Riaprire le fontanelle romane, 2172 in totale chiuse a scaglioni da Acea la scorsa estate, tra le misure per fronteggiare la crisi idrica.
E' quanto richiesto tramite una petizione popolare consegnata oggi in Campidoglio dal consigliere del municipio V e già vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma Fabio Sabbatani Schiuma.
"La petizione era pronta da prima di Natale scorso, ma poi abbiamo letto gli annunci dell'ad di Acea Donnarumma, che parlava di 4 miliardi di stanziamenti per Roma per la manutenzione del sistema idrico e anche della riapertura dei nasoni in base a un piano condiviso con i municipi - scrive Schiuma - dalle nostre verifiche però ciò non sta ancora avvenendo, il programma condiviso con i municipi è lento e nel frattempo le fontanelle stanno andando in malora: sarebbe il caso di accelerare questo iter per non spendere poi ulteriori soldi pubblici nel ripararle".
"Resta sempre il fatto -conclude Schiuma- che la loro chiusura si sarebbe potuta evitare, giacché, oltre all'importante funzione sociale che hanno, incidevano per l'1% sullo spreco e il flusso continuo di acqua ha una sua utilità nella gestione delle pressione nelle tubazioni. Il vero problema resta mettere mano alla rete idrica".
A stretto giro la risposta del presidente dell'aula Giulio Cesare Marcello de Vito, che si impegna per la riapertura: "Ringrazio Fabio Sabbatani Schiuma per aver depositato una petizione per la riapertura dei 'nasoni' che, insieme alla sindaca, valuteremo attentamente come è previsto dallo Statuto. Il tema dell'acqua pubblica per questa Amministrazione è molto importante e voglio rassicurare il consigliere del V Municipio che stiamo già lavorando con Acea e con i presidenti dei Municipi per procedere alla riattivazione del flusso idrico nelle fontanelle in strada quanto prima. Questa collaborazione con Acea avviene in un quadro più ampio di investimenti sul sistema delle reti nell'ottica di migliorare il servizio, come mai fatto in precedenza. Fino adesso gli interventi di riparazione delle perdite nelle tubature sono stati circa 6.200, passando da una dispersione del 45% di acqua al 30%. Sul fronte dell'efficientamento e della manutenzione delle reti idriche sono stati ottenuti risultati concreti: in pochi mesi di lavoro sono stati recuperati centinaia di litri al secondo che prima venivano dispersi a danno dei cittadini".
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Aggiornamenti e News
martedì 13 febbraio 2018
Nasoni, in Campidoglio la petizione per la riapertura. De Vito: "Ci stiamo lavorando".
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lunedì 12 febbraio 2018
IMMIGRATI,AGGRESSIONE A TRAPANI:RIVA DESTRA, CAMBIARE REGOLE D'INGAGGIO PER TUTELARE INCOLUMITÀ AGENTI.
TRAPANI,12 feb - "Nell'esprimere piena solidarietà agli agenti aggrediti dell'hotspot di Contrada Milo (Trapani) mentre cercavano di arginare la fuga di una sessantina di immigrati, chiediamo di cambiare le regole d'ingaggio nella gestione dell'ordine pubblico".
Lo dichiarano in una nota congiunta Nicola D'Aguanno e Fabio Sabbatani Schiuma, rispettivamente commissario provinciale e segretario nazionale di Riva Destra, movimento nato dallo storico primo circolo di Alleanza Nazionale."Non basta -continua la nota- la, pur legittima, richiesta di un'assicurazione per gli infortuni sul lavoro, ma e' quanto mai opportuno rivedere il Codice Penale e il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.Siamo di fronte -conclude la nota- negli hotspot e in determinate manifestazione violente a veri e propri attacchi mirati alle forze dell'ordine".
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Riva Destra sui campi sciistici di Lorica chiusi perché obsoleti.
”In Sila la neve abbonda e con regolarità’ si pratica lo Sci nella località di Camigliatello Silano e negli impianti di Palumbo Sila, e questo è un fattore positivo per l’economia turistica, ma gli impianti di Lorica restano chiusi agli appassionati perché dopo trent’anni sono stati dichiarati obsoleti “, dichiara il responsabile calabrese degli enti locali di Riva Destra Vincenzo Caravona” Una Località quella di Lorica ” prosegue Caravona ” posta a quasi 1300 metri dal livello del mare con un panorama mozzafiato che include la fiabesca presenza del bacino dell’Arvo e quella pista, detta – Valle dell’Inferno – che in tempi remoti ha visto lo svolgimento di competizioni nazionali di fondo. La pista di Botte Donato resta impercorribile a causa della mancanza di manutenzione. Bisogna adattarsi a praticare lo Sci di fondo che e’ in realta’ poco esaltante per gli amanti del genere, ma in mancanza d’altro si fa’ di necessita virtù ! Le opere di ammodernamento sono gia’ state finanziate ma come in altri casi (vedasi i liquami fognari sversati nelle coste tirreniche nei periodi estivi) il passo inerte della Regione Calabria ha fatto la differenza venendo sopraffatta dalla macchina burocratica ed impedendo cosi’ quel riscontro economico della nostra terra che ha come filo conduttore il turismo…” conclude Caravona attaccando ” non lamentiamoci dunque se ad ogni complicanza vi e’ una causa, quello che ci fa’ rabbia e’ proprio la questione di non voler crescere e svilupparsi ,scriveva il poeta Eugenio Montale : ” Spesso il male di vivere ho incontrato ! ” ma a lungo andare questo ” male di vivere” diventa stancante “.
( Vincenzo Caravona, Responsabile Enti Locali -Riva Destra Coordinamento Calabria- )
Fonte: A TUTTA DESTRA
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( Vincenzo Caravona, Responsabile Enti Locali -Riva Destra Coordinamento Calabria- )
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Mercati rionali di Roma K.O. IL colpo mortale i minimarket "bangla" e gli abusivi.
“M5S incapace anche di scrivere un bando di gara”. L'intervento
di Fabio Sabbatani Schiuma
La crisi dei mercati rionali romani inizia già dai tempi di Rutelli.
La grande distribuzione ha assestato da allora un colpo durissimo al settore, complice l'assenza di un immediato piano di riordino e riqualificazione degli stessi da parte del Campidoglio. Intorno alla fine degli anni 90, mentre aprivano i grandi centri commerciali, per la verità, l'allora Direttore del Dipartimento, architetto Forleo - l'assessore era Enrico Gasbarra - lo aveva anche pianificato, ma la cronica assenza di fondi permise solo qualche intervento a macchia di leopardo. In sostanza la politica non seppe supportare il settore nel 'reinventarsi' un modo per essere competitivo e al passo con la concorrenza spietata.
Oggi l'associazione Terra ci sottolinea di nuovo come i 127 mercati rionali romani stiano per lo più' morendo, ma il grido d'allarme, inascoltato, si leva da anni. Ora siamo al punto di non ritorno: o la politica romana fa la sua parte nel difendere un patrimonio della sua citta', che, ricordo, e' il comune agricolo più grande d'Italia, o verrà decretata definitivamente la morte del mercato rionale. E già, perche' mentre nelle grandi capitali europee, sono stati negli anni capaci di trasformare un concentrato di banchi di vendita al dettaglio, seppur punto di aggregazione anche sociale, aumentando la varietà dell'offerta e facendo aprire nelle strutture, bar e ristoranti e offrendo servizi e finanche cultura e innovazione, a Roma siamo rimasti fermi.
Il piano industriale promesso dalla Raggi in realtà va proprio in questa direzione, ma i 4 milioni di euro spesi non sono sufficienti, come neanche l'apertura serale, che peraltro io chiedevo dal 2015.
Servono altri e tanti soldi per ristrutturare e qui non si può che ricorrere al privato, alle sponsorizzazioni di aziende, di multinazionali e di grandi gruppo, non necessariamente del settore, che di fatto su questi mercati investano traendone in cambio pubblicità e spazi commerciali gratuiti.
Servono idee e creatività, dallo street food, all'intrattenimento, alla ristorazione fino alla cultura e ai servizi. Ma su questo i grillini sembrano incapaci di guardare oltre e bloccati anche nel saper redigere un bando di gara inattaccabile. Occorre, in sostanza, più managerialità e finanza creativa: trasformare i mercati rionali in centri commerciali, ove regni la qualità e la genuinità del prodotto.
Ovviamente il colpo letale lo stanno assestando oggi i mancati controlli nell'assegnazione dei banchi, le troppe frutterie e minimarket, spesso aperti da stranieri per tutta la notte, che sono spuntati come funghi - pensate che solo a Torpignattara ce ne sono circa 80 - e senza controlli. Senza parlare dell'assenza del contrasto all'ambulantato abusivismo dilagante: i controlli vengono pure effettuati dai vigili, ma mancano le sanzioni. E su questa mancata difesa della legalità la Raggi ha invece pesantissime responsabilità, visto che poi è stata la bandiera che l'ha portata in Campidoglio.
*segretario nazionale di Riva Destra e vicepresidente della Commissione Commercio nel Municipio V di Roma
Fonte: Affari Italiani
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di Fabio Sabbatani Schiuma
La crisi dei mercati rionali romani inizia già dai tempi di Rutelli.
La grande distribuzione ha assestato da allora un colpo durissimo al settore, complice l'assenza di un immediato piano di riordino e riqualificazione degli stessi da parte del Campidoglio. Intorno alla fine degli anni 90, mentre aprivano i grandi centri commerciali, per la verità, l'allora Direttore del Dipartimento, architetto Forleo - l'assessore era Enrico Gasbarra - lo aveva anche pianificato, ma la cronica assenza di fondi permise solo qualche intervento a macchia di leopardo. In sostanza la politica non seppe supportare il settore nel 'reinventarsi' un modo per essere competitivo e al passo con la concorrenza spietata.
Oggi l'associazione Terra ci sottolinea di nuovo come i 127 mercati rionali romani stiano per lo più' morendo, ma il grido d'allarme, inascoltato, si leva da anni. Ora siamo al punto di non ritorno: o la politica romana fa la sua parte nel difendere un patrimonio della sua citta', che, ricordo, e' il comune agricolo più grande d'Italia, o verrà decretata definitivamente la morte del mercato rionale. E già, perche' mentre nelle grandi capitali europee, sono stati negli anni capaci di trasformare un concentrato di banchi di vendita al dettaglio, seppur punto di aggregazione anche sociale, aumentando la varietà dell'offerta e facendo aprire nelle strutture, bar e ristoranti e offrendo servizi e finanche cultura e innovazione, a Roma siamo rimasti fermi.
Il piano industriale promesso dalla Raggi in realtà va proprio in questa direzione, ma i 4 milioni di euro spesi non sono sufficienti, come neanche l'apertura serale, che peraltro io chiedevo dal 2015.
Servono altri e tanti soldi per ristrutturare e qui non si può che ricorrere al privato, alle sponsorizzazioni di aziende, di multinazionali e di grandi gruppo, non necessariamente del settore, che di fatto su questi mercati investano traendone in cambio pubblicità e spazi commerciali gratuiti.
Servono idee e creatività, dallo street food, all'intrattenimento, alla ristorazione fino alla cultura e ai servizi. Ma su questo i grillini sembrano incapaci di guardare oltre e bloccati anche nel saper redigere un bando di gara inattaccabile. Occorre, in sostanza, più managerialità e finanza creativa: trasformare i mercati rionali in centri commerciali, ove regni la qualità e la genuinità del prodotto.
Ovviamente il colpo letale lo stanno assestando oggi i mancati controlli nell'assegnazione dei banchi, le troppe frutterie e minimarket, spesso aperti da stranieri per tutta la notte, che sono spuntati come funghi - pensate che solo a Torpignattara ce ne sono circa 80 - e senza controlli. Senza parlare dell'assenza del contrasto all'ambulantato abusivismo dilagante: i controlli vengono pure effettuati dai vigili, ma mancano le sanzioni. E su questa mancata difesa della legalità la Raggi ha invece pesantissime responsabilità, visto che poi è stata la bandiera che l'ha portata in Campidoglio.
*segretario nazionale di Riva Destra e vicepresidente della Commissione Commercio nel Municipio V di Roma
Fonte: Affari Italiani
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domenica 11 febbraio 2018
CALABRIA: IL PROFESSOR SERGIO LA GHEZZA ADERISCE A RIVA DESTRA.
Sara' responsabile territoriale di Castrolibero (Cosenza).
Un grazie al lavoro del coordinatore regionale Francesco Stina' e al responsabile Enti Locali Vincenza Caravona.
Questa e' la sua nota. Benvenuto!
"Nel lontano 1966 a 16 anni entrai a far parte del MSI, è indiscutibile l’attrazione verso un movimento politico di grossa portata, con una scuola di mistica che mi affascinò a tal punto che non persi tempo a frequentare le lezioni sulla storia Italiana e i suoi martiri. Ritengo sia inutile fare retorica e recriminare fatti di quel periodo! Un contesto storico dove l’Italia e gli Italiani erano alla ricerca di una identità e dignità ormai smarrita nell'oblio dei sogni. Nel 1968 partecipai come tutti i ragazzi di quel periodo alla cosiddetta contestazione, anche quella una truffa colossale perché mentre noi ci battevamo per i principi che caratterizzavano la nostra parte politica con gli antagonisti di sempre, i partiti di allora al governo della cosa pubblica, costruivano con determinazione i cosiddetti programmi truffa! Per non parlare degli avvenimenti che si susseguirono che con il nostro Grande Leader, On. Giorgio Almirante, riusciva con la sua grande capacità politica, ad imporre correttivi ad uno stato patrigno che tagliò in due tronconi la nostra Nazione in termini di interventi pubblici! L’altra mazzata l’avemmo il 1995 a Fiuggi che con l’azione di un personaggio, il nostro movimento, fu spaccato in due tronconi (dicotomia). Anche oggi, tra colonelli e prebende purtroppo nonostante gli atti di revisionismo da parte mia, mi sono reso conto che al di là dei partiti, con una stretta di mano si può ancora determinare quella inversione di tendenza senza tentennamenti aderendo ad un soggetto politico avanguardistico che tra progettualità e contenuti, può essere determinante per un florido futuro generazionale!
Quindi la mia completa adesione in Riva Destra, dove per la verità si è 'Todos Caballeros inter pares'".
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Un grazie al lavoro del coordinatore regionale Francesco Stina' e al responsabile Enti Locali Vincenza Caravona.
Questa e' la sua nota. Benvenuto!
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Sergio La Ghezza |
Quindi la mia completa adesione in Riva Destra, dove per la verità si è 'Todos Caballeros inter pares'".
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venerdì 9 febbraio 2018
Comitato Romano Riva Destra !
ELEZIONI: RIVA DESTRA BOLOGNA SOSTIENE GALEAZZO BIGNAMI DI FORZA ITALIA.
Il Movimento nato dal primo circolo di Alleanza Nazionale punta sulle persone per ricostruire un'area politica.
BOLOGNA, 9 febbraio - "A Bologna sosteniamo fortemente e convintamente la candidatura di Galeazzo Bignami nella lista di Forza Italia, un politico coraggioso, competente e da sempre dalla parte del popolo e dei suoi problemi. Lo abbiamo avuto ospite nella nostra campagna nazionale 'La Destra Riparte', iniziata a Todi, ed e' grazie a persone come lui che un po' di quella destra oggi rarefatta e ieri distrutta da Fini e dai suoi colonnelli, ancora sopravvive".
Lo dichiara Monica Ricci Garotti, in una nota congiunta con Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale di Riva Destra, movimento nato dallo storico primo circolo di Alleanza Nazionale.
"Nella riunione - continua la nota - della nostra Direzione Nazionale, tenutasi a Roma il 27 gennaio scorso, e' stata approvata una mozione con la quale, pur turandoci il naso di fronte alla troppo spesso pessima selezione dei candidati nelle liste nei partiti e complice una legge elettorale vergognosa, abbiamo deciso di sostenere comunque la coalizione di centrodestra.
Lo abbiamo scelto - prosegue la nota - come cittadini, prima che come militanti di destra, in quanto riteniamo letale per l'Italia un governo a 5 stelle o delle sinistre, lasciando pero' autonomia ai territori su quale partito di centrodestra scegliere, in base alla presentabilità dei candidati locali.
A Bologna - conclude la nota - non abbiamo avuto nessun dubbio: il nostro progetto e' creare le basi per la ricostruzione della destra italiana e puntiamo su persone come Bignami per vedere si nuovo la nostra area politica degnamente rappresentata".
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BOLOGNA, 9 febbraio - "A Bologna sosteniamo fortemente e convintamente la candidatura di Galeazzo Bignami nella lista di Forza Italia, un politico coraggioso, competente e da sempre dalla parte del popolo e dei suoi problemi. Lo abbiamo avuto ospite nella nostra campagna nazionale 'La Destra Riparte', iniziata a Todi, ed e' grazie a persone come lui che un po' di quella destra oggi rarefatta e ieri distrutta da Fini e dai suoi colonnelli, ancora sopravvive".
Lo dichiara Monica Ricci Garotti, in una nota congiunta con Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale di Riva Destra, movimento nato dallo storico primo circolo di Alleanza Nazionale.
"Nella riunione - continua la nota - della nostra Direzione Nazionale, tenutasi a Roma il 27 gennaio scorso, e' stata approvata una mozione con la quale, pur turandoci il naso di fronte alla troppo spesso pessima selezione dei candidati nelle liste nei partiti e complice una legge elettorale vergognosa, abbiamo deciso di sostenere comunque la coalizione di centrodestra.
Lo abbiamo scelto - prosegue la nota - come cittadini, prima che come militanti di destra, in quanto riteniamo letale per l'Italia un governo a 5 stelle o delle sinistre, lasciando pero' autonomia ai territori su quale partito di centrodestra scegliere, in base alla presentabilità dei candidati locali.
A Bologna - conclude la nota - non abbiamo avuto nessun dubbio: il nostro progetto e' creare le basi per la ricostruzione della destra italiana e puntiamo su persone come Bignami per vedere si nuovo la nostra area politica degnamente rappresentata".
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