Di Paola Ambrosino.
A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, un nuovo “caso” scuote le acque della campagna elettorale.
Tutto nasce dai contratti di lavoro, ben poco chiari, stipulati da Imagine, la onlus fondata nel 2005 e presieduta dal candidato del centrosinistra Ignazio Marino.
In data 1 marzo 2012 risultano sottoscritti, a firma di Marino, tre contratti di consulenza a vantaggio di Carlo Pignatelli, Franco B. e Marco S. Il problema - secondo la testata online Affaritaliani.it, che ha riportato la notizia giovedì - è che sugli ultimi due nomi i codici fiscali indicati nei documenti non corrisponderebbero alle generalità dei titolari.
Inoltre, lo stesso Pignatelli ha confermato che veniva pagato con tre assegni, di cui uno intestato a lui e due da girare. Aveva chiesto spiegazioni a riguardo ma gli avevano risposto che era solo per fini fiscali.
Non appena diffusa la notizia, il signor Pignatelli si è così trovato coinvolto in un polverone e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per avere una consulenza.
Noi di Romacapitalenews abbiamo intervistato il suo legale, Massimiliano Scaringella, per capire meglio la questione.
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Dopo la denuncia presentata oggi alla Procura, la prossima mossa sara' la richiesta al magistrato della visione delle tabelle di scrutinio e la rendicontazione delle spese elettorali, che, singolarmente, non possono superare i 140.000 euro, pena la decadenza.
Fabio Sabbatani Schiuma
Vado alla Procura della Repubblica per presentare la mia denuncia "affinché sia aperta un'indagine, al fine di verificare la sussistenza di reati commessi in mio danno. Qualora si ravvisassero ipotesi di reato, chiedo che si proceda penalmente nei confronti di chiunque sia riconosciuto come responsabile dei fatti.
Chiedo sin d'ora che sia disposto il sequestro probatorio delle schede elettorali delle sezioni 2431,2432,2433 e 2295, al fine di verificare la non veridicità di quanto è riportato nei verbali che ne sintetizzano i risultati dello spoglio.
Mi riservo, a dati ufficializzati, di fornire testimonianze specifiche sui voti di preferenza espressi in mio favore da parte dei singoli elettori nelle sezioni ove non risultino".
Chiedo sin d'ora di essere avvisato, ai sensi dell'art. 408 c.p.p., in caso di richiesta di archiviazione del procedimento.
Fabio Sabbatani Schiuma
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"Sto accumulando da giorni dati sui verbali delle singole sezioni e i riscontri con quelli in mio possesso sono macroscopicamente difformi: presenterò un esposto alla Procura della Repubblica perché se fosse confermato quello che si evince dal dato in mio possesso, ci si troverebbe di fronte a un crimine bello e buono".
Lo dichiara in una nota Fabio Schiuma, consigliere comunale di Roma e candidato nella lista del PdL.
"Tanto per essere chiaro - continua Schiuma - dalle segnalazioni già pervenutemi spontaneamente da centinaia di miei elettori dichiarati, circa il 45% non risulta: un dato per tutti, in nessuna sezione raccolgo numero di voti a doppia cifra, tranne che in quella, guarda caso, dove ho votato, nonostante la testimonianza diretta di cittadini mi indichi il contrario. Il tutto dopo 4 campagne elettorali dove mi sono classificato quarto, terzo, secondo e primo nelle liste cui ho partecipato, da Alleanza Nazionale a La Destra.
Non mi soffermo - conclude Schiuma - sui verbali 'redatti con i piedi' che ho consultato personalmente, ove mancavano le preferenze, c'erano foglietti e allegati scritti a penna, ma solo sul mio dato personale che non posso accettare, per dignità mia e per rispetto nei confronti di migliaia di cittadini, che mi stanno in queste ore testimoniando sostegno, solidarietà e disappunto".
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Il litorale di Ostia non ha nulla da invidiare ad un litorale come Rimini. Può essere qualificato ed è il nostro progetto, che può creare 10Mila posti di lavoro nell'edilizia e 7Mila posti di lavoro nel turismo. Questi sono progetti concreti, pronti da essere approvati. Ignazio Marino vuole cancellare tutto, vuole ricominciare tutto da capo, partendo dai progetti di sviluppo della città. Noi tutti insieme non glielo dobbiamo permettere, Roma deve andare avanti, deve creare posti di lavori, deve uscire dalla crisi economica.
Non possiamo aspettare che Ignazio Marino capisca dove vive e come è fatta Roma.
Il 9 e 10 Giugno NON TI ASTENERE, VINCE CHI VOTA
1998: Moffa vince alla Provincia di Roma; 2000 Storace diventa Presidente alla Regione Lazio; 2008 Alemanno conquista il Campidoglio. Tutte e tre le esperienze della destra romana al governo delle istituzioni locale vengono poi subito bocciate dagli elettori. Per Alemanno c'è ancora la speranza del ballottaggio, ma di fatto è stato votato per la riconferma dal 15% dei romani - è questo è il dato più allarmante. Le cause? A mio avviso: primo, l'eterno complesso di inferiorità che fa perdere il coraggio di dire 'cose di destra' una volta giunti al potere (leggi 'paura del politically correct'); secondo, la scarsa dimestichezza con la gestione del potere che si acquisisce solo con l'esperienza sul campo; terzo, un nostro elettorato molto individualista con 'la mia destra è più destra della tua' e sempre a vedere le cose che dividono, mai quelle che uniscono (spezzettamento elettorale); quarto, spesso il fallimento anche morale più che elettorale delle persone contagiate dal potere e dal suo fascino, che hanno poi preferito circondarsi di lecchini o affaristi (leggi anche Andreotti: il potere logora chi non ce l'ha); quinto, la cannibalizzazione da parte delle correnti romane in perenne guerra tra loro e l'assenza di una struttura partitica in grado di calmierarle e dare una regia collettiva. Cosa fare? Lo so. Conoscendo il panorama, deve nascere una figura carismatica con una leadership forte. E questo dipenderà da un fattore soprattutto: che chi ha fallito non 'ammazzi sul nascere' questa ipotesi per continuare invece la logica del 'mal comune, mezzo gaudio'.
Fabio Sabbatani Schiuma
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