A destra è da dimenticare l'idea di trovare un accordo 'democratico' - chiamiamolo così - tra tutte 'le destre' più o meno presenti: ognuno, spesso anche il singolo militante, se non l'elettore, ha la 'sua' ed è convinto che sia la migliore rispetto a quella degli altri.
Si discute sempre sulle cose che dividono prima che di quelle che uniscono. Il concetto di 'individuo' infatti, che è alla base del nostro ambiente, contrapposto alla 'massa', propria della sinistra, apre all'individualismo sfrenato nel momento di mancanza di una forte leadership, unica soluzione per mettere tutti daccordo - vedi le dinamiche del branco - e si finisce così nella logica dell'interesse personale, del piccolo orticello, dell'homo homini lupus, nella legge della giungla. Un dato è certo, quasi biologico: non essendoci un leader riconosciuto tra gli attuali 'capi', si va verso le battaglie fratricide che poi portano al rimanere marginali. Con il risultato pessimo di non dare spazio a nuove piante per crescere, dal momento che le presenti - nonostante non abbiano dato frutti buoni, anzi li hanno dati, ma avvelenati - quasi secche, continuino a fare ombra e a succhiare energia dal terreno. A noi di Riva Destra non interessano le polemiche: pensiamo solamente a non portare più acqua a queste piante vecchie e, guardando al domani, a crescerne di nuove, più robuste e forti.
Che diano frutti migliori.
* ORA CHE RIVA DESTRA STA INIZIANDO DAVVERO A CRESCERE, E' MEGLIO NON DIMENTICARE MAI CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO.
Fabio Sabbatani Schiuma
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