Francamente sono molto disgustato dal panorama politico attuale.
Non ho certamente votato centrodestra per ritrovarmi alleato con il partito di Di Maio, Di Battista e la Raggi, o per sorbirmi un governissimo di scopo, il tutto a tutela della poltrona parlamentare, giacche' qualsiasi governo non durerebbe solo il tempo di una nuova legge elettorale, ma quello necessario per farne maturare interessi e privilegi pensionistici. E capisco ancor meglio il motivo per il quale tante persone siano state tagliate improvvisamente dalle candidature, compreso me, che non voterei mai a favore di queste 'devianze' della politica. Il tutto è d'altronde la conseguenza di una legge elettorale con la quale i partiti che l'hanno votata, se la sono cantata e suonata in ordine a candidature e alleanze, per regolare conti interni e assestare equilibri. Mi spiace solo che si stia offrendo questo demoralizzante spettacolo a un popolo che comunque stavolta al voto c'è andato. Comunque il mio dovere l'ho fatto e nessuno mi può accusare di disfattismo o di sabotaggio: pago solo io la mia attuale crisi di rigetto.
Che fare ora? Non lo so, non è un problema mio e non vedrei che un ritorno alle urne con il rischio pero' di un ulteriore stallo.
Questo è solo un outing a motivare il mio silenzio disgustato di questi giorni: so benissimo che fare politica non possa consistere solo nel lamentarsi col mondo e sfogarsi sui social. Infatti nel frattempo lavoro sul territorio e oggi presenterò due interrogazioni e una petizione al sindaco a tutela dei mercati rionali.
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