È inutile parlare del movimento di Salvini negli stessi termini in cui si parlava anni fa. La Lega è cambiata, e di molto. Non ha modificato solo le facce, ma ha svoltato anche nei contenuti, come ha dimostrat0 la manifestazione a Roma, la piazza piena di gente che non era la stessa gente dell’acqua del Po. C’era di tutto a Piazza del Popolo. E ora - come rileva Ilvo Diamanti su Repubblica - adesso Roma fa parte della sua “identità genetica”, «quella identità che ai tempi di Umberto Bossi si fermava alla Padania».
Salvini sempre più a destra e i sondaggi lo lanciano
I leghisti sono arrivati nella Capitale e non per contestarla, il partito non è più settentrionale ma nazionale. Il che ha un significato notevole. «Insieme a Salvini - scrive Diamanti - c’erano (e molti ritengono che nemmeno questo sia stato un caso) Fratelli d’Italia e i circoli di Casa Pound». In sostanza, c’era la destra. Diversificata ma pur sempre destra. In più, alle elezioni europee la Lega ha conquistato più del 6%. E i sondaggi, attualmente, la collocano oltre il 12-13%. a un passo da Forza Italia.«Vince la Lega che ha spostato il suo baricentro al Centro-Sud». I numeri lo dicono chiaro: secondo i sondaggi più recenti di Demos Salvini supera il 20% nelle regioni del Nord, si avvicina al 10% nel Centro-Italia (tradizionalemte feudo della sinistra) e pare aver sfondato nel Centro-Sud (avrebbe il 13% intorno a Roma e nel Lazio e oltre il 6% perfino nelle Isole).
La mappa della Lega
L’analisi porta a una mappa particolare nel mondo che circonda Salvini: c’è la Lega Padana, che riproduce le radici storiche del partito e mantiene la sua base elettorale a Nord, dove ha una struttura organizzativa e un elettorato fedele, oltre a una presenza estesa nei governi e nelle amministrazioni; la compagine lepenista, alleata di CasaPound, antipolitica e impiantata sull’antieuropeismo. Intesa anche con il gruppo dei militanti di Riva Destra. Sull’intero territorio nazionale questi ultimi coinvolgerebbero circa il 25% degli elettori in genere, ma oltre il 50% di quelli della Lega. Infine c’è la Lega che Ilvo Diamanti su Repubblica chiama “personalizzata”. “Noi con Salvini”, per intenderci. Questi ultimi in grado di integrare e comporre le altre Leghe e i loro linguaggi riconducendoli alla figura del capo, in grado di comunicare con linguaggi diversi a pubblici diversi. Una Lega che si sposta sempre più a destra. E lo dice chiaramente.
di FRANCESCO SIGNORETTA - Il Secolo d'Italia
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Aggiornamenti e News
lunedì 2 marzo 2015
La Lega è cambiata, Salvini l’ha condotta sulla Riva Destra. Ecco come.
Veneziani: Salvini è la ciambella di salvataggio del centrodestra.
domenica 1 marzo 2015
ROMA: L'INTERESSANTISSIMO CONVEGNO RISERVATO DEL MATTINO !
Pensatela come vi pare, ma Matteo Salvini ce l’ha fatta.
È una piazza piena come un uovo quella che lo saluta e lo incoraggia. Senza trucchetti, tipo palco a metà o gazebo a delimitare, Piazza del Popolo, già dalle 15, è colma all'inverosimile. Un colpo d’occhio addirittura emozionante. E ti viene un nodo alla gola quando senti esclamare quel signore distinto con consorte al braccio:«È come quando parlava Almirante..». Perché in effetti è così. È come da anni non si vedeva. La storica piazza della destra politica italiana stretta intorno a Matteo Salvini in un abbraccio che è più che un messaggio. Un avviso per il futuro, forse. Un dato da tenere comunque in debito conto per il presente. Anzitutto per tutti quelli che sperano e credono in una possibile rinascita. Ma anche per coloro che invece sono più scettici.
Del resto un fatto è chiaro: tra i vari leader, quelli veri o quelli presunti, tra tutti coloro che si spendono e discutono, anche a ragione, sulle possibilità di rinascita di una destra nuovamente competitiva, l’unico che s’è preso sulle spalle la responsabilità, l’unico che ha deciso e provato l’azzardo della piazza - e che piazza, poi - è stato Matteo Salvini. Se non è questa una investitura, poco, ma davvero poco ci manca. Ed allora invece di giocare a demonizzare, invece di cercare di sminuire, invece di rifugiarsi nello scetticismo o limitarsi alla scrollata di spalle sarà opportuno e giusto prenderne atto. Sarà opportuno e giusto confrontarsi senza pregiudizi e senza retropensieri. Sui temi unificanti, che ci sono. E sulle divergenze e le diversità che possono essere l’additivo necessario.
Da stasera o da domani. Anzi, da subito.
Fabio Sabbatani Schiuma - Segretario Nazionale di Riva Destra
www.studiostampa.com
Del resto un fatto è chiaro: tra i vari leader, quelli veri o quelli presunti, tra tutti coloro che si spendono e discutono, anche a ragione, sulle possibilità di rinascita di una destra nuovamente competitiva, l’unico che s’è preso sulle spalle la responsabilità, l’unico che ha deciso e provato l’azzardo della piazza - e che piazza, poi - è stato Matteo Salvini. Se non è questa una investitura, poco, ma davvero poco ci manca. Ed allora invece di giocare a demonizzare, invece di cercare di sminuire, invece di rifugiarsi nello scetticismo o limitarsi alla scrollata di spalle sarà opportuno e giusto prenderne atto. Sarà opportuno e giusto confrontarsi senza pregiudizi e senza retropensieri. Sui temi unificanti, che ci sono. E sulle divergenze e le diversità che possono essere l’additivo necessario.
Da stasera o da domani. Anzi, da subito.
Fabio Sabbatani Schiuma - Segretario Nazionale di Riva Destra
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sabato 28 febbraio 2015
ROMA: un Serio Intervento di Matteo Salvini !
FABIO SABBATANI SCHIUMA: RITENGO SIA GIUSTO PROTEGGERE E TUTELARE L’IDENTITÀ DEL MIO POPOLO E LA SUA TRADIZIONE, COSÌ COME PENSO CHE OGNI POPOLO ABBIA IL DIRITTO DI DIFENDERE E TUTELARE LA PROPRIA.
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Fabio Sabbatani Schiuma |
Di lui Veltroni disse: “Ma noi un rompicoglioni come Schiuma non ce l’abbiamo?” Chi lo conosce sa, insomma, che il Segretario Nazionale di Riva Destra non le manda a dire. Come quella volta che, al giornalista, in polemica con la scienziata Rita Levi Montalcini, disse: “Le regaleremo delle stampelle, è anziana, e anziché tenere in piedi col suo voto un governo non voluto dal popolo se ne può stare tranquillamente a casa”. L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, gli confidò: “Lo so che sei bravo, ma sei troppo ingombrante”.
Fabio Sabbatani, quali sono gli obiettivi politici di Riva Destra?
Ricostruire la Destra, creare un fronte nazionale e sociale alla francese, ma che sia basato sulla tradizione e sulla cultura italiana. RD nasce sulle ceneri di quella che all’epoca fu Alleanza Nazionale, che si proponeva come forza di governo. AN non c’è più, e allora ci siamo noi. E cresciamo. Da poco ha aderito una bravissima consigliera comunale di Milazzo. E poi ci espandiamo in Puglia, Calabria, Sicilia, ma anche Umbria e Lazio.
Ma Alleanza Nazionale che fine ha fatto? Ce lo può confessare?
Il progetto iniziale era anche buono ma, alla lunga, è stato distrutto dalle scelte scellerate di Gianfranco Fini che hanno reso, di fatto, Alleanza Nazionale un enorme fallimento. Ma il responsabile non fu solo Gianfranco Fini: con lui bisogna ricordare anche tutta una classe di colonnelli e pseudo-gerarchi che hanno accettato e digerito di tutto, solo per mantenere poltrone, stipendi ed incarichi. E cosa sta facendo la classe dirigente che un tempo era di destra è sotto gli occhi di tutti: i risultati sono stati disastrosi.
Adesso c’è Riva Destra. Cosa puntate a fare?
Innanzitutto ricostruire una destra, una vera destra. La prima cosa da fare è ripartire dalla consapevolezza che non si debba fare alcun accordo con questa classe dirigente, che ora pretende di presentarsi candida, pulita e sorridente, con coloro che la destra hanno contribuito ad affossarla e ad emarginarla sempre più dal contesto politico.
Il Presidente Onorario di Riva Destra è un giovane consigliere comunale del Lazio. Ci spiega questa scelta?
Noi di Riva Destra amiamo far seguire i fatti alle parole. Abbiamo quindi deciso di affidare la presidenza onoraria del nostro partito a persone nuove, a giovani bravi, onesti e capaci, i quali stanno già dimostrando sul campo chi siano e quanto valgono, come Fabrizio Santori.
Da Todi è partita la tavola rotonda “La destra riparte” moderata dal Direttore del Tempo, Gianmarco Chiocci.
E dopo?
Stiamo organizzando conferenze, incontri, dibattiti. Ne abbiamo in programma a Catania, Trani, Cosenza, e continueremo fin dove saremo in grado, camminando con le nostre gambe e con persone provenienti dal nostro mondo e che meritano di essere valorizzate oltre i loro territori di provenienza, come per esempio il sindaco Guido Castelli ad Ascoli, Andrea Marchetti a Chianciano Terme; oppure consiglieri regionali come Santori, per l’appunto, oppure Galeazzo Bignami in Emilia Romagna.
Insomma: la sensazione è che abbiate intenzione di puntare sul nuovo, quindi sul domani.
Certamente. In loro riponiamo la speranza di ricostruire la destra del presente e del futuro da destra, senza vecchi colonnelli.
Contatti con altri partiti?
Vi sentite affini a qualche movimento?
Certamente guardiamo a chi ha un linguaggio vicino al nostro e, pur non provenendo dal nostro mondo, ama parlare chiaro ed aver coraggio: Matteo Salvini, ad esempio, il quale, arricchito da un mondo politico e culturale che gli è vicino, e anche ispirato da persone in gamba come Pietrangelo Buttafuoco, può costruire la strada percorribile di un fronte nazionale che ispiri al Front National di Marine Le Pen, ma con solide basi culturali italiane. Siamo pronti a camminare insieme.
Spesso siete stati accusati di essere Fascisti. Cosa ne pensate del reato, ancora presente nel nostro ordinamento, di apologia del Fascismo?
Lo sapevo che prima o poi saremmo arrivati qui. Basta con questa litania del Fascismo e dell’antifascismo! L’Italia è rimasta spaccata in questo modo per più di mezzo secolo. Comunque si, noi ci richiamiamo anche a quelle cose buone che comunque Mussolini fece. Anche Ghandi, che non era certamente sospettabile di simpatie fasciste, parlò di Mussolini in termini quantomeno celebrativi. Secondo lei Ghandi era un Fascista? Oppure è reato dire che le case popolari della Garbatella, volute e create dal Duce, sono più abitabili e dignitose di quell’edilizia massificante ed umiliante di Laurentino 38? Sa quanti esempi di apologia del Fascismo potrei farle sui quali tutte le persone di buon senso converrebbero?
In questi giorni si parla molto dell’introduzione del reato di negazionismo olocaustico. Cosa ne pensa?
Ovviamente, dopo la domanda sul Fascismo, non poteva mancare la domanda sull’antisemitismo. Ascolti, io a Birkenau e Basovizza ci sono andato e ho sempre condannato l’olocausto. Non ho visto lo stesso comportamento, però, nel ricordo della Giornata dedicata ai Martiri delle foibe, dove ancora oggi i compagni inneggiano a quel massacro senza alcuna volontà di riparazione o rispetto verso quei morti. Non sono razzista. Ritengo sia giusto proteggere e tutelare l’identità del mio popolo e la sua Tradizione, così come penso che ogni popolo abbia il diritto di difendere e tutelare la propria. In questo senso non posso accettare chi ritiene di poter venire a fare i suoi porci comodi a casa mia, pretendendo solo diritti senza rispettare alcun dovere. Non sono nemmeno omofobo. Rispetto totalmente ogni scelta e sono a favore dei diritti civili di tutti, a prescindere dalle loro preferenze sessuali. Ma resto fortemente contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, alle adozioni per gli omosessuali, e a quelle ridicole pagliacciate di “genitore 1” e “genitore 2”. D’altronde, l’ha capito: non sono per il politicamente corretto.
Andrea Chessa
Fonte: UnfoldingRoma
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venerdì 27 febbraio 2015
FABIO SCHIUMA* REPLICA AL VIDEO CONTRO SALVINI DI ELIO GERMANO

L'attore Elio Germano ha fatto un video contro Salvini che termina con, "...a Roma nun te ce volemo! ". Ora, fermo restando non si capisca in base a quale virtù morale o elettiva questo signore si arroghi il diritto di parlare a nome di tutti i romani, lui, di provenienza molisana, ha già invece sperimentato la capacità di accoglienza a 360 gradi della Città Eterna. Nel raccontare ai bambini nomadi del video - che speriamo non siano stati distolti dalle aule, come testimoniano i dati sulla dispersione scolastica - come a inizio secolo scorso negli Stati Uniti descrivevano gli immigrati italiani, ossia pressappoco come noi oggi descriviamo quelli nostrani, si è dimenticato che ieri come oggi negli States le leggi le fanno rispettare a tutti, stranieri compresi, e le regole sull'immigrazione sono ferree. Senza sostituirsi a nessuno, ma solo perché la penso come Salvini, a questo attore in cerca di ribalta, voglio ulteriormente ricordare che noi non ce la prendiamo con gli immigrati, ma con chi ce li fa entrare in massa, con chi non gli fa rispettare le stesse leggi che noi rispettiamo e con chi ci specula sopra. Non solo con i fondi, ma anche con un video.
"Elio, Germa', e sii bono no...pensa a fa' l'attore".
Fabio Sabbatani Schiuma Segretario Nazionale di Riva Destra.
QUI IL VIDEO DI ELIO GERMANO CON I ROM
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