Riva Destra è nata nel 1993 come primo circolo di Alleanza Nazionale: non siamo mai stati e abbiamo scelto fino ad oggi di non essere un partito politico, rinunciando infatti a eccessive burocrazie interne e tesseramenti, perché Riva Destra è semmai una speranza, ossia quella di vedere sopravvivere i valori della destra sociale, dopo la deflagrazione di quella politica. Chi aderisce a Riva Destra, lo fa con una stretta di mano, che per noi ha ancora un valore. Tutto ciò è bene spiegarlo a chiare note, soprattutto a qualche esponente di partito che si preoccupa erroneamente di avere poi ‘un partito nel partito’.
La nostra è infatti oggi una comunità politica, che si è ritrovata spontaneamente in tante regioni e province. Oggi siamo un punto di riferimento per quei tanti che hanno subito una devastazione etica prima che partitica. Donne e uomini di destra, che si sono stretti l’uno con l’altro, in attesa di individuare una nuova casa comune, dove sia possibile affermare appunto il nostro ‘ius sanguinis’ di destra, e poter continuare le nostre battaglie a difesa dell’identità, della meritocrazia e della giustizia sociale.
In una fase di tramonto dell’apparato partitico e di grande cambiamento della comunicazione politica, noi sosteniamo le persone, le loro battaglie nei partiti di appartenenza e la possibilità quindi di vedere una continuità ideale. Lo facciamo senza chiedere nulla in cambio con la militanza sia fisica che virtuale. Si, perché se scendiamo in piazza non siamo comunque pochi. Per la verità siamo molti se vediamo la capacità attuale di mobilitazione da parte dei partiti tradizionali, ridotta davvero all'osso. Ci riusciamo perché ci crediamo e perché siamo rimasti immuni a quel correntismo che abbiamo finanche combattuto, insieme alla falsità e ai riciclati voltagabbana, fino all'essere sospesi da Alleanza Nazionale dal fu Gianfranco Fini, quando avemmo il coraggio di contestarlo apertamente.
Siamo per l’unità del centrodestra se è pur vero che preferiremmo parlare di un grande blocco sociale e nazionale contrapposto alle sinistre, una santa alleanza tra patrioti e identitari contro mondialisti e marionette. Gli italiani chiedono di essere tutelati dalle politiche discriminatorie, di cui stanno diventando vittime, a vantaggio degli stranieri e hanno bisogno soprattutto di lavoro, di un fisco equo, di un rapporto che non sia di strozzinaggio con le banche; insomma di quella crescita economica che le élite della sinistra di governo hanno finora riservato a pochi. Il problema non è solo l'immigrazione, anzi, rischiamo di relegare il dibattito solo a questa o alla legge elettorale, mentre i nostri figli sono senza casa e lavoro e non avranno mai una pensione.
Fabio Sabbatani Schiuma: Segretario Nazionale di Riva Destra.
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Riva Destra a congresso: «Ci siamo anche noi nel futuro del centrodestra»
Riva Destra c’è e ci tiene a ribadire che avrà un ruolo nel futuro del centrodestra. Alla vigilia del terzo congresso romano, che si terrà lunedì 27 novembre, alle ore 18, presso il Conference Center Sala Da Feltre (in via Benedetto Musolino, 7), Riva Destra comunica in una nota il suo programma: «Ripartiamo con orgoglio e passione dopo aver abbandonato il percorso di “Noi con Salvini” e lo facciamo eleggendo il nostro nuovo coordinatore romano e rafforzando la nostra presenza sui municipi di Roma a sostegno di un centrodestra, che auspichiamo unito e davvero alternativo alle sinistre e al grillismo».
La nota di Riva Destra
«La decisione – continua la nota- di lasciare Noi con Salvini è da leggere esclusivamente nel totale dissenso politico, e soprattutto comportamentale verso la nuova classe dirigente locale che ha sostituito il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio, già commissario di Roma e del Lazio. Troppi riciclati – prosegue la nota – ex-alfaniani ed ex-finiani impegnati nella corsa alla poltrona, hanno reso l’ambiente irrespirabile, con un partito immobile da marzo scorso, tanto sul territorio, quanto nella proposta politica e peraltro con scadenti risultati, come le recenti elezioni nel Municipio X ove i voti non sono aumentati affatto e infatti non è stato portato a casa nessun eletto. Siamo nati – conclude la nota – nel 1993 come primo circolo di Alleanza Nazionale: non siamo mai stati e abbiamo scelto fino ad oggi di non essere un partito politico, rinunciando infatti a eccessive burocrazie interne e tesseramenti, perché preferiamo sostenere le persone e le loro battaglie nei partiti di appartenenza e lo facciamo pero’ con un organizzazione territoriale che ci accingiamo da lunedì a definire nel dettaglio».