Aggiornamenti e News

domenica 11 ottobre 2020

Giorgia Meloni scende in campo per Roma. L'immediato sostegno di Riva Destra.

Non sarà candidata a sindaco di Roma per il centrodestra, ma s'impegnerà «come se lo fosse». 
La leader di Fratelli d'Italia decide di rompere gli indugi e annuncia un tour nei Municipi della Capitale in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. 
Tra gli obiettivi dell'iniziativa, che toccherà tutti i Municipi della Capitale e i cui dettagli saranno resi noti nei prossimi giorni, «l'avvio di un momento di ascolto dei romani e dei territori per accendere i riflettori sulle principali criticità della Capitale dimenticate dall'amministrazione Raggi e la costruzione di un percorso partecipato per la scelta della squadra e la scrittura del programma». Status e poteri speciali, sicurezza e legalità, sviluppo.

A fianco di Giorgia Meloni si schiera Riva Destra, il movimento politico guidato da Fabio Sabbatani Schiuma federato da oltre due anni con i conservatori e sovranisti di Fratelli d'Italia come ci conferma questa breve nota, che riportiamo integralmente.

"Il tour di Roma, nei suoi quartieri, in mezzo alla gente che ne vive i problemi e chiede soluzioni, è l'ennesima conferma dell'amore che Giorgia nutre per la sua città e la sua gente. Lei che gode di stima e rispetto a livelli oramai internazionali, vista anche la recente nomina a capo dei conservatori europei, capace in due anni di aver riunito una destra frantumata e dispersa, disegnandone nuovi confini, sarà la marcia in più della coalizione per liberare Roma e darle lo status giuridico e restituirle la dignità che merita la capitale d'Italia e il centro della cristianità". Lo dichiarano Lorenzo Loiacono e Fabio Sabbatani Schiuma, rispettivamente coordinatore di Roma Capitale e segretario nazionale di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia, assieme a Enrico Kauffmann, capo della segreteria politica e al coordinatore regionale Marco Micacchi. "Nel complimentarci -continua la nota- per l'incarico ricevuto dalla consigliera regionale di Fratelli d'Italia Chiara Colosimo nel coordinare l'impegno per Roma della nostra impagabile leader, confermiamo di essere al suo fianco con la nostra militanza, le nostre migliori energie umane e i nostri progetti per la città"

Fonte: IL SOVRANISTA 

www.studiostampa.com

venerdì 9 ottobre 2020

DOMANI PARLAMENTARI DI FRATELLI D'ITALIA DE BERTOLDI, DE CARLO E RIZZETTO A RIUNIONE DI RIVA DESTRA NORD-EST A PESCHIERA DEL GARDA

Domani, Sabato 10 ottobre, a Peschiera del Garda (Verona), le delegazioni regionali di Riva Destra del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia s'incontreranno per fare il punto della situazione, a esattamente due anni di distanza dal patto federativo con Fratelli d'Italia, stipulato ufficialmente con l'intervento della stessa Giorgia Meloni alla Direzione Nazionale di quello che fu il primo circolo di Alleanza Nazionale, evolutosi oggi in movimento oramai nazionale. Hanno così annunciato la loro presenza il neo senatore Luca De Carlo, coordinatore di FdI nel Veneto, insieme ai suo omologo nel FVG, il deputato Walter Rizzetto, e al senatore Andrea De Bertoldi di Trento, i quali presiederanno i lavori insieme a Fabio Sabbatani Schiuma e Angelo Bertoglio, rispettivamente segretario e vicesegretario nazionali di Riva Destra, accompagnati dal capo della segreteria politica Enrico Kauffmann. Tra la mattina, ore 11 e il pomeriggio, ore 15, presso la sala consiliare di piazza San Marco, si alterneranno gli interventi dei coordinatori del movimento nelle regioni interessate: Marika Diminutto insieme al coordinatore di Udine Lorenzo Codarin e a Marco Ciani, responsabile Lavoro e Finanze di Riva Destra nel FVG, Giuseppe Fiorito e Roberto Biscaglia, vice coordinatore del Trentino Alto Adige, presenti con Concetta Patrizia Strano, coordinatrice di Trento, il vice Stefano Marletta e i neo eletti consiglieri comunali Cristina Luzzi (Rovereto) e Pino Urbani (Trento) e Sandro Taverna, quest'ultimo reduce dalla campagna elettorale a Treviso, da pochi giorni alla guida di Riva Destra nel Veneto, il quale annuncerà i nomi del nuovo organigramma regionale, oltre a Stefano Ervas già confermato dell'esecutivo nazionale. La scelta del luogo non è poi affatto casuale e non è per meri motivi geografici. A Peschiera del Garda infatti, a fare gli onori di casa ci saranno anche Filippo Spadafora di Riva Destra con il vicesindaco Elisa Ciminelli, la quale, con il primo cittadino Orietta Gaiulli, avevano annunciato la propria adesione a Riva Destra lo scorso primo luglio, in occasione dell'annuale festa tricolore di Riva Destra tenutasi a Roma e alla presenza del capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia Francesco Lollobrigida".

Lo comunica una nota di Riva Destra.

 "La scelta di Peschiera del Garda -continua la nota- sintetizza nel titolo della riunione e nei partecipanti proprio il ruolo di Riva Destra come movimento federato: noi 'da destra', e quindi con Patria, Identità e Tradizione come parole d'ordine, cerchiamo di allargare il perimetro elettorale del partito, coinvolgendo mondi, realtà e persone provenienti dalla società civile o eletti in liste civiche. Il nostro agire politico e' sempre mirato alla piena sintonia con i vertici regionali di Fratelli d'Italia e pur mantenendo la nostra autonomia organizzativa.

Proponiamo infatti -conclude la nota- anche candidature nelle liste di Fratelli d'Italia, giacché non siamo un partito ma una comunità militante, legata ad esso da un patto federativo. Siccome poi, nel nostro DNA ci sono valori come la lealtà e l'onore, abbiamo sposato in pieno il progetto di Giorgia Meloni che ha reso Fratelli d'Italia un partito inclusivo e aperto a chi voglia dare un contributo di idee e di numeri".    

giovedì 8 ottobre 2020

Riceviamo e pubblichiamo dal nostro Michael Anthony: da rifletterci sopra e pensare ad iniziative sul territorio. La svolta a sinistra di Bergoglio: "La proprietà non è intoccabile".

Nell'ultima enciclica, Francesco parla di migranti, islam e populismo. Ma il Papa rivisita pure il concetto di "proprietà".

Francesco Boezi - Dom, 04/10/2020 - 13:59

commenta:

Un testo sfuggito all'embargo imposto dal Vaticano prima del tempo: questa è la prima informazione utile su "Fratelli tutti", il testo dell'ultima enciclica di Jorge Mario Bergoglio.

Dicono che sia la summa di questi sette anni e mezzo di pontificato. Guardando agli argomenti selezionati dal pontefice argentino, crediamo che la definizione sia corretta. Rapporti tra cattolicesimo ed islam, lotta al populismo, gestione dei fenomeni migratori ed economia sono i quattro capisaldi dell'opera dottrinale di papa Francesco. E sono anche i quattro punti su cui insiste il vescovo di Roma sin da quanto è stato eletto al soglio di Pietro. Lo spazio riservato all'ecologia questa volta dovrebbe essere minore, ma del resto questo è il papa di Laudato Sii: l'ambito ambientalista è già stato toccato con dovizia di particolari.

Qualcosa, dal punto di vista testuale, è emerso nel corso della giornata di ieri, per via dell'embargo rotto, pare, da Info Vaticana. E i blog tradizionalisti si sono fiondati sul testo spagnolo che circola sul web. Una sintesi è stata stilata da Stilum Curiae, il blog del vaticanista Marco Tosatti. La parte iniziale riguarda l'incontro tra San Francesco ed il sultano. Il Papa, non a caso, ha scelto Assisi per la firma dell'enciclica. Quell'evento storico è stato interpretato attraverso differenti lenti d'ingrandimento: gli esperti si dividono pure attorno alle fonti francescane. C'è chi pensa che quell'episodio sia un esempio di come debba essere condotto il dialogo interreligioso e chi, sostenendo che il Santo d'Italia si sia recato in Egitto al fine di convertire al cristianesimo Malik-al-Kami, rivendica invece la necessità di apporre confini precisi tra le due confessioni religiose, anche se non soprattutto in chiave gerarchica. Francesco, con ogni probabilità, pensa che sia corretta la prima interpretazione.

I focus posti sono quelli della pastorale "bergogliana". Sui migranti il Papa scrive quanto segue: "L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. Così, si arriva a pensare ingenuamente che i poveri sono pericolosi o inutili e che i potenti sono generosi benefattori". Sempre il vertice della Chiesa universale aggiunge: "Quando il prossimo è una persona migrante si aggiungono sfide complesse. Certo, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale". Esiste dunque un "diritto a non emigrare" - come aveva detto Benedetto XVI - tuttavia le condizioni attuali lo limitano parecchio. Una gestione aperturista dei fenomeni migratori continua ad essere definita come indispensabile: " Ma, finché non ci sono seri progressi in questa direzione, è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona", fa presente l'ex arcivescovo di Buenos Aires.

L'indicazione principale, almeno nel momento in cui scriviamo, non è chiara, ma sembra proprio che il Papa abbia voluto disegnare la prospettiva complessiva di un mondo immerso in un unicum storico e nelle sue conseguenze: la pandemia da nuovo coronavirus è, in questo senso, uno spartiacque per l'umanità. Sappiamo come la pensi Francesco in materia di distribuzione delle ricchezze: anche in questa circostanza sono stati posti accenti in favore della tutela delle cosiddette "periferie economico-esistenziali". Ma in chiave economica la novità - quella che balzerà agli onori delle cronache con una certa continuità, crediamo - riguarda il concetto di "proprietà".

All'interno di "Fratelli Tutti" - una titolazione che il fronte laicista ha avuto il coraggio di criticare per via della presunta discriminazione contenuta - rilegge l'accezione giuridica di "proprietà", sottolineandone la "funzione sociale". E questo potrebbe essere un passaggio criticato nella misura in cui la proprietà viene associata dalla prassi, dalla giurisprudenza e dalla tradizione occidentale ad un diritto assoluto. Bergoglio scrive che "la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata". Poi, di seguito, arriva un altro passaggio, che riguarda il "populismo". Una dottrina politica contro cui Francesco continua a sollevare perplessità.

Alla fine di una prima lettura della sintesi del testo - quello apparso appunto prima della fine dell'embargo su alcune realtà internaute - sembra lecito immaginare che l'enciclica del Papa possa essere attaccata dalla destra ecclesiastica. Il punto più discusso - lo ripetiamo - dovrebbe essere la concettualizzazione attorno al valore della "proprietà". Se il fronte tradizionale criticasse il pontefice argentino, allora verrebbe messo in campo l'ennesimo accostamento di Bergoglio al marxismo o alla teologia della liberazione. 

 www.studiostampa.com

lunedì 5 ottobre 2020

Islam e Occidente a confronto: cultura e valorizzazione e sviluppo del territorio.

Viterbo, 5 ottobre 2020.

Una ottantina di persone hanno partecipato al convegno di questo pomeriggio "Islam e Occidente a confronto", organizzato da Riva Destra Viterbo, presso il ristorante "Il Borgo" di Bagnaia. Presente tutto l'apicale del movimento federato a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia. insieme all'on. Mauro Rotelli, con ospite d'onore Thibaut de la Tocnaye, consigliere regionale della Provenza e membro dell'Ufficio Nazionale del R.N. di Marine Le Pen. 

Sono intervenuti Magdi Cristiano Allam, giornalista e autore del libro "Stop Islam", Fabio Sabbatani Schiuma, segretario nazionale Riva Destra, Angelo Bertoglio, vicesegretario nazionale Riva Destra, Marco Micacchi, coordinatore regionale Riva Destra. Ha moderato i lavori Loredana Vaccarotti, coordinatrice provinciale Riva Destra. Hanno partecipato anche Daniele Costantini, coordinatore comunale di Viterbo, Enrico Kauffmann, responsabile segreteria politica nazionale, Lorenzo Loiacono, coordinatore Riva Destra Roma capitale, Francesco Prato, coordinatore Riva Destra Area Metropolitana Roma, Marco Zappa, responsabile provinciale dipartimento Cultura, Luzio Zimarino, vice coordinatore provinciale di Viterbo. Il primo ad intervenire è stato Daniele Costantini, che ha detto: "La politica va fatto con le persone e per le persone. 

Abbiamo diversi progetti in atto, altri in fase embrionale. Cerchiamo di avvicinare le persone alla politica". Marco Zappa ha sottolineato come l'Italia sia patrimonio di beni culturali, ma come la politica non dia alla cultura un ruolo così determinante. "Eppure potremmo vivere di cultura- ha sottolineato Zappa- Abbiamo progetti significativi. Ci impegniamo a fare qualcosa di nuovo per questa città. Mi sono misurato molto spesso in quella superficialità che per la cultura ha la sinistra. E' ora di cambiare con la destra".

Il vice coordinatore provinciale Zimarino ha evidenziato come ci sia il bisogno di persone di un certo target intellettuale. "Cerchiamo di fare dei grandi progetti affinché si svegli la destra in questa provincia. Abbiamo tanti progetti in cantiere".

Marco Micacchi, coordinatore regionale ha evidenziato come a Frosinone e Latina ci siano buoni coordinamenti. "Ci mancava la provincia di Viterbo - ha affermato- Abbiamo convogliato qui le energie. Ci sono state da poco le elezioni che sono andate molto bene: Fdi è cresciuta dovunque. Come Riva Destra abbiamo fatto un lavoro straordinario grazie al nostro coordinatore Schiuma. Riva Destra continuerà ad essere a fianco di Fdi".

Schiuma è intervenuto dicendo: "In questo convegno ci sono tanti aspetti ed il convegno di oggi racchiude tante riflessioni. In primis cosa vuol dire battersi per le proprie idee per difendere noi stessi, la nostra cultura, la nostra identità e queste battaglie si concretizzano nel coraggio di Magdi Cristiano Allam, il coraggio che lo fa vivere sotto scorta. C'è poi lo spirito romantico per chi viene come me dal Fronte della gioventù. Poi c'è il rapporto tra movimenti e partiti. Il compito dei movimenti è ampliare il partito elettorale del partito. Siamo noi i responsabili se togliamo il Crocifisso ed i presepi nelle scuole. Siamo noi che stiamo rinunciando alla nostra identità".

L'on Mauro Rotelli di Fdi ha evidenziato come Bagnaia sia un ex comune che ha una identità importante perché la destra ha preso sempre percentuali straordinarie. Ha poi ricordato la battaglia fatta alle ultime elezioni a Civita Castellana con la vittoria di Luca Giampieri a sindaco. "Siamo arrivati a una fase di maturità politica, ma c'è il rischio di far diventare un partito un comitato elettorale. Un altro rischio è quello di diventare solo una macchina amministrativa. Il tratto della destra è importante, è un tratto di libertà che ci contraddistingue".

Loredana Vaccarotti ha, quindi, sottolineato come ci sia bisogno di persone che abbiamo voglia di agire sul territorio. "Viterbo non ha nulla da invidiare ad altre province: abbiamo laghi, mare, terme. Questa terra è sacra ed importantissima e non ci rendiamo conto di ciò. Ma c'è tanto da fare". Ha, quindi, elencato alcuni progetti: "Abbiamo presentato all'assessore alla Cultura De Carolis il progetto dei tarocchi, ovvero fare 22 statue degli arcani maggiori ad opera di artisti internazionali. Un altro progetto è anche il gaming, Viterbo potrebbe diventare la città del gaming. Altri progetti riguardano percorsi legati all'ambiente, all'ecologia ed agli Etruschi ed un percorso esoterico. Inoltre, c'è il progetto dell'artista Zappa su un Museo del 1900 con i cimeli comprati negli anni da parte dello stesso che metterà in esposizione. Infine, c'è il progetto di e-commerce per i negozi del centro storico. "Abbiamo fatto un sondaggio nel centro storico ed il 70 % dei negozianti ha aderito a questa iniziativa, che vuole aiutarli creando vetrine virtuali. Mi auguro di poter portare avanti questi progetti".

C'è stato, quindi, l'intervento di Thibaut de la Tocnaye, che ha ricordato il nesso tra Avignone e Viterbo, come città dei Papi. Ha, quindi, evidenziato il pericolo dell'Islam politico, un Islam totalitario di distruzione dei nostri valori. "Bisogna avviare al più presto una destabilizzazione ideologica dell'Islam - ha evidenziato- W le radici cristiane dell'Europa".

E' stata poi la volta di Magdi Cristiano Allam, che ha spiegato come la guerra con l'Islam non sia grave tanto per gli attentati terroristici, ma soprattutto perché scardina la nostra identità, la nostra civiltà, i nostri sistemi di valori. Il problema vero siamo noi nel momento in cui togliamo i Crocifissi, come ha detto Fabio Schiuma. Il problema vero è che abbiamo perso la certezza di chi siamo. Chi ci governa ha trasformato la nazione nella terra di nessuno, dove ognuno può scorrazzare a proprio piacimento. Sul tavolo degli imputati dovrebbero esserci i clandestini, gli scafisti, la rete delle Ong che alimentano tutto ciò, la rete delle cooperative che lucrano su questa cosiddetta ospitalità. Invece, in Italia, sul banco degli imputati ci sono chi difende questa invasione". Magdi Cristiano Allam ha poi spiegato la profonda differenza antropologica: l'Islam mette al centro la comunità, l'Occidente la persona. Il Cristianesimo è la fede nel Dio che si fa uomo e si incarna in Gesù. L'Islam è la fede nel Dio che si fa testo e che si incarta nel Corano. Questo fa sì che manca la dimensione umana della ragione. Da 1400 anni i musulmani ottemperano letteralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano. Maometto è stato un conquistatore. Allah è un dio pagano preesistente. Maometto non ha creato una religione folgorato da un Dio nuovo, ma si è limitato a un dio pagano già esistente, affermando che era messaggero di Allah. Il disinteresse nei confronti del tema della fede e della sorte dei cristiani nel mondo sta creando un vuoto colmato sempre di più dall'Islam e la Francia ne è un esempio. Il pericolo maggiore non sono i terroristi, ma il rischio vero è la proliferazione di moschee, scuole coraniche, centri di formazione islamici, la capacità di inserirsi nelle istituzioni, di accedere ai fondi anche dell'UE. Il problema non sono i musulmani come persone, ma l'Islam come religione. I musulmani che vengono definiti moderati sono sostanzialmente laici. L'Islam come religione non è moderata. Nel mio ultimo libro dico che nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, in un contesto di reciproco rispetto, dobbiamo avere l'onestà intellettuale ed il coraggio che per prima ebbe Oriana Fallaci, nel dire che l'Islam è incompatibile con le nostri leggi. Ed ecco perché dobbiamo salvaguardare la nostra civiltà ed il nostro diritto di essere noi stessi a casa nostra". 


 www.studiostampa.com

giovedì 1 ottobre 2020

Giorgia Meloni: Blair? Bizzarre ricostruzioni, noi siamo la Destra.

Ogni giorno mi diverto a guardare le bizzarre ricostruzioni che vorrebbero il progetto di Fratelli d’Italia ispirato da un diverso modello straniero. Il modello del giorno sarebbe Tony Blair.

Rassegnatevi signori: noi non scimmiottiamo modelli esteri come piace fare alla sinistra, noi siamo la Destra italiana e stiamo costruendo un modello unico e senza eguali.

Fonte:

 www.studiostampa.com