(OMNIROMA) Roma, 14 AGO - «L'Esquilino vive come un suk, tra rifiuti e merce contraffatta. Pensare che il New York Time abbia celebrato tutto il rione multietnico, dove i giardini sono abbandonati, gli alberi mai potati, le strade da riqualificare, i marciapiedi dissestati e, soprattutto, gli italiani residenti si sentono sempre piú 'stranieri in patria', è una piccola strumentalizzazione inveritiera». Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, presidente del movimento Riva Destra e membro dell'esecutivo romano del Pdl. «L'assessore Leonori - continua Schiuma - nel ringraziare il giornale americano, scriva pure che negli anni il quartiere storico dell'Esquilino ha vissuto una profonda mutazione fino ad essere considerato il suk della capitale. Tra bancarelle, rifiuti, clochard e manifesti abusivi, andare in giro per l'Esquilino sembra una passeggiata in una zona franca, dove l'inciviltà e il disordine sono all'ordine del giorno. Ogni giorno - prosegue Schiuma - decine di vetture e furgoni occupano metà della carreggiata di piazza Vittorio Emanuele II, parcheggiandosi per ore in doppia fila davanti alle bancarelle abusive per il carico e scarico delle loro merci. Proprio questi banchi, presenti lungo tutto il perimetro della piazza, rappresentano uno dei maggiori punti dolenti del quartiere e sparsi un pò ovunque, i venditori da strada si concentrano principalmente sotto i portici di piazza Vittorio. Capi d'abbigliamento contraffatti, oggetti esotici e gadget di produzione cinese sono le merci più facili da trovare in quell'immenso suk che è oramai diventata l'intera area, dove l'immondizia e gli scarti alimentari riempiono i cassonetti e invadono le strade, regalando alla zona un pungente odore di marcio e stantio, per la felicità dei topi. Ovviamente - aggiungere infine Schiuma - tutto quanto quello che ho riportato è, non solo sotto gli occhi dei residenti, ma anche contenuto in articolo di aprile di un autorevole quotidiano di sinistra». red 141555 AGO 13
di Fabio Sabbatani Schiuma
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Aggiornamenti e News
mercoledì 14 agosto 2013
PIAZZA VITTORIO, SCHIUMA: «STRUMENTALIZZATO ARTICOLO NYT, ITALIANI SONO STRANIERI IN PATRIA»
martedì 13 agosto 2013
Ultimi Aggiornamenti Stampa !
News 13.08.2013
SCHIUMA: Nazionalismo e Ipocrisie !
Io mi sento profondamente e orgogliosamente nazionalista: fa così paura questo ismo? Non è politicamente corretto? Il nazionalismo allo stato puro non prevede alcuna volontà di supremazia, né propaganda una qualsiasi presunzione di superiorità, al contrario è per lo scambio culturale tra i popoli, nel rispetto reciproco e nella tutela delle singole identità. Il vero nazionalista è quindi per lo ius sanguinis e sostiene il 'casa e lavoro prima agli italiani'... con buona pace dell'italiota Kyenge. PS Chi viene in Italia per vivere onestamente, nel rispetto delle nostre leggi, usi e costumi, sia il benvenuto; chi pretende invece di fare il proprio porco comodo, per me andrebbe cacciato a pedate.
di Fabio Sabbatani Schiuma
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Daniela Santanchè: “Forza Italia, la prima manifestazione a Milano a settembre”
Alzi la testa in spiaggia e vedi striscioni che inneggiano a Silvio Berlusconi e al ritorno di Forza Italia. E dietro a quegli striscioni c’è lei, Daniela Santanchè, una delle più vicine al Cavaliere. Una di quelle che da subito ha sposato la linea del ritorno a Forza Italia e che ora, intervistata dall’Ansa, annuncia la prima manifestazione della vecchia/nuova forza politica in programma per settembre.
“Silvio Berlusconi non molla mai, è un combattente e non si farà chiudere in un angolo” dice Santanchè senza nascondere la soddisfazione (anche personale) di aver contribuito al “ritorno in campo” del Cavaliere. La deputata piemontese è una delle poche persone che, dopo la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, ha contatti quotidiani con Berlusconi.
“E non è finita qui”, esclama la deputata piemontese.
D – In che senso?
R – “Stiamo organizzando una grande manifestazione a Milano per settembre. Sarà la conclusione di questo processo di ritorno alle origini che ha avviato Berlusconi dal palco di via dell’Umilità”
D – Sarà una ‘nuova’ Forza Italia?
R – “No, è sbagliato pensarla così. Non è un remake. Si tratta di tornare al nostro passato, allo spirito che portò Forza Italia a vincere le elezioni. Ci rivolgiamo ai cittadini che vogliono cambiare, agli imprenditori, ai giovani”
D – E’ certa che nel Pdl tutti sia disposti a partecipare a questo cambiamento?
R – “Ne faranno parte tutti quelli che vogliono. Sono certa che ci saranno tutti. E’ un progetto per far crescere la nostra forza politica”
D – Ma così si svuoterebbe il Pdl…
R – “Il Pdl era nato da una intuizione del presidente Berlusconi. Poi abbiamo visto come si è comportato Fini e tutto quel che è accaduto. Era una formazione politica con tanti alleati. Forza Italia, invece, è stato la prima lista civica del Paese. Lo ripeto, torniamo alle origini”
D – Ne è certa?
R – “Oggi, la gente ha voglia di tornare a Forza Italia. Berlusconi sarebbe il presidente ma senza lacci. E’ il nostro leader”
D – Si parla anche di Marina Berlusconi alla guida.
R – “Io la vedo benissimo. Vorrei che l’Europa fosse come gli Stati Uniti d’America. Lì ci sono state e ci sono dinastie politiche. Mi riferisco ai Kennedy, ai Bush, ai Clinton. Non c’è nulla di strano”
D – E Marina ha esperienza?
R – “Nella vita ha dimostrato di saperci fare come imprenditrice e come donna. Ha dimostrato di saper fare altro. A me, invece, non piacciono i politici di professione”.
Fonte: Blitz quotidiano - Qui l'Articolo
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“Silvio Berlusconi non molla mai, è un combattente e non si farà chiudere in un angolo” dice Santanchè senza nascondere la soddisfazione (anche personale) di aver contribuito al “ritorno in campo” del Cavaliere. La deputata piemontese è una delle poche persone che, dopo la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, ha contatti quotidiani con Berlusconi.
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Daniela Santanchè - Foto La Presse |
“E non è finita qui”, esclama la deputata piemontese.
D – In che senso?
R – “Stiamo organizzando una grande manifestazione a Milano per settembre. Sarà la conclusione di questo processo di ritorno alle origini che ha avviato Berlusconi dal palco di via dell’Umilità”
D – Sarà una ‘nuova’ Forza Italia?
R – “No, è sbagliato pensarla così. Non è un remake. Si tratta di tornare al nostro passato, allo spirito che portò Forza Italia a vincere le elezioni. Ci rivolgiamo ai cittadini che vogliono cambiare, agli imprenditori, ai giovani”
D – E’ certa che nel Pdl tutti sia disposti a partecipare a questo cambiamento?
R – “Ne faranno parte tutti quelli che vogliono. Sono certa che ci saranno tutti. E’ un progetto per far crescere la nostra forza politica”
D – Ma così si svuoterebbe il Pdl…
R – “Il Pdl era nato da una intuizione del presidente Berlusconi. Poi abbiamo visto come si è comportato Fini e tutto quel che è accaduto. Era una formazione politica con tanti alleati. Forza Italia, invece, è stato la prima lista civica del Paese. Lo ripeto, torniamo alle origini”
D – Ne è certa?
R – “Oggi, la gente ha voglia di tornare a Forza Italia. Berlusconi sarebbe il presidente ma senza lacci. E’ il nostro leader”
D – Si parla anche di Marina Berlusconi alla guida.
R – “Io la vedo benissimo. Vorrei che l’Europa fosse come gli Stati Uniti d’America. Lì ci sono state e ci sono dinastie politiche. Mi riferisco ai Kennedy, ai Bush, ai Clinton. Non c’è nulla di strano”
D – E Marina ha esperienza?
R – “Nella vita ha dimostrato di saperci fare come imprenditrice e come donna. Ha dimostrato di saper fare altro. A me, invece, non piacciono i politici di professione”.
Fonte: Blitz quotidiano - Qui l'Articolo
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lunedì 12 agosto 2013
Politica, Partiti, Governo e ...
Situazione Romana: i Municipi hanno i Presidenti di Sinistra, il Comune ha il Sindaco di Sinistra, la Provincia ha il Presidente di Sinistra, la Regione ha il Presidente di Sinistra, l'Italia ha i Presidenti di Sinistra. Le cose continuano a peggiorare e la colpa non sanno come scaricarla, visto che non hanno ostacoli a nessun livello.
Fossero degli incapaci o peggio ???
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Fossero degli incapaci o peggio ???
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venerdì 9 agosto 2013
Governo dell'Ammucchiata !
Enrico Letta - quello che con un 'pizzino' passato a Monti definiva 'un miracolo' l'insediamento di quel governo - continua a emulare il suo collega di Bilderberg: Monti parlava sempre di 'luce in fondo al tunnel', Letta oggi di ripresa economica in autunno, però "con il grande rischio che non sia accompagnata dall'aumento dell'occupazione" (?!). Complimenti a chi nel Pdl, per una poltrona ministeriale, spinge per tenere in piedi un esecutivo, il cui ministro dell'economia non vuol sentir parlare di eliminazione della tassa sulla prima casa. La legge elettorale non si cambia, i tagli alla spesa pubblica non si vedono, Eni, Enel e Finmeccanica sono in procinto di svendita... però Letta e Alfano rassicurano: "il governo non va in vacanza"...
di Fabio Sabbatani Schiuma
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di Fabio Sabbatani Schiuma
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Da Almirante a Craxi chi tocca la sinistra muore
di Marcello Veneziani - Fonte IL GIORNALE
Vorrei conoscere la segreta legge in base alla quale chi si oppone alla sinistra è sempre un delinquente. Cito tre esempi principali, diversi per stile ed epoca, più altri casi paralleli. Quarant'anni fa il delinquente si chiamava Giorgio Almirante. Aveva ottenuto un gran successo elettorale, riempiva le piazze, spopolava in tv. Perciò si decise che era un criminale, e dunque andava messo fuori legge col suo partito. Badate bene, il Msi in quella fase era meno fascista di prima, era in doppiopetto, era diventato destra nazionale, apriva a liberali e monarchici, aveva perfino (...)
(...) partigiani. Ma allora risorse il fronte antifascista. La stessa criminalizzazione era avvenuta nel '60 quando l'Msi aveva svoltato in senso moderato, appoggiando un governo centrista, presto rovesciato da un'insurrezione violenta di piazza. L'antifascismo veniva sfoderato non quando si sentiva odore di fasci ma quando si sentiva odore di voti e di governo. Su Almirante piovvero stragi e accuse tremende, si creò un cordone sanitario per isolare la destra, la sua stampa e le sue idee, si favorì una scissione. La persecuzione finì quando il Msi tornò piccolo e innocuo. Le accuse di fascismo non risparmiarono neanche due combattenti antifascisti come Sogno e Pacciardi che erano però militanti anticomunisti. La campagna infame si accanì col Quirinale: Leone, eletto con i voti del Msi e senza quelli del Pci, fu massacrato e costretto a dimettersi, con accuse poi rivelatesi infondate.
Vent'anni fa il delinquente si chiamava Bettino Craxi, e la sua associazione a delinquere era non solo il Psi, ma il Caf, che comprendeva Andreotti e Fanfani vituperato anticomunista (poi sostituito da Forlani). Craxi aveva inchiodato il Pci all'opposizione, aveva conquistato la centralità del sistema politico, voleva modernizzare lo Stato. Eliminato. Parallelamente Cossiga, da quando si emancipò dall'intesa consociativa che lo aveva eletto al Quirinale e cominciò a esternare contro i partiti, fu linciato, minacciato di impeachment, accusato di stragi e delitti. Fino a che Cossiga depose ogni progetto gollista e si limitò a esercitare l'arte del paradosso. Andreotti è un caso contorto ma anche lui diventò un delinquente solo quando smise di presiedere i governi consociativi.
Ora il delinquente si chiama Berlusconi, dopo un ventennio di caccia all'uomo.
Vi risparmio di farvi la storia del berluschicidio, vi esce ormai dalle orecchie. Dirò solo che rispetto agli altri lui ha l'aggravante tripla di essere ricco, di non essere un politico e di avere un grande elettorato. Con lui ci sono altri casi annessi (anche extrapolitici, come Bertolaso e don Verzè). Esempio? Il modello Lombardia di Formigoni&Cl, un sistema di potere analogo a quello delle coop rosse in Emilia, con le stesse ombre, ma con risultati di eccellenza in termini di amministrazione. Massacrato mentre le coop rosse furono risparmiate. Per la sanità la Lombardia fu indagata di pari passo con la Puglia di Vendola, ma con una differenza: la prima funzionava bene, la seconda no. Risultato: la prima fu sfasciata a norma di legge, la seconda no. Anche lì l'aggravante era il largo consenso recidivo a Formigoni.
Cos'hanno in comune i casi citati? Erano antagonisti della sinistra. E poi un'altra peculiarità: da Almirante a Pacciardi e Sogno, da Fanfani a Cossiga, a Craxi e a Berlusconi, volevano una repubblica presidenziale, bestia nera del Partito-Principe. Il mistero resta: come mai tutti coloro che si oppongono alla sinistra sono delinquenti, chi per eversione, chi per golpismo, chi per malaffare? C'è una spiegazione logica, scientifica a questa curiosa coincidenza? Cosa c'era di vero nelle accuse? Almirante era fascista, è vero, ed è pure vero che alcuni neofascisti erano violenti; ma Almirante e il suo partito non c'entravano nulla con stragi, assassini e violenze, di cui furono più vittime che artefici. Craxi navigò alla grande nel sistema delle tangenti, è vero, usò modi illeciti per finanziare la politica, ma la tangente fu inventata storicamente dalla sinistra dc parastatale e i finanziamenti illeciti, prima di Craxi riguardò la Dc, il Psi antecraxi, gli alleati, più i soldi che arrivavano da Mosca al Pci e le tangenti sull'import-export con l'est. Anche Berlusconi non è uno stinco di santo, ma se qualunque grande azienda italiana o qualunque grande partito italiano fosse setacciato, intercettato e perquisito con la stessa meticolosità, avrebbero trovato reati analoghi, anzi delitti peggiori e pure arricchimenti illeciti a spese del denaro pubblico. Appena si è scoperchiato l'affare Monte dei Paschi vedete cosa ne è venuto fuori, suicidi inclusi. Se avessero poi applicato il criterio usato per Berlusconi - il capo è colpevole degli illeciti compiuti nel suo regno - avremmo avuto in galera i due terzi del capitalismo nostrano e della partitocrazia.
A questo punto la conclusione è netta: o avete il coraggio di teorizzare l'iniquità razziale di chiunque si opponga alla sinistra, e dunque il nesso etico e genetico tra antisinistra e criminalità, o c'è qualcosa di turpe nella sistematica criminalizzazione del nemico. Certo, non tutti i giudici che si sono occupati di Berlusconi e dei casi precedenti erano di parte. Alcuni decisamente sì, erano di parte; altri invece erano solo nella parte, ovvero accettate quelle premesse non puoi che avere quelle conseguenze; si crea un meccanismo a cascata, una coazione a ripetere e a non contraddire le sentenze dei colleghi di casta.
Il punto era ridiscutere i presupposti dell'indagine, a partire dall'accanimento selettivo; e poi, a valle, porsi il problema della responsabilità, cioè considerare le conseguenze per l'Italia. I giudici non sono una vil razza dannata, sono nella media degli italiani: l'unica differenza è che solo loro dispongono di un potere assoluto, inconfutabile, irresponsabile. Che non risponde di sé né dei danni pubblici che arreca. La serra in cui fioriscono le sentenze è una Cupola editoriale-giudiziaria-finanziaria, benedetta da alcuni poteri transnazionali. Un allineamento di fatto, non un complotto premeditato; non è una congiura ma una congiuntura. La sinistra politica ne è solo il terminale periferico.
Non sono affatto innocentista, ma l'esperienza mi conduce a una conclusione: ogni potere ha la sua fogna, in forme e misure diverse; ma alcune vengono portate alla luce e altre no.
Usciamo in fretta dalla seconda repubblica: non quella nata nel '94, ma quella abortita dal '68.
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Vorrei conoscere la segreta legge in base alla quale chi si oppone alla sinistra è sempre un delinquente. Cito tre esempi principali, diversi per stile ed epoca, più altri casi paralleli. Quarant'anni fa il delinquente si chiamava Giorgio Almirante. Aveva ottenuto un gran successo elettorale, riempiva le piazze, spopolava in tv. Perciò si decise che era un criminale, e dunque andava messo fuori legge col suo partito. Badate bene, il Msi in quella fase era meno fascista di prima, era in doppiopetto, era diventato destra nazionale, apriva a liberali e monarchici, aveva perfino (...)
(...) partigiani. Ma allora risorse il fronte antifascista. La stessa criminalizzazione era avvenuta nel '60 quando l'Msi aveva svoltato in senso moderato, appoggiando un governo centrista, presto rovesciato da un'insurrezione violenta di piazza. L'antifascismo veniva sfoderato non quando si sentiva odore di fasci ma quando si sentiva odore di voti e di governo. Su Almirante piovvero stragi e accuse tremende, si creò un cordone sanitario per isolare la destra, la sua stampa e le sue idee, si favorì una scissione. La persecuzione finì quando il Msi tornò piccolo e innocuo. Le accuse di fascismo non risparmiarono neanche due combattenti antifascisti come Sogno e Pacciardi che erano però militanti anticomunisti. La campagna infame si accanì col Quirinale: Leone, eletto con i voti del Msi e senza quelli del Pci, fu massacrato e costretto a dimettersi, con accuse poi rivelatesi infondate.
Vent'anni fa il delinquente si chiamava Bettino Craxi, e la sua associazione a delinquere era non solo il Psi, ma il Caf, che comprendeva Andreotti e Fanfani vituperato anticomunista (poi sostituito da Forlani). Craxi aveva inchiodato il Pci all'opposizione, aveva conquistato la centralità del sistema politico, voleva modernizzare lo Stato. Eliminato. Parallelamente Cossiga, da quando si emancipò dall'intesa consociativa che lo aveva eletto al Quirinale e cominciò a esternare contro i partiti, fu linciato, minacciato di impeachment, accusato di stragi e delitti. Fino a che Cossiga depose ogni progetto gollista e si limitò a esercitare l'arte del paradosso. Andreotti è un caso contorto ma anche lui diventò un delinquente solo quando smise di presiedere i governi consociativi.
Ora il delinquente si chiama Berlusconi, dopo un ventennio di caccia all'uomo.
Vi risparmio di farvi la storia del berluschicidio, vi esce ormai dalle orecchie. Dirò solo che rispetto agli altri lui ha l'aggravante tripla di essere ricco, di non essere un politico e di avere un grande elettorato. Con lui ci sono altri casi annessi (anche extrapolitici, come Bertolaso e don Verzè). Esempio? Il modello Lombardia di Formigoni&Cl, un sistema di potere analogo a quello delle coop rosse in Emilia, con le stesse ombre, ma con risultati di eccellenza in termini di amministrazione. Massacrato mentre le coop rosse furono risparmiate. Per la sanità la Lombardia fu indagata di pari passo con la Puglia di Vendola, ma con una differenza: la prima funzionava bene, la seconda no. Risultato: la prima fu sfasciata a norma di legge, la seconda no. Anche lì l'aggravante era il largo consenso recidivo a Formigoni.
Cos'hanno in comune i casi citati? Erano antagonisti della sinistra. E poi un'altra peculiarità: da Almirante a Pacciardi e Sogno, da Fanfani a Cossiga, a Craxi e a Berlusconi, volevano una repubblica presidenziale, bestia nera del Partito-Principe. Il mistero resta: come mai tutti coloro che si oppongono alla sinistra sono delinquenti, chi per eversione, chi per golpismo, chi per malaffare? C'è una spiegazione logica, scientifica a questa curiosa coincidenza? Cosa c'era di vero nelle accuse? Almirante era fascista, è vero, ed è pure vero che alcuni neofascisti erano violenti; ma Almirante e il suo partito non c'entravano nulla con stragi, assassini e violenze, di cui furono più vittime che artefici. Craxi navigò alla grande nel sistema delle tangenti, è vero, usò modi illeciti per finanziare la politica, ma la tangente fu inventata storicamente dalla sinistra dc parastatale e i finanziamenti illeciti, prima di Craxi riguardò la Dc, il Psi antecraxi, gli alleati, più i soldi che arrivavano da Mosca al Pci e le tangenti sull'import-export con l'est. Anche Berlusconi non è uno stinco di santo, ma se qualunque grande azienda italiana o qualunque grande partito italiano fosse setacciato, intercettato e perquisito con la stessa meticolosità, avrebbero trovato reati analoghi, anzi delitti peggiori e pure arricchimenti illeciti a spese del denaro pubblico. Appena si è scoperchiato l'affare Monte dei Paschi vedete cosa ne è venuto fuori, suicidi inclusi. Se avessero poi applicato il criterio usato per Berlusconi - il capo è colpevole degli illeciti compiuti nel suo regno - avremmo avuto in galera i due terzi del capitalismo nostrano e della partitocrazia.
A questo punto la conclusione è netta: o avete il coraggio di teorizzare l'iniquità razziale di chiunque si opponga alla sinistra, e dunque il nesso etico e genetico tra antisinistra e criminalità, o c'è qualcosa di turpe nella sistematica criminalizzazione del nemico. Certo, non tutti i giudici che si sono occupati di Berlusconi e dei casi precedenti erano di parte. Alcuni decisamente sì, erano di parte; altri invece erano solo nella parte, ovvero accettate quelle premesse non puoi che avere quelle conseguenze; si crea un meccanismo a cascata, una coazione a ripetere e a non contraddire le sentenze dei colleghi di casta.
Il punto era ridiscutere i presupposti dell'indagine, a partire dall'accanimento selettivo; e poi, a valle, porsi il problema della responsabilità, cioè considerare le conseguenze per l'Italia. I giudici non sono una vil razza dannata, sono nella media degli italiani: l'unica differenza è che solo loro dispongono di un potere assoluto, inconfutabile, irresponsabile. Che non risponde di sé né dei danni pubblici che arreca. La serra in cui fioriscono le sentenze è una Cupola editoriale-giudiziaria-finanziaria, benedetta da alcuni poteri transnazionali. Un allineamento di fatto, non un complotto premeditato; non è una congiura ma una congiuntura. La sinistra politica ne è solo il terminale periferico.
Non sono affatto innocentista, ma l'esperienza mi conduce a una conclusione: ogni potere ha la sua fogna, in forme e misure diverse; ma alcune vengono portate alla luce e altre no.
Usciamo in fretta dalla seconda repubblica: non quella nata nel '94, ma quella abortita dal '68.
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