Aggiornamenti e News
venerdì 20 novembre 2020
Governo immobile ...
mercoledì 18 novembre 2020
Cosa ci siamo persi con la Pandemia.
Un settore in crisi da anni quello del mondo dello Spettacolo, nel 2019 sembrava aver visto uno spiraglio di luce (così emerge dai dati SIAE). Nel 2019 tutti gli indicatori dell’attività di spettacolo sono stati in terreno positivo rispetto al 2018: aumentati gli eventi proposti (+ 1,10%), oltre 246 milioni di biglietti o abbonamenti acquistati dagli spettatori (+ 5,82%) con una spesa al botteghino che ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (+5,49%). Quest’ultimo dato si avvicina ai 5 miliardi di euro (+ 2,91%) se si aggiungono i servizi accessori offerti agli spettatori dagli organizzatori in connessione o durante gli eventi. Quindi, il 2019 ha segnato una ripresa dell’offerta (+47.420 spettacoli, pari ad una crescita del +1,10%). Bene anche per quanto riguarda la presenza degli spettatori: registrato un aumento di 13.553.122 biglietti e abbonamenti (+5,82%). È la seconda miglior performance degli ultimi 5 anni con 246.383.395 ingressi. Risultavano in crescita anche i valori degli indicatori economici relativi alla spesa al botteghino (+5,49%) e alla spesa del pubblico (+2,91%). Era rimasto stabile soltanto il volume d’affari, con una perdita appena inferiore al punto percentuale. L’aumento sia del numero di ingressi rilasciati che della spesa al botteghino non ha però comportato una variazione del prezzo medio praticato rispetto al 2018. In entrambi gli anni presi in considerazione, un biglietto per accedere all’evento è costato in media agli spettatori sempre 11,28 euro nel 2019. Il 2019 si è chiuso, dunque, con la conferma di una maggiore propensione a destinare una sempre maggior quota di reddito disponibile verso i consumi culturali. Ma tutto questo non servirà perché quando si alzerà di nuovo il Sipario, troveremo un mondo, che non ha più fondi. Dopo mesi sembra nascere un tavolo permanente tra Ministero e Addetto ai lavori. Il tavolo, che è aperto a nuove integrazioni di associazioni e organizzazioni di settore, esamina le problematiche connesse all’emergenza sanitaria e valuta l’adozione delle opportune iniziative relative alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori. Ma i lavoratori di questo settore hanno bisogno ora di economia, ne hanno bisogno anche quelli con i contratti ad intermittenza, che ora non posso accedere al Fondo. È per questo che dovrebbero intervenire le Regioni, come è successo in Veneto e stipulare un accordo con l’INPS aumentando lo stanziamento per un’indennità integrativa a tutti i lavoratori residenti nella Regione stessa. In questo modo possiamo cercare di sostenere un settore importante del mondo dell’intrattenimento, che vive da inizio pandemia una crisi che ha quasi azzerato le attività professionali.
venerdì 13 novembre 2020
Domenica sera alle ore 21:00 una Conferenza imperdibile.
giovedì 12 novembre 2020
Il sondaggio: fiducia nei leader, Meloni supera Conte.
Nassiriya: il grido di dolore dei superstiti.
martedì 10 novembre 2020
Videoconferenza questa sera Ore 21
lunedì 9 novembre 2020
L'intervento - COVID 19: OGNI EPOCA HA LA SUA SFIDA (di Lisa Comes)
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Lisa Comes |
A distanza di mesi e dati alla mano sul Covid abbiamo maggiori conoscenze.
Primo aspetto: come chiaramente espresso dal Prof Bernabei l'altra sera a PiazzaPulita la mortalità è praticamente circoscritta ad una categoria ben precisa: persone anziane con almeno 3 patologie croniche (ipertensione, diabete, problemi ai reni, cardiopatie..). Pertanto è DOVEROSO arrivare a PROTEGGERE questa categoria per evitare quanto più possibile la morte di queste persone. Senza avere paura di essere criticati di razzismo e stronzate varie.
Secondo aspetto: tolte le terapie intensive e le rianimazioni, gli ospedali sono al collasso per i ricoverati di Covid. E a rimetterci sono i malati di altre patologie a cui oggi viene negata la cura. E questi ospedali sono al collasso per persone che per 1/3 mediamente hanno la febbre. LA FEBBRE, come precisato oggi sul Corriere dal Prof. Richeldi del Gemelli. Questo terzo del totale dei ricoverati sono persone che hanno fatto il tampone, risultano positivi (magari non presentano nessun sintomo) si fanno prendere dal panico (per il terrore che i media fanno circolare) e per non passare il VIRUS ai propri conviventi, senza passare per casa si dirigono direttamente ad un ospedale. Andando a creare quel pienone che viene denunciato ogni 5 minuti. Ma in realtà trattasi di un pienone a cui contribuiscono persone con la FEBBRE, che potrebbero starsene a casa propria ma la paura ed il resto che ho scritto li fanno propendere per stare in un ospedale. Allora per quale motivo non fare un accordo con gli alberghi (sostanzialmente oggi tutti vuoti) dove far stazionare queste persone che non presentano alcun genere di criticità. E ove si presentassero (tipo aumento della temperatura con riduzione della saturazione dell'ossigeno) il paziente verrebbe trasferito in ospedale. In questo modo gli ospedali continuerebbero a poter servire anche i malati di altre patologie. E in questa tragica occasione va trovato il CORAGGIO di denunciare la medicina del territorio alias i medici della mutua. Casta potentissima che nella stragrande percentuale di casi conta medici ben pagati (percepiscono uno stipendio più alto dei medici ospedalieri) i cui pazienti a carico li vedono poco o niente perché occupati in attività private che hanno la facoltà di intraprendere. Sono tante le testimonianze di pazienti che riportano che solitamente allo studio del medico della mutua trovano le segretarie che consegnano le ricette, ma del medico non c'è traccia. Per questo riporto un occasione perduta con il ministro Sirchia. Quest'ultimo alla luce delle criticità nei Pronto Soccorso (di cui tutti credo ricordino i problemi anche prima del Covid) mise su una commissione al fine di valutare un rimedio a tale importante criticità. La commissione propose che i medici della mutua fossero presenti nei Ps per potersi occupare dei codici bianchi e lasciare ai medici del Ps di seguire i casi più gravi che sono poi quelli per cui il soggetto dovrebbe recarsi al Ps. Nonostante la maggioranza dei componenti la commissione fosse d'accordo per questa soluzione, il veto da parte dei medici della mutua fece saltare tutto. Un ministro audace come Sirchia che ebbe il coraggio e la forza di far passare una legge all'epoca rivoluzionaria di bandire il fumo nei luoghi pubblici, su questo argomento cedette alle pressioni di questo sistema di potere.
Il paese cambia solo se si ha il CORAGGIO di mettere le mani su questi sistemi di potere che non sono funzionali al sistema e ai cittadini ma solo a una piccola ristretta cerchia di persone. In poche parole tutti i giorni sento di gente che sta vedendo crollare il proprio lavoro, la propria attività e di qui a poco diventeranno situazioni irrecuperabili. Ma come si affronterà il DOPO con tutti i debiti che avevamo a cui si aggiungeranno quelli che stanno maturando in questo periodo? Ogni epoca ha la sua sfida. Ma temo che questa volta la stiamo trasformando in qualcosa di difficilmente recuperabile o quantomeno in una sfida dove troppe persone in carne ed ossa stanno perdendo o perderanno le proprie certezze e la propria dignità.