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venerdì 12 giugno 2020

ILVIBONESE.IT Via Almirante a Vibo, Riva destra: «Ci sia anche per Berlinguer»

fonte ILVIBONESE.IT
Il movimento politico rivendica «con orgoglio» la proposta di intitolare una strada al defunto leader del Movimento sociale: «Oggi più che mai serve pacificazione»
Continua a tenere banco la polemica sulla discussione per l’intitolazione di una via a Vibo Valentia a Giorgio Almirante, tra i fondatori del Movimento sociale italiano e punto di riferimento assoluto per la destra nazionale. Dopo la bagarre in commissione Urbanistica, e le proteste di Anpi e Fiom-Cgil, arrivano le dichiarazioni di chi quella proposta la depositò a Palazzo Luigi Razza anni fa. È il movimento Riva destra, con i coordinatori regionale, provinciale e comunale, rispettivamente Franco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, che firmano una nota congiunta con il leader nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
«Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta – scrivono i quattro esponenti di Riva destra – e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono più di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento sociale italiano».
Secondo Riva destra, movimento federato con Fratelli d’Italia, è ora di «tacitare inutili polemiche». Per farlo, prendono in prestito «le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del Comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa». Per la leader di Fdi, come riportano i firmatari della proposta, «l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici».
E ancora per Giorgia Meloni – prosegue la nota – «appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento».
Il già direttore del Fatto QuotidianoAntonio Padellaro, ha dedicato un libro su una serie di incontri segreti tra Almirante e l’allora leader del Partito comunista Enrico Berlinguer, sul finire degli anni ’70. Proprio a Vibo, descrivendo la scena di Almirante che arriva a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Berlinguer, parlò così: «Mette ancorai brividi e fa riflettere… Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico».
In conclusione, Sabbatani Schiuma, Stinà, D’Agostino e Ferrara, avanzano la loro idea: «A questo punto proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguergiacché l’Italia ha bisogno di pacificazioneOggi più che mai». Infine viene ricordato che anche a Roma, nel 2007, fu avanzata la proposta di dedicare una strada ad Almirante, proprio da Sabbatani Schiuma, all’epoca consigliere comunale. Inizialmente bocciata, fu poi trasformata in ordine del giorno e approvata insieme ad altre. A votare favorevole, in quel caso, anche molti del centrosinistra come il consigliere Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono: «Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica».

ILMERIDIO.IT Polemiche sulla strada da intitolare ad Almirante a Vibo, “Riva destra” rivendica la richiesta e propone anche una strada per Berlinguer


fonte ILMERIDIO.IT

“Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al Consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono più di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”.


Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del Movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
“Per tacitare le inutili polemiche – continua la nota – prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del Comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival ‘Leggere&Scrivere’ di Vibo Valentia, appena sette mesi fa. Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici’.
E ancora per Giorgia Meloni – prosegue la nota – ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse – conclude la nota – ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederla su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico’.
A questo punto – conclude la nota – proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacché l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi più che mai”.
Vogliamo ricordare poi – aggiunge infine la nota – un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica: fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

ILSOVRANISTA.INFO Vibo Valentia, Riva Destra raddoppia ma non lascia: dopo via Almirante anche via Berlinguer

fonte ILSOVRANISTA.INFO


"Rivendichiamo con orgoglio la paternita' della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu' di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano". 
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina', Francesco D'Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d'Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
"Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un'analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . 
Per la leader di FdI, 'l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici'. 
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- 'appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento'. E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de 'Il Fatto Quotidiano' che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: 'Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere...Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico'. 
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche' l'Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu' che mai". 
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po' di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: 'Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica'".

ZOOM24.IT Vibo, polemiche su “Via Giorgio Almirante”. Riva Destra: “Ribadiamo proposta”



fonte ZOOM24.IT
L’associazione chiarisce che c’è bisogno di pacificazione e accetta l’idea di intitolare una via anche a Berlinguer

Nonostante la tensione ieri in Consiglio Comunale, dove Fratelli d’Italia da una parte e i partiti di sinistra dall’altra, Cinquestelle compresi, stavano quasi per passare alle vie di fatto, Riva destra non arretra. “Rivendichiamo con orgoglio la paternita’ della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu’ di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”. Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina’, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
“Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici”.
“E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederla su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico”.
“A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche’ l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu’ che mai”.
Vogliamo ricordare poi -aggiunge infine la nota- un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica: fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

VIBO VALENTIA, POLEMICHE SU STRADA AD ALMIRANTE: RIVA DESTRA (FDI), RIVENDICHIAMO CON ORGOGLIO LA PROPOSTA, RICORDIAMO PAROLE MELONI E PADELLARO. PROPONIAMO NOI STRADA ANCHE A BERLINGUER.


VIBO VALENTIA, 12 giu - "Rivendichiamo con orgoglio la paternita' della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu' di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano".
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina', Francesco D'Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d'Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
"Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un'analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, 'l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici'. 
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- 'appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento'.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de 'Il Fatto Quotidiano' che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: 'Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere...Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico'.
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche' l'Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu' che mai".
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po' di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: 'Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica'".





giovedì 11 giugno 2020

SPECIALE TG : ARTISTI E PROFESSIONISTI DEL DIVERTIMENTO.

Da passare al minuto 8 per iniziare.
www.studiostampa.com

TURISTI PER CASO… IMPRESE PER TERRA !

di Luca Bonanni
TURISTI PER CASO… IMPRESE PER TERRA !
Una potenza di fuoco, per dirla alla maniera spavalda del nostro Winston Churchill, sta per abbattersi sulle imprese ricettive italiane. E non parliamo certo del caldo bruciante di agosto.
Il turismo in Italia vale il 13% del PIL, vanta 4,2 milioni di occupati e ha nel periodo estivo il boom delle richieste. Il lockdown di marzo e aprile ha infierito soprattutto sulle citta d’arte, solitamente prese d’assalto per le vacanze di Pasqua.
Ora che ha preso il via la fase 2, gli aiuti del Governo si dovrebbero concentrare sulle aree di mare e di montagna, ma finora la montagna ha partorito un topolino, anzi, siamo in alto mare…
Di questi e altri argomenti di stretta attualità politica si parlerà i primi di luglio alla IV FESTA NAZIONALE DI RIVA DESTRA: ‘Presidio di libertà’, movimento federato a Fratelli d’Italia, in Piazza Montecitorio con diretta su Radio Radicale.
Con il Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34 (molto incautamente detto ‘ Decreto Rilancio ‘), il Governo si decide finalmente, dopo tre mesi di diffusione del virus, a definire le prime agevolazioni per il settore, che, a una lettura benevola, lasciano molti, molti dubbi. Dei 55 milioni di euro a disposizione, sono destinati al turismo appena 3 milioni di euro.
Gli ‘incentivi’ vanno in due direzioni.
Il primo, che più in generale coinvolge tutte le imprese italiane, consiste in un contributo a fondo perduto alle aziende con fatturato di aprile 2020 inferiore ai 2/3 di quello di aprile 2019.
Il contributo è calcolato applicando una percentuale sulla differenza tra il fatturato di aprile 2020 e fatturato di aprile 2019.
E’ riconosciuto un sostegno minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Il già lieve impatto economico incontra un ulteriore limite, perché per la materiale erogazione della somma occorre presentare un’istanza entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica prevista da apposito provvedimento, che sarà emanato chissà quando.
Insomma, quando le società chiuderanno gli ombrelloni e l’autunno incombente, forse vedranno qualche spiccio…
Il secondo, mirato per il settore turistico, ha un nome accattivante, ‘Tax Credit Vacanze‘.
Spetterà ai nuclei familiari con ISEE (strumento usato per valutare la situazione economica di una famiglia) fino a 40 mila euro, e fino a un importo di 500 euro, per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese ricettive, bed and breakfast e agriturismo.
Per i nuclei familiari di due persone l’importo scende a 300 euro, per quelli composti da una sola famiglia precipita a 150 euro.
Può essere usato da un solo componente e nei riguardi di una sola impresa alberghiera, ed è fruibile nella misura dell’80% sotto forma di sconto e il restante 20% come detrazione fiscale.
Insomma , l’80% lo anticipa l’albergatore.. e si tratta in sostanza di una misura assistenziale, volta a coloro che hanno redditi familiari inferiori a 40mila euro, e non già ad un aiuto all’industria.
Solo in un secondo momento lo sconto sarà rimborsato all’albergatore. Ma non si tratta di un vero rimborso: egli potrà solo detrarlo in compensazione con altri tributi.
Tanto per cambiare, le modalità applicative di questo modesto e contorto credito saranno disciplinate dal solito, agognato, successivo provvedimento dell’Agenzia Entrate. 
Dei 98 provvedimenti attuativi individuati dal ‘ Decreto Rilancio ‘, ben 14 sono infatti collegati al comparto Turismo e Cultura.
Inoltre, l’emergenza Coronavirus ha ribaltato la struttura dell’imposta di soggiorno.
Fino a ieri il rapporto tributario intercorreva tra il Comune (come soggetto attivo) e colui che alloggia nella struttura (soggetto passivo), mentre il gestore, l’albergatore, assumeva solo la veste di agente contabile, ossia di soggetto tenuto a trasferire le somme incassate all'ente impositore.
Le nuove norme ribaltano il quadro e dispongono ‘che il gestore è direttamente responsabile del pagamento, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi‘.
Infine, ci saranno differenze tra albergatori proprietari delle mura e coloro che invece le hanno in affitto. Se gestore dell’hotel è proprietario la cancellazione della prima rata semestrale dell’IMU è certamente un aiuto. Per chi invece non ha le mura, sono guai. È vero che tutti potranno avere una detrazione del 60 per cento sui canoni per i tre mesi di lockdown, ma far quadrare i conti sarà difficilissimo.
E poi il beneficio IMU si applica nel rispetto dei limiti economici previsti da una fantomatica Comunicazione della Commissione Europea del 19.03.2020 C (2020) 1863 final "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19", e successive modifiche…
Merita un Bonus il primo e probabilmente unico contribuente che la leggerà interamente.
Dall'introduzione della fatturazione elettronica al Codice della Crisi d’Impresa, con cui si è abolita di fatto la responsabilità limitata degli imprenditori, alla preclusione per gli stessi all'utilizzo dei crediti fiscali sopra i 5.000 euro anche se spettanti, si assiste oramai a un proliferare di norme studiate per affossare le libertà individuali delle aziende, al fine di farle desistere e affermare un’economia statale pianificata, cara ai partiti di maggioranza dell’attuale Governo.
Come non riferire anche del D. Lgs. n. 231 dell’8.6.2001, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e introduce nel nostro ordinamento uno specifico e esteso sistema sanzionatorio nei confronti degli enti, conseguente alla responsabilità penali delle persone fisiche.
Se poi un’impresa, nonostante la scarsa considerazione ricevuta dalla politica, volesse audacemente riavviare l’attività, creata e consolidata con tante fatiche, ebbene si dovrà scontrare con nuovi ostacoli, conseguenti all'emergenza Coronavirus.
E nuovi rischi.
Non basta la multa da 400 a 3.000 euro e il rischio di chiusura attività da 5 a 30 giorni… se un lavoratore si ammala di Covid-19 il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere anche per omicidio, con la reclusione da 2 a 7 anni. E non solo il datore negligente, ma anche quello virtuoso, che abbia puntualmente posto in essere tutte le misure dettate nei protocolli di sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile 2020.
Ad attenuare la portata distruttiva della norma, è intervenuta una Circolare dell’INAIL del 20 maggio, che precisa come il riconoscimento dell'origine professionale del contagio si fondi su un giudizio di ragionevole probabilità ma è totalmente avulso da ogni valutazione in ordine alla imputabilità di eventuali comportamenti omissivi in capo al datore di lavoro che possano essere stati causa del contagio.
E’ noto, tuttavia, che il profilo interpretativo di una Circolare possa essere ragionevolmente azzerato da un Giudice, che farà prevalere la norma primaria, con buona pace dell’imprenditore.
L’investimento complessivo nel Decreto appare quindi assai poco incisivo, a meno di emendamenti e correzioni migliorative in sede di conversione.
Dimenticavo... è istituito anche un Fondo per il Turismo con una dotazione di 50 milioni di Euro. Inferiore a quello per il Bonus bici e monopattino, 120 milioni di Euro.
Non dimentichiamo, inoltre, le affermazioni del Presidente dell’INPS Tridico.
Gli imprenditori sono pigri e opportunisti, quando proprio loro hanno anticipato ai propri dipendenti la cassa integrazione, nonostante le difficoltà di accesso al credito. Proprio loro stanno riaprendo operosi ristoranti e stabilimenti balneari, persi nella giungla delle nuove oppressive regole.
E così, con questi chiari di luna, uno stuolo di investitori cinesi già gongola festante alla porta delle nostre imprese turistiche, pronto a saccheggiare il martoriato settore.
Appuntamento quindi i primi di luglio alla 
FESTA NAZIONALE DI RIVA DESTRA.
Per parlare di turisti per caso, imprese per terra, e cinesi alla cassa.

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