Aggiornamenti e News

venerdì 12 giugno 2020

ZOOM24.IT Vibo, polemiche su “Via Giorgio Almirante”. Riva Destra: “Ribadiamo proposta”



fonte ZOOM24.IT
L’associazione chiarisce che c’è bisogno di pacificazione e accetta l’idea di intitolare una via anche a Berlinguer

Nonostante la tensione ieri in Consiglio Comunale, dove Fratelli d’Italia da una parte e i partiti di sinistra dall’altra, Cinquestelle compresi, stavano quasi per passare alle vie di fatto, Riva destra non arretra. “Rivendichiamo con orgoglio la paternita’ della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu’ di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano”. Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina’, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d’Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
“Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, ‘l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici”.
“E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- ‘appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento’.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: ‘Potete vederla su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere…Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico”.
“A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche’ l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu’ che mai”.
Vogliamo ricordare poi -aggiunge infine la nota- un po’ di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica: fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: ‘Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica’”.

VIBO VALENTIA, POLEMICHE SU STRADA AD ALMIRANTE: RIVA DESTRA (FDI), RIVENDICHIAMO CON ORGOGLIO LA PROPOSTA, RICORDIAMO PAROLE MELONI E PADELLARO. PROPONIAMO NOI STRADA ANCHE A BERLINGUER.


VIBO VALENTIA, 12 giu - "Rivendichiamo con orgoglio la paternita' della proposta per intitolare una strada a Giorgio Almirante e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono piu' di 200 strade oramai intitolate al defunto leader del glorioso Movimento Sociale Italiano".
Lo dichiarano gli esponenti di Riva Destra Francesco Stina', Francesco D'Agostino e Alessandro Ferrara, rispettivamente coordinatore regionale, provinciale e comunale, del movimento federato a Fratelli d'Italia, in una nota congiunta con il segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
"Per tacitare le inutili polemiche -continua la nota- prendiamo in prestito le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un'analoga iniziativa del comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa . Per la leader di FdI, 'l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della Nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici'. 
E ancora per Giorgia Meloni -prosegue la nota- 'appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento'.
E se non bastasse -conclude la nota- ricordiamo a qualcuno le parole di Antonio Padellaro, firma de 'Il Fatto Quotidiano' che ha dedicato un libro una serie di incontri segreti che Enrico Berlinguer, defunto leader del Pci e Almirante hanno avuto sul finire degli anni Settanta: 'Potete vederlo su Youtube: a distanza di anni la scena dell’arrivo di Giorgio Almirante a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer mette ancorai brividi e fa riflettere...Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico'.
A questo punto -conclude la nota- proponiamo noi pubblicamente di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacche' l'Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi piu' che mai".
Vogliamo ricordare ancora -aggiunge infine la nota- un po' di storia: la proposta di una strada dedicata a Giorgio Almirante fu presentata il 16 novembre del 2007 in Campidoglio a Roma, da Fabio Sabbatani Schiuma, per 15 anni circa consigliere comunale. Con 23 voti contrari e 17 favorevoli la mozione fu prima bocciata, ma poi fu approvata perché trasformata in ordine del giorno ricollegato ad altre proposte rivolte alla toponomastica e fu sottoscritta da molti esponenti anche dell’allora maggioranza di centrosinistra, nelle persone di Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono testualmente: 'Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica'".





giovedì 11 giugno 2020

SPECIALE TG : ARTISTI E PROFESSIONISTI DEL DIVERTIMENTO.

Da passare al minuto 8 per iniziare.
www.studiostampa.com

TURISTI PER CASO… IMPRESE PER TERRA !

di Luca Bonanni
TURISTI PER CASO… IMPRESE PER TERRA !
Una potenza di fuoco, per dirla alla maniera spavalda del nostro Winston Churchill, sta per abbattersi sulle imprese ricettive italiane. E non parliamo certo del caldo bruciante di agosto.
Il turismo in Italia vale il 13% del PIL, vanta 4,2 milioni di occupati e ha nel periodo estivo il boom delle richieste. Il lockdown di marzo e aprile ha infierito soprattutto sulle citta d’arte, solitamente prese d’assalto per le vacanze di Pasqua.
Ora che ha preso il via la fase 2, gli aiuti del Governo si dovrebbero concentrare sulle aree di mare e di montagna, ma finora la montagna ha partorito un topolino, anzi, siamo in alto mare…
Di questi e altri argomenti di stretta attualità politica si parlerà i primi di luglio alla IV FESTA NAZIONALE DI RIVA DESTRA: ‘Presidio di libertà’, movimento federato a Fratelli d’Italia, in Piazza Montecitorio con diretta su Radio Radicale.
Con il Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34 (molto incautamente detto ‘ Decreto Rilancio ‘), il Governo si decide finalmente, dopo tre mesi di diffusione del virus, a definire le prime agevolazioni per il settore, che, a una lettura benevola, lasciano molti, molti dubbi. Dei 55 milioni di euro a disposizione, sono destinati al turismo appena 3 milioni di euro.
Gli ‘incentivi’ vanno in due direzioni.
Il primo, che più in generale coinvolge tutte le imprese italiane, consiste in un contributo a fondo perduto alle aziende con fatturato di aprile 2020 inferiore ai 2/3 di quello di aprile 2019.
Il contributo è calcolato applicando una percentuale sulla differenza tra il fatturato di aprile 2020 e fatturato di aprile 2019.
E’ riconosciuto un sostegno minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Il già lieve impatto economico incontra un ulteriore limite, perché per la materiale erogazione della somma occorre presentare un’istanza entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica prevista da apposito provvedimento, che sarà emanato chissà quando.
Insomma, quando le società chiuderanno gli ombrelloni e l’autunno incombente, forse vedranno qualche spiccio…
Il secondo, mirato per il settore turistico, ha un nome accattivante, ‘Tax Credit Vacanze‘.
Spetterà ai nuclei familiari con ISEE (strumento usato per valutare la situazione economica di una famiglia) fino a 40 mila euro, e fino a un importo di 500 euro, per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese ricettive, bed and breakfast e agriturismo.
Per i nuclei familiari di due persone l’importo scende a 300 euro, per quelli composti da una sola famiglia precipita a 150 euro.
Può essere usato da un solo componente e nei riguardi di una sola impresa alberghiera, ed è fruibile nella misura dell’80% sotto forma di sconto e il restante 20% come detrazione fiscale.
Insomma , l’80% lo anticipa l’albergatore.. e si tratta in sostanza di una misura assistenziale, volta a coloro che hanno redditi familiari inferiori a 40mila euro, e non già ad un aiuto all’industria.
Solo in un secondo momento lo sconto sarà rimborsato all’albergatore. Ma non si tratta di un vero rimborso: egli potrà solo detrarlo in compensazione con altri tributi.
Tanto per cambiare, le modalità applicative di questo modesto e contorto credito saranno disciplinate dal solito, agognato, successivo provvedimento dell’Agenzia Entrate. 
Dei 98 provvedimenti attuativi individuati dal ‘ Decreto Rilancio ‘, ben 14 sono infatti collegati al comparto Turismo e Cultura.
Inoltre, l’emergenza Coronavirus ha ribaltato la struttura dell’imposta di soggiorno.
Fino a ieri il rapporto tributario intercorreva tra il Comune (come soggetto attivo) e colui che alloggia nella struttura (soggetto passivo), mentre il gestore, l’albergatore, assumeva solo la veste di agente contabile, ossia di soggetto tenuto a trasferire le somme incassate all'ente impositore.
Le nuove norme ribaltano il quadro e dispongono ‘che il gestore è direttamente responsabile del pagamento, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi‘.
Infine, ci saranno differenze tra albergatori proprietari delle mura e coloro che invece le hanno in affitto. Se gestore dell’hotel è proprietario la cancellazione della prima rata semestrale dell’IMU è certamente un aiuto. Per chi invece non ha le mura, sono guai. È vero che tutti potranno avere una detrazione del 60 per cento sui canoni per i tre mesi di lockdown, ma far quadrare i conti sarà difficilissimo.
E poi il beneficio IMU si applica nel rispetto dei limiti economici previsti da una fantomatica Comunicazione della Commissione Europea del 19.03.2020 C (2020) 1863 final "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19", e successive modifiche…
Merita un Bonus il primo e probabilmente unico contribuente che la leggerà interamente.
Dall'introduzione della fatturazione elettronica al Codice della Crisi d’Impresa, con cui si è abolita di fatto la responsabilità limitata degli imprenditori, alla preclusione per gli stessi all'utilizzo dei crediti fiscali sopra i 5.000 euro anche se spettanti, si assiste oramai a un proliferare di norme studiate per affossare le libertà individuali delle aziende, al fine di farle desistere e affermare un’economia statale pianificata, cara ai partiti di maggioranza dell’attuale Governo.
Come non riferire anche del D. Lgs. n. 231 dell’8.6.2001, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e introduce nel nostro ordinamento uno specifico e esteso sistema sanzionatorio nei confronti degli enti, conseguente alla responsabilità penali delle persone fisiche.
Se poi un’impresa, nonostante la scarsa considerazione ricevuta dalla politica, volesse audacemente riavviare l’attività, creata e consolidata con tante fatiche, ebbene si dovrà scontrare con nuovi ostacoli, conseguenti all'emergenza Coronavirus.
E nuovi rischi.
Non basta la multa da 400 a 3.000 euro e il rischio di chiusura attività da 5 a 30 giorni… se un lavoratore si ammala di Covid-19 il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere anche per omicidio, con la reclusione da 2 a 7 anni. E non solo il datore negligente, ma anche quello virtuoso, che abbia puntualmente posto in essere tutte le misure dettate nei protocolli di sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile 2020.
Ad attenuare la portata distruttiva della norma, è intervenuta una Circolare dell’INAIL del 20 maggio, che precisa come il riconoscimento dell'origine professionale del contagio si fondi su un giudizio di ragionevole probabilità ma è totalmente avulso da ogni valutazione in ordine alla imputabilità di eventuali comportamenti omissivi in capo al datore di lavoro che possano essere stati causa del contagio.
E’ noto, tuttavia, che il profilo interpretativo di una Circolare possa essere ragionevolmente azzerato da un Giudice, che farà prevalere la norma primaria, con buona pace dell’imprenditore.
L’investimento complessivo nel Decreto appare quindi assai poco incisivo, a meno di emendamenti e correzioni migliorative in sede di conversione.
Dimenticavo... è istituito anche un Fondo per il Turismo con una dotazione di 50 milioni di Euro. Inferiore a quello per il Bonus bici e monopattino, 120 milioni di Euro.
Non dimentichiamo, inoltre, le affermazioni del Presidente dell’INPS Tridico.
Gli imprenditori sono pigri e opportunisti, quando proprio loro hanno anticipato ai propri dipendenti la cassa integrazione, nonostante le difficoltà di accesso al credito. Proprio loro stanno riaprendo operosi ristoranti e stabilimenti balneari, persi nella giungla delle nuove oppressive regole.
E così, con questi chiari di luna, uno stuolo di investitori cinesi già gongola festante alla porta delle nostre imprese turistiche, pronto a saccheggiare il martoriato settore.
Appuntamento quindi i primi di luglio alla 
FESTA NAZIONALE DI RIVA DESTRA.
Per parlare di turisti per caso, imprese per terra, e cinesi alla cassa.

www.studiostampa.com

mercoledì 10 giugno 2020

Per il turismo locale servono proposte pratiche e concrete.

In questi momenti così complicati per tutti, lo Stato deve fare in modo di essere presente non a parole ma con fatti concreti e reali per aiutare a non far morire le piccole e medie imprese non a causa del Coronavirus, ma per la crisi economica.

Il Coordinamento provinciale Riva Destra Verona, movimento federato a Fratelli d’Italia, denuncia la mancata attenzione nel Decreto Rilancio alle attività turistico-ricettive e, in generale, a tutte le PMI (Micro Piccole Medie Imprese). Rivolgendo la nostra attenzione alla Regione Veneto e, in modo particolare a Verona e Provincia, dal report del 2019 sul turismo a Verona a cura del Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona, si evince che nell’anno 2018 il turismo veronese ha registrato 17,7 milioni di presenze e che  Verona si è confermata seconda provincia veneta per flussi turistici (‪4.906.367‬ arrivi, ‪17.663.215‬ presenze) dopo Venezia (‪9.677.150‬ arrivi, ‪36.628.413‬ presenze).
L’importanza del settore turistico veronese può contare su una vasta gamma di opportunità dal punto di vista dell’offerta. La provincia di Verona può offrire il lago, la montagna e la città d’arte, oltre che essere sede di uno sviluppato turismo d’affari e congressuale e di un apprezzato turismo eno-gastronomico legato alla produzione di vino e di altri tipici prodotti locali (riso, olio, radicchio, asparago, ecc.).
Per quanto riguarda le imprese del settore turistico iscritte al 31 dicembre 2018 alla Camera di Commercio di Verona, erano in totale 7.402 e comprendevano, tra le tante, i servizi di alloggio e ristorazione, le agenzie di viaggio e i tour operator, i parchi di divertimento e i parchi tematici, gli stabilimenti termali. La maggioranza delle imprese turistiche (pari al 79,8%) svolgeva attività di servizi di ristorazione (ristoranti, bar, servizi di catering), subito dopo (16,1%) le imprese di servizi di alloggio (alberghi, alloggi per vacanze, aree di campeggio) e infine le imprese che svolgevano attività di agenzie di viaggio, tour operator, nonché servizi di prenotazione e attività connesse (3,9%).
Meno numerose in termini assoluti, ma di grandissima rilevanza in termini di creazione di valore aggiunto per tutto il territorio provinciale, erano le imprese che gestivano parchi di divertimento, parchi tematici e stabilimenti termali. Le imprese del settore turistico veronese nel 2018 rappresentavano, quindi, il 7,7% del totale delle imprese del territorio, mentre la media regionale e quella nazionale era pari al 7,5%.
Considerando i dati sopra descritti relativi all’anno 2018, si nota come il giro d’affari del turismo veronese sia a livello regionale che nazionale sia molto rappresentativo e che il gran numero di imprese che vi lavorano coinvolga una mole elevata di persone. Un dato di fatto rilevato anche nell’anno 2019, quando le stime fino al mese di settembre nella Regione Veneto erano di 16 milioni 873.000 arrivi e di oltre 62 milioni 735.000 presenze e, nel caso specifico di Verona, si assisteva a un +3,4% di arrivi in più rispetto al 2018.  
Attualmente, però nell’anno in corso in piena emergenza Covid-19, questi numeri così importanti di turisti anche stranieri saranno particolarmente minori e le imprese, sia a causa delle poche visite sia per la crisi economica in cui vertono, rischiano di decollare a fatica o, addirittura, la chiusura totale. Gli operatori del settore turistico, soprattutto, hanno sottolineato il fatto che è stato il primo ad essere entrato in crisi e sarà l’ultimo a ripartire se non vengono messi in campo gli aiuti concreti necessari.
Alcuni di questi potrebbero essere, come sostiene anche Fratelli d’Italia, ad esempio l’istituzione di un buono-vacanza di 250 euro per ogni membro di una famiglia, da acquistare tramite agenzie e tour operator in modo da rimettere in moto la filiera del Turismo interno favorendo le vacanze in Italia per questa stagione estiva; rendere disponibile e certa la liquidità alle imprese, considerata anche l’inadeguatezza dell’indennità di 600 euro per un settore come quello degli agenti di viaggio; occorre garantire la cassa integrazione per il futuro qualora non ripartisse la stagione, assicurando adeguati investimenti nei vari comparti e profondendo qualsiasi sforzo utile a risollevare un settore che per l’Italia rappresenta da sempre uno dei cardini dell’economia.
Ulteriori aiuti soprattutto per le imprese che offrono servizi utili per incentivare l’economia e il turismo consistono, poi, nel promuovere la ripresa delle attività in sicurezza e privilegiare i consumi all’esterno, facendo in modo che le imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, birrerie, stabilimenti balneari, gelaterie) siano esonerate dal pagamento della tassa di occupazione di spazi e aree pubbliche fino al 31 ottobre 2020.
Fino alla stessa data, sarebbe utile sospendere anche il regime di autorizzazione da parte delle soprintendenze e istituire un fondo per il ristoro ai Comuni delle minori entrate. Un altro beneficio sarebbe quello di prorogare fino al 16 settembre la sospensione delle ritenute, dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per agenzie di viaggio e turismo, tour operator, bar, ristoranti, aziende termali, parchi di divertimento o tematici, servizi di trasporto, noleggio di attrezzature sportive e ricreative o di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli, guide e assistenti turistici e per le altre imprese turistiche.
Insomma in questi momenti così complicati per tutti, e in modo particolare per chi gestisce un’azienda, lo Stato deve fare in modo di essere presente non a parole ma con fatti concreti e reali per aiutare a non far morire queste piccole e medie imprese non a causa del Coronavirus ma per la crisi economica. Il settore del Turismo in particolar modo poi, soprattutto nel nostro Paese, fa parte di quelle entrate economiche principali e indispensabili che fa tenere in piedi tutta l’economia dell’Italia con le sue bellezze, le sue attività enogastronomiche, culturali e ludiche che bisogna a tutti i costi salvaguardare sempre ma soprattutto in questo periodo di emergenza economica e sociale.

Articolo su: VERONA in
www.studiostampa.com

CAMPIDOGLIO 2021: QUESTA VOLTA VIETATO SBAGLIARE. DESTRA SOCIALE SU CASA E LAVORO AGLI ITALIANI ! di Fabio Schiuma

Tra un anno si votera' per eleggere il nuovo sindaco di Roma. La parentesi Raggi verra' chiusa, questo e' certo. Non ha portato infatti a nulla quel voto di protesta che segno' la ribellione ai partiti, ai disastri di Marino, ma, purtroppo, anche a quella destra che si 'arrese' una volta conquistato il Campidoglio per la prima volta. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Il covid19 sta dando un colpo basso alla nostra economia. Oggi purtroppo asciughiamo ancora le lacrime dei morti, ma sara' inevitabile che tra qualche mese dovremo arginare la disperazione di tanti che esauriranno i frutti di anni di fatiche e di sacrifici. In una citta' ove regna il degrado, dai rifiuti alle buche, dai trasporti pubblici ai servizi, dal verde abbandonato alla sicurezza, avremo un'immensa vertenza da affrontare. Migliaia di romani che staranno senza lavoro e magari perderanno anche la casa. Migliaia che si sommeranno alle migliaia. L'unica soluzione sara' sventolare la bandiera della destra sociale, non solo a parole, ma con i fatti. Reperire risorse sara' sempre piu' difficile, ma quelle poche dovranno avere una sola priorita': CASA e LAVORO, PRIMA AGLI ITALIANI.
L'ultima volta non si e' trovato il coraggio di intitolare una strada ad Almirante, ne' di sgomberare un centro sociale.
Stavolta...vietato sbagliare, pero'.


Campidoglio 2012:FABIO SCHIUMA ottiene fondi per case agli italiani




L'on. Fabio Sabbatani Schiuma ricorda al sindaco la Destra Sociale










martedì 9 giugno 2020

FRATELLI D'ITALIA A RIVA DESTRA: "la vostra e' una bellissima realta', che continua a crescere e a produrre idee".

Procaccini: "nella vostra comunita' politica mi sento a casa". Trancassini: "la vostra e' una bellissima realta', che continua a crescere e a produrre idee". Silvestroni: "pur nella sua autonomia, Riva Destra e' oramai piu' di una costola del partito". Ruspandini: "il vostro e' una lavoro eccezionale". Calandrini: "siete la realta' piu' longeva della destra italiana". Milani: "Riva Destra e' parte integrante di FdI"

Ieri su Zoom e in diretta facebook su La Voce del patriota, insieme all'europarlamentare Nicola Procaccini, sono stati presenti tutti i vertici regionali di Fratelli d'Italia: il coordinatore regionale del Lazio Paolo Trancassini, quello della provincia di Roma Marco Silvestroni, i parlamentari Massimo Ruspandini, Nicola Calandrini, Mauro Rotelli, Ivana Simeoni e il Portavoce romano Massimo Milani. E ancora Alfredo Pallone e il consigliere comunale di Latina, Matilde Celentano. Dalla Camera i saluti anche di Carolina Varchi e Francesco Acquaroli. 
Non e' un novita' che la comunita' militante romana di Riva Destra abbia una sua innegabile storia, si fatta di passaggi e rotture, con AN ai tempi del PdL, fino poi alla Lega di Salvini, ma anche di coerenza, dignita' e numeri.Tutto cio' e' stato testimoniato dalla presenza di tutti i vertici del partito laziale, che in video ce l'hanno riconosciuta, spesso con parole anche emozionanti.
Un plauso quindi a tutti i dirigenti romani e laziali, ma stavolta un grande ringraziamento in primis a tutti quei militanti che non prendono la parola spesso, che non finiscono sulle locandine e magari non vengono citati, ne' lo chiedono, ma che si fanno sentire con il lavoro dietro le quinte.