Francamente sono molto disgustato dal panorama politico attuale.
Non ho certamente votato centrodestra per ritrovarmi alleato con il partito di Di Maio, Di Battista e la Raggi, o per sorbirmi un governissimo di scopo, il tutto a tutela della poltrona parlamentare, giacche' qualsiasi governo non durerebbe solo il tempo di una nuova legge elettorale, ma quello necessario per farne maturare interessi e privilegi pensionistici. E capisco ancor meglio il motivo per il quale tante persone siano state tagliate improvvisamente dalle candidature, compreso me, che non voterei mai a favore di queste 'devianze' della politica. Il tutto è d'altronde la conseguenza di una legge elettorale con la quale i partiti che l'hanno votata, se la sono cantata e suonata in ordine a candidature e alleanze, per regolare conti interni e assestare equilibri. Mi spiace solo che si stia offrendo questo demoralizzante spettacolo a un popolo che comunque stavolta al voto c'è andato. Comunque il mio dovere l'ho fatto e nessuno mi può accusare di disfattismo o di sabotaggio: pago solo io la mia attuale crisi di rigetto.
Che fare ora? Non lo so, non è un problema mio e non vedrei che un ritorno alle urne con il rischio pero' di un ulteriore stallo.
Questo è solo un outing a motivare il mio silenzio disgustato di questi giorni: so benissimo che fare politica non possa consistere solo nel lamentarsi col mondo e sfogarsi sui social. Infatti nel frattempo lavoro sul territorio e oggi presenterò due interrogazioni e una petizione al sindaco a tutela dei mercati rionali.
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Aggiornamenti e News
martedì 20 marzo 2018
BENVENUTI NELLA PALUDE PARLAMENTARE.
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domenica 18 marzo 2018
Concetto basilare ma molto poco applicato! Molti politici ed ideologie chiedono l'Uguaglianza, a partire dalla rivoluzione francese... Purtroppo sono in pochi a chiedere l'Equità !
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venerdì 16 marzo 2018
Attualità...dopo decenni è ancora fresca !
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mercoledì 7 marzo 2018
RICOSTRUIRE UNA DESTRA MODERNA MA CON LE RADICI SALDE. EPPUR QUALCOSA SI MUOVE…
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Galeazzo Bignami |
E solo qualche mese fa l’elezione di Tommaso Calderone deputato all'ArS
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Tommaso Calderone |
Ieri Tommaso Calderone, avvocato penalista del messinese, eletto all'Assemblea Regionale Siciliana, guidata da Nello Musumeci. Tommaso, che si definisce su facebook, l’indomani della sua splendida cavalcata elettorale, “fiero di essere stato un militante di destra, fiero di essere stato iscritto al Fronte della Gioventù. fiero di essere stato iscritto per 20 anni al Movimento Sociale Italiano, fiero di essere anticomunista, fiero di non essere un servo, fiero di essere amato dalla mia gente”. E lo urla dentro Forza Italia Sicilia. “E' quasi certo che nel nostro collegio verranno candidate, da una certa parte politica, persone che sono obiettivamente improponibili. Io sono sceso in campo per il mio territorio e la mia gente e lo sto dimostrando. Se dovesse accadere quello che temo vi voglio tutti con me. Sarà guerra (ovviamente elettorale) ...senza se e senza ma”. E siccome accade, non ha paura di ribadire, “non mi hanno ascoltato. Ho lottato senza sosta , con altri parlamentari di Forza Italia, per fare comprendere ai vertici del Partito che occorreva candidare donne e uomini di spessore e vicini al territorio. Avevamo proposto donne e uomini di altissimo profilo. Non ci hanno dato ascolto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un Partito è fatto di idee, di lavoro, di vicinanza al territorio, di competenze e non di gesti arroganti e privi di significato politico. Adesso ci ascolteranno...perbacco se ci ascolteranno”. Gli sta stretta quella Forza Italia. Si capisce Poi vedi i risultati nazionali e in mezzo a tanti, spunta il grande Galeazzo Bignami. E’ diventato deputato a Bologna. E lo abbiamo conosciuto a un nostro convegno.
“La Destra Riparte”, a Todi, qualche anno fa. C’era con lui, tra i nostri ospiti, Marco Chiocci, il grande direttore de IL TEMPO, Quotidiano Romano, ma da sempre attento alle dinamiche della destra. Grande intervento quello di Galeazzo. Lo ricorderà chi c’era. Giovane, gagliardo, ex Fronte della Gioventù. Preparato ed educato. Già dichiaratosi pronto a dare una mano a Riva Destra. Non solo per interrogazioni e altri atti parlamentari, ma anche per inaugurare la nostra sede a Roma e soprattutto per una nuova puntata de La Destra Riparte. Perché nonostante tutto, a destra…eppure qualcosa si muove.
Il nostro giorno verrà. Tiocfaidh àr là !
Fabio Sabbatani Schiuma,
fondatore del primo circolo di An “Riva Destra”,
oggi movimento autonomo e indipendente dai partiti.
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Analisi del voto in Calabria visto da Riva Destra.
Sono terminate con un'impasse le elezioni che ci daranno solo il 23 marzo qualche precisa indicazione a causa di una sciagurata legge elettorale che consegna il paese al caos politico più profondo.
Ha vinto la promessa del reddito nel nostro falcidiato e bistrattato meridione, una cartina geografica post-voto simile a quella del Regno duo-borbonico (da cui prendo le distanze da buon repubblicano). Ora i miei cari conterranei non dovranno più rimpiangere Franceschiello perché hanno Giggino !
Analizziamo ora il voto in Calabria dove abbiamo sostenuto ufficialmente i Fratelli d'Italia sia negli incontri avuti a Cosenza con Fausto Orsomarso il 9 febbraio sia a Soriano Calabro con Wanda Ferro il 19 febbraio. A Cosenza l'unico impatto avuto è datato come sopra riportato, 9 febbraio, da li in poi non ci sono stati ulteriori approcci ed inviti nei nostri confronti, abbiamo pertanto deciso di non sforzarci più tanto nel sostegno (non siamo avvezzi ad essere portatori d'acqua di nessuno) abbiamo votato comunque per parola data ed ufficialmente termina qui il nostro rapporto collaborativo con i FDI nel cosentino. Sull'altro versante trionfa Wanda Ferro che fa man bassa nel collegio Uninominale Calabria 06, il rapporto qui è stato decisamente diverso e diretto, ben ricamato dal nostro Segretario Regionale Francesco Stinà, dal Presidente delle Serre Vibonesi Francesco D'Agostino e dalla nostra responsabile giovanile Francesca Saladino e ricambiato dalla candidata Ferro. Da oggi torniamo ad essere Riva Destra, lontano dai partiti che in questa elezione dovranno regolare qualche conto interno...
Riva Destra ha deciso con il solito senso di responsabilità di votare per il centro-destra, lo ha fatto votando una mozione, e lo ha fatto (come spesso e volentieri ripetuto) turandosi il naso, lo ha fatto per senso di responsabilità pur nulla condividendo di questa scandalosa legge elettorale che darà vita a quella che sarà la peggiore Repubblica Italiana, la terza !
Vincenzo Caravona.
(Coordinamento Regionale Riva Destra Calabria).
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Ha vinto la promessa del reddito nel nostro falcidiato e bistrattato meridione, una cartina geografica post-voto simile a quella del Regno duo-borbonico (da cui prendo le distanze da buon repubblicano). Ora i miei cari conterranei non dovranno più rimpiangere Franceschiello perché hanno Giggino !
Analizziamo ora il voto in Calabria dove abbiamo sostenuto ufficialmente i Fratelli d'Italia sia negli incontri avuti a Cosenza con Fausto Orsomarso il 9 febbraio sia a Soriano Calabro con Wanda Ferro il 19 febbraio. A Cosenza l'unico impatto avuto è datato come sopra riportato, 9 febbraio, da li in poi non ci sono stati ulteriori approcci ed inviti nei nostri confronti, abbiamo pertanto deciso di non sforzarci più tanto nel sostegno (non siamo avvezzi ad essere portatori d'acqua di nessuno) abbiamo votato comunque per parola data ed ufficialmente termina qui il nostro rapporto collaborativo con i FDI nel cosentino. Sull'altro versante trionfa Wanda Ferro che fa man bassa nel collegio Uninominale Calabria 06, il rapporto qui è stato decisamente diverso e diretto, ben ricamato dal nostro Segretario Regionale Francesco Stinà, dal Presidente delle Serre Vibonesi Francesco D'Agostino e dalla nostra responsabile giovanile Francesca Saladino e ricambiato dalla candidata Ferro. Da oggi torniamo ad essere Riva Destra, lontano dai partiti che in questa elezione dovranno regolare qualche conto interno...
Riva Destra ha deciso con il solito senso di responsabilità di votare per il centro-destra, lo ha fatto votando una mozione, e lo ha fatto (come spesso e volentieri ripetuto) turandosi il naso, lo ha fatto per senso di responsabilità pur nulla condividendo di questa scandalosa legge elettorale che darà vita a quella che sarà la peggiore Repubblica Italiana, la terza !
Vincenzo Caravona.
(Coordinamento Regionale Riva Destra Calabria).
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martedì 6 marzo 2018
Elezioni Lazio. Centrodestra, divisione folle: “K.O. su rigore a porta vuota”.
Riva Destra contro la divisione del centrodestra:
"Assist a Zingaretti". di Fabio Sabbatani Schiuma*
Un calcio di rigore sbagliato, a porta vuota. Ecco cosa ha fatto il centrodestra nel Lazio. Una divisione folle, o meglio, una candidatura a spaccare. Sì, quella di Pirozzi, partorita a casa di amici di Zingaretti - ma anche di Salvini per la verità - sostenuta da chi sperava, peraltro inutilmente visti i risultati, di mantenersi un ruolo e comunque per aprirsi varchi. Una candidatura che è stata di fatto un assist ad hoc per la riconferma del governatore uscente. Che ringrazierà, sicuramente, con moneta propria. D'altronde la vergognosa legge elettorale per le politiche già aveva fatto capire in quale campo si sarebbe giocato. E' infatti dalle urne emerso un voto utile solo per regolare i conti dentro e tra i partiti che l'hanno votata. Non di certo per governare, e il Lazio ne ha fatto le spese, trovandosi in mezzo a una sparatoria. Alle politiche infatti si è pensato a mettere in lista solo amici fidati pronti a ubbidire sempre e tagliare le teste pensanti e radicate sui territori. Abbiamo assistito a una battaglia senza esclusione di colpi per il primato della coalizione, che ha perso un po' di credibilià. Risultato? In una campagna di slogan alla "Vanna Marchi", con territori stuprati da candidature calate dall'alto, abbiamo avuto collegi persi a Roma e nel Lazio, ove si pensava di far digerire alla gente l'indigeribile. Sono così mancati quei voti e quei seggi al centrodestra nazionale per poter davvero governare e si è sbagliato un calcio di rigore per la Regione. A porta vuota visto lo stato comatoso gli avversari. E infine le magre figure anche nelle preferenze alle regionali, da parte di certi kapo' di partito, solo funzionali a questi metodi e ai paracaduti del proporzionale. La gente, che stavolta e' andata a votare e chi, come noi, pur turandoci il naso, ha sostenuto fino all'ultimo il centrodestra, ringrazia. Oltre alla Raggi e a Zingaretti, ovviamente.
* Fabio Sabbatani Schiuma,
consigliere del Municipio V e fondatore di Riva Destra.
Fonte: Affari Italiani
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"Assist a Zingaretti". di Fabio Sabbatani Schiuma*
Un calcio di rigore sbagliato, a porta vuota. Ecco cosa ha fatto il centrodestra nel Lazio. Una divisione folle, o meglio, una candidatura a spaccare. Sì, quella di Pirozzi, partorita a casa di amici di Zingaretti - ma anche di Salvini per la verità - sostenuta da chi sperava, peraltro inutilmente visti i risultati, di mantenersi un ruolo e comunque per aprirsi varchi. Una candidatura che è stata di fatto un assist ad hoc per la riconferma del governatore uscente. Che ringrazierà, sicuramente, con moneta propria. D'altronde la vergognosa legge elettorale per le politiche già aveva fatto capire in quale campo si sarebbe giocato. E' infatti dalle urne emerso un voto utile solo per regolare i conti dentro e tra i partiti che l'hanno votata. Non di certo per governare, e il Lazio ne ha fatto le spese, trovandosi in mezzo a una sparatoria. Alle politiche infatti si è pensato a mettere in lista solo amici fidati pronti a ubbidire sempre e tagliare le teste pensanti e radicate sui territori. Abbiamo assistito a una battaglia senza esclusione di colpi per il primato della coalizione, che ha perso un po' di credibilià. Risultato? In una campagna di slogan alla "Vanna Marchi", con territori stuprati da candidature calate dall'alto, abbiamo avuto collegi persi a Roma e nel Lazio, ove si pensava di far digerire alla gente l'indigeribile. Sono così mancati quei voti e quei seggi al centrodestra nazionale per poter davvero governare e si è sbagliato un calcio di rigore per la Regione. A porta vuota visto lo stato comatoso gli avversari. E infine le magre figure anche nelle preferenze alle regionali, da parte di certi kapo' di partito, solo funzionali a questi metodi e ai paracaduti del proporzionale. La gente, che stavolta e' andata a votare e chi, come noi, pur turandoci il naso, ha sostenuto fino all'ultimo il centrodestra, ringrazia. Oltre alla Raggi e a Zingaretti, ovviamente.
* Fabio Sabbatani Schiuma,
consigliere del Municipio V e fondatore di Riva Destra.
Fonte: Affari Italiani
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La Calabria, prospettive e speranze.
LUNEDI 05 marzo 2018 11: 49
Dalla caduta del fascismo ad oggi, sono trascorsi circa settantacinque anni ed ogni programma di governo Regionale è stato un fallimento! È indubbio che la scelta della sede regionale sia stata un fallimento, in considerazione che quella scelta infelice, ha di fatto sacrificato il vero sviluppo della Calabria poiché la sede Regionale doveva essere Cosenza, con i suoi centocinquantacinque comuni che con il decentramento dei servizi sarebbe stata la Regione più ricca d’ Italia! Si vuole ricordare che boia chi molla dell’On. Ciccio Franco azione di sommossa popolare a Reggio Calabria non ha cambiato le sorti e il destino di una Regione sottomessa da sempre ai potentati politici che si sono sempre ben guardati di tutelare i veri interessi di una provincia come quella di Cosenza, il cui sviluppo doveva essere la cultura del cemento armato e quindi dei palazzinari dividendosi di fatto Cosenza e zone limitrofe per interessi e prebende elettorali che hanno garantito, interessi personali e politici! È inutile fare nomi di personaggi ormai deceduti, la cui demagogia ha infettato le loro future generazioni che senza alcun decoro ancora oggi si caratterizzano solo per i grossi scandali prodotti innestando polemiche e qualche avviso di garanzia. Certamente tra tutto questo marasma si vuole ricordare degnamente la figura di un grande politico che con la sua azione coraggiosa è riuscito a dare dignità ad un territorio che con l’illuminazione intellettiva e il coraggio dell’azione politica, gli ha consentito in proiezione di capire e vedere lo sviluppo socio economico e culturale che nel decorso degli anni avrebbe determinato e spalmato una diagonale industriale da renderlo appetibile ai giovani imprenditori! Rende, oggi, città modello della Calabria e forse anche del mezzogiorno, è riuscita in parte a riscattare l’orgoglio di essere Calabrese poiché l’operazione a suo tempo costruita dal Grande On. Le Cecchino Principe, l’Università della Calabria e Contrada Lecco, hanno fatto oggi di Rende, un punto di riferimento talmente aulico che neanche le future generazioni possono gestire perché incapaci di continuare quel grande progetto di riscatto perché afonici e senza proposte valide per un comprensorio in continua espansione demografica. I pensieri del meridionalismo di Tommaso Fiore, Giustino Fortunato, Francesco Compagna e Michele Bianchi, autori di vari testi sul meridionalismo, rimangono ad ammuffire nelle biblioteche Nazionali perché secondo il parere di questi arcani della cultura politica, i pensieri di costoro, mostri sacri della cultura e in particolare della cultura politica, sarebbero inadeguati alle teorie di una terra votata secondo loro all’ innovazione tecnologica, ma secondo chi scrive all’agriturismo per la fisionomia territoriale e per la presenza in tutta la regione di ricchezze agro-Silvo-pastorali! Per cui una politica di intervento sui problemi ambientali per creare un terreno fertile sulla politica agrituristica.
Da questi presupposti si dovrebbe partire per le speranze delle future generazioni che guardano ad un linguaggio liberista, per poi praticare il linguaggio liberale per l’autonomia e l’autogoverno, caposaldo della sinistra Hegeliana!
Sergio La Ghezza
Coordinamento Regionale Riva Destra
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Dalla caduta del fascismo ad oggi, sono trascorsi circa settantacinque anni ed ogni programma di governo Regionale è stato un fallimento! È indubbio che la scelta della sede regionale sia stata un fallimento, in considerazione che quella scelta infelice, ha di fatto sacrificato il vero sviluppo della Calabria poiché la sede Regionale doveva essere Cosenza, con i suoi centocinquantacinque comuni che con il decentramento dei servizi sarebbe stata la Regione più ricca d’ Italia! Si vuole ricordare che boia chi molla dell’On. Ciccio Franco azione di sommossa popolare a Reggio Calabria non ha cambiato le sorti e il destino di una Regione sottomessa da sempre ai potentati politici che si sono sempre ben guardati di tutelare i veri interessi di una provincia come quella di Cosenza, il cui sviluppo doveva essere la cultura del cemento armato e quindi dei palazzinari dividendosi di fatto Cosenza e zone limitrofe per interessi e prebende elettorali che hanno garantito, interessi personali e politici! È inutile fare nomi di personaggi ormai deceduti, la cui demagogia ha infettato le loro future generazioni che senza alcun decoro ancora oggi si caratterizzano solo per i grossi scandali prodotti innestando polemiche e qualche avviso di garanzia. Certamente tra tutto questo marasma si vuole ricordare degnamente la figura di un grande politico che con la sua azione coraggiosa è riuscito a dare dignità ad un territorio che con l’illuminazione intellettiva e il coraggio dell’azione politica, gli ha consentito in proiezione di capire e vedere lo sviluppo socio economico e culturale che nel decorso degli anni avrebbe determinato e spalmato una diagonale industriale da renderlo appetibile ai giovani imprenditori! Rende, oggi, città modello della Calabria e forse anche del mezzogiorno, è riuscita in parte a riscattare l’orgoglio di essere Calabrese poiché l’operazione a suo tempo costruita dal Grande On. Le Cecchino Principe, l’Università della Calabria e Contrada Lecco, hanno fatto oggi di Rende, un punto di riferimento talmente aulico che neanche le future generazioni possono gestire perché incapaci di continuare quel grande progetto di riscatto perché afonici e senza proposte valide per un comprensorio in continua espansione demografica. I pensieri del meridionalismo di Tommaso Fiore, Giustino Fortunato, Francesco Compagna e Michele Bianchi, autori di vari testi sul meridionalismo, rimangono ad ammuffire nelle biblioteche Nazionali perché secondo il parere di questi arcani della cultura politica, i pensieri di costoro, mostri sacri della cultura e in particolare della cultura politica, sarebbero inadeguati alle teorie di una terra votata secondo loro all’ innovazione tecnologica, ma secondo chi scrive all’agriturismo per la fisionomia territoriale e per la presenza in tutta la regione di ricchezze agro-Silvo-pastorali! Per cui una politica di intervento sui problemi ambientali per creare un terreno fertile sulla politica agrituristica.
Da questi presupposti si dovrebbe partire per le speranze delle future generazioni che guardano ad un linguaggio liberista, per poi praticare il linguaggio liberale per l’autonomia e l’autogoverno, caposaldo della sinistra Hegeliana!
Sergio La Ghezza
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