Aggiornamenti e News

giovedì 18 giugno 2020

ARFUSO (DIPARTIMENTO ECONOMIA RIVA DESTRA CALABRIA): SERVONO POLITICHE FISCALI ESPANSIVE

Nelle ultime settimane in Italia e in Europa si è affacciata con prepotenza la questione economica legata alla pandemia in corso
E’ sempre più evidente che la pandemia e le misure di contenimento del contagio adottate  provocheranno una profonda recessione in conseguenza del blocco di una parte importante dell’attività produttiva e la scomparsa dei redditi generati da quelle attività. Si avrà una riduzione del PIL maggiore di quella causata dalla crisi finanziaria globale del 2008, e che esse non sarà transitoria.
La caduta significativa del PIL e degli aumenti di spesa pubblica e riduzione delle tasse per fronteggiare l’emergenza farà lievitare il rapporto tra deficit e PIL e tra debito pubblico e PIL.


Si deve notare tuttavia un elemento di estrema importanza fino ad oggi spesso sottovalutato o addirittura ignorato : il denominatore (il PIL) non è indipendente dalla politica di bilancio pubblico, cioè dalle variazioni della spesa pubblica o delle tasse. In altri termini, più spesa pubblica implica minore caduta del PIL. Inoltre, gli effetti delle variazioni di spesa pubblica sul PIL in fasi di recessione o stagnazione economica sono particolarmente forti. Questo fa sì che in una economia già in difficoltà, le politiche di austerità (riduzione della spesa) fanno aumentare il rapporto debito-Pil. In Italia, per esempio, quel rapporto è aumentato di oltre 10 punti percentuali tra il 2011 e il 2013, cioè proprio nel pieno della attuazione delle politiche di austerità . Ciò significa, in primo luogo, che politiche fiscali espansive (più spesa pubblica, meno tasse), avranno nel presente contesto l’effetto di ridurre la caduta del PIL. Di conseguenza, politiche fiscali decisamente espansive, se ben disegnate ed efficaci, potrebbero anche ridurre l’incremento del rapporto deficit-PIL e debito-PIL
Pertanto le politiche fiscali espansive sono essenziali:
per sostenere la spesa sanitaria, i redditi e la domanda aggregata, per assicurare la lotta al virus, gli standard di vita e la produzione nei settori ancora attivi,
per alleggerire il carico fiscale alle imprese e assicurare loro, anche attraverso il sistema bancario, la liquidità sufficiente per sopravvivere alla tempesta, sperando che cessi. Il rischio è che sennò quando ci sarà una ripresa globale le imprese non saranno più lì a rispondere
Gli strumenti che possono essere messi in campo per perseguire gli obiettivi appena indicati possono essere divisi in tre grandi categorie.
Garanzia pubblica sull’erogazione di credito bancario alle imprese attraverso il sistema bancario. Gli interventi possono andare nella direzione di favorire il credito bancario al settore privato e alle imprese a bassi tassi di interesse e con una ridotta richiesta di garanzie (collaterali). Questo richiede che il sistema bancario venga a sua volta garantito dallo Stato a fronte di tali prestiti. Un accesso facilitato e a basso costo al credito è importante per le imprese e va sicuramente perseguito
L’emissione di titoli del debito pubblico da parte dei singoli governi nazionali è lo strumento per finanziare la spesa di emergenza e la riduzione delle entrate fiscali. Essi possono essere acquistati sul mercato finanziario da privati, soprattutto banche e altre istituzioni finanziarie
Il finanziamento monetario della spesa è un terzo strumento che di fatto non determina l’insorgere di un debito. Mentre con le politiche adottate sinora la Banca Centrale Europea fornisce liquidità alle banche in cambio di titoli pubblici o privati, ma senza garanzia che ne rinnoverà l’acquisto quando essi vengono a scadenza, con il finanziamento monetario della spesa pubblica la Banca Centrale va a finanziare voci di spesa del Tesoro senza che sussista effettivamente un obbligo di rimborso, cioè crea direttamente potere d’acquisto. Un sostegno incondizionato della banca centrale appare particolarmente auspicabile ai fini del finanziamento della spesa sanitaria e della compensazione dei redditi persi da famiglie e imprese a causa del ‘lock-down’. Finita l’emergenza, sarebbe estremamente appropriato per finanziare ampi piani di investimento pubblico che favoriscano la ripresa e la capacità di far fronte a eventuali recrudescenze dei problemi sanitari.


Dott Giuseppe Arfuso, responsabile Dipartimento Economia Riva Destra Calabria

lunedì 15 giugno 2020

L’aeroporto a Latina s’ha da fare. Fratelli d’Italia e Riva Destra puntano sull’analisi di fattibilità.

Senza infrastrutture non è possibile tracciare la strada verso il futuro. In particolare la provincia di Latina soffre da anni di un isolamento legato all'incapacità di tradurre in cantieri progetti che avrebbero potuto rappresentare il primo tassello verso lo sviluppo.
Non si tratta solo della Roma – Latina e della Bratella Cisterna – Valmontone ma anche della possibilità di portare su questo territorio la realizzazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio.

A riportare in auge il tema, che a tratti torna alla ribalta per poi perdersi nei meandri della memoria ormai da anni, sono il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Matilde Celentano ed il commissario comunale di Riva Destra, Roberto Menichelli, d'intesa con il coordinatore provinciale di Latina, Stefano Zangrillo.

L’intervento arriva a margine dell’incontro che ha sancito la collaborazione tra Fratelli d’Italia Latina e Riva Destra, il movimento federato al partito di Giorgia Meloni, svoltosi nella sede del partito di Latina alla presenza dei vertici provinciali (Stefano Zangrillo), regionali (Marco Micacchi) e nazionali (Fabio Sabbatani Schiuma) del movimento e di Matilde Celentano, in rappresentanza del coordinatore provinciale Nicola Calandrini.

Nello specifico, quello che si chiede, è che sia fatta una attenta analisi di fattibilità tecnica ed operativa sul terzo scalo aeroportuale del Lazio a Latina.

“Questa volta, per evitare che il tema aeroporto diventi spot elettorale delle prossime amministrative, il nostro impegno politico – spiegano all’unisono – si tradurrà nel verificare con gli enti coinvolti l’effettiva necessità e possibilità di realizzazione di un terzo scalo aeroportuale  (AM-ENAV-Regione-Aeroporti di Roma) andando solo poi ad individuare percorsi di richiesta fondi europei dedicati coinvolgendo i parlamentari di riferimento sul territorio”.

A sostegno dell’ipotesi di realizzare un aeroporto civile a Latina c’era e resta la presenza della pista di atterraggio di 1700mt, quella del Comani, condizioni meteo, idrologiche  e geografiche ottimali e l’ubicazione a ridosso della linea ferroviaria che permetterebbe un collegamento con la Capitale in 30 minuti.

“Infrastrutture quali l’aeroporto dovranno essere funzionali anche per il vicino territorio di Frosinone, che a breve sarà interessato – concludono – da trasporto ferroviario ad alta velocità. Al fine di rendere tali opere strategiche fruibili per entrambe i territori, quando le condizioni legate al Covid lo renderanno possibile, sarà svolto un incontro aperto a tutti che coinvolga i colleghi di partito e movimento della vicina provincia”.

https://www.latinaquotidiano.it/laeroporto-a-latina-sha-da-fare-fratelli-ditalia-e-riva-destra-puntano-sullanalisi-di-fattibilita/
www.studiostampa.com

CASTEL VOLTURNO, RIVA DESTRA CHIEDE TAVOLO DI LAVORO SU INQUINAMENTO LITORALE DOMIZIO

“L'inquinamento del litorale Domizio è soprattutto a monte del Comune di Castel Volturno laddove insistono impianti di depurazione vecchi, non efficienti e mal gestiti. Problematiche che si sommano agli scarichi abusivi di liquami che nelle zone industriali vedono numerose aziende scaricare liquami direttamente nel Canale Savona, Canale Agnena, Fiume Volturno, Regi Lagni e Lago Patria, tutti con sbocco in mare della litorale Casertano”.
Lo denuncia Roberto Zitola, coordinatore dell’associazione politica Riva Destra, sezione di Castel Volturno, che opera al fianco di Vox Italia Castelvolturno in sinergia con comitati, associazioni e cittadini attivisti nel settore della tutela ambientale. 

“Purtroppo  - prosegue Zitola - ad oltre un mese dalla comparsa della vasta chiazza nera determinata da liquami fuoriusciti dal Canale Anagnena che oscurò lo specchio d’acqua del litorale casertano, nessuno dei successivi annunci e degli impegni assunti dalle istituzioni locali, regionale e nazionali ha avuto seguito”.

“I Regi Lagni  - ricorda il presidente della sezione castellana di Riva Destra - annoverano migliaia di collettori illegali censiti ma nel silenzio generale si accetta un degrado senza uguali. Oggi si fermano di nuovo le pompe di sollevamento sulla Domitana con la fogna che si riversa nel canale Abbruzzese e termina direttamente a  mare. Un vero e proprio disastro ambientale per la flora e la fauna marina, costiera che, dobbiamo constatare, non è solo ambientale ma evidentemente politico e istituzionale”.

Per Riva Destra Castel Volturno e Vox Italia Castel Volturno “serve un tavolo di lavoro per fronteggiare a un fenomeno di inquinamento marino unico in Italia intorno al quale riunire, con le istituzioni, anche e soprattutto le associazioni, i comitati e gli attivisti locali”. 

Napoli, 15 giugno 2020

www.studiostampa.com

domenica 14 giugno 2020

CI LASCIA IL SENATORE BERTACCO. RIVA DESTRA SI UNISCE AL DOLORE DI GIORGIA MELONI E DI TUTTA FDI


Alla fine il più fragile è stato lui, Stefano Bertacco, senatore di Fratelli d’Italia, portato via dal male che lo avevo colpito un anno fa. “Un fratello”, lo ricorda Giorgia Meloni nel suo ricordo personale su Facebook. “Gentile, sorridente, rassicurante”, quelle le parole della presidente di Fdi per una persona che si è sempre spesa per le persone più deboli.
Senatore e assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, Bertacco aveva appena 57 anni. Larga parte della sua esistenza è stata dedicata proprio alla destra italiana, dal Msi fino a Fratelli d’Italia, in cui era stato anche capogruppo a Palazzo Madama. E nella scorsa legislatura proprio lui aveva avuto l’onore di rappresentare per primo pattuglia della Meloni al Senato, aderendo al partito.



Stefano Bertacco, primo senatore  di Fdi
Davvero vasta la produzione legislativa di Bertacco. Numerosi i disegni di legge presentati come primo firmatario, a partire da quello costituzionale sulla “partecipazione dei giovani alla vita economica, sociale, culturale e politica della nazione nonché i requisiti di età per l’elezione del Presidente della Repubblica e dei membri del Parlamento”.

Tra le varie proposte, il divieto di finanziamento ai partiti da parte delle cooperative sociali. La ricerca della verità sulla di Ustica sollecitando una commissione di inchiesta. La tele sorveglianza negli asili per i bambini e nelle strutture per anziani. Tra le tante proposte legislative anche le primarie stabilite con norme precise e il recupero e la valorizzazione delle città di fondazione.

Lo piange un’intera comunità

Una perdita per un’intera comunità, che aveva onorato anche con il suo impegno amministrativo nella città di Verona. Quando la Meloni lo presentò ai giornalisti come senatore aderente a Fdi ci tenne a testimoniare i meriti che tutti gli riconoscevano come assessore. Proprio la lotta alle fragilità era la sua scelta di vita. Purtroppo Stefano Bertacco non ce l’ha fatta a sconfiggere la malattia, ma è rimasto in piedi – da autentico combattente – sino alla fine. Con la fierezza del patriota. Col coraggio che non viene mai meno.

FONTE ilsecoloditalia.it

VICENZA: CRESCE ANCORA FDI, ANCHE GRAZIE A RIVA DESTRA. DE CARLO ANNUNCIA ADESIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE AZZOLIN


Vicenza. Continua la crescita di Fratelli d'Italia in tutta Italia e continua anche grazie al grande impegno delle donne e uomini della comunità politica di Riva Destra, che sostiene fedelmente l’immenso lavoro di Giorgia Meloni. 
Ieri durante una conferenza stampa del Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Veneto, On. Luca de Carlo, è stata ufficialmente annunciata l’adesione a FdI del nostro amico Christian Azzolin, Coordinatore Provinciale di RivaDestra Vicenza e Consigliere Comunale di Thiene, eletto con la lista Christian Azzolin per Thiene - Liberi a Destra Thiene.


venerdì 12 giugno 2020

SECOLODITALIA.IT Vibo Valentia, una strada per Giorgio Almirante. Riva Destra: «Chi fa polemica è ignorante»

FONTE Il Secolo d'Italia

«Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante. E ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia. In Italia ci sono più di 200 strade intitolate al leader del glorioso Msi». Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara. Rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale del movimento federato a FdI. La dichiarazione arriva in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.


«Le parole di Giorgia Meloni su Almirante»

«Per tacitare le inutili polemiche prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni. In merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona. Ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa. Per la leader di FdI, “è importante riconoscere ad Almirante il merito di avere accompagnato un’intera comunità politica pienamente nell’alveo del dibattito democratico. E istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale. Sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici”».

Almirante, quando Padellaro disse…

E poi ancora. «E se non bastasse, ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro. Firma de Il Fatto Quotidiano che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta. “Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer. Mette ancora i brividi e fa riflettere… Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico”».

«Intitoliamo una strada anche a Berlinguer»

«A questo punto – conclude la nota – proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer. Giacché l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi più che mai. Vogliamo ricordare ancora un po’ di storia. La proposta di una strada dedicata ad Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma. Per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata. Ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno collegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica. Fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra». Tra loro anche  «Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio. I quali dichiararono testualmente. “Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica”».

LAVOCEDELPATRIOTA.IT Vibo Valentia, polemiche su strada ad Almirante: Riva Destra (FDI), rivendichiamo con orgoglio la proposta, ricordiamo parole Meloni e Padellaro.

“Rivendichiamo con orgoglio la paternita’ della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu’ di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”.
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina’, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.



“Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici’.
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico’.
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche’ l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu’ che mai”.
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

fonte Lavocedelpatriota.it