Aggiornamenti e News

martedì 12 novembre 2019

Dimissioni Sindaco, Iaconis (Riva destra): «E' prova di dignità, Crotone ritorni al voto con amministrazione di centrodestra».

«Abbiamo letto della decisione del Sindaco della città di Crotone, Ugo Pugliese, di volersi dimettere per effetto dell’indagine a suo carico relativa ai fatti già noti. 
Non siamo sorpresi poiché già nel nostro intervento di pochissimi giorni fa avevamo invitato il sindaco a dimettersi ed affrontare la vicenda giudiziaria da cittadino semplice». È quanto scrive Gianni Iaconis in qualità di coordinatore provinciale del movimento politico “Riva Destra” che auspica per la città di Crotone un ritorno al voto «per dotarsi di un governo di centrodestra».

«Quanto da Ugo Pugliese annunciato - commenta Iaconis - è prova di dignità, di serietà e di grande responsabilità nei confronti di tutta la popolazione crotonese e, nel rispetto dell’azione della magistratura, ci auspichiamo che i risvolti dell’indagine siano i più leggeri possibile».

«La città di Crotone - prosegue - tornerà al voto ed avrà la possibilità di dare vita, sulle orme di non antichi fasti, ad un governo in linea con quanto emerso nei risultati elettorali più recenti che vanno dalle europee alle ultime regionali e, siamo convinti, con quanto accadrà nelle regionali emiliane e soprattutto calabresi. Riteniamo di non essere esagerati affermando che quanto accaduto a Crotone rappresenta se non la fine sicuramente lo smantellamento di modo di fare politica ed amministrare la cosa pubblica estremamente personalistico e causa di un progressivo allontanamento di Crotone dall'attenzione politica romana e regionale.

«Per altro verso, la città di Crotone - scrive ancora Iaconis - potrà risorgere inserita in una filiera politica di Centrodestra che potrà sollevarla dalle sabbie mobili in cui è sprofondata ed il nuovo governo cittadino saprà, con sapienza e competenza riprendere i programmi ora interrotti, rivalutarli in meglio e portarli a compimento per il bene delle nostra città e per il soddisfacimento dei cittadini. Per realizzare tutto ciò, però, occorre sin da subito, che il centrodestra si adotti di una cabina di regia che, principalmente, stabilisca ferree regole che devono andare dalla partecipazione ai tavoli, alla scelta dei candidati e, non certo per ultimo, dotarsi di un progetto politico credibile e spendibile capace di convincere gli elettori oramai sempre più delusi ed a giusta ragione sempre più lontani dalla politica nei confronti della quale impera il disgusto più totale», conclude Iaconis.

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Castelvetrano (TP): Politica in fermento con Riva Destra Protagonista.

Chiediamo a Carlo Russo di presentarsi.
Sono Carlo Russo 37 anni, impiegato, sposato e padre di un bimbo.
Sono nato e cresciuto a Castelvetrano (TP), dove ancora risiedo.
Ho sempre creduto nella buona politica, quella fatta di valori per la gente e tra la gente.
Dopo aver maturato un forte spirito di appartenenza ad una politica di destra, il 5 luglio c.a., durante la Terza Festa Tricolore di Riva Destra, è stata approvata la mia nomina di Coordinatore Cittadino di Riva Destra per Castelvetrano, d'intesa con il Coordinatore Regionale Massimo Romagnolo e il Vice Coordinatore Regionale con delega per la Sicilia occidentale Angelo Tigri.

Con questa nomina quali obiettivi pensa di fissare?
Il mio impegno é quello di portare sempre alti i valori della destra sociale e affermare sempre di piú la nostra presenza in questo territorio per il bene del movimento e della collettività castelvetranese.
Insieme al supporto di Angelo Tigri e al Commissario Provinciale per la provincia di Trapani Nicola D'Aguanno, oggi possiamo dire di essere una presenza politica locale affermata.
La nostra pagina Facebook "Riva Destra Castelvetrano" conta piú di 230 membri. 

Quali sono le attività nelle quali Vi siete impegnati?
Durante le elezioni amministrative abbiamo dato un grosso supporto al gruppo di Fratelli d'Italia Castelvetrano, coordinato dal Commissario avvocato Dott. Davide Brillo, portando così il partito ad una delle percentuali piú alte di tutta la Sicilia, ben 9% di consensi!
Abbiamo anche raggiunto l'obiettivo di avere un consigliere comunale di FDI, Angelina Abrignani, la quale é stata eletta all'unanimità anche Presidente della Quarta Commissione Consiliare e avrà il compito preparatorio, consultivo e propositivo per quanto riguarda: Pubblica Istruzione, Beni e Attività culturali, Turismo, Condizioni della gioventù, Tempo libero, Sport, Problemi del lavoro, Toponomastica. 

Quali previsioni può anticiparci per il prossimo futuro?
Appoggiare FDI e Giorgia Meloni è la nostra priorità. Riva Destra è una comunità militante, un progetto, una speranza che, grazie alla coerenza e alla lealtà, oggi sta dando i suoi frutti.
Qui a Castelvetrano miriamo a radicarci sempre di piú, cercando di dare visibilità a questa cittadina nota come "Città degli Ulivi e dei Templi", per l'importante coltivazione di ulivo, della varietà Nocellara del Belice, per la presenza del sito archeologico di Selinunte, piú grande d'Europa e per la produzione del buonissimo pane nero. 

Dunque siete impegnati nella difesa e diffusione della conoscenza delle vostre origini.
Questa città è storia, è arte, è la città di Giovanni Gentile. Ecco perché i Castelvetranesi hanno bisogno di riscoprire le proprie origini, la propria economia attraverso una politica mirata a quello che è questo territorio, una politica di ricostruzione che guardi al passato per avere un futuro migliore.
Questo è il nostro intento, la nostra ambizione e oggi, in qualità di personaggio politico locale, cercherò di mettere in campo tutte le mie forze per cercare di ridare luce al mio paese, confrontandomi anche con altre forze politiche locali, in modo da poter trovare una coesione per far ripartire Castelvetrano dalle sue origini e bellezze.

Carlo Russo
Coordinatore cittadino
Riva Destra Castelvetrano

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giovedì 7 novembre 2019

RIVA DESTRA (FDI): E' BOOM DI CRESCITA IN TUTTA ITALIA "SCELTA VINCENTE PUNTARE SU MELONI, PERO' OCCORRE FISSARE DEI PALETTI".

A colloquio con il Fondatore e Segretario Nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
Riva Destra e' stata tra i primi movimenti a sposare la linea di Giorgia Meloni, tesa e rendere innanzitutto Fratelli d'Italia un partito sempre più inclusivo. A un anno e mezzo dal vostro patto federativo, e' in piena crescita e in continua espansione sul territorio. Siete soddisfatti?
"Direi soprattutto orgogliosi e felici di aver preso la strada di casa. Quella giusta, ossia di poter dare il nostro contributo alla ricostruzione di una grande destra italiana, dopo le lacerazioni e i fallimenti del passato. Giorgia Meloni è indubbiamente la leader della quale si sentiva la necessità storica. I risultati ricambiano ogni giorno in più il suo coraggio e la sua coerenza. E siamo quindi soddisfatti che anche Riva Destra viaggi insieme a lei. Con il vento in poppa".
Riva Destra e' comunque un movimento, che resta autonomo, seppur federato a FdI. Dove volete arrivare?
"Intanto e' sempre meglio puntualizzare un dato. Riva Destra ha scelto fino a oggi di non essere un partito. I nostri eletti sono persone inserite ieri nei partiti di centrodestra e nelle liste civiche, che sui territori avevamo appoggiato ufficialmente. Noi siamo una comunità militante semmai, dove su tutto ci sono due parole: onore e lealtà. Per anni siamo stati un progetto, anzi una speranza, che infatti si sta realizzando. Ecco dove vogliamo arrivare. Lo dicevo prima. Riva Destra è nata 25 anni fa come primo storico circolo di Alleanza Nazionale. Dopo aver apertamente contestato Gianfranco Fini, all'epoca quasi in solitudine, mentre rinnegava le nostre radici, siamo stati allontanati da quella che era casa anche nostra. Che poi fu rasa al suolo dallo stesso personaggio. Da lì abbiamo intrapreso un lungo viaggio. Siamo però rimasti uniti, abbiamo cercato di mantenere i nostri valori e le nostre battaglie di Destra Sociale. Piano piano, abbiamo trovato altri che si sono avvicinati a noi. Abbiamo fatto un'esperienza con la Lega di Salvini, tutt'altro che negativa, giacché abbiamo capito che la nostra strada non era salire sul carro dei vincitori, ma contribuire a costruirne uno nuovo. Ma di destra, identitario e sociale, nell'ambito di una coalizione assolutamente alternativa e piddini e grillini". 
Ogni settimana che passa infatti si contano nuove adesioni a Riva Destra e si aprono coordinamenti locali però. Per fare cosa?

"Ovvio che come noi stiamo dando il nostro modesto contributo a Giorgia Meloni, coinvolgendo anche ambienti e persone non solo di FdI, la sua crescita ci contagi positivamente. E' un'osmosi. Sta pagando anche la nostra di coerenza. E aggiungo, la credibilità, allorquando la nostra terza festa tricolore di luglio scorso, viene conclusa dalla stessa Meloni, i nostri 25 anni di storia sono stati celebrati al'interno della festa nazionale di Atreju, con la partecipazione del Capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e del Portavoce provinciale di Roma, Marco Silvestroni, le nostre iniziative sono a supporto di quelle del partito, i parlamentari di FdI con i quali veniamo a contatto sui territori intervengono poi nelle nostre riunioni del mercoledì a Roma presso la sede nazionale di Riva Destra. Insomma, siamo funzionali alla crescita del Partito, poiché perfettamente in linea con lo stesso".
Ma se, in sostanza, entrare in Riva Destra significa sostenere Giorgia Meloni, allora perche' non aderire direttamente al Fratelli d'Italia?
"Saggia domanda...Premesso che tutti coloro che lo desiderino, me compreso che oggi sono anche a capo di un dipartimento nazionale di FdI (quello, appunto, che si occupa dei movimenti federati, ndr), grazie alla nomina ricevuta da Giorgia stessa, possono iscriversi al partito, noi abbiamo sposato una linea politica sulla quale lei si è spesa personalmente: rendere FdI un partito sempre più aperto a tutti. E' la prima cosa che ho detto all'inizio di questa intervista. A distanza di un anno e mezzo, FdI, che era al 3-4%, sta raggiungendo e presto oltrepasserà anche il 10. Ovvio che che sta funzionando anche il dotarlo di più strumenti di partecipazione. Sempre che remino tutti nella stessa direzione, rispettino le regole di chi questo partito lo ha fondato e diano vita anche a una competizione interna, leale e costruttiva".
In sostanza, entrare in Riva Destra, significa coinvolgere anche persone che magari non vogliono iscriversi al partito, rafforzare l'area intorno ad essa, essere in piena sintonia con Giorgia Meloni e sostenere lealmente quella classe dirigente di FdI che ha voluto fortemente il suo allargamento anche ad altri ambienti?
"Esatto, perfetta sintesi. Pero' noi stessi, ora dobbiamo fissare dei paletti. Mi spiego. Prima del patto federativo Riva Destra era presente per lo più a Roma, grazie al suo formidabile storico Comitato Romano, guidato la Lorenzo Loiacono e dal vicario Cristiano Spadola, con il contributo di tutti i nostri infaticabili militanti che a ogni occasione non smetto mai di ringraziare. C'eravamo fortemente anche in Sicilia, dove grazie all'attivismo del nostro Portavoce Nazionale Alfio Bosco, amico fraterno, avevamo da tempo radicato Riva Destra in tutta l'isola, conquistando tra gli altri anche un posto nel consiglio comunale di Catania con Nino Penna (eletto con Diventerà Bellissima, ndr) e collezionando ottimi successi elettorali a Siracusa e in Provincia di Trapani; e poi attivi in Calabria e Puglia, dove abbiamo anche li conquistato degli eletti, grazie ai due storici e rispettivi coordinatori regionali, Francesco Stina' e Francesco De Noia. E con infine delle presenze anche in altre regioni. Questo ci e' valso che quando a Ottobre 2018, Giorgia Meloni intervenne a una nostra riunione della Direzione Nazionale a Roma, trovò una realtà vera, compatta, radicata e desiderosa di apportare energia positiva".
E poi dopo il patto federativo, appunto, la vostra ulteriore crescita, giusto?
"Certo, vede che tutto combacia? Giorgia Meloni ha aperto le porte del partito che guida e noi analogamente abbiamo fatto con Riva Destra. In primis nominando un Vicesegretario Nazionale, Angelo Bertoglio, con il quale sono legato da un profondo vincolo di amicizia dai tempi del glorioso Fronte della Gioventù. Grazie ad Angelo, in pochi mesi stiamo radicando Riva Destra anche al Nord. E sono arrivati eccezionali persone come Marika Diminutto e Silvia Carpanese, a coordinare Friuli Venezia Giulia e Veneto, ove presto terremo la prime assemblee regionali, in Piemonte accelereremo con Fabio Basta, ma anche una presenza capillare nelle Marche e in Emilia Romagna, ove si dovranno nominare dei Coordinatori Regionali. Non e' un caso che la prossima Direzione Nazionale di Riva Destra si terrà a Bologna, il 14 dicembre prossimo. Dobbiamo discutere sul come razionalizzare meglio questa crescita, per renderla solida e di ulteriori prospettive".
Grande crescita al Nord quindi, ma non solo, a giudicare dai recenti nuovi coordinamenti a Crotone, Frosinone, Viterbo, Litorale Nord di Roma, Civitavecchia, solo per fare alcuni esempi?
"Certo, anche questo ha portato anche uno stimolo positivo ovunque, tant'è che si e' costituito un Esecutivo Nazionale (componenti: Nicola D'Aguanno, Diamante Guerra, Michele Calo', Donatella Marchetti, Silvia Carpanese, Marika Diminutto, Fabio Basta, Guido Occelli, ndr) nel quale ogni Regione e' rappresentata, e una Segreteria Organizzativa Nazionale (Ornella Giordano, Giuseppina Vallecca, Guido Occelli, Domenico Muollo, ndr). Nella stessa Sicilia si e' provveduto a nominare un coordinatore regionale, Massimo Romagnolo, amico leale e persona preparatissima, coadiuvato da due vice (Angelo Tigri ed Enrico Smeraldo, ndr) per la mole di lavoro sopraggiunta. In Puglia e' stata nominata un'altra donna (Nunzia Schiavano, ndr), come vicecoordinatore regionale. In Sardegna stiamo dialogando, e sperando di sancire ufficialmente, un accordo definitivo con un movimento regionale, con il quale abbiamo una forte sintonia umana e politica. Anche nel Lazio, oltre alle nuove realta' da lei nominate, abbiamo chiesto a Marco Micacchi di vestire il ruolo di Commissario Regionale per seguire da vicino le continue adesioni che riceviamo. A Roma stessa, dove il Comitato Donne guidato da Patrizia Passerini (vice Patrizia Cottone e Krassimira Kemalova, ndr) e' particolarmente attivo, si e' dovuto rafforzare l'organigramma territoriale, con una segreteria politica (Tullio Ciccolini, Roberto Lupini, Alfonso Colarusso e Deborah Vari, ndr) e un ufficio per le relazioni istituzionali (Alessandra Vicinanza, ndr)".
E quindi, perche' mi parlava di paletti da mettere ora che crescete fortemente?
"Da noi si entra con una stretta di mano, ognuno si gestisce il territorio, si rispetta una linea politica comune e si decidono le iniziative tutti insieme. Però una cosa deve essere chiara a tutti. 
Aderire a Riva Destra può significare certamente avere uno strumento in più di azione e visibilità politica. 
Riva Destra è infatti per costruire, anche per supportare le proprie legittime, anzi auspicate, ambizioni. Di certo non può essere utilizzata la nostra sigla per contrapposizioni locali, per vecchie logiche gruppettare o per antagonismi personali. Noi abbiamo dato una parola e siamo grati a chi ci ha aperto le porte della sua casa. Intendiamo e stiamo dimostrando di essere un valore aggiunto a Giorgia Meloni ed è per questo che siamo credibili agli occhi del partito".
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lunedì 28 ottobre 2019

UMBRIA: RIVA DESTRA, GIORGIA MELONI E' LEADER CHE SERVE ALL'ITALIA INTERA.

Corriere dell'Umbria - Qui l'Articolo Elezioni
ROMA, 28 ott -
«Ancora un eccezionale risultato elettorale di Fratelli d’Italia, che supera il 10%. Ringraziamo la leadership di una donna coerente, coraggiosa, instancabile, alla quale va il grandissimo merito di aver restituito una speranza a un’area politica, da troppo tempo umiliata e non più rappresentata appieno. A Giorgia, l’indiscutibile merito poi di essersi impegnata personale al fine di rendere FdI un partito sempre più aperto e inclusivo. E i movimenti come il nostro, che in questo ultimo anno hanno stretto il patto federale con FdI, l’hanno ripagata con piena fiducia e lealtà politica».
Lo dichiarano in una nota congiunta con Fabio Sabbatani Schiuma, responsabile nazionale di FdI per i "Rapporti con l’Associazionismo Politico” e Segretario Nazionale di Riva Destra, Alfio Boschi e Angelo Bertoglio, rispettivamente Portavoce e Vicesegretario Nazionale di Riva Destra, per i quali «Giorgia Meloni e' una leader che ora serve all'Italia intera, da sempre in difesa degli interessi del nostro Popolo».

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venerdì 25 ottobre 2019

La risposta integrale a "Repubblica" di Giorgia Meloni.

Egregio Direttore,
ho letto con grande stupore il fiume rancoroso di insulti, volgarità e falsità che Francesco Merlo mi ha rivolto nel lunghissimo articolo pubblicato da La Repubblica il 24 ottobre. Dedicate tempo e spazio a parlare della necessità di combattere le fake news e le “parole d’odio”, soprattutto contro le donne, ma evidentemente questo non vale quando si tratta di attaccare chi ha la grave colpa di fare politica a destra.
Tanto livore mi ha fatto tornare in mente una frase di Plutarco: “I nemici sono eccitati dai mali, dalle brutture, dalle sofferenze della vita”. Così Merlo si è voluto lanciare rapace sul mio aspetto fisico, sul mio accento, sulla mia vita, anche privata e familiare, sulle difficoltà vissute; tutte cose che ben poco hanno a che fare con il mio ruolo di donna impegnata in politica e che in buona parte non sono dipese dalla mia volontà, ma piuttosto imposte dalla sorte, che non sempre è generosa e benevola come vorremmo.

La democrazia degli oligarchi

Dovrei vergognarmene? Dovrei vergognarmi di essere cresciuta e vivere tutt’ora in una periferia romana e non in una zona prestigiosa del centro? Di aver dovuto lavorare fin da ragazzina perché a casa non nuotavamo nell’oro? Di aver deciso di fare l’indirizzo linguistico in un alberghiero perché all’epoca non c’era altro modo di imparare lingue straniere nella scuola pubblica?
Il filone di pensiero di Merlo che insulta i “coatti romani e gli emarginati” ha precedenti illustri: si va dal socialista Hollande che deride i poveri chiamandoli “sdentati” alla Clinton che li chiama “miserabili”. Dietro tanta cattiveria si cela una finalità ambiziosa: delegittimare il popolo per operare un trasferimento di sovranità dal popolo alle élite. Per la sinistra, come scrisse Scalfari proprio su questo giornale: la democrazia non può che essere oligarchia.
Certo che chi invece, come me, sostiene che la sovranità appartiene al popolo, che vuole addirittura l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e l’abolizione dei senatori a vita non può che essere un grande nemico.
Ma evidentemente a Merlo gli attacchi personali, la “Reginetta di Coattonia”, le schifose insinuazioni su mia figlia strumentalizzata a fini politici e addirittura il riferimento al funerale di mio padre, devono essere sembrati troppo fragili, e allora si è dedicato a un’altra specialità della sinistra: diffondere falsità sugli avversari politici.

Le bugie di Repubblica sulla Meloni

Mi limito a riportare solo le più grossolane. 1. Merlo mi attribuisce questo virgolettato: «Spariamo sulle navi». Mai detto. Io voglio sequestrare e affondare le navi (vuote) che violano la legge italiana sull’immigrazione. 2. Merlo dice che sono andata a Torre Maura, che lì ho difeso e organizzato delle rivolte contro i rom e che avrei pronunciato queste parole: «Cacceremo i rom a uno a uno stanandoli casa per casa». Falso. A Torre Maura non sono mai andata e non ho mai pronunciato le parole che Merlo mi attribuisce. Io voglio semplicemente che ai rom sia applicata la stessa legge di tutti gli altri cittadini. 3. Il giornalista dice, poi, che ho dichiarato guerra ai gay e che in piazza San Giovanni avrei parlato di «orchi omosessuali che rubano le identità». Falso, mai detto. Sono contraria alle adozioni gay, tutto qui. 4. Merlo mi accusa poi di aver bruciato in piazza i libri della sinistra. Falso. Ho regolarmente comprato e poi timbrato, questo sì, con ‘falso d’autore’ quelli che definivano le Foibe ‘luoghi di suicidi di massa’.
Chissà se chi ha scritto l’articolo si è accorto che nel pezzo sono presenti tutti gli ingredienti per una deriva autoritaria e liberticida: la denigrazione e delegittimazione indiscriminata di intere fasce della popolazione, la demonizzazione personale dell’avversario politico, lo scientifico ricorso alla menzogna, perfino il malcelato avvertimento – degno degli agenti della STASI – nei confronti dei personaggi del mondo dello spettacolo che hanno avuto l’ardire di esprimere, fuori da ogni contesto di natura politica, semplice simpatia umana nei miei confronti. Mi sono chiesta del perché di questo duro attacco a me e a Fratelli d’Italia. Forse la risposta è in una celebre frase di Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. Siamo già alla terza fase.
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