Aggiornamenti e News

lunedì 25 settembre 2017

NOI CON SALVINI, LASCIANO I COORDINATORI DI 8 MUNICIPI.

(OMNIROMA) Roma, 25 SET - "Non crediamo più nel progetto politico di Noi con Salvini a Roma, poiché a Roma e nel Lazio è stato affidato nelle mani sbagliate. 
Aggiungiamo le nostre dimissioni a quelle già date sabato scorso dal capogruppo nel Municipio V di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, condividiamo le motivazioni della presa di distanza a livello nazionale da NcS da parte del movimento Riva Destra e iniziamo a credere che sia in corso un vero e proprio sabotaggio per impedirne la crescita, lasciando che l'unico obiettivo sia la corsa al parlamento di taluni in qualche provincia della regione". Lo dichiarano in una nota congiunta i coordinatori e vice coordinatori dei municipi I, II, IV, V, VIII, X, XI e XV, Silvana Brannetti, Laura Carrese, Patrizia Cottone, Ornella Giordano, Anna Maria Paparatto, Antonella Savina, Giancarlo Bertollini, Sigfrido Burelli, Diamante Guerra, Lorenzo Cono, Michele Lunetta, Cristiano Spadola e Salvatore Scollo. "A Roma, siamo commissariati - continua la nota - da un consigliere comunale di Terracina, nominato coordinatore regionale, con un passato in tutte le sigle possibili che si sono succedute nel centrodestra, compreso quel 'Futuro e libertà di tal Gianfranco Fini: il partito è fermo da mesi e non esiste meritocrazia. Nessuno - prosegue la nota - ha preso provvedimenti per la campagna elettorale di Roma, totalmente sbagliata nella sua impostazione mediatica e organizzativa e nella quale si è permesso a taluni di remare finanche contro il partito, in un'anarchia totale e impedendo all'allora commissario romano Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, di lavorare come avrebbe voluto. Nel frattempo - conclude la nota - invece che produrre politica, cercare di allargare l'elettorato e dare un'identità territoriale al movimento, si preferisce emarginare chi ha portato risultati concreti, come il 4% raggiunto da Schiuma nel Municipio V, con una media romana del 2.7%, che ha continuato in quasi totale solitudine a fare politica. No, grazie, tutto questo non c'interessa e ci dispiace per Salvini stesso".
red 251511 SET 17
www.studiostampa.com

Noi con Salvini perde pezzi: lasciano i coordinatori di 8 municipi romani.

Bufera nella destra romana a un giorno dalla chiusura di Atreju.
Da Affari Italiani ! 
“A Roma, siamo commissariati - continua la nota - da un consigliere comunale di Terracina, nominato coordinatore regionale, con un passato in tutte le sigle possibili che si sono succedute nel centrodestra, compreso quel 'Futuro e libertà di tal Gianfranco Fini: il partito è fermo da mesi e non esiste meritocrazia. 
Nessuno ha preso provvedimenti per la campagna elettorale di Roma, totalmente sbagliata nella sua impostazione mediatica e organizzativa e nella quale si è permesso a taluni di remare finanche contro il partito, in un'anarchia totale e impedendo all'allora commissario romano Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, di lavorare come avrebbe voluto”, scrivono gli ammutinati che denunciano l'emarginazione politica di coloro che hanno portato risultati concreti come Fabio Sabbatani Schiuma
Qui l'articolo completo !

www.studiostampa.com

sabato 23 settembre 2017

PARTITI, SCHIUMA: "LASCIO NOI CON SALVINI".

(OMNIROMA) Roma, 23 SET - 
"Lascio Noi con Salvini in ottemperanza e piena condivisione con quanto deliberato dal mio movimento Riva Destra, che ha smesso con decisione unanime della sua Direzione Nazionale di dare il suo sostegno nazionale e incondizionato al progetto di NcS: da oggi non faccio più parte del Direttivo Regionale del Lazio e mi iscriverò al gruppo Misto, continuando a rappresentare le migliaia di elettori che mi hanno sostenuto personalmente". Lo comunica in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, capogruppo nel Municipio V di Roma, componente del Direttivo regionale e responsabile dell'Organizzazione di Noi con Salvini.

red 231454 SET 17

www.studiostampa.com

Riva Destra lascia “Noi con Salvini”: troppe meschinità e troppi mestieranti.

Riva Destra, movimento nato nel 1993 come storico primo circolo di Alleanza Nazionale, riprende la propria strada in piena autonomia. Siamo stufi di atteggiamenti ipocriti e arroganti, tutti rivolti alla difesa di posizioni personali. Non avemmo paura allora di ‘dire no’ a Gianfranco Fini, figurarsi se possiamo subire diktat da mezze calzette e riciclati in cerca di un seggio alle prossime elezioni politiche”. Lo comunica una nota votata online all'unanimità dai cento componenti della direzione nazionale di Riva Destra, tra i quali Fabio Sabbatani Schiuma e Alfio Bosco, rispettivamente segretario nazionale e portavoce, e diversi coordinatori ed esponenti romani. ”Denunceremo ovunque e comunque - continua la nota - le meschinità, le piccinerie, i sotterfugi, gli accordi inconfessabili, il ‘privato’ ingombrante di alcuni mestieranti della politica, che hanno fatto danni incalcolabili a una destra che deve essere sempre seria e credibile e che continuano ad agire indisturbati anche in questo progetto nel quale abbiamo creduto. Dispiace che ciò abbia impedito a persone per bene e politicamente avvedute di lavorare e di accrescerne il fatturato politico”.
“Per questi motivi -prosegue la nota- riteniamo comunque concluso a livello nazionale il nostro sostegno al progetto di Noi con Salvini. Riva Destra il suo campo ce l’ha nel nome stesso: per questo riprende da oggi il suo autonomo e decennale cammino. Siamo a completa disposizione di quanti vogliano discutere e confrontarsi”.
Fra i componenti della direzione che hanno lasciato Noi con Salvini, ci sono i coordinatori Francesco De Noia, Tommaso Monterisi e Massimiliano De Noia (Puglia), Sergio Senes e Monica Atzeni (Sardegna), Francesco Stinà (Calabria), Franco Battafarano e Monica Ricci Garotti (Emilia Romagna), Lorenzo Sartié (Veneto), Elsie Virzì, Massimo Romagnolo, Giancarmelo Gangemi, Francesco Finocchiaro, Nicola D’Aguanno (Sicilia), Tiziano Salvini (Trentino Alto Adige), Edoardo Lucio Fiore e Stenio Bove (Campania), Daniele Malandrino (Marche), Lorenzo Loiacono e Cristiano Spadola, rispettivamente commissario romano e coordinatore del Municipio X di Roma, Giuseppe Murè, Giancarlo Bertollini e Cristina Franchi, responsabili rispettivamente dell’Organizzazione, della Comunicazione e della Segreteria politica.

Fonte QUI !

www.studiostampa.com

giovedì 21 settembre 2017

ITALIA: una pagina di gloria !

BOLLETTINO DELLA VITTORIA !

"I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza". Con questa magnifica e roboante frase pronunciata dal generale Armando Diaz, subentrato a Cadorna come capo di stato maggiore dell'esercito italiano, terminava il bollettino della vittoria del 4 novembre 1918 che sanciva la vittoria dell'Italia sull'impero austro ungarico asburgico ormai in disfacimento. 
Oggi, a quasi 100 anni di distanza, ricordiamo con orgoglio una delle poche pagine "gloriose" della nostra giovane nazione, ammesso che l'Italia si possa considerare tale e non solo "Un'espressione geografica" come sosteneva il principe di Metternich. 
Il manifesto del proclama terminava con: "Firmato DIAZ" ed essendo la popolazione formata, in gran parte, da sempliciotti e semianalfabeti, pensarono che il nome di DIAZ fosse Firmato. Questo fece si che molti maschi, nati tra la fine del 1918 e il 1919, venissero battezzati col nome di "Firmato".

www.studiostampa.com

lunedì 18 settembre 2017

Nord/Sud, Padania, Burocrazia e Regioni Speciali.

Solo per dovere di correttezza: la Burocrazia l'hanno creata i Piemontesi e non mi sembra che il Piemonte faccia parte del Sud; il Nord è sviluppato perché il Governo di Roma decise che, per far crescere l'Export con i Paesi Europei (compresi quelli della Ex URSS), era meglio posizionare le Fabbriche vicino alle Alpi (se avessero deciso di invadere il Mediterraneo oggi le Fabbriche le troveremmo nel Sud). 
Non mi sembra che in Fiat ci lavorassero i "Polentoni" ma, come per tutte le nuove grandi Aziende costruite (dall'Italia) nel Nord, si rivelò necessario ricorrere ad una immigrazione di massa interna, con milioni di meridionali trasferiti per necessità. Ogni Stato ha le zone depresse, le zone medie e le zone ricche, non per merito o demerito dei cittadini ma per semplici, e spesso giuste, decisioni Politiche. In quella che era la più grande azienda agricola d'Europa (la Maccarese, alle porte di Roma) c'erano i binari ferroviari interni per i treni speciali provenienti dal Nord con le "Mondine del Nord" che venivano a lavorare (sempre per necessità); le cameriere di tutte le case Romane, che potevano permettersele, erano Venete (ora sono dell'Est Europeo, del Sud-America o delle Filippine). Se a Capri fondano una Repubblica diventano tutti ricchi, da far invidia a San Marino, se alcune zone della Germania o della Francia chiedessero l'indipendenza si ritroverebbero ricchissime; ma la cecità di chi si crede ricco solo perché il Governo ha deciso di posizionare un centro di produzione davanti casa sua rasenta l'incredibile. 
La famosa "Roma Ladrona" paga di tasse più di quanto riceve di contributi per cui contribuisce a "mantenere" il Ricchissimo Trentino Alto Adige che riceve contributi in più di quanto paga di tasse. Le Regioni più ricche non sono più ricche ma sono solo dei Centri di una Nazione che ha deciso di sviluppare la produzione in quei luoghi. Dovremmo finirla di vivere con i "Luoghi Comuni" e pensare e vivere da ITALIANI !
www.studiostampa.com