ROMA, 18 sett - "La candidatura di Francesco Marcello, stimato professionista locale, supportato da Riva Destra e dal Fronte Nazionale per l'Italia, apre una nuova era. Finisce quella 'terminale' di Fini e dei suoi colonnelli e si apre quella di un fronte nazionale e sociale, nel quale i cittadini si riprendono la politica e le varie sigle di area trovano compattezza su nomi e programmi".
Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale del movimento Riva Destra, il quale "esprime gratitudine e ammirazione per l'ottimo lavoro svolto dal coordinatore di Riva Destra a Varese, Umberto Montagna, a Emanuela Romeo e a tutti i dirigenti locali del movimento".
"Una scelta coraggiosa - continua Schiuma - quella di presentare una lista propria, mentre tutti dormono, e di pensare ai problemi reali dei cittadini e alle soluzioni da proporre per risolverli.
Non siamo - conclude la nota - interessati ad attendere giochi di palazzo, equilibrismi e tatticismi vari: è tempo di gettare il cuore oltre la trincea e Riva Destra è pronta a farlo".
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Aggiornamenti e News
venerdì 18 settembre 2015
AMMINISTRATIVE 2016: RIVA DESTRA, A VARESE INIZIA NUOVA ERA CON FRANCESCO MARCELLO SINDACO.
ITALIANI SEQUESTRATI IN GUINEA: continua la nostra battaglia a supporto di 4 connazionali e dei loro famigliari.

In carcere o tenuti in ostaggio Inferno in Guinea per gli Italiani.
«Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni perché si occupino dei nostri familiari detenuti in Guinea. Sono in carcere da mesi senza un capo di imputazione. È dal 21 marzo che un uomo di 61 anni si trova in un carcere della Guinea equatoriale. La nostra è una vita lacerata». La voce di Carla Strippoli e Patrizia Galassi, madre e sorella rispettivamente di Filippo e Fabio Galassi, è rotta dal pianto mentre raccontano di un fratello e un figlio «ostaggi della giustizia guineana, ormai da mesi, senza che nel frattempo sia stata formulata alcuna imputazione formale nei loro confronti». La Farnesina assicura che sta seguendo il caso con la massima attenzione e mantiene costantemente informati i familiari.
Al momento, oltre a padre e figlio, in Guinea sono bloccati anche altri tre italiani coinvolti nella stessa storia: Daniel Candio, amico di Filippo e anche lui detenuto in carcere, Fausto Candio (padre di Daniel) a cui è stato ritirato il passaporto, e un quinto dipendente dell'azienda che ha chiesto l'anonimato. Cinque connazionali in tutto quindi, finiti in una vicenda complicata e ancora poco chiara, ambientata in un paese dove l'Italia non ha un'Ambasciata, solo un Consolato, (mentre nel nostro Paese esiste la sede diplomatica della Guinea), e che ha già «ospitato» altri connazionali nelle sue carceri lager. È il caso di Roberto Berardi, l'imprenditore di Latina arrestato a gennaio 2013 e rilasciato a luglio, quasi in concomitanza con i cinque fermi, per accuse analoghe. Le similitudini tra i due casi, inoltre, non finisco qui. In comune hanno anche un personaggio: Teodorìn Nguema Obiang Mangue, il figlio del presidente della Guinea ...segue...
Fonte: IL TEMPO del 18 settembre 2015 - Articolo Completo QUI !
QUI IL VIDEO CON LE INTERVISTE !
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mercoledì 16 settembre 2015
FACEBOOK:INTERROGAZIONI PARLAMENTARI PER DISCRIMINAZIONE CONTRO 'RIVA DESTRA'.
"Gestori italiani lasciano bestemmie, ma sospendono chi denuncia violenza contro le donne".
ROMA, 16 sett - "Su facebook si può avere una pagina che si chiama 'Porco D..' o 'Porca M..', ma se si condivide un filmato in cui un uomo prende a bastonate una donna si pensa bene di sospendere per un mese gli amministratori di Riva Destra".
Lo dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma e Alfio Bosco, rispettivamente segretario nazionale e portavoce del movimento Riva Destra, i quali annunciano "la presentazione di interrogazioni parlamentari contro una visione ideologizzata del gestore italiano, che limita la libertà di espressione e diventa discriminatoria".
"Un nostro editor esterno - spiega la nota - ha condiviso sulla pagina pubblica di Riva Destra un filmato, peraltro non nostro, dove un uomo prende a bastonate la moglie (https://www.facebook.com/GrupoTierraCali/videos/1040645505976334/?__mref=message_bubble) e il risultato è che i nostri profili privati di amministratori vengono bloccati per 30 giorni.
"Tutto ciò - continua la nota - è assurdo, non solo perché si vuole censurare la libertà di informazione su un problema scottante come la violenza sulle donne, ma perché facebook mette poi in atto una rappresaglia ad personam.
Forse la nostra pagina - conclude la nota - inizia a dar fastidio visto che raggiunge in media ormai circa 3 milioni di profili a settimana? Il rammarico è poi che stavamo conducendo una battaglia su quattro nostri connazionali, detenuti ingiustamente in Guinea Equatoriale".
Schiuma e Bosco comunicano infine "la risposta avuta da facebook alla segnalazione delle pagine intitolate con bestemmie:
'Abbiamo controllato la tua segnalazione di Porco Dio. Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe non rispettare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la Pagina che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli di incitazione all'odio e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità'"
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Lo dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma e Alfio Bosco, rispettivamente segretario nazionale e portavoce del movimento Riva Destra, i quali annunciano "la presentazione di interrogazioni parlamentari contro una visione ideologizzata del gestore italiano, che limita la libertà di espressione e diventa discriminatoria".
"Un nostro editor esterno - spiega la nota - ha condiviso sulla pagina pubblica di Riva Destra un filmato, peraltro non nostro, dove un uomo prende a bastonate la moglie (https://www.facebook.com/GrupoTierraCali/videos/1040645505976334/?__mref=message_bubble) e il risultato è che i nostri profili privati di amministratori vengono bloccati per 30 giorni.
"Tutto ciò - continua la nota - è assurdo, non solo perché si vuole censurare la libertà di informazione su un problema scottante come la violenza sulle donne, ma perché facebook mette poi in atto una rappresaglia ad personam.
Forse la nostra pagina - conclude la nota - inizia a dar fastidio visto che raggiunge in media ormai circa 3 milioni di profili a settimana? Il rammarico è poi che stavamo conducendo una battaglia su quattro nostri connazionali, detenuti ingiustamente in Guinea Equatoriale".
Schiuma e Bosco comunicano infine "la risposta avuta da facebook alla segnalazione delle pagine intitolate con bestemmie:
'Abbiamo controllato la tua segnalazione di Porco Dio. Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe non rispettare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la Pagina che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli di incitazione all'odio e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità'"
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sabato 12 settembre 2015
Pol - Islam, Riva Destra: "Facebook blocca chi condivide filmato di violenza su donne".
Roma, 11 set (Prima Pagina News) "Un nostro editor esterno ha condiviso sulla pagina pubblica di Riva Destra un filmato, peraltro non nostro, dove un musulmano prende a bastonate la moglie (https://www.facebook.com/GrupoTierraCali/videos/1040645505976334/?__mref=message_bubble) e il risultato è che i nostri profili privati di amministratori vengono bloccati per 30 giorni". Lo dichiarano in una nota Fabio Sabbatani Schiuma e Alfio Bosco, rispettivamente segretario nazionale e portavoce del movimento Riva Destra. "Tutto ciò - continua la nota - è assurdo, non solo perché si vuole censurare la libertà di informazione su un problema scottante come la violenza sulle donne, ma perché Facebook mette poi in atto una rappresaglia ad personam, visto che gli amministratori della pagina sono molti e solo noi veniamo colpiti da questo blocco. Forse la nostra pagina - conclude la nota - inizia a dar fastidio visto che raggiunge in media ormai circa 3 milioni di profili a settimana? "Il rammarico è poi che stavamo conducendo una battaglia su quattro nostri connazionali, detenuti ingiustamente in Guinea Equatoriale".
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mercoledì 9 settembre 2015
ECCO UNA STORIA PER CUI VALE LA PENA DI DARE 'ANIMA E CORPO'.
FONTANA: “CON LA LE PEN CANCELLEREMO QUESTA UNIONE EUROPEA”.
Presentato a Strasburgo l'ENL di Lega Nord e Front National. L'europarlamentare stratega dell'accordo: “E' un'alleanza politica. L'obiettivo è andare entrambi al governo e costruire un'Europa identitaria e popolare”.
Strasburgo 9 settembre 2015 - L'europarlamentare della Lega Nord Lorenzo Fontana sorride a margine della conferenza stampa di presentazione dell'ENL (Europa della Nazioni e delle Libertà), il gruppo di cui fanno parte Lega Nord e Front National al Parlamento europeo. E' il suggello formale di un'alleanza esistente da tempo e a cui iniziò a lavorare proprio il dirigente leghista più di due anni fa: “Questa è un'alleanza politica vera e propria e non solo un gruppo creato ad hoc per il Parlamento europeo” sottolinea Fontana. Proprio per questo “la giornata di oggi è un punto di partenza e non di arrivo, siamo solo all'inizio di un lungo cammino assieme noi e Marine Le Pen”. L'obiettivo è ambizioso: “Non ci limiteremo solo a un'opposizione incisiva, come stiamo già facendo da tempo in Europa, si veda sull'immigrazione, l'intento è di andare al governo nei rispettivi Paesi per cancellare l'attuale Ue e costruire un'Europa identitaria e popolare”.
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Strasburgo 9 settembre 2015 - L'europarlamentare della Lega Nord Lorenzo Fontana sorride a margine della conferenza stampa di presentazione dell'ENL (Europa della Nazioni e delle Libertà), il gruppo di cui fanno parte Lega Nord e Front National al Parlamento europeo. E' il suggello formale di un'alleanza esistente da tempo e a cui iniziò a lavorare proprio il dirigente leghista più di due anni fa: “Questa è un'alleanza politica vera e propria e non solo un gruppo creato ad hoc per il Parlamento europeo” sottolinea Fontana. Proprio per questo “la giornata di oggi è un punto di partenza e non di arrivo, siamo solo all'inizio di un lungo cammino assieme noi e Marine Le Pen”. L'obiettivo è ambizioso: “Non ci limiteremo solo a un'opposizione incisiva, come stiamo già facendo da tempo in Europa, si veda sull'immigrazione, l'intento è di andare al governo nei rispettivi Paesi per cancellare l'attuale Ue e costruire un'Europa identitaria e popolare”.
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sabato 5 settembre 2015
Ennesima ingiustizia in Guinea per gli Italiani !
In una intervista apparsa da poco su “Ristretti Orizzonti” a firma di Andrea Spinelli restiamo sconvolti dalla barbarie in atto in Guinea nei confronti di cittadini Italiani, con la ormai cronica latitanza delle istituzioni. Vi anticipiamo un inizio della stessa:
“La TV di Stato della Guinea Equatoriale trasmette un video con una breve intervista a uno dei due italiani arrestati il 21 marzo scorso: "È tutta una montatura".
Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, sono stati arrestati a Bata, in Guinea Equatoriale, lo scorso 21 marzo: da quel giorno si trovano agli arresti, il primo nell'inferno di Bata Central, il carcere pubblico gestito dai militari al soldo di Teodorin Nguema ("il principe", vicepresidente ed "erede al trono" del padre Teodoro, presidente dal 1979), ed il secondo ai domiciliari, dopo qualche giorno in cella.
Dal 21 marzo 2015 i due attendono ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura nguemista, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto: i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General Work. Al momento dell'arresto la polizia non ha trovato soldi nelle valigie dei due, che sono accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società, che li avrebbero avvistati la mattina del 21 marzo nel tentativo di fuga”.
Qui trovate l’intervista !
Ma andiamo con ordine e tentiamo un riepilogo insieme a Carla Strippoli mamma di Filippo uno degli Italiani trattenuti in Guinea (il papà è Fabio):
1 - Fabio Massimiliano Galassi all'inizio del 2010 si trova in Italia in cassa integrazione, è un informatico.
Conosce una persona che gli consiglia di andare in Guinea Equatoriale a lavorare per il Governo guineano che ha necessità di un bravo informatico, Fabio si convince e parte.
In Guinea conosce Annamaria Moro da poco vedova di Igor Celotti proprietaria della General Work soc. edile. Fabio inizia a lavorare per questa società che fa lavori di edilizia pubblica. Fabio vede molti sbocchi e convince anche nostro figlio Filippo appena diplomato a raggiungerlo.
Filippo parte nel dicembre 2010.
2 - Per 4 anni non ci sono stati problemi.
Nel 2014 il governo guineano ha cominciato a non pagare i lavori per cui la soc. si è trovata in difficoltà anche nel pagare gli stipendi.
3 - A gennaio 2015 Fabio e Annamaria Moro vengono in Italia,
4 - Fabio torna in Guinea ma Annamaria con una scusa rimane in Italia.
5 - Il 21/3 Fabio e Filippo vengono arrestati perché secondo loro Fabio e Filippo stavano scappando. Trovano in casa di Fabio delle valigie forse, pensano piene di soldi, invece solo piene di cose personali, Filippo quella mattina stava a casa sua dove viveva con un suo caro amico Daniel Candio.
6 - Il 25/3 Filippo viene rilasciato ma viene privato del passaporto.
7 - il 24/6 Fabio si trova in tribunale per una deposizione e chiede di andare a casa a prendere dei documenti per lui importanti per dimostrare la sua innocenza. Il giudice acconsente, Fabio va a casa con 2 militari e chiede a Daniel di andare con lui per tenere i cani. Per entrare in casa devono passare dalla finestra al quel punto viene incolpato di entrare in una casa sotto sequestro. Stranamente, quando Fabio stava scavalcando la finestra (consigliato dai militari) era presente uno sconosciuto che ha filmato e pubblicato l'azione. Lecito supporre una studiata programmazione. Viene arrestato Daniel e i militari vanno ad arrestare Filippo che era a casa sua.
8 - Al papà di Daniel, anche lui in General Work, gli viene tolto il passaporto. Dal quel momento è iniziato il calvario di Filippo e Daniel che si è andato ad aggiungere a quello di Fabio.
Non possiamo che, insieme a Carla Strippoli e a Patrizia Galassi (sorella di Fabio), impegnarci con tutte le nostre forze anche per attivare al meglio la “Farnesina” e giungere al più presto ad una felice soluzione di questa ennesima orribile vicenda.
Riva Destra
P.S.
La vicenda si va ad aggiungere a quella di altri connazionali nelle medesime condizione, si veda quella di Roberto Berardi detenuto per oltre due anni.
Qui trovate l'articolo su Il Giornale !
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Fabio e Filippo Galassi |
Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, sono stati arrestati a Bata, in Guinea Equatoriale, lo scorso 21 marzo: da quel giorno si trovano agli arresti, il primo nell'inferno di Bata Central, il carcere pubblico gestito dai militari al soldo di Teodorin Nguema ("il principe", vicepresidente ed "erede al trono" del padre Teodoro, presidente dal 1979), ed il secondo ai domiciliari, dopo qualche giorno in cella.
Dal 21 marzo 2015 i due attendono ancora di vedersi formalizzare le accuse da parte della magistratura nguemista, nonostante il pretesto usato al momento dell'arresto: i due avrebbero tentato la fuga dalla Guinea con due trolley pieni di soldi della società nella quale lavoravano, la General Work. Al momento dell'arresto la polizia non ha trovato soldi nelle valigie dei due, che sono accusati da alcuni sedicenti dipendenti della società, che li avrebbero avvistati la mattina del 21 marzo nel tentativo di fuga”.
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Filippo e Daniel |
Ma andiamo con ordine e tentiamo un riepilogo insieme a Carla Strippoli mamma di Filippo uno degli Italiani trattenuti in Guinea (il papà è Fabio):
1 - Fabio Massimiliano Galassi all'inizio del 2010 si trova in Italia in cassa integrazione, è un informatico.
Conosce una persona che gli consiglia di andare in Guinea Equatoriale a lavorare per il Governo guineano che ha necessità di un bravo informatico, Fabio si convince e parte.
In Guinea conosce Annamaria Moro da poco vedova di Igor Celotti proprietaria della General Work soc. edile. Fabio inizia a lavorare per questa società che fa lavori di edilizia pubblica. Fabio vede molti sbocchi e convince anche nostro figlio Filippo appena diplomato a raggiungerlo.
Filippo parte nel dicembre 2010.
2 - Per 4 anni non ci sono stati problemi.
Nel 2014 il governo guineano ha cominciato a non pagare i lavori per cui la soc. si è trovata in difficoltà anche nel pagare gli stipendi.
3 - A gennaio 2015 Fabio e Annamaria Moro vengono in Italia,
4 - Fabio torna in Guinea ma Annamaria con una scusa rimane in Italia.
5 - Il 21/3 Fabio e Filippo vengono arrestati perché secondo loro Fabio e Filippo stavano scappando. Trovano in casa di Fabio delle valigie forse, pensano piene di soldi, invece solo piene di cose personali, Filippo quella mattina stava a casa sua dove viveva con un suo caro amico Daniel Candio.
6 - Il 25/3 Filippo viene rilasciato ma viene privato del passaporto.
7 - il 24/6 Fabio si trova in tribunale per una deposizione e chiede di andare a casa a prendere dei documenti per lui importanti per dimostrare la sua innocenza. Il giudice acconsente, Fabio va a casa con 2 militari e chiede a Daniel di andare con lui per tenere i cani. Per entrare in casa devono passare dalla finestra al quel punto viene incolpato di entrare in una casa sotto sequestro. Stranamente, quando Fabio stava scavalcando la finestra (consigliato dai militari) era presente uno sconosciuto che ha filmato e pubblicato l'azione. Lecito supporre una studiata programmazione. Viene arrestato Daniel e i militari vanno ad arrestare Filippo che era a casa sua.
8 - Al papà di Daniel, anche lui in General Work, gli viene tolto il passaporto. Dal quel momento è iniziato il calvario di Filippo e Daniel che si è andato ad aggiungere a quello di Fabio.
Non possiamo che, insieme a Carla Strippoli e a Patrizia Galassi (sorella di Fabio), impegnarci con tutte le nostre forze anche per attivare al meglio la “Farnesina” e giungere al più presto ad una felice soluzione di questa ennesima orribile vicenda.
Riva Destra
P.S.
La vicenda si va ad aggiungere a quella di altri connazionali nelle medesime condizione, si veda quella di Roberto Berardi detenuto per oltre due anni.
Qui trovate l'articolo su Il Giornale !
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