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sabato 31 ottobre 2020

Terrorismo islamico, Riva Destra in videoconferenza sui rischi in Italia.

Lunedì sera 2 novembre 2020, alle ore 20.30, si terrà la videoconferenza di "Riva Destra" (il movimento politico-culturale federato con Fratelli d'Italia) sul pericolo terrorismo islamico. Interverranno Carlo Fidanza capodelegazione Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Magdi Cristiano AllamThibaut de La Tocnaye, consigliere regionale della Provenza e membro dell'Ufficio Nazionale del Rassemblement National (già Front National), Vincenzo Sofo deputato europeo della Lega, oltre agli esponenti di "Riva Destra" Angelo Bertoglio e Fabio Schiuma, quest'ultimo componente del Dipartimento Nazionale Organizzazione di FdI. Introdurranno le promotrici dell'incontro Maria Grazia Fria, consigliere comunale di FdI a La Spezia e Loredana Vaccarotti di "Riva Destra Viterbo". L'evento andrà in diretta sulla piattaforma Zoom e su Facebook.

Fonte: IL TEMPO

www.rivadestra.it 

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venerdì 22 giugno 2018

Grazie, ma anche no.

L'onore non si rende con la toponomastica





Grazie, no. Il Comune di Roma vota un codicillo municipale per non intitolare strade ai fascisti e però anche no – grazie – non c’era da disturbarsi. L’argomento numero uno per dire no a via Almirante è appunto grazie, no. C’è un repugnante automatismo nella religione antifascista e perciò grazie, no. Si scatena la cagnara obbligatoria. Tutta in malafede, si sa, ma non si fece con Gianni Alemanno sindaco, la strada, perché mai deve farsi adesso? Grazie dunque, no.
E sbaglia chi, a turno – nei recessi della burocrazia toponomastica – pensa di rendergli onore con una strada. Chi lo fa, fa un danno alla memoria di Giorgio Almirante. Offre la stura agli insulti. Perfino la targa dedicata a un ragazzo di 16 anni – Sergio Ramelli, ucciso a Milano – viene regolarmente lordata dagli eroi dell’antifascismo. Un rapper fa il ballo sopra le tombe di Redipuglia, le femministe – è successo lo scorso 8 marzo – profanano l’Altare della Patria scoperchiandosi le natiche davanti al Milite Ignoto, tutto può succedere nell'impunità del ludibrio autorizzato e si finisce sempre con gli appelli contro la via ad Almirante, i proclami di unità antifascista e i ricatti della memoria, accuratamente contraffatta manco a dirlo.

Grazie, quindi. No. Perché lui e quelli come lui – una storia di appena ieri, tre milioni di italiani con la fiamma del Movimento Sociale – sono sconfitti, non sono falliti. Il fallimento del Comunismo nella storia, con Palmiro Togliatti, ha la sua strada. La sconfitta del Fascismo – piegato dagli eserciti di quattro continenti – no, ed è giusto così. Lui e quelli come lui – come Almirante, come Pino Romualdi, come Pino Rauti – non hanno bisogno di slarghi, di piazze e di cortili perché il blasone dei vinti si misura nell'eleganza del silenzio. E nella poesia. Il saluto romano è pur sempre quello di Ezra Pound quando scende la scaletta della nave, tornando in Italia, dopo il suo internamento negli Stati Uniti. È il saluto su cui indugiava Walter Chiari anche a teatro quando, guardando il pubblico, beffardamente sollevava il braccio e diceva: «Un saluto a quelli della Decima!». Qualcuno gli faceva il sopracciò – rischiava di non lavorare in Rai – e lui, ancora più beffardo, li canzonava: «…decima fila!».

È il saluto di Paolo Signorelli, il vero custode di Roma – se Roma è davvero Orma Amor – cui non serve una via, un vicolo o una circonvallazione perché in ogni cespo d’Alloro e in ogni brindisi lui rivive. Grazie, no, perciò. E quella stessa fiamma, poi, ricordatelo, è lo stesso tricolore di Paolo Borsellino. Un altro sconfitto, uno contro cui – per tutto quell'amore che dava alla Patria – è stato necessario usare il tritolo.

Fonte: IL TEMPO

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giovedì 31 dicembre 2015

Tirate fuori il nostro piano di mobilità.

      Caro Direttore,
la notizia della crescita delle polveri sottili a Roma, ma anche a Milano e nonostante le targhe alterne, non deve stupire. 
Gli esperti da tempo sostengono che si tratta di un provvedimento che, effettuato un giorno a settimana anche per tutto l’anno, inciderebbe sulla riduzione dell’inquinamento solo dell’1%. Il blocco del traffico, i divieti di circolazione e le targhe alterne,sono solo dei palliativi propagandistici che non risolvono affatto il problema dell'inquinamento e della viabilità. Sono progetti falliti, frutto del folklore di incompetenti. È indispensabile far fronte con nuove tecnologie alle molteplici cause dell'inquinamento atmosferico, provocato non solo da una eccessiva circolazione di auto, ma anche dalla combustione degli impianti di riscaldamento nei condomini e dagli scarichi industriali. Il traffico infatti incide per un terzo sull'inquinamento atmosferico. Occorrono nuove politiche per contrastare lo smog anche quando le centraline non registrano valori alti. Una proposta: riprendere dal cassetto i provvedimenti inseriti nel Piano Strategico della Mobilità Sostenibile, approvato dal Campidoglio nel 2009. 
Era un documento guida per gli interventi sulla mobilità cittadina in pieno rispetto dell'ambiente ma di quel Piano non se ne è più parlato.
Fabio Sabbatani Schiuma e Barbara Mannucci 
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lunedì 2 novembre 2015

IL FUTURO DEL CENTRODESTRA - Salvini: Silvio parla, io invece decido.

La nuova legge elettorale parla chiaro. Se si vuole dare una spallata a Renzi e proporsi come seria alternativa nazionale, sociale e popolare, allora bisognerà mettere insieme tutti coloro che sono davvero opposizione a questo governo di miserabili. Tutti insieme significa innanzitutto che non detteranno più la linea i luoghi e i metodi che hanno partorito i Fini, i Casini, i Verdini, i nani e le ballerine. Tutti necessari, nessuno indispensabile, magari con meritocrazia e in proporzione a ciò che si rappresenta. 

di Fabio Sabbatani Schiuma

INTERVISTA A SALVINI SU "IL TEMPO"

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mercoledì 30 settembre 2015

Ancora quattro italiani prigionieri in Guinea

IL TEMPO - 30 settembre 2015
La fiaccolata è fissata per 
MARTEDÌ 6 OTTOBRE - ore 20,30
in via della Conciliazione, Roma.
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mercoledì 25 febbraio 2015

PIAZZA DI SPAGNA: HOOLIGANS E ROSSO TREVI, DUE PESI E DUE MISURE.

Fabio Sabbatani Schiuma
LETTERA APERTA A GIAN MARCO CHIOCCI DIRETTORE DE 'IL TEMPO'.
Egregio Direttore, nel complimentarmi per la condivisibilissima, determinata e argomentata vibrata protesta del Suo giornale in occasione della vergognosa devastazione di piazza di Spagna da parte degli hooligans olandesi, mi permetta ora una riflessione sul passato prossimo e una piccola polemica.
Quando l'artista Graziano Cecchini, a cavallo del 2007 e del 2008, utilizzò un colorante del tutto innocuo per tingere di rosso l'acqua della Fontana di Trevi, peraltro premurandosi di non arrecare alcun danno al monumento, o effettuò il lancio di palline colorate dalla scalinata di Trinita' de' Monti, i titoli di alcuni giornali furono roboanti. Si parlò di 'offese al patrimonio architettonico della città'' e di come 'i teppisti feriscono i monumenti'. Erano in realtà azioni di avanguardia artistica neo-futurista, come molti critici riconobbero, che avevano anche il colore della denuncia sociale e non danneggiarono nulla e nessuno.
Cecchini invece si prese, se non sbaglio, una condanna esemplare di 8 mesi di galera, accompagnata da una raccolta di firme dei soliti intellettuali di stampo radical-chic e un processo mediatico infamante.
Invece a questi barbari che hanno danneggiato irrimediabilmente la fontana di Bernini e messo a ferro e fuoco Piazza di Spagna, gli hanno detto in pratica: "arrivederci e grazie", con il silenzio assordante dei benpensanti di cui sopra.

Fabio Sabbatani Schiuma, 
Segretario Nazionale Riva Destra, già vicepresidente del consiglio comunale di Roma

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mercoledì 18 febbraio 2015

IL FUTURO DEL CENTRODESTRA

La destra romana in fila da Salvini
Il leghista prepara la manifestazione del 28 a piazza del Popolo. Allarme centri sociali.

Obiettivo centomila. Fervono i preparativi per la manifestazione promossa da Matteo Salvini il prossimo 28 febbraio a Roma in piazza del Popolo. Quella del segretario della Lega è una vera e propria chiamata a raccolta del popolo antirenziano, un’adunanza delle destre che vedono il leader del Carroccio - in costante crescita nel Centro-Sud - come l’unico in grado di riaggregare un campo balcanizzato e in crisi politico-culturale e di rimetterlo in pista per sfidare il Pd.
Il titolo della manifestazione, del resto, è eloquente: "Renzi a casa". Salvini alza i toni, attacca il governo su immigrazione, terrorismo, economia, Europa e lancia il guanto di sfida al premier e segretario Dem. "Ci saranno centomila persone, una risata li seppellirà", dice il segretario di via Bellerio ricorrendo a una storica citazione anarchica. "Piazza del popolo a Roma non dico che deve esplodere, visti i tempi, ma ribollire di persone per bene: interverranno dal palco medici, poliziotti - prosegue Renzi - Abbiamo bisogno di persone per bene".
Autorevoli fonti parlamentari riferiscono che il 28 febbraio raggiungeranno la Capitale circa 250 pullman, circa 150 di quali dal Nord e un centinaio dal Mezzogiorno. Tantissimi militanti, invece, arriveranno a Roma in treno. L’allerta delle forze dell’ordine resta altissima. Sebbene la manifestazione di Salvini non sia un corteo, da giorni centri sociali e collettivi studenteschi di estrema sinistra promettono contromanifestazioni al grido di «Salvini Roma non ti vuole», come riportato da Il Tempo il 7 febbraio. Il timore è che possano verificarsi scontri durante l’afflusso in piazza del Popolo dei militanti di Salvini. Oggi collettivi e centri sociali si rivedranno all’università La Sapienza - come già fatto ai primi del mese - per organizzare la controffensiva: un corteo dall’ateneo fino in piazza del Popolo, anche se nessuna manifestazione sarebbe stata ancora autorizzata dalla Questura.
Di certo in piazza del Popolo ci saranno non solo gli elettori del leader leghista, ma anche i politici romani che hanno aderito alla lista "Noi con Salvini". Tra loro il consigliere comunale e capogruppo Ncs in Campidoglio Marco Pomarici. Ma anche tanti politici che ufficialmente ancora non hanno scelto formalmente l’altro Matteo e che militano in altri partiti, come la leader di Fratelli d’Italia-An Giorgia Meloni. Ci sarà ad esempio l’ex portavoce nazionale Ncd Barbara Saltamartini, ora passata al gruppo Misto. E a nessuno sono sfuggite le dimissioni da capogruppo Ncd in Regione Lazio di Pietro Di Paolo, marito della Saltamartini. Di Paolo ha spiegato ai colleghi l’intenzione di percorrere un percorso politico diverso da quello di Alfano, ma non se l’è sentita, per correttezza istituzionale, di andarsene da capogruppo in carica. Alla Pisana sono in tanti a guardare a Salvini. C’è ad esempio il giovane Fabrizio Santori e voci di corridoio parlano di una prossima formazione di un gruppo consiliare "Noi con Salvini" in Consiglio regionale.
Insomma, l’altro Matteo miete consensi. Ora toccherà a lui decidere come muoversi. In molti vogliono capire il progetto e fino a che punto la sua sarà una lista civica, quale possa essere l’agibilità per chi ricopre una carica elettiva. «Aspettiamo che la nebbia si diradi - spiega un consigliere regionale - Per la destra Salvini è la luce fuori dal tunnel, però manca ancora chiarezza. Il senatore Volpi all’inizio ha spinto molto sull’acceleratore e ora il progetto è stato frenato: in tanti fuori dalla porta aspettano ancora una risposta. Inoltre cosa farà il resto della destra, ad esempio la Meloni? È chiaro però che l’attenzione verso Salvini resta altissima». L’impressione è che dopo il 28 febbraio e con l’avvicinarsi delle regionali tutto possa essere più chiaro.

di Daniele Di Mario - IL TEMPO

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IL TEMPO: Armiamoci e partite !

L'Editoriale di
Gian Marco Chiocci
Armiamoci e partite per le crociate. La capriola di Renzi in meno di 12 ore su un tema un tantino delicato come l’intervento militare in Libia, surclassa, ridimensiona, annienta qualsiasi altra performance precedente su promesse brutalmente smentite, assicurazioni puntualmente negate, cambi di passo sempre rimandati. Lo «stai sereno» a Enrico Letta o al Berlusca sull'elezione del Capo dello Stato è niente rispetto a ciò che il premier, con codazzo di ministri in mimetica, è riuscito a dire e a negare agli occhi del mondo e del Califfo che ha piantato le tende a sud di Roma. Se l’altro ieri don Matteo annunciava l’entrata in guerra dell’Italia «pronta a guidare un’operazione militare», lo stesso don Abbondio ieri richiamava goffamente le truppe mandando in crisi il suo ministro della Difesa - che aveva strombazzato l’adunata di 5mila uomini per la Campagna d’Africa - e soprattutto quello degli Esteri, che per aver fatto da megafono ai propositi belligeranti del suo diretto superiore, s’è ritrovato con una fatwa personalizzata dai tagliagola islamici.
A ciò aggiungeteci quel che il ministro dell’Interno è riuscito ad affermare sulla possibilità di un’infiltrazione di terroristi sui barconi, smentendo con ciò almeno cinquanta sue dichiarazioni passate. Si potrebbe infierire sulla figuraccia fatta pure con l’Europa che ha rivelato il menefreghismo italiano nel chiedere aiuto sul fronte Isis, oppure con la decisione di discutere della Libia giovedì in parlamento quando per questioni di propaganda personale il premier è solito convocare i lavori alle 7 del mattino. Se l’avanzata dell’uomo nero e l’esodo via mare preoccupa finalmente tutti (tranne i soliti idioti pacifisti radical chic) a noi terrorizza decisamente altro: l’improvvisazione di quanti dovrebbero pensare a farci dormire sonni tranquilli e invece straparlano senza rendersi conto dei danni che fanno.

Di GIAN MARCO CHIOCCI

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lunedì 1 dicembre 2014

«Rifacciamo la Destra partendo dai Sindaci»

La «rivolta» degli amministratori locali vincenti.
Il Direttore de "IL TEMPO" modera il ricco e sentito dibattito.
La location è stata assolutamente istituzionale, la sala consiliare del Palazzo Comunale di Todi, splendida negli affreschi del Trecento. A campeggiare, oltre alle bandiere di Riva Destra, movimento nato nel 1994 come primo circolo di Alleanza Nazionale e oggi guidato da Fabio Sabbatani Schiuma, lo striscione analogo a quello esposto da mesi nella facciata del palazzo che ospita la sede de «Il Tempo»: «Riportiamo a casa i marò». E’ andata in scena la tavola rotonda «La destra riparte», moderata dal direttore de «Il Tempo» Gian Marco Chiocci. In passerella, in una sala gremitissima, gli amministratori locali «vincenti», sindaci e consiglieri regionali che più si sono contraddistinti; da Fabrizio Santori del Lazio al combattivo Galeazzo Bignami, recordman delle preferenze nell’Emilia Romagna diventato terreno di conquista della Lega. E poi i sindaci di Norcia, Nicola Alemanno e quello di Chianciano Terme, Andrea Marchetti, eletto con una lista civica di centrodestra, con un nome non a caso, «Punto e a capo». «Sono loro - ha detto Fabio Schiuma che con Antonino Ruggiano, sindaco di Todi ha fatto gli onori di casa - le nuove energie nelle quali riporre la speranza di una nuova classe dirigente e di una ricostruzione "da destra" della destra». Schiuma ha presentato la tavola rotonda, insieme al portavoce di Riva Destra, Alfio Bosco, e dello stesso Ruggiano, applauditissimo anche dai concittadini presenti nel suo richiamo alla buona amministrazione della destra vera. Il risultato è stato un dibattito vero con appelli alla ricostruzione e all'orgoglio di battaglie che di destra sono sempre state, ma che oggi sembrano appannaggio di altri. Marchetti e Nicola Alemanno, da sindaci, non hanno potuto che richiamare al «fare cose di destra», all'affrontare i reali problemi della gente e a riscoprire una politica a diretto contatto con cittadini. Santori ha parlato di battaglie di trasparenza, di interessi nazionali, di rom da allontanare, di meritocrazia, mentre Bignami ha infiammato la platea con il tema immigrazione, punzecchiando Salvini sull'episodio delle ultime aggressioni: «Io lì ci vado tutti i giorni, ci prendo voti perché sto dalla parte degli italiani da sempre e non ci vado certo con l'auto blu». Insomma, spunti di riflessione, dichiarazioni di intenti, convergenza di vedute su tanti temi e un obiettivo: « Mentre altri hanno distrutto la destra, c'è chi lavora con i fatti per ricostruirla». Il tutto con la benedizione di Don Walter Trovato, cappellano della polizia che ha sottolineato «i lati etici a cui rimanere fortemente agganciati in una fase di ricostruzione politica».
Gianni Di Capua - IL TEMPO 

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giovedì 9 ottobre 2014

POLITICA:LA STRADA GIUSTA !

Riva Destra ha scelto di lavorare per ricostruire la destra. 
La campagna 'La destra riparte', promossa quotidianamente da IL TEMPO su nostra precisa richiesta di sostegno, sta aiutando a far conoscere le tante energie, i volti nuovi che ci sono a destra sui territori. Tra essi emergerà a breve, per selezione naturale, chi, per leadership e per capacità di sintesi, sarà in grado di riunire tutte le destre diffuse e divise e di rilanciare i nostri valori e quella destra oggi assente dal panorama politico, a causa del fallimento di Fini e di tutti quei colonnelli, in pantaloni o gonnella, che hanno divorato tutto nei loro banchetti ministeriali. A completamento di questa campagna Riva Destra organizzerà, nel corso della prossima riunione della Direzione Nazionale che si terra' a Roma a novembre, un dibattito pubblico con il Direttore del quotidiano e con tutte queste nuove risorse. Abbiamo scelto di lavorare per ricostruire, per ridare fiducia ai tanti che hanno perso punti di riferimento, per riconsegnare all'Italia una destra forte che sappia risolvere i problemi del suo popolo e difendere gli interessi nazionali. Le recenti adesioni poi, da Berlino a Varese, che stiamo ottenendo, ci confermano che siamo sulla strada giusta. Avanti con coraggio, coerenza e spirito d'avanguardia: il domani ci appartiene. 
Fabio Sabbatani Schiuma, Segretario Nazionale Riva Destra
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giovedì 12 giugno 2014

MARO': SABATO 14 NOI CI SAREMO, CON IL NOSTRO STRISCIONE.

di Fabio Sabbatani Schiuma
Sabato 14 Giugno ore 16,30 Piazza Bocca della Verità: 
per i nostri MARÒ prigionieri in India. 
Iniziativa del quotidiano IL TEMPO

lunedì 9 giugno 2014

EDITORIA: SANTORI-SCHIUMA, AUGURI PER I 70 ANNI DE "IL TEMPO", GRAZIE PER BATTAGLIA SUI MARO'.

ROMA, 9 giu - "In occasione dell'anniversario dei suoi 70 anni, formuliamo al quotidiano 'Il Tempo' i nostri auguri, uniti ai ringraziamenti per la sua quotidiana informazione, libera e indipendente. Sentiamo il dovere di ringraziare il suo direttore Gian Marco Chiocci e tutta la redazione per la meritoria battaglia sulla vicenda marò, a cui, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di dare seguito esponendo di fronte all'ambasciata indiana a Roma uno striscione ('Riportiamo a casa i Marò'), analogo a quello che da mesi campeggia dal palazzo Wedekind".
Lo comunicano in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, e Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale del movimento Riva Destra, entrambi componenti del comitato 'DifendiAMO ROMA'.
"Apprezziamo - conclude la nota - poi il recente taglio giornalistico, soprattutto nella cronaca di Roma, ma non solo, fatto di inchieste e verità scomode, che ogni giorno i suoi giornalisti offrono all'attenzione di noi lettori". 
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domenica 19 gennaio 2014

PARTECIPARE E' UN PRECISO DOVERE DI OGNI ITALIANO !




L'INIZIATIVA: Il nostro striscione per i marò e l’Italia si stringe attorno a loro

Complimenti e messaggi di sostegno all'iniziativa. Appello a Marino: "Dov'è finita la scritta in Campidoglio?" 
Il sole iniziava appena a illuminare i piani superiori di Palazzo Wedekind, sede de Il Tempo: erano da poco passate le otto del mattino quando ieri, sulla storica facciata dell’edificio accanto a Palazzo Chigi e Montecitorio, è apparsa, monumentale, la scritta: «Riportiamo a casa i marò - Il Tempo». Sullo striscione, srotolato da un gruppo di giornalisti coordinati dal direttore Gian Marco Chiocci, campeggia anche il tricolore. Un modo per ricordare ai politici (che sono proprio lì di fronte) i due fucilieri di marina detenuti in India e anche per far loro sentire la solidarietà e la presenza dei concittadini.
L’iniziativa de Il Tempo ha subito suscitato reazioni piene di entusiasmo. «Mi complimento con il quotidiano Il Tempo per l’iniziativa di esporre lo striscione a favore del rientro in Italia dei nostri marò. Istituzioni ed informazione uniti per riportarli a casa», ha twittato subito il leader di Idee più Popolari, Luciano Ciocchetti.
E, sempre via Internet, l’iniziativa de Il Tempo ha raccolto in una manciata di minuti il sostegno della deputata Mara Carfagna (Forza Italia), dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Messaggi di sostegno sono arrivati anche dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
Il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, ha dichiarato: «Bene ha fatto il quotidiano Il Tempo a prendere una posizione netta sulla questione marò, sarà uno stimolo quotidiano per tutti i nostri parlamentari e per il governo a rappresentare quella che è una battaglia che deve unire tutto il popolo italiano».
I capigruppo di Forza Italia della Regione Lazio e di Roma Capitale Luca Gramazio e Giovanni Quarzo condividono e si uniscono all’iniziativa de Il Tempo «che ha srotolato uno striscione dove si chiede che i due marò vengano riportati a casa. È uno stimolo importante per far sì che il Governo in primis faccia di tutto per risolvere positivamente questa delicata vicenda». E continuano: «È necessario mantenere alta l’attenzione su questa situazione, che ha visto, tra l’altro - aggiungono - l’amministrazione comunale guidata da Marino totalmente assente, che ha pensato addirittura di togliere lo striscione esposto in Campidoglio. Noi ribadiamo il nostro sostegno all’iniziativa affinché i due marò tornino a casa».
E proprio a questo proposito Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale di Roma e coordinatore nazionale del movimento Riva Destra ha dichiarato: «Sarebbe il caso che il sindaco Ignazio Marino provvedesse a esporre di nuovo lo striscione "Salviamo i nostri Marò", che fino a ottobre scorso era stato esposto in piazza del Campidoglio. Glielo chiediamo gentilmente, altrimenti il 30 di gennaio, giorno del nostro sit in davanti all’ambasciata indiana a Roma, provvederemo noi stessi a esporne uno analogo senza neanche chiederglielo».
E, reazioni dei politici a parte, segno del grande gradimento per l’iniziativa de Il Tempo, sono le centinaia di cittadini a passeggio per via del Corso ieri pomeriggio che, vedendo lo striscione, si sono fermati in piazza Colonna con dichiarazioni e commenti positivi. E non sono mancati quelli che, armati di telefonino, si sono auto-fotografati, come fanno i fan con i loro divi. Solo che questa volta sulla foto, accanto al viso del padrone del telefonino, c’è lo slogan: Riportiamo a casa i marò - Il Tempo, con il tricolore.

di Antonio Angeli  -  Fonte: IL TEMPO

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