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lunedì 20 ottobre 2014
LA RIVA S'E' DESTRA !
LA DESTRA DI SCHIUMA: SERVE UN LEADER, NON CI SONO CAZZI !
FABIO SABBATANI SCHIUMA SCEGLIE NOIROMA PER PARLARE DELLA DESTRA ROMANA, DEI SUOI SBAGLI E DEL SUO FUTURO E SI PONE UN OBIETTIVO PRECISO: TROVARE UN LEADER CHE OGGI NON C’E’.
Scrivilo pure, scrivilo pure. Alla Destra serve un leader e su questo non ci sono cazzi. Se metti dieci persone di destra in una stanza escono dieci partiti. Quello ha in testa la destra identitaria, un altro quella nostalgica, un altro ancora quella più laica e poi spunta quella filo cattolica, anti americana e campa cavallo. Quindi serve un leader che tenga uniti tutti altrimenti poi arriva il Salvini di turno, che non è di desta, ma colma vuoti a destra, e noi ci becchiamo il leader straniero.
Chi è costui? Potrebbe benissimo chiedersi il lettore non avvezzo alla politica romana e ai suoi personaggi che lo caratterizzano di fronte a questa intervista. E allora, se una definizione va data a questo signore di quarantasette anni che da venticinque anni caratterizza la politica romana, è giusto che sia sintetica e precisa: Fabio Sabbatani Schiuma è uno che guarda a destra e non si è ancora stancato. Anzi.
Schiuma, allora Berlusconi è bello che andato?
Sostiene Renzi, Forza Italia è un partito che non c’è, ha accanto Luxuria e la Pascale. Fate Voi.
Ma almeno l’ha tenuta insieme per vent'anni
Ma Berlusconi non è un uomo di destra. E’ un imprenditore. Il problema sono stati Fini e i suoi colonnelli.
Vabbe’ fermiamoci qua se riparte la solita omelia anti Fini. La Destra senza un leader, te dieci giorni fa hai fatto un appello ad un quotidiano come Il Tempo per cercare di smuovere le acque e ora che accade?
Che tocca trovare una rosa di giovani amministratori locali ai quali dare visibilità e fiducia. In giro ce ne sono, se Il Tempo ci aiuta vorremmo presentare all’elettorato di Destra delle possibilità. Giovani potenziali leader negli enti locali ce ne stanno. Tocca farli conoscere
Con tutto il rispetto: tocca mandarli nella tv nazionale le pagine di un quotidiano, seppur autorevole, non bastano a fare un leader.
Passo dopo passo. Io e Riva Destra, il movimento politico che ho fatto nascere e cresere e che su facebook smuove più di 500 mila utenti a settimana, possiamo aiutare a fare il porta a porta per le città, poi l’altro di Porta a Porta verrà quando ci sarà una rosa di giovani leader da spendere a livello nazionale. I nostri riflettori sono puntati sui vari Galeazzo Bignami ( consigliere regionale dell’Emilia Romagna, detto il rottamatore di Bologna), Guido Castelli ( sindaco di Ascoli, ex Fronte della Gioventù), Fabrizio Santori (consigliere regionale del Lazio). Andrea Romizzi (sindaco di Perugia ndr).
Schiuma quello di cui parli te è un progetto che richiede tempo. Oggi la Destra c’è?
No, non c’è.
Cerchi un leader giovane e sostieni che la Destra non c’è. Ti sei proprio scordato della Meloni e di Fratelli d’Italia?
La Meloni è brava ma non è una Marine LePen. E’ stata vicepresidente della Camera, Ministro e mentre la Destra andava a fondo lei e quegli altri stavano con Fini, poi sono scappati a Arcore. Poi se ne so andati via pure da là.
Quindi Fratelli d’Italia, pur con il simbolo di An, non è destra?
Non ho nostalgia di An, un partito dove c’era un capo, Gianfranco Fini, che ha distrutto tutto. Mi cacciò nel 2007 e i lo mandai letteralmente affanculo. Ho ancora la lettera conservata.
Aridaje con Fini. Parlavamo di Fratelli d’Italia.
Il ruolo di guida della Destra che verrà non lo può avere un partito dove i leader sono La Russa e Alemanno. L’unico spendibile, che ha delle idee, è Fabio Rampelli, ma un partito non si gestisce come una corrente. E’ il loro più grande limite.
Capitolo Roma dove sei stato 13 anni in Consiglio Comunale. I tre più grossi sbagli di Alemanno.
Non ha fatto nulla di destra, manco la via per Almirante è riuscito a fare. E’ stato pavido pure per quello. Non ha mandato via i rom da Roma riuscendo a spendere più soldi di Veltroni per la gestione delle politiche sugli zingari. Roba assurda. Ha sbagliato approccio, pensava di gestire Roma come un Ministero. Ma Roma impegna come dieci Ministeri messi insieme, alla fine ha scontentato tutti. Soprattutto l’elettorato di destra.
Schiuma, caspita, sei il primo che non punta il dito sulla lista dei personaggi improbabili che si sarebbe messo a fianco. Nulla da dire su questo?
Sulla comunicazione penso che ci sia stato il vero dramma. Anche se sono rientrato in consiglio comunale negli ultimi sette mesi e non li ho conosciuti personalemte. Un sindaco che si muove per fare l’ordinanza anti cornetti notturni rasenta la follia. Sugli altri personaggi noti e meno noti ci penserà, e ci sta pensando, la Procura. Che però è la stessa Procura che sta zitta sulle porcate fatte dalla sinistra romana.
Schiuma, ma è vero che Alemanno negli ultimi mesi voleva darti la delega alle politiche della notte?
La Delega gliel’ho chiesta nel 2008 in occasione del ballottaggio contro Rutelli, avevo, ed ho tutt’ora, un progetto che porterebbe il livello della vita notturna di Roma a livello della capitali europee. Quando parliamo della notte parliamo, tra diretti e indotto, di 300 mila persone che lavorano. Non sono solo discotecari.
Nel 2008 non te la da, nel 2013 te la vuole dare, secondo te perché?
A quel punto era una presa per il culo. Sperava in questo modo di avere il mio appoggio. Io poi, pur senza delega, l’ho appoggiato lo stesso perché Marino era peggio.
La sconfitta di Alemanno te l’aspettavi?
Era inevitabile. Ha scontentato tutti. Mi capitava di battagliare in aula fino alle 3 di notte per togliere i fondi ai nomadi e dargli agli italiani che da anni aspettavano una casa. Capito di che parliamo?
Perché molti ex missini o ex colonnelli di An hanno paura a fare le cose di destra?
E’ un mix tra complesso di inferiorità che li ha sempre attanagliati e delirio onnipotenza che li ha colti quando accomodati sulle poltrone.
Giudizio su Marino.
Pur essendo stato molto critico con Alemanno alla fine l’ho sostenuto perché sapevo che Marino sarebbe stato peggio. E così sta accadendo.
Intervista di Michele Ruschioni
www.studiostampa.com
Scrivilo pure, scrivilo pure. Alla Destra serve un leader e su questo non ci sono cazzi. Se metti dieci persone di destra in una stanza escono dieci partiti. Quello ha in testa la destra identitaria, un altro quella nostalgica, un altro ancora quella più laica e poi spunta quella filo cattolica, anti americana e campa cavallo. Quindi serve un leader che tenga uniti tutti altrimenti poi arriva il Salvini di turno, che non è di desta, ma colma vuoti a destra, e noi ci becchiamo il leader straniero.
Chi è costui? Potrebbe benissimo chiedersi il lettore non avvezzo alla politica romana e ai suoi personaggi che lo caratterizzano di fronte a questa intervista. E allora, se una definizione va data a questo signore di quarantasette anni che da venticinque anni caratterizza la politica romana, è giusto che sia sintetica e precisa: Fabio Sabbatani Schiuma è uno che guarda a destra e non si è ancora stancato. Anzi.
Schiuma, allora Berlusconi è bello che andato?
Sostiene Renzi, Forza Italia è un partito che non c’è, ha accanto Luxuria e la Pascale. Fate Voi.
Ma almeno l’ha tenuta insieme per vent'anni
Ma Berlusconi non è un uomo di destra. E’ un imprenditore. Il problema sono stati Fini e i suoi colonnelli.
Vabbe’ fermiamoci qua se riparte la solita omelia anti Fini. La Destra senza un leader, te dieci giorni fa hai fatto un appello ad un quotidiano come Il Tempo per cercare di smuovere le acque e ora che accade?
Che tocca trovare una rosa di giovani amministratori locali ai quali dare visibilità e fiducia. In giro ce ne sono, se Il Tempo ci aiuta vorremmo presentare all’elettorato di Destra delle possibilità. Giovani potenziali leader negli enti locali ce ne stanno. Tocca farli conoscere
Con tutto il rispetto: tocca mandarli nella tv nazionale le pagine di un quotidiano, seppur autorevole, non bastano a fare un leader.
Passo dopo passo. Io e Riva Destra, il movimento politico che ho fatto nascere e cresere e che su facebook smuove più di 500 mila utenti a settimana, possiamo aiutare a fare il porta a porta per le città, poi l’altro di Porta a Porta verrà quando ci sarà una rosa di giovani leader da spendere a livello nazionale. I nostri riflettori sono puntati sui vari Galeazzo Bignami ( consigliere regionale dell’Emilia Romagna, detto il rottamatore di Bologna), Guido Castelli ( sindaco di Ascoli, ex Fronte della Gioventù), Fabrizio Santori (consigliere regionale del Lazio). Andrea Romizzi (sindaco di Perugia ndr).
Schiuma quello di cui parli te è un progetto che richiede tempo. Oggi la Destra c’è?
No, non c’è.
Cerchi un leader giovane e sostieni che la Destra non c’è. Ti sei proprio scordato della Meloni e di Fratelli d’Italia?
La Meloni è brava ma non è una Marine LePen. E’ stata vicepresidente della Camera, Ministro e mentre la Destra andava a fondo lei e quegli altri stavano con Fini, poi sono scappati a Arcore. Poi se ne so andati via pure da là.
Quindi Fratelli d’Italia, pur con il simbolo di An, non è destra?
Non ho nostalgia di An, un partito dove c’era un capo, Gianfranco Fini, che ha distrutto tutto. Mi cacciò nel 2007 e i lo mandai letteralmente affanculo. Ho ancora la lettera conservata.
Aridaje con Fini. Parlavamo di Fratelli d’Italia.
Il ruolo di guida della Destra che verrà non lo può avere un partito dove i leader sono La Russa e Alemanno. L’unico spendibile, che ha delle idee, è Fabio Rampelli, ma un partito non si gestisce come una corrente. E’ il loro più grande limite.
Capitolo Roma dove sei stato 13 anni in Consiglio Comunale. I tre più grossi sbagli di Alemanno.
Non ha fatto nulla di destra, manco la via per Almirante è riuscito a fare. E’ stato pavido pure per quello. Non ha mandato via i rom da Roma riuscendo a spendere più soldi di Veltroni per la gestione delle politiche sugli zingari. Roba assurda. Ha sbagliato approccio, pensava di gestire Roma come un Ministero. Ma Roma impegna come dieci Ministeri messi insieme, alla fine ha scontentato tutti. Soprattutto l’elettorato di destra.
Schiuma, caspita, sei il primo che non punta il dito sulla lista dei personaggi improbabili che si sarebbe messo a fianco. Nulla da dire su questo?
Sulla comunicazione penso che ci sia stato il vero dramma. Anche se sono rientrato in consiglio comunale negli ultimi sette mesi e non li ho conosciuti personalemte. Un sindaco che si muove per fare l’ordinanza anti cornetti notturni rasenta la follia. Sugli altri personaggi noti e meno noti ci penserà, e ci sta pensando, la Procura. Che però è la stessa Procura che sta zitta sulle porcate fatte dalla sinistra romana.
Schiuma, ma è vero che Alemanno negli ultimi mesi voleva darti la delega alle politiche della notte?
La Delega gliel’ho chiesta nel 2008 in occasione del ballottaggio contro Rutelli, avevo, ed ho tutt’ora, un progetto che porterebbe il livello della vita notturna di Roma a livello della capitali europee. Quando parliamo della notte parliamo, tra diretti e indotto, di 300 mila persone che lavorano. Non sono solo discotecari.
Nel 2008 non te la da, nel 2013 te la vuole dare, secondo te perché?
A quel punto era una presa per il culo. Sperava in questo modo di avere il mio appoggio. Io poi, pur senza delega, l’ho appoggiato lo stesso perché Marino era peggio.
La sconfitta di Alemanno te l’aspettavi?
Era inevitabile. Ha scontentato tutti. Mi capitava di battagliare in aula fino alle 3 di notte per togliere i fondi ai nomadi e dargli agli italiani che da anni aspettavano una casa. Capito di che parliamo?
Perché molti ex missini o ex colonnelli di An hanno paura a fare le cose di destra?
E’ un mix tra complesso di inferiorità che li ha sempre attanagliati e delirio onnipotenza che li ha colti quando accomodati sulle poltrone.
Giudizio su Marino.
Pur essendo stato molto critico con Alemanno alla fine l’ho sostenuto perché sapevo che Marino sarebbe stato peggio. E così sta accadendo.
Intervista di Michele Ruschioni
www.studiostampa.com
mercoledì 15 ottobre 2014
LA POLITICA E LE BATTAGLIE DI RIVA DESTRA !
Riva Destra, NON E' l'ennesimo partitino dello spezzatino di destra, tutt'altro, lavora per la ricostruzione di una destra unita e forte. Noi siamo nati come primo circolo di Alleanza Nazionale, dalla quale però Fini ci sospese nel 2007 perché rei di averlo contestato. Ma siamo sopravvissuti lo stesso e oggi lavoriamo appunto per ricostruire la destra. Abbiamo imparato che a destra c'è un vizio antico: ognuno ha la 'sua destra' che ritiene essere quella vera, la migliore, l'unica. In realtà ce ne sono tante di destre, laica e cattolica, sociale e liberale, filoccidentale e antiamericana, nazionalista, filomonarchica e chi più ne ha ne metta, tutte intente a scontrarsi sistematicamente su ciò che divide e mai a mettersi a tavolino per vedere cosa invece possa unire. Si finisce così a non contare nulla, a restare allo 'zerovirgola', all'essere inconsistenti. La destra invece per essere unita e diventare forte ha sempre avuto bisogno di leader: a destra c'è l'individuo, a sinistra la massa, a destra è il capo che fa il partito, a sinistra è il partito che fa il capo. Oggi però di leader che sappiano unire tutte queste destre, che abbiano il carisma per mettere tutti d'accordo non ne abbiamo: Fini e i colonnelli ex An hanno fallito, nessuno di loro, in pantaloni o in gonnella, può tirarsi fuori dalla garnde abbuffata ministeriale con la quale hanno reso la destra oggi marginale nel panorama politico. Cosa fare allora? Trovarne di nuovi, ma di destra. Evitare che il nostro elettorato, che non è inferiore a un potenziale 20-25% di voti, finisca nell'astensionismo, si sfoghi con la demagogia di Grillo o si rivolga a chi, pur parlando bene, fino a ieri c'insultava e stava dalla parte opposta. E di giovani di belle speranze ne abbiamo tanti sul territorio, che nel frattempo si sono fatti eleggere a suon di preferenze, come consiglieri regionali, comunali, sindaci. Nuove energie che magari non conoscono la ribalta nazionale, perché ancora oscurati da chi si ostina a non capire che la propria stagione sia finita, e male, e pur di non perdere quallo che gli è rimasto, ci ripropinano minestre riscaldate e andate a male. Noi abbiamo lanciato tutto ciò, questo progetto, questa idea, con la campagna, 'La destra riparte - La destra che verrà', che il quotidiano IL TEMPO ha intanto adottato e concretizzato, dando spazio per giorni a queste persone con interviste, al fine di farle conoscere, apprezzare e per capire se qualcuno di loro possa essere il leader di cui la destra ha bisogno. Presto organizzeremo un dibattito pubblico, lo faremo diventare itinerante a partire dai luoghi ove siamo presenti come Riva Destra, cercheremo altre sponde mediatiche. E' un lavoro duro e spesso oscuro, ma siamo convinti sia l'unica strada percorribile. Magari ci sbaglieremo, ma vorremmo dare una speranza per il futuro prossimo a tutti coloro, come noi stessi, ai quali oggi manca una destra politica che sappia incidere sulle scelte nazionali e difendere il proprio popolo. Cosa che oggi questa classe politica non sta facendo.
Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com
Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com
sabato 11 ottobre 2014
UniteVi a Riva Destra !
giovedì 9 ottobre 2014
POLITICA:LA STRADA GIUSTA !
Riva Destra ha scelto di lavorare per ricostruire la destra.
La campagna 'La destra riparte', promossa quotidianamente da IL TEMPO su nostra precisa richiesta di sostegno, sta aiutando a far conoscere le tante energie, i volti nuovi che ci sono a destra sui territori. Tra essi emergerà a breve, per selezione naturale, chi, per leadership e per capacità di sintesi, sarà in grado di riunire tutte le destre diffuse e divise e di rilanciare i nostri valori e quella destra oggi assente dal panorama politico, a causa del fallimento di Fini e di tutti quei colonnelli, in pantaloni o gonnella, che hanno divorato tutto nei loro banchetti ministeriali. A completamento di questa campagna Riva Destra organizzerà, nel corso della prossima riunione della Direzione Nazionale che si terra' a Roma a novembre, un dibattito pubblico con il Direttore del quotidiano e con tutte queste nuove risorse. Abbiamo scelto di lavorare per ricostruire, per ridare fiducia ai tanti che hanno perso punti di riferimento, per riconsegnare all'Italia una destra forte che sappia risolvere i problemi del suo popolo e difendere gli interessi nazionali. Le recenti adesioni poi, da Berlino a Varese, che stiamo ottenendo, ci confermano che siamo sulla strada giusta. Avanti con coraggio, coerenza e spirito d'avanguardia: il domani ci appartiene.
Fabio Sabbatani Schiuma, Segretario Nazionale Riva Destra.
www.studiostampa.com
La campagna 'La destra riparte', promossa quotidianamente da IL TEMPO su nostra precisa richiesta di sostegno, sta aiutando a far conoscere le tante energie, i volti nuovi che ci sono a destra sui territori. Tra essi emergerà a breve, per selezione naturale, chi, per leadership e per capacità di sintesi, sarà in grado di riunire tutte le destre diffuse e divise e di rilanciare i nostri valori e quella destra oggi assente dal panorama politico, a causa del fallimento di Fini e di tutti quei colonnelli, in pantaloni o gonnella, che hanno divorato tutto nei loro banchetti ministeriali. A completamento di questa campagna Riva Destra organizzerà, nel corso della prossima riunione della Direzione Nazionale che si terra' a Roma a novembre, un dibattito pubblico con il Direttore del quotidiano e con tutte queste nuove risorse. Abbiamo scelto di lavorare per ricostruire, per ridare fiducia ai tanti che hanno perso punti di riferimento, per riconsegnare all'Italia una destra forte che sappia risolvere i problemi del suo popolo e difendere gli interessi nazionali. Le recenti adesioni poi, da Berlino a Varese, che stiamo ottenendo, ci confermano che siamo sulla strada giusta. Avanti con coraggio, coerenza e spirito d'avanguardia: il domani ci appartiene.
Fabio Sabbatani Schiuma, Segretario Nazionale Riva Destra.
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mercoledì 8 ottobre 2014
martedì 7 ottobre 2014
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