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domenica 2 dicembre 2018
Germania marcia e corrotta da sempre, come la Francia !
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sabato 11 gennaio 2014
Scandalo rifiuti e Zingaretti continua la sua nominopoli di amici...
venerdì 8 novembre 2013
Sabbatani Schiuma su Atac: “finora solo pozzo S.Patrizio per clientelismo partiti”
Roma - 8 nov (Prima Pagina News) “Oggi si scopre il patto segreto sull'Atac di Roma tra i partiti di destra e sinistra: mangiavano insieme sulla bigliettazione clonata. Mi pregio di essere stato l'unico in Campidoglio ad aver denunciato questo consociativismo e ad aver votato contro. A novembre scorso infatti in aula Giulio Cesare, fui l'unico a votare contro perché dalla parte di chi paga il biglietto, e a Roma il trasporto pubblico fa pena, è da terzo mondo: l'averlo affidato ancora ad Atac rappresenta un vero e proprio schiaffo ai romani, visto poi che pagano 3.000 delle vecchie lire a corsa. La verità è che Atac si è contraddistinta finora solo per essere un pozzo di San Patrizio per il clientelismo dei partiti. Ecco perché PdL e Pd hanno votato una porcata del genere insieme, a braccetto: per assunzioni facili di parenti e amici, per le consulenze d'oro e per chiamare supermanager esterni, pagati tre volte tanto un direttore di area nel comune di Roma”.
E’ quanto ha affermato il presidente del movimento Riva Destra, componente dell'esecutivo romano del PdL e già consigliere comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma.
Fonte: PPN - Articolo Originale QUI !
www.studiostampa.com
E’ quanto ha affermato il presidente del movimento Riva Destra, componente dell'esecutivo romano del PdL e già consigliere comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma.
Fonte: PPN - Articolo Originale QUI !
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lunedì 22 luglio 2013
ATAC, SCHIUMA: «TEATRINO DELLA POLITICA TAGLI ALMENO MAXISTIPENDI»
(OMNIROMA) Roma, 22 LUG - «È davvero ridicolo, e nuoce alla politica, il teatrino messo su dalla politica su Atac: la sinistra romana sottolinea a gran voce solo ora tutte le falle aziendali della Atac, ma a novembre scorso era con la maggioranza di Alemanno, tutti insieme appassionatamente, a votare l'affidamento 'in house'di tutto il trasporto in metropolitana e in superficie, fino al 2019, in favore dell'azienda romana». Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, presidente del movimento Riva destra «Che la Atac sia 'a pezzi' però - continua Schiuma - lo si sa da anni: eppure 8 mesi fa, hanno votato qualcosa che anche l'Autority preposta ha bocciato come forzatura illegittima. Tutti i partiti infatti hanno nel tempo inzuppato il biscotto, con assunzioni, consulenze e maxi stipendi ad almeno 90 supermanager, che guadagnano dai 6.000 ai 55.000 euro al mese, mentre il servizio scadeva a livello di 'terzo mondo', i precari mandati a casa, i fornitori non pagati e gli autisti 'spremuti'. Ora le critiche - conclude Schiuma - arrivano dal nuovo sindaco e dalla maggioranza di turno: è lecito pensare che la spinta ideale sia quella di prendersi in mano il consiglio d'amministrazione e le cariche apicali, ossia per garantirsi il proprio turno a 'inzuppare' meglio dell'altra parte politica. Come consigliere comunale - aggiunge infine Schiuma - 'indipendente di destra', fui l'unico ad esprimermi contro in tutta l'aula. E non servono 'grillini' di turno per denunciare tutto ciò». red 221331 LUG 13
FINE DISPACCIO
Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com
FINE DISPACCIO
Fabio Sabbatani Schiuma
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sabato 20 luglio 2013
Parentopoli, la mappa delle assunzioni in famiglia
Gli scandali politici sono sempre dietro l’angolo in Italia. In un Paese come il nostro, dove i tassi di disoccupazione giovanile e femminile sono i più alti d’Europa, c’è invece un settore dove le porte sono spalancate: quello delle aziende municipalizzate. Ebbene sì, in questo settore i nostri politici riescono a inserire figli, mogli, nipoti e pronipoti. E’ davvero un gioco da ragazzi imboscare i parenti e amici più stretti in queste aziende pubbliche, alla faccia di tutti coloro che fanno concorsi e selezioni da decenni! L’Italia si conferma il Paese della raccomandazione per antonomasia, dove non c’è spazio per merito e capacità. Il caso Parentopoli registra quasi ogni giorno nuovi scandali che investono tutto lo stivale: dalla Sicilia al Piemonte fino al Lazio.
sabato 8 giugno 2013
Lo Scandalo ONLUS di Ignazio Marino !
Di Paola Ambrosino.
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.
Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.
In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.
Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.
Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.
Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.
www.studiostampa.com
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.
Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.
In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.
Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.
Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.
Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.
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