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venerdì 12 giugno 2020

SECOLODITALIA.IT Vibo Valentia, una strada per Giorgio Almirante. Riva Destra: «Chi fa polemica è ignorante»

FONTE Il Secolo d'Italia

«Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante. E ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia. In Italia ci sono più di 200 strade intitolate al leader del glorioso Msi». Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara. Rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale del movimento federato a FdI. La dichiarazione arriva in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.


«Le parole di Giorgia Meloni su Almirante»

«Per tacitare le inutili polemiche prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni. In merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona. Ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa. Per la leader di FdI, “è importante riconoscere ad Almirante il merito di avere accompagnato un’intera comunità politica pienamente nell’alveo del dibattito democratico. E istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale. Sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici”».

Almirante, quando Padellaro disse…

E poi ancora. «E se non bastasse, ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro. Firma de Il Fatto Quotidiano che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta. “Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer. Mette ancora i brividi e fa riflettere… Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico”».

«Intitoliamo una strada anche a Berlinguer»

«A questo punto – conclude la nota – proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer. Giacché l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi più che mai. Vogliamo ricordare ancora un po’ di storia. La proposta di una strada dedicata ad Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma. Per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata. Ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno collegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica. Fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra». Tra loro anche  «Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio. I quali dichiararono testualmente. “Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica”».

LAVOCEDELPATRIOTA.IT Vibo Valentia, polemiche su strada ad Almirante: Riva Destra (FDI), rivendichiamo con orgoglio la proposta, ricordiamo parole Meloni e Padellaro.

“Rivendichiamo con orgoglio la paternita’ della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu’ di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”.
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina’, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.



“Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici’.
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico’.
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche’ l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu’ che mai”.
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

fonte Lavocedelpatriota.it

ILVIBONESE.IT Via Almirante a Vibo, Riva destra: «Ci sia anche per Berlinguer»

fonte ILVIBONESE.IT
Il movimento politico rivendica «con orgoglio» la proposta di intitolare una strada al defunto leader del Movimento sociale: «Oggi più che mai serve pacificazione»
Continua a tenere banco la polemica sulla discussione per l’intitolazione di una via a Vibo Valentia a Giorgio Almirante, tra i fondatori del Movimento sociale italiano e punto di riferimento assoluto per la destra nazionale. Dopo la bagarre in commissione Urbanistica, e le proteste di Anpi e Fiom-Cgil, arrivano le dichiarazioni di chi quella proposta la depositò a Palazzo Luigi Razza anni fa. È il movimento Riva destra, con i coordinatori regionale, provinciale e comunale, rispettivamente Franco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, che firmano una nota congiunta con il leader nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
«Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta – scrivono i quattro esponenti di Riva destra – e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono più di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento sociale italiano».
Secondo Riva destra, movimento federato con Fratelli d’Italia, è ora di «tacitare inutili polemiche». Per farlo, prendono in prestito «le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del Comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa». Per la leader di Fdi, come riportano i firmatari della proposta, «l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici».
E ancora per Giorgia Meloni – prosegue la nota – «appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento».
Il già direttore del Fatto QuotidianoAntonio Padellaro, ha dedicato un libro su una serie di incontri segreti tra Almirante e l’allora leader del Partito comunista Enrico Berlinguer, sul finire degli anni ’70. Proprio a Vibo, descrivendo la scena di Almirante che arriva a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Berlinguer, parlò così: «Mette ancorai brividi e fa riflettere… Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico».
In conclusione, Sabbatani Schiuma, Stinà, D’Agostino e Ferrara, avanzano la loro idea: «A questo punto proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguergiacché l’Italia ha bisogno di pacificazioneOggi più che mai». Infine viene ricordato che anche a Roma, nel 2007, fu avanzata la proposta di dedicare una strada ad Almirante, proprio da Sabbatani Schiuma, all’epoca consigliere comunale. Inizialmente bocciata, fu poi trasformata in ordine del giorno e approvata insieme ad altre. A votare favorevole, in quel caso, anche molti del centrosinistra come il consigliere Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono: «Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica».

ILMERIDIO.IT Polemiche sulla strada da intitolare ad Almirante a Vibo, “Riva destra” rivendica la richiesta e propone anche una strada per Berlinguer


fonte ILMERIDIO.IT

“Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al Consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono più di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”.


Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del Movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
“Per tacitare le inutili polemiche – continua la nota – prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del Comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival ‘Leggere&Scrivere’ di Vibo Valentia, appena sette mesi fa. Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici’.
E ancora per Giorgia Meloni – prosegue la nota – ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse – conclude la nota – ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederla su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico’.
A questo punto – conclude la nota – proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacché l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi più che mai”.
Vogliamo ricordare poi – aggiunge infine la nota – un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica: fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

ILSOVRANISTA.INFO Vibo Valentia, Riva Destra raddoppia ma non lascia: dopo via Almirante anche via Berlinguer

fonte ILSOVRANISTA.INFO


"Rivendichiamo con orgoglio la paternita' della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu' di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano". 
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina', Francesco D'Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d'Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
"Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un'analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . 
Per la leader di FdI, 'l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici'. 
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- 'appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento'. E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de 'Il Fatto Quotidiano' che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: 'Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere...Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico'. 
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche' l'Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu' che mai". 
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po' di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: 'Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica'".

ZOOM24.IT Vibo, polemiche su “Via Giorgio Almirante”. Riva Destra: “Ribadiamo proposta”



fonte ZOOM24.IT
L’associazione chiarisce che c’è bisogno di pacificazione e accetta l’idea di intitolare una via anche a Berlinguer

Nonostante la tensione ieri in Consiglio Comunale, dove Fratelli d’Italia da una parte e i partiti di sinistra dall’altra, Cinquestelle compresi, stavano quasi per passare alle vie di fatto, Riva destra non arretra. “Rivendichiamo con orgoglio la paternita’ della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu’ di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”. Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina’, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
“Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici”.
“E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederla su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico”.
“A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche’ l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu’ che mai”.
Vogliamo ricordare poi -aggiunge infine la nota- un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica: fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

VIBO VALENTIA, POLEMICHE SU STRADA AD ALMIRANTE: RIVA DESTRA (FDI), RIVENDICHIAMO CON ORGOGLIO LA PROPOSTA, RICORDIAMO PAROLE MELONI E PADELLARO. PROPONIAMO NOI STRADA ANCHE A BERLINGUER.


VIBO VALENTIA, 12 giu - "Rivendichiamo con orgoglio la paternita' della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu' di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano".
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina', Francesco D'Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d'Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
"Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un'analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, 'l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici'. 
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- 'appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento'.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de 'Il Fatto Quotidiano' che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: 'Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere...Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico'.
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche' l'Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu' che mai".
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po' di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: 'Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica'".





venerdì 22 giugno 2018

Grazie, ma anche no.

L'onore non si rende con la toponomastica





Grazie, no. Il Comune di Roma vota un codicillo municipale per non intitolare strade ai fascisti e però anche no – grazie – non c’era da disturbarsi. L’argomento numero uno per dire no a via Almirante è appunto grazie, no. C’è un repugnante automatismo nella religione antifascista e perciò grazie, no. Si scatena la cagnara obbligatoria. Tutta in malafede, si sa, ma non si fece con Gianni Alemanno sindaco, la strada, perché mai deve farsi adesso? Grazie dunque, no.
E sbaglia chi, a turno – nei recessi della burocrazia toponomastica – pensa di rendergli onore con una strada. Chi lo fa, fa un danno alla memoria di Giorgio Almirante. Offre la stura agli insulti. Perfino la targa dedicata a un ragazzo di 16 anni – Sergio Ramelli, ucciso a Milano – viene regolarmente lordata dagli eroi dell’antifascismo. Un rapper fa il ballo sopra le tombe di Redipuglia, le femministe – è successo lo scorso 8 marzo – profanano l’Altare della Patria scoperchiandosi le natiche davanti al Milite Ignoto, tutto può succedere nell'impunità del ludibrio autorizzato e si finisce sempre con gli appelli contro la via ad Almirante, i proclami di unità antifascista e i ricatti della memoria, accuratamente contraffatta manco a dirlo.

Grazie, quindi. No. Perché lui e quelli come lui – una storia di appena ieri, tre milioni di italiani con la fiamma del Movimento Sociale – sono sconfitti, non sono falliti. Il fallimento del Comunismo nella storia, con Palmiro Togliatti, ha la sua strada. La sconfitta del Fascismo – piegato dagli eserciti di quattro continenti – no, ed è giusto così. Lui e quelli come lui – come Almirante, come Pino Romualdi, come Pino Rauti – non hanno bisogno di slarghi, di piazze e di cortili perché il blasone dei vinti si misura nell'eleganza del silenzio. E nella poesia. Il saluto romano è pur sempre quello di Ezra Pound quando scende la scaletta della nave, tornando in Italia, dopo il suo internamento negli Stati Uniti. È il saluto su cui indugiava Walter Chiari anche a teatro quando, guardando il pubblico, beffardamente sollevava il braccio e diceva: «Un saluto a quelli della Decima!». Qualcuno gli faceva il sopracciò – rischiava di non lavorare in Rai – e lui, ancora più beffardo, li canzonava: «…decima fila!».

È il saluto di Paolo Signorelli, il vero custode di Roma – se Roma è davvero Orma Amor – cui non serve una via, un vicolo o una circonvallazione perché in ogni cespo d’Alloro e in ogni brindisi lui rivive. Grazie, no, perciò. E quella stessa fiamma, poi, ricordatelo, è lo stesso tricolore di Paolo Borsellino. Un altro sconfitto, uno contro cui – per tutto quell'amore che dava alla Patria – è stato necessario usare il tritolo.

Fonte: IL TEMPO

www.studiostampa.com

lunedì 18 giugno 2018

Schiuma: Campidoglio deve intitolare strade ad Almirante e Craxi dal 2007.

“Meglio ricordare i fatti ed evitare polemiche inutili e falsità. Il 16 novembre del 2007, con 23 voti contrari e 17 favorevoli, fu bocciata in aula Giulio Cesare la mia proposta per una via da intitolare a Giorgio Almirante. La mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad un’analoga istanza a favore di via Bettino Craxi, e conteneva anche la mia proposta per via Mikis Mantakas: non capisco perché in una città la cui toponomastica celebra la memoria di Lenin, non possa trovare spazio una figura di riconosciuto valore come Almirante”.

Lo dichiara in una nota il consigliere Fabio Sabbatani Schiuma, già vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma e fondatore del movimento Riva Destra.

“La presentazione dell’atto – conclude Schiuma – avvenne da parte mia come presidente del gruppo Misto e fu sottoscritta da molti esponenti dell’allora Alleanza Nazionale, tra i quali il consigliere comunale Gianni Alemanno, che poi da Sindaco non ha mai dato seguito, ma anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, i cui esponenti dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’ ”.

Fonte: Abitare a Roma

www.studiostampa.com