ATTENTATI DI PARIGI ? SIAMO NOI CHE CI STIAMO UCCIDENDO DA SOLI !
- Questa mattina mi hanno svegliato tristezza, confusione, paura e rabbia. Tristezza perché almeno 126 vite sono state stroncate non lontano da qui, in una città bellissima che ho visitato tante volte e ho attraversato camminando, rapito dalle sue bellezze architettoniche e dal suo decoro urbano. Erano persone che, come ho fatto e faccio tante volte, andavano al ristorante, a una partita, a un concerto. Confusione perché non riesco a generalizzare e penso che tra le vittime dell'Isis ci sono anche tanti musulmani e chi lo combatte sono altrettanti musulmani come la Siria di Assad e gli sciiti. E poi l'Isis è anche figlio di oltreoceano, o meglio prodotto dalla Cia poi scappato di mano. E ancora penso al medio oriente dove, sempre da oltreoceano continuano a giocare a scacchi sporchi di sangue con governi fantoccio, guerre di petrolio, business della ricostruzione ecc. E allora mi domando: ma non lo vedete che il nemico è quello che ti vende il petrolio, telefona subito per darti solidarietà e non solo il sanguinario kamikaze incappucciato che grida 'Allah è grande' - che comunque, per inciso, seppellirei avvolto in pelle di maiale, così le vergini se le scorda, il loro paradiso promesso dopo il martirio se lo danno in faccia e gli altri infami come loro ci pensano due volte prima di ammazzare innocenti in nome di un Dio che in realtà si chiama Satana? Paura perché quello che è successo a Parigi potrebbe ripetersi in Italia e a Roma soprattutto durante questo Giubileo - ma c'è n'era bisogno? - e come ci difenderemmo? Con lo spray al peperoncino dei nostri vigili urbani. È vero che le banlieue parigine sono da anni delle polveriere, ma è altrettanto vero che in mezzo a questi continui sbarchi è scontato che ci siano dei terroristi, ai quali magari stiamo pagando casa, cibo, telefono e mancetta mentre stanno preparando un attentato intorno al Vaticano, da dove casa mia dista 500 metri in linea d'aria. E qui scatta la rabbia. Contro quelle merde che ci governano e che nascosti dietro al velo del buonismo e dell'accoglienza, ubbidiscono ai loro padroni di Bruxelles, s'ingozzano di soldi e ci fanno carriera politica. A quei vermi di sinistra che mi danno del fascista, razzista e intollerante se chiedo di chiudere le frontiere, che sta diventando l'unica cosa da fare e ce la insegna chi, come l'Ungheria, sta resistendo a questa unione europea bastarda. Ma la rabbia maggiore è contro noi stessi che non scendiamo in piazza a cacciare a pedate i Renzi, gli Alfano e le Boldrini, ma che, soprattutto, stiamo accettando supinamente di togliere crocefissi e presepi dalle scuole, di vedere mamma e papà chiamarsi A e B, o Giuseppe e Giuseppe o Maria e Maria, che ci stiamo vergognando di chi siamo e di chi eravamo e dimentichiamo anche i nostri soldati e connazionali - in India come in Guinea Equatoriale - nelle carceri straniere. E in fondo siamo allora i primi che ci stiamo uccidendo da soli.
P.S.: Viva Putin, Marine Le Pen e Matteo Salvini.
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