono che non aveva più un volto. I genitori di Francesco, per la cronaca e per la Storia, sono di origini umilissime: un ex minatore lui, una ex contadina lei. Entrambi si erano trasferiti a Roma, dove lavoravano come portieri in un condominio. Per loro una sorta di benedizione. Francesco era il loro unico figlio
venerdì 23 dicembre 2022
venerdì 18 novembre 2022
GIUSTIZIA: PALAMARA A 'LA VOCE D'ITALIA', NORDIO TRA LE PERSONE PIU' INDICATE PER NECESSARIA RIFORMA GIUSTIZIA, ANCHE SU SEPARAZIONE CARRIERE
GIUSTIZIA: PALAMARA A 'LA VOCE D'ITALIA', NORDIO TRA LE PERSONE PIU' INDICATE PER NECESSARIA RIFORMA GIUSTIZIA, ANCHE SU SEPARAZIONE CARRIERE
ROMA 18 nov - " La riforma della Giustizia è assolutamente necessaria e il Ministro Carlo Nordio è persona tra le più indicate per poterla affrontare, anche sulla separazione delle carriere, ove ci vorrà molto coraggio, bisognerà osare, arrivare lì dove la politica non è mai arrivata, ossia superare quel blocco che viene da parti del mondo della magistratura e della politica, molto restie ai cambiamenti: sarà un tema molto caldo".
Lo ha detto Luca Palamara ai microfoni de La Voce d'Italia (www.webradio.it), intervistato da Fabio Schiuma, insieme ad Andrea Marrone e al giornalista Antonio Angeli, sul tema 'MPS: David Rossi, tre pm indagati e un suicidio che non convince'.
"Mi auguro di poter essere -ha concluso Palamara- una sorta di pungolo per mettere a disposizione della politica, proposte che interessano il mondo della giustizia e soprattutto il superamento delle varie problematiche legate al mondo della magistratura".
in allegato locandina dell'intervista
lunedì 14 novembre 2022
EMIRATI ARABI: APPELLO DI ANDREA COSTANTINO E DELLA MOGLIE STEFANIA AL PRESIDENTE MELONI, "NON CE LA FACCIO PIÙ"
EMIRATI ARABI: APPELLO DI ANDREA COSTANTINO E DELLA MOGLIE STEFANIA AL PRESIDENTE MELONI, "NON CE LA FACCIO PIÙ" Dalla Farnesina, "è innocente: rilanciare relazioni recuperando errori del passato"
ROMA, 14 nov - "Andrea Costantino è un italiano che era all'estero e stava facendo il suo lavoro, promuovendo l'economia del nostro paese, ed è rimasto vittima di situazioni più ampie: 21 mesi per un caso a mio avviso di innocenza, sono troppi". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le politiche migratorie della Farnesina, raggiunto telefonicamente durante una trasmissione radiofonica condotta da Fabio Schiuma in onda stamattina su 'La Voce d'Italia' (www.webradiotv.it).
Per Vignali, "quello di Andrea Costantino è un caso che si trascina da troppo tempo, una situazione che ha assunto contorni drammatici per problemi fisici e condizioni di detenzione. Io stesso non sono riuscito a capire in tutti questi mesi le ragioni per le quali Andrea sia bloccato negli Emirati: mi sono fatto l'idea che sia fondamentalmente innocente. Costantino però -ha proseguito- è uscito di prigione: un segnale degli Emirati Arabi di vicinanza e di apertura per il rilancio delle relazioni con l'Italia, che va colto, poiché non è nell'interesse di nessuno il perpetuarsi della situazione. Sono sicuro che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia seguendo con attenzione il caso e possa riallacciare le relazioni su un piano più collaborativo, recuperando alcuni errori del passato. Sono convinto che il Premier e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani faranno la loro parte, visto che anche quest'ultimo si è già incontrato con il suo omologo degli Emirati: trovare un'intesa soprattutto politica. E gli emiratini lo stanno aspettando. Siamo vicini -ha concluso Vignali- alla liberazione di Andrea, serve un ultimo passaggio e spero che anche trasmissioni come queste che contribuiscono a mantenere l'attenzione al caso, possano essere utili". Dal canto suo Andrea Costantino, collegato dall'Ambasciata italiana ad Abu Dhabi, ha rivolto insieme alla moglie Stefania Giudice, anch'essa in onda insieme al giornalista de La Verità, Alessandro Da Rold, il comandante Caio Mussolini e all'altro conduttore Andrea Marrone, un appello al Presidente Meloni. "Mi appello al Presidente Meloni -ha detto Costantino- al suo cuore, affinché intervenga il prima possibile per una soluzione politica che mi riporti a casa. Sono provato, fisicamente ed emotivamente: non ce la faccio più. Lei ha una figlia circa della stessa età della mia: me la faccia riabbracciare, dando seguito al suo appello fatto 15 mesi fa al governo di allora, proprio per la mia liberazione". Per la moglie Stefania Giudice, "l'unica strada fattibile è il riavvicinamento agli Emirati Arabi e per questo serve un intervento forte e diretto di Giorgia Meloni. Mi appello a lei anche come mamma".
mercoledì 9 novembre 2022
LUCA PALAMARA A 'LA VOCE D'ITALIA' www.webradiotv.it: "SPERO QUESTO GOVERNO RIFORMI LA GIUSTIZIA"
GIUSTIZIA DA RIFORMARE, LUCA PALAMARA : “IL 13 DICEMBRE PARLERO' A ROMA. SERVE UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA"
“Quello tra magistratura e politica è un rapporto malato, la Giustizia va riformata partendo dalla Costituzione"
ROMA, 10 nov - "Quello tra magistratura e politica è un rapporto malato: la giustizia va riformata partendo dalla Costituzione, ma la mia battaglia non è e non sarai mai contro la magistratura, poichè il mio racconto punta a mettere in luce gli aspetti problematici di quel mondo, che sono gli stessi aspetti problematici anche di altri mondi, come quelli della politica, dell'informazione e della pubblica amministrazione”.
Lo ha detto Luca Palamara, ex magistrato e membro del Csm poi espulso, ospite questa mattina de 'La Voce d'Italia', su www.webradiotv.it, in un confronto con i giornalisti Fabio Carosi e Tony Angeli, il professore di Tor Vergata e avvocato Roberto Napoletano e l'attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia, nel talk show organizzato e moderato da Fabio Sabbatani Schiuma, fondatore dell'emittente "vicina a Fratelli d'Italia, ma non ufficiale".
Palamara ha parlato della sua esperienza e della battaglia che da anni combatte “per risanare e correggere le storture della magistratura” e dei seguenti argomenti:
Sul nodo della Giustizia politicizzata ha evidenziato, tra gli aspetti problematici quello della politicizzazione dei giudici, che lui considera lesivo dello stato democratico. “Se il giudice vuole essere autonomo - ha spiegato l'ex magistrato - ma poi entra con i piedi nel piatto dell'agone politico, allora si crea un corto circuito democratico. Ne risente l'indipendenza della magistratura”.
Sul nuovo Governo ha parlato anche della necessaria riforma della Giustizia che il nuovo governo dovrebbe approvare. “C'è un tema di fondo: quello della qualità. Non possiamo risolvere il problema buttando chiunque in magistratura - ha detto – non ci sono più controlli, si abbassa il livello di qualità. Nel lavoro del magistrato non deve mai mancare la consapevolezza che dietro i fascicoli ci sono storie umane: diritti negati, ingiuste detenzioni o aziende chiuse. E poi occorre anche mettere i magistrati in condizioni lavorare”. “Occorre far funzionare il processo – ha aggiunto – non solo quello penale, ma anche e soprattutto quello civile. Il Pnrr è un occasione anche per questo e non va persa”.
Infine l'ex magistrato ha parlato dei prossimi appuntamenti di Oltre il Sistema, il movimento che ha fondato. “Il mio impegno - ha spiegato Palamara - è far parlare ancora di Oltre il Sistema. Spero di organizzare un evento anche su Roma. Continueremo questi momenti di incontro, discussione e dibattito. A Roma ci sarà un'iniziativa il 13 dicembre per discutere di proposte per la Giustizia”.
sabato 5 novembre 2022
🇮🇹 LaVoced'Italia🇮🇹 OGGI, sabato 5/11
Ore 11, Libertà di Azione - Progetto Lombardia. In studio: Laura Scanziani, Responsabile Scuola FdI Monza-Brianza, e Rosario Mancino, Presidente provinciale FdI Monza-Brianza. Conduce Riccardo Pelucchi. Ore 12, L'opinione di Francesco De Noia, Direttore de Linformazione.info.