Aggiornamenti e News
Visualizzazione post con etichetta Terrorismo. Mostra tutti i post
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domenica 4 giugno 2017
Un appuntamento da non perdere !
giovedì 29 dicembre 2016
Ecco una Fonte di Violenza e Terrorismo !
venerdì 23 dicembre 2016
Vladimir Putin - Baluardo contro l'ISLAM !!!
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mercoledì 21 dicembre 2016
Italia sotto attacco ?
martedì 29 marzo 2016
Fiaccolate e Terrorismo !
sabato 14 novembre 2015
LA TRAGEDIA DI PARIGI INCOMBE SULL'EUROPA !
ATTENTATI DI PARIGI ? SIAMO NOI CHE CI STIAMO UCCIDENDO DA SOLI !
![]() |
Fabio Sabbatani Schiuma |
P.S.: Viva Putin, Marine Le Pen e Matteo Salvini.
www.studiostampa.com
martedì 17 marzo 2015
Blitz al convegno dell'Ex Brigatista Renato Curcio...succede a Mesagne (2015)
"ALDO MORO VOLEVA TORNARE ALLA MONETA DI STATO"
l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di Stato a corso legale, senza necessità di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce.
Fonte: Alessandro Carluccio
Articolo su Imola Oggi
lunedì 9 marzo 2015
L’iniziativa di Riva Destra
Domani sit-in all’ambasciata brasiliana per chiedere l’estradizione di Battisti. Un sit-in sotto l’ambasciata del Brasile per chiedere l’estradizione del terrorista Cesare Battisti. È l’iniziativa lanciata da Riva Destra e subito raccolta da altri esponenti politici. «Al sit in di domani, martedì 10 alle 18.30, sotto l’ambasciata brasiliana di piazza Navona a Roma hanno già dato l’adesione i parlamentari Gian Marco Centinaio, presidente dei senatori della Lega Nord, e Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia, oltre a Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, e Fabio Schiuma Sabbatani, segretario nazionale di Riva Destra» spiegano Lorenzo Loiacono e Alfio Bosco, rispettivamente commissario romano e portavoce nazionale di Riva Destra, insieme ad Augusto Santori di Difendiamo l'Italia. «Vogliamo l’estradizione di questo criminale - continuano - che deve tornare a scontare la pena in un carcere italiano». «Abbiamo esteso l'invito anche ad altri parlamentari, compresi FdI. Saremo -di nuovo in piazza, come tante altre volte - concludono - per testimoniare la nostra solidarietà alle vittime di questo assassino e per ribadire la nostra richiesta di giustizia al governo brasiliano».
Una settimana fa la Giustizia federale brasiliana ha deciso di annullare l’atto del Governo federale che consentiva la permanenza nel Paese sudamericano a Cesare Battisti. Pertanto il condannato italiano per omicidio potrebbe essere estradato in Francia o in Messico, Paesi nei quali Battisti visse dopo la fuga dall’Italia e prima di arrivare in Brasile. Battisti è in Brasile dal 2004. La sentenza non è stata ancora pubblicata, ma, dopo la pubblicazione, sarà' possibile presentare ricorso.
Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva esternato la posizione del governo sul caso: «L’esecutivo è fermo nell’intenzione di chiedere l'estradizione di Cesare Battisti». «Abbiamo avviato i canali diplomatici. Il ministero - aveva spiegato - si è attivato per capire le conseguenze di una sentenza che ancora non è definitiva. Se il provvedimento sarà confermato non porterebbe all'estradizione ma all'espulsione verso altri paesi».
Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com
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martedì 3 settembre 2013
QUEL GAS SIRIANO PUZZA UN PO’
lunedì 7 gennaio 2013
FRANCO, FRANCESCO e STEFANO: PRESENTI !!! Acca Larentia, trentacinque anni dopo (1978 – 2013)
Via Acca Larentia è uno spiazzo tra i palazzi del quartiere Tuscolano. Siamo a Roma ed è la sera del 7 gennaio 1978, si apre una porta: è quella di una sezione del MSI. Da quella che è una sede storica del Movimento sociale escono Franco Bigonzetti, per primo, e poi Francesco Ciavatta, due giovani rispettivamente di 19 e 18 anni. Dietro di loro altri ragazzi che fanno appena in temo a rientrare nella sezione quando da dietro un colonnato parte una sventagliata di proiettili. A sparare è una mitraglietta Skorpion, un’arma che ad Acca Larentia fa la sua prima mortale comparsa in quella carneficina che sono stati gli anni di piombo. A sparare è un gruppo di fuoco appartenente ad una sigla nuova nella galassia terroristica di sinistra, i Nact (Nuclei armati per il contropotere territoriale). Volti coperti da passamontagna che ancora oggi, trentacinque anni dopo, non hanno un nome.
Franco Bigonzetti viene centrato a un occhio e muore all’istante accasciandosi in una pozza di sangue davanti all’ingresso della sezione. Francesco Ciavatta scampa alla prima raffica: viene colpito alla schiena da una seconda sventagliata di proiettili mentre tenta disperatamente di darsi alla fuga da una rampa di scale. Non muore subito ma arrivato in cima alle scale si accascia, morirà tra le mani dei primi soccorritori. Più tardi, nel corso degli scontri tra militanti e forze dell’ordine seguiti al gesto sconsiderato di un operatore TV che spegne un mozzicone di sigaretta nella pozza di sangue all’ingresso della sede del MSI, un carabiniere centra con una pistolettata Stefano Recchioni, 19 anni, anche lui militante del Movimento sociale. Morirà due giorni dopo.
Francesco Ciavatta era originario di Montagano, un piccolo paesino alle porte di Campobasso, dove oggi e sepolto e dove vive ancora la mamma, Angelina Mariano. Il papà di Francesco, Antonio, è sepolto anche lui in quel piccolo cimitero di montagna, a pochi passi dal figlio. Antonio Ciavatta non riuscì a superare quel dolore e si tolse la vita in un modo atroce: seduto su una panchina, in un giardinetto dello stesso quartiere, bevve un’intera bottiglia di acido muriatico. Lo ritrovarono che non aveva più un volto. I genitori di Francesco, per la cronaca e per la Storia, sono di origini umilissime: un ex minatore lui, una ex contadina lei. Entrambi si erano trasferiti a Roma, dove lavoravano come portieri in un condominio. Per loro una sorta di benedizione. Francesco era il loro unico figlio.
www.rivadestra.it
Franco Bigonzetti viene centrato a un occhio e muore all’istante accasciandosi in una pozza di sangue davanti all’ingresso della sezione. Francesco Ciavatta scampa alla prima raffica: viene colpito alla schiena da una seconda sventagliata di proiettili mentre tenta disperatamente di darsi alla fuga da una rampa di scale. Non muore subito ma arrivato in cima alle scale si accascia, morirà tra le mani dei primi soccorritori. Più tardi, nel corso degli scontri tra militanti e forze dell’ordine seguiti al gesto sconsiderato di un operatore TV che spegne un mozzicone di sigaretta nella pozza di sangue all’ingresso della sede del MSI, un carabiniere centra con una pistolettata Stefano Recchioni, 19 anni, anche lui militante del Movimento sociale. Morirà due giorni dopo.
Francesco Ciavatta era originario di Montagano, un piccolo paesino alle porte di Campobasso, dove oggi e sepolto e dove vive ancora la mamma, Angelina Mariano. Il papà di Francesco, Antonio, è sepolto anche lui in quel piccolo cimitero di montagna, a pochi passi dal figlio. Antonio Ciavatta non riuscì a superare quel dolore e si tolse la vita in un modo atroce: seduto su una panchina, in un giardinetto dello stesso quartiere, bevve un’intera bottiglia di acido muriatico. Lo ritrovarono che non aveva più un volto. I genitori di Francesco, per la cronaca e per la Storia, sono di origini umilissime: un ex minatore lui, una ex contadina lei. Entrambi si erano trasferiti a Roma, dove lavoravano come portieri in un condominio. Per loro una sorta di benedizione. Francesco era il loro unico figlio.
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