Aggiornamenti e News

martedì 11 giugno 2013

A ROMA FINISCE L'ERA DELL'EX ALLEANZA NAZIONALE (e dei suoi colonnelli).

Dopo le exploit di Fini nel 1993 - a dir la verità con ancora il MSI - la costituenda AN fece leva proprio sul territorio laziale per la sua crescita: a nord infatti, i vari Martinat e La Russa si lasciarono superare su certi temi dalla Lega, badando più a non prenderle e a mantenere un piccolo orticello per la crescita dei loro accoliti. Pesarono indubbiamente le morti di Marzio Tremaglia, assessore 'illuminato' in Lombardia e di Nicola Pasetto in Veneto, nella cui scia troviamo più di qualcosa anche nella giunta di Flavio Tosi a Verona. Al sud invece, i colonnelli andarono in ordine sparso fino alla precoce estinzione: da Bocchino, orfano di Tatarella, fino a Landolfi, vittima ultima della rivalsa forzitaliota, per la Campania, e gli scontri tra gli occidentali di Lo Porto e gli orientali di Nania, in Sicilia, eccezion fatta per Peppe Scopelliti, che in Calabria ha costruito qualcosa partendo da sindaco di Reggio. A Roma invece le correnti dei colonnelli, seppur in continua guerra tra loro, seppero dar vita a dei veri e propri miracoli: Moffa nel 1998 alla provincia, Storace nel 2000 alla regione, fino ad Alemanno nel 2008 a Roma e alla stessa Polverini, che ideata da Augello, poi 'deFinizzatasi', ha saputo approdare alla corte di Verdini, cosicché, dopo la sciagurata sua caduta in Regione, è l'unica che si è garantita in Parlamento. Tutte esperienze di governi locali, mai capaci di bissarsi, anzi sonoramente bocciate, soprattutto a Roma, dove convivono serenamente voto d'opinione e voto clientelare ("a fra', che te serve?"). Nelle cause, che andrebbero messe al microscopio una ad una, c'è però più di qualche comune denominatore: 1) a dettare gli spartiti sono stati colonnelli cresciuti all'ombra di Fini, poi mollato per un nuovo padrone - Berlusconi, che in realtà li ha sempre detestati umanamente - o per altre scelte, che si sono poi rivelate fallimentari: strategie però sempre personalistiche, ad uso e consumo di amanti e cerchie ristrette, mai culturali, mai nulla di progettuale; 2) la paura del politically correct, che ha evidenziato anche l'eterno complesso di inferiorità di fronte al pensiero dominante della sinistra e un percorso da 'passo delle oche' (libro di A. Giuli in cui 'massacra' questa generazione di post finiani) ondeggiante e instabile, che gli hanno fatto aver paura anche di intitolare una strada ad Almirante; 3) capacita' di circondarsi di personaggi equivoci (dagli arresti di lady ASL, fino ai vari Riccardo Mancini...e sarebbe curioso sapere come sono stati spesi, e da chi, i 30 milioni di euro del piano nomadi destinato da Maroni alle politiche sociali capitoline: 26 spesi per i campi attrezzati, dove si annida la criminalità e solo 4 per quelli abusivi, dove stanno i disperati), caratterizzandosi quindi da un fallimento, morale prima di tutto, misto ad arroganza e onnipotenza da poltrona. Ovviamente il tasso di litigiosità ha finito per cannibalizzare tutto - ricordiamoci che anche Fiorito fu imposto dal coordinatore regionale Pdl ex An - fino allo 'spezzatino di destra'. Ora qualcuno vagheggia l'idea di ricreare Alleanza nazionale, dove - ricordo bene - non c'erano congressi, non c'era dibattito interno, non c'era meritocrazia, c'era solo un certo finismo. No grazie, a me non interessa: preferisco il deserto, con qualche oasi 'buttafuochiana' o 'veneziana'. Io mi apposto semmai sulla Riva Destra e aspetto una Marina La Penna tutta italiana, e nel frattempo cercherò di fare opposizione in piazza a Marino e a risolvere i problemi delle persone più in difficoltà: come la 'Destra Sociale' mi ha insegnato, da Laurentino 38, a Tiburtino III. 
P.S.
Un consiglio al popolo di destra: non continuiamo con 'la mia destra e' più di destra della tua'. Guardiamo alle cose che uniscono più che a quelle che dividono... cosi c'hanno sguazzato solo loro... riconsegnando Roma e il Lazio alla sinistra e, cosa più triste, non lasciando traccia positiva della destra al governo: il nulla assoluto, altro che il male... (Scusate per gli eventuali errori: ho scritto di getto e con il BlackBerry, quello che sentivo stamattina nel cuore). 

Fabio Sabbatani Schiuma

www.studiostampa.com

lunedì 10 giugno 2013

SCHIUMA: I RISULTATI PROVVISORI A ROMA LASCIANO POCHI DUBBI !

Che pena... Avevo sospeso i miei giudizi su Alemanno per tutta la campagna dal momento che l'avevano ricandidato e promesso di dire la mia, solo dopo le 15.01 di oggi. Immaginavo di parlare dell'occasione sprecata, del perché, a mio avviso, ciò sia accaduto e degli errori commessi. Vedendo le prime reazioni in tv della 'famiglia alemanniana' a questa sconfitta e l'assenza totale di un pizzico di umiltà...evito di sparare sulla Croce Rossa. Ripeto, per cambiare le cose a Roma, il mio piccolo contributo ho provato a darlo. Non ci sono riuscito e ho perso. Ho denunciato alla Procura le porcate che ho visto e i voti che evidentemente mi hanno fregato: è nei miei diritti farlo, ma resta il fatto che io abbia perso. Vedo però che dignità e onore si faticano a conservare anche nella sconfitta...e questo già la dice lunga. 
P.S. 
Con questi personaggi non sarò di certo della partita per un'eventuale tentativo di ricostruzione. Ma forse parlare di dignità e onore a queste persone, è una pretesa assurda... 

Fabio Sabbatani Schiuma

www.studiostampa.com

sabato 8 giugno 2013

Lo Scandalo ONLUS di Ignazio Marino !

Di Paola Ambrosino.
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.

Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.

In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.

Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.

Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.

Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.

www.studiostampa.com

venerdì 7 giugno 2013

SCHIUMA: Controlli fino in fondo !

Dopo la denuncia presentata oggi alla Procura, la prossima mossa sara' la richiesta al magistrato della visione delle tabelle di scrutinio e la rendicontazione delle spese elettorali, che, singolarmente, non possono superare i 140.000 euro, pena la decadenza. 

Fabio Sabbatani Schiuma

Fabio Sabbatani Schiuma presenta denuncia alla Procura della Repubblica.

Vado alla Procura della Repubblica per presentare la mia denuncia "affinché sia aperta un'indagine, al fine di verificare la sussistenza di reati commessi in mio danno. Qualora si ravvisassero ipotesi di reato, chiedo che si proceda penalmente nei confronti di chiunque sia riconosciuto come responsabile dei fatti.
Chiedo sin d'ora che sia disposto il sequestro probatorio delle schede elettorali delle sezioni 2431,2432,2433 e 2295, al fine di verificare la non veridicità di quanto è riportato nei verbali che ne sintetizzano i risultati dello spoglio.
Mi riservo, a dati ufficializzati, di fornire testimonianze specifiche sui voti di preferenza espressi in mio favore da parte dei singoli elettori nelle sezioni ove non risultino".

Chiedo sin d'ora di essere avvisato, ai sensi dell'art. 408 c.p.p., in caso di richiesta di archiviazione del procedimento. 

Fabio Sabbatani Schiuma

www.studiostampa.com

mercoledì 5 giugno 2013

COMUNALI:SCHIUMA, MACROSCOPICHE DIFFORMITA' NEI VERBALI, PRESENTERO' ESPOSTO IN PROCURA

"Sto accumulando da giorni dati sui verbali delle singole sezioni e i riscontri con quelli in mio possesso sono macroscopicamente difformi: presenterò un esposto alla Procura della Repubblica perché se fosse confermato quello che si evince dal dato in mio possesso, ci si troverebbe di fronte a un crimine bello e buono".
Lo dichiara in una nota Fabio Schiuma, consigliere comunale di Roma e candidato nella lista del PdL.
"Tanto per essere chiaro  - continua Schiuma - dalle segnalazioni già pervenutemi spontaneamente da centinaia di miei elettori dichiarati, circa il 45% non risulta: un dato per tutti, in nessuna sezione raccolgo numero di voti a doppia cifra, tranne che in quella, guarda caso, dove ho votato, nonostante la testimonianza diretta di cittadini mi indichi il contrario. Il tutto dopo 4 campagne elettorali dove mi sono classificato quarto, terzo, secondo e primo nelle liste cui ho partecipato, da Alleanza Nazionale a La Destra.
Non mi soffermo - conclude Schiuma - sui verbali 'redatti con i piedi' che ho consultato personalmente, ove mancavano le preferenze, c'erano foglietti e allegati scritti a penna, ma solo sul mio dato personale che non posso accettare, per dignità mia e per rispetto nei confronti di migliaia di cittadini, che mi stanno in queste ore testimoniando sostegno, solidarietà e disappunto". 

www.studiostampa.com