Aggiornamenti e News
mercoledì 12 giugno 2013
Questo è Fabio Sabbatani Schiuma !
IL SALUTO DI FABIO SABBATANI SCHIUMA !
Da oggi non sono più consigliere comunale di Roma. Dopo aver avuto l'onore di esserlo dal 1997 al 2008, rientrando poi solo nello scorso novembre - ometto le cause per decenza - credo di aver fatto il mio dovere, innanzitutto rinunciando ai privilegi, quali macchina blu e rimborsi lavorativi, e poi facendo battaglie per il diritto alla casa e al lavoro, per la ristrutturazione scolastica, per la sicurezza e il decoro urbano. Ho perso per la prima volta una campagna elettorale, dopo quattro vittorie e 15.000 voti presi, anche se ho forti dubbi sulle preferenze che oggi mi sono mancate, viste anche evidenti difformità: in merito ho presentato così una denuncia per brogli elettorali contro ignoti (?!). Resta il fatto che abbia perso, ma conservo intatta la mia dignità e il mio onore: come indipendente di destra, ho potuto attaccare il consociativismo presente in aula Giulio Cesare e difendere i valori della mia destra sociale: Fabio Schiuma non è in vendita per una poltrona e se ho pagato anche questo, ne vado fiero. Anche per rispetto di chi nella mia famiglia non ha esitato a spararsi in testa, dopo aver ricevuto durante l'ultimo conflitto l'onore delle armi dal nemico, per non consegnare a questo la bandiera italiana. Gesti forti, altre epoche, ma io non ammaino la mia per una sconfitta, non meritata e, forse, anche pilotata. Nobis!
P.S.
La mia nuova campagna elettorale inizia sin d'ora.
Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com
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La mia nuova campagna elettorale inizia sin d'ora.
Fabio Sabbatani Schiuma
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martedì 11 giugno 2013
RIFORME: oltre 30 anni di attesa !
A ROMA FINISCE L'ERA DELL'EX ALLEANZA NAZIONALE (e dei suoi colonnelli).
Dopo le exploit di Fini nel 1993 - a dir la verità con ancora il MSI - la costituenda AN fece leva proprio sul territorio laziale per la sua crescita: a nord infatti, i vari Martinat e La Russa si lasciarono superare su certi temi dalla Lega, badando più a non prenderle e a mantenere un piccolo orticello per la crescita dei loro accoliti. Pesarono indubbiamente le morti di Marzio Tremaglia, assessore 'illuminato' in Lombardia e di Nicola Pasetto in Veneto, nella cui scia troviamo più di qualcosa anche nella giunta di Flavio Tosi a Verona. Al sud invece, i colonnelli andarono in ordine sparso fino alla precoce estinzione: da Bocchino, orfano di Tatarella, fino a Landolfi, vittima ultima della rivalsa forzitaliota, per la Campania, e gli scontri tra gli occidentali di Lo Porto e gli orientali di Nania, in Sicilia, eccezion fatta per Peppe Scopelliti, che in Calabria ha costruito qualcosa partendo da sindaco di Reggio. A Roma invece le correnti dei colonnelli, seppur in continua guerra tra loro, seppero dar vita a dei veri e propri miracoli: Moffa nel 1998 alla provincia, Storace nel 2000 alla regione, fino ad Alemanno nel 2008 a Roma e alla stessa Polverini, che ideata da Augello, poi 'deFinizzatasi', ha saputo approdare alla corte di Verdini, cosicché, dopo la sciagurata sua caduta in Regione, è l'unica che si è garantita in Parlamento. Tutte esperienze di governi locali, mai capaci di bissarsi, anzi sonoramente bocciate, soprattutto a Roma, dove convivono serenamente voto d'opinione e voto clientelare ("a fra', che te serve?"). Nelle cause, che andrebbero messe al microscopio una ad una, c'è però più di qualche comune denominatore: 1) a dettare gli spartiti sono stati colonnelli cresciuti all'ombra di Fini, poi mollato per un nuovo padrone - Berlusconi, che in realtà li ha sempre detestati umanamente - o per altre scelte, che si sono poi rivelate fallimentari: strategie però sempre personalistiche, ad uso e consumo di amanti e cerchie ristrette, mai culturali, mai nulla di progettuale; 2) la paura del politically correct, che ha evidenziato anche l'eterno complesso di inferiorità di fronte al pensiero dominante della sinistra e un percorso da 'passo delle oche' (libro di A. Giuli in cui 'massacra' questa generazione di post finiani) ondeggiante e instabile, che gli hanno fatto aver paura anche di intitolare una strada ad Almirante; 3) capacita' di circondarsi di personaggi equivoci (dagli arresti di lady ASL, fino ai vari Riccardo Mancini...e sarebbe curioso sapere come sono stati spesi, e da chi, i 30 milioni di euro del piano nomadi destinato da Maroni alle politiche sociali capitoline: 26 spesi per i campi attrezzati, dove si annida la criminalità e solo 4 per quelli abusivi, dove stanno i disperati), caratterizzandosi quindi da un fallimento, morale prima di tutto, misto ad arroganza e onnipotenza da poltrona. Ovviamente il tasso di litigiosità ha finito per cannibalizzare tutto - ricordiamoci che anche Fiorito fu imposto dal coordinatore regionale Pdl ex An - fino allo 'spezzatino di destra'. Ora qualcuno vagheggia l'idea di ricreare Alleanza nazionale, dove - ricordo bene - non c'erano congressi, non c'era dibattito interno, non c'era meritocrazia, c'era solo un certo finismo. No grazie, a me non interessa: preferisco il deserto, con qualche oasi 'buttafuochiana' o 'veneziana'. Io mi apposto semmai sulla Riva Destra e aspetto una Marina La Penna tutta italiana, e nel frattempo cercherò di fare opposizione in piazza a Marino e a risolvere i problemi delle persone più in difficoltà: come la 'Destra Sociale' mi ha insegnato, da Laurentino 38, a Tiburtino III.
P.S.
Un consiglio al popolo di destra: non continuiamo con 'la mia destra e' più di destra della tua'. Guardiamo alle cose che uniscono più che a quelle che dividono... cosi c'hanno sguazzato solo loro... riconsegnando Roma e il Lazio alla sinistra e, cosa più triste, non lasciando traccia positiva della destra al governo: il nulla assoluto, altro che il male... (Scusate per gli eventuali errori: ho scritto di getto e con il BlackBerry, quello che sentivo stamattina nel cuore).
Fabio Sabbatani Schiuma
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Un consiglio al popolo di destra: non continuiamo con 'la mia destra e' più di destra della tua'. Guardiamo alle cose che uniscono più che a quelle che dividono... cosi c'hanno sguazzato solo loro... riconsegnando Roma e il Lazio alla sinistra e, cosa più triste, non lasciando traccia positiva della destra al governo: il nulla assoluto, altro che il male... (Scusate per gli eventuali errori: ho scritto di getto e con il BlackBerry, quello che sentivo stamattina nel cuore).
Fabio Sabbatani Schiuma
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lunedì 10 giugno 2013
SCHIUMA: I RISULTATI PROVVISORI A ROMA LASCIANO POCHI DUBBI !
Che pena... Avevo sospeso i miei giudizi su Alemanno per tutta la campagna dal momento che l'avevano ricandidato e promesso di dire la mia, solo dopo le 15.01 di oggi. Immaginavo di parlare dell'occasione sprecata, del perché, a mio avviso, ciò sia accaduto e degli errori commessi. Vedendo le prime reazioni in tv della 'famiglia alemanniana' a questa sconfitta e l'assenza totale di un pizzico di umiltà...evito di sparare sulla Croce Rossa. Ripeto, per cambiare le cose a Roma, il mio piccolo contributo ho provato a darlo. Non ci sono riuscito e ho perso. Ho denunciato alla Procura le porcate che ho visto e i voti che evidentemente mi hanno fregato: è nei miei diritti farlo, ma resta il fatto che io abbia perso. Vedo però che dignità e onore si faticano a conservare anche nella sconfitta...e questo già la dice lunga.
P.S.
Con questi personaggi non sarò di certo della partita per un'eventuale tentativo di ricostruzione. Ma forse parlare di dignità e onore a queste persone, è una pretesa assurda...
Fabio Sabbatani Schiuma
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Con questi personaggi non sarò di certo della partita per un'eventuale tentativo di ricostruzione. Ma forse parlare di dignità e onore a queste persone, è una pretesa assurda...
Fabio Sabbatani Schiuma
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sabato 8 giugno 2013
Lo Scandalo ONLUS di Ignazio Marino !
Di Paola Ambrosino.
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.
Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.
In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.
Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.
Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.
Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.
www.studiostampa.com
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.
Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.
In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.
Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.
Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.
Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.
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venerdì 7 giugno 2013
SCHIUMA: Controlli fino in fondo !
Dopo la denuncia presentata oggi alla Procura, la prossima mossa sara' la richiesta al magistrato della visione delle tabelle di scrutinio e la rendicontazione delle spese elettorali, che, singolarmente, non possono superare i 140.000 euro, pena la decadenza.
Fabio Sabbatani Schiuma
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