Edi Rama: "...So che trenta medici e infermieri non risolveranno il rapporto tra la forza micidiale del nemico invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno combattendo sulla linea del fuoco da quella parte del mare.

Ma so anche che laggiù è oramai casa nostra da quando l'Italia e le nostre sorelle e fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l'Albania versava in dolori immensi. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate, ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate, mentre in Italia, dove si stanno curando in ospedali di guerra anche albanesi feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto. È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere, anche Paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri, ma forse perché non siamo ricchi ma neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà. Questa è una guerra in cui nessuno può vincere da solo. E voi coraggiosi membri di questa Missione per la Vita state partendo per una guerra che è anche la nostra. Oggi noi siamo tutti italiani. E l’Italia la deve vincere questa guerra, anche per noi, per l’Europa e per il mondo intero.
Che Dio vi benedica tutti".
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“Nei giorni scorsi la pagina Facebook dell’Ambasciata d’Italia in Tunisia annunciava che la cooperazione tra Italia e Tunisia continuava anche in un momento difficile e che lo stato Italiano, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, aveva versato 50 Milioni di Euro alla Banca Centrale Tunisina. La somma, così come scritto nel post, sarà destinata al sostegno delle imprese tunisine per rispondere all'impatto socioeconomico a causa del Coronavirus. Il post, pubblicato sulla pagina dell’Ambasciata Italiana a Tunisi, in data 25 Marzo, era presente fino a questa mattina, quando verso le 10 è sparito. Forse per la vergogna?”.

Lo dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma e Angelo Bertoglio, rispettivamente segretario e vicesegretario nazionale di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d’Italia. “In Italia -continua la nota- i nostri imprenditori, i nostri commercianti, le nostre partite IVA, le nostre famiglie non hanno risposte, certezze e vivono nella paura di chiusure e fallimenti. I nostri operatori sanitari e i nostri operatori della sicurezza non hanno le dovute protezioni per poter operare in sicurezza, tanto da dover lavorare senza aver potuto fare il tampone per sapere se sono contagiati a loro volta, mandandogli allo sbaraglio.
Non ci sono tamponi -prosegue la nota- e medici per i nostri anziani dimenticati nelle case di riposo, curati grazie a Dio dalle infermiere e dalle Oss nei modi a loro possibili, ma anche loro con grandi difficoltà e senza tamponi.
Lo stato -conclude la nota- chiede soldi agli Italiani per sostenere la Protezione Civile e cosa si scopre? Che il governo Conte-Di Maio manda 50 milioni di euro per sostenere gli imprenditori tunisini. L’Italia e gli Italiani devono sapere ed e’ inutile cancellare i post”.
Fonte: LA VOCE del PATRIOTA
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La trasformazione dell'Ospedale di Palestrina in Centro Covid 19, annunciata con un blitz dall'ex sindaco, oggi consigliere regionale sostenitore di Zingaretti, sembra un piano ben architettato ma che avrà effetti negativi su tutto il circondario, oltre che sulla cittadina prenestina.
Lo dichiara il deputato e Presidente Provinciale di Fratelli d'Italia Marco Silvestroni, in una nota congiunta con Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia e presente a Palestrina con il coordinatore Paolo Rosicarelli.
"Alle critiche già espresse, -continua la nota- dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giancarlo Righini, sommiamo la denuncia sui folli tagli alla sanità del passato, che hanno visto brutalmente trasformare questo ospedale nel maggior, se non unico, punto di riferimento per tutto il territorio circostante e che ora viene appunto sottratto a centinaia di malati, che saranno 'deportati' nelle attuali degenze e nelle terapie in corso.
Preoccupa il presente -continua la nota- nelle ricadute della sottrazione del Pronto Soccorso, nella destinazione delle specializzazioni e dei loro macchinari salva vita, nell'impiego del personale per lo più residente a Palestrina, nel servizio dei medici di base di zona sui quali ricadrà il peso di questa assurda scelta. Proviamo rabbia -prosegue la nota- sulla matrice di questa operazione, peraltro non concordata preventivamente con il sindaco Mario Moretti, al quale esprimiamo la nostra piena solidarietà, e sul futuro della struttura che sara' preda di ben altri interessi territoriali, ben lontani dagli interessi dei cittadini di Palestrina e dei comuni limitrofi".
Fonte: IL SOVRANISTA
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La comunità scientifica brancola nel buio, va a tentoni, questo governo pure, anzi peggio. Non sappiamo nulla con certezza di questa peste: da dove arriva, come si diffonde, quali sono le cure ... e la libertà di pensiero e di parola dovrebbe essere limitata in nome di una informazione istituzionale deficitaria? Non è ammesso alcun pensiero non conforme al nulla? La morte di Giordano Bruno nel 1600 non ci ha insegnato nulla? Lui visse e pensò come un uomo libero, perché ciò che denota l’uomo nella realtà è essenzialmente la libertà della ricerca, dell’indagine, la libertà di filosofare, non si piegò neanche dinanzi a un potere che giunse ad annientarlo fisicamente. Non abiurò, non cancellò la sua filosofia in cambio della vita. Bruno resta un’icona del pensiero libero, un martire il cui insegnamento di libertà fende i cieli e si riverbera nei secoli con forza, senza perdere efficacia e lucentezza.

Ora invece siamo all'imposizione del pensiero unico del mainstream; obiettivo, da sempre perseguito dal potentato economico finanziario, che si sta erigendo a sovrano assoluto, approfittando di questa ecatombe di dimensioni mondiali, sputando sui vivi facendosi scudo dei morti. Un atto ignobile che va contrastato con ogni mezzo. Stiamo dando tutti il nostro contributo per non diffondere il contagio, accettando la compressione della nostra libertà di circolazione. Ma la circolazione del libero pensiero non è fonte di contagio, anzi.
Dobbiamo tenere le menti sveglie e libere, perché quando sarà passata l’emergenza sanitaria, qualcuno dovrà rendere conto di questo olocausto.
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