In una circolare fascista la tutela dei lavoratori somali che i sindacati di oggi dovrebbero leggere.
... Non mi fermo sulla questione del trattamento limitandomi a ricordare che in Somalia vige per legge il Codice penale italiano per bianchi e neri; che il Giudice della Colonia conosce molto bene il suo dovere e che io sono fermamente deciso a non ammettere da chicchessia la benché minima violazione della legge. Ma la precisa informazione che qui intendo dare perché tutti la conoscano, si è che non tarderanno molto tempo ad essere emanate altre chiare disposizioni di legge protettive del lavoro e quindi della mano d’opera anche agricola nella intera Colonia, e che la organizzazione e l’impiego dell’ascendente enorme del Governo e del Governatore sugli indigeni hanno lo scopo umanitario, disciplinare e fascista di un graduale avviamento al lavoro di queste popolazioni, e non mai di qualsiasi coazione che crei larvate schiavitù o servitù della gleba, e meno che mai a semplice uso od abuso e servizio di privati.”
Singolare come nessun libro di storia coloniale abbia mai ripreso questa circolare fascista, fascistissima, del 1926 del Governatore de Vecchi a tutela dei lavoratori somali, affinché non venissero sfruttati e maltrattati, che non si creasse una qualsivoglia forma di sfruttamento o di caporalato e che sottolineava come in Colonia vigesse il Codice Penale italiano e che era valido per bianchi e neri.
Fonte: Italia Coloniale
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Aggiornamenti e News
venerdì 6 luglio 2018
giovedì 5 luglio 2018
Roma, la nuova Destra riparte dal Viminale. Vicini di casa di Matteo Salvini.
Il nucleo romano di post missini tenta la rifondazione del centrodestra: “Non contro Salvini, ma vicini”.
di Claudio Roma
Macerie della destra romana che il movimento Riva Destra prova a ricostruire. Col pensiero al “guastatore” Gianfranco Fini e uno sguardo attento a Matteo Salvini. E la “nuova destra”, prova a ripartire partendo dal Viminale, giusto due passi dal nuovo ufficio del ministro degli Interni.
"No, per favore, è solo una casualità. Salvini poi non ha mica bisogno di sentinelle", Rispondono tranchant i responsabili romani di Riva Destra, Lorenzo Loiacono e Cristiano Spadola, alla domanda sul motivo di una sede aperta proprio a fianco al Viminale.
Già, perché il locale inaugurato da una vasta platea di simpatizzanti e militanti in via Venezia, è davvero a meno di 30 metri dal palazzo del Ministero degli Interni e la domanda se sia stata voluta la scelta nasce spontanea. "E' da marzo poi che ci lavoriamo sopra - giurano i due - mica abbiamo la palla di vetro...".
Così, in piena arsura estiva, Riva Destra, il primo storico circolo di Alleanza Nazionale diventato movimento dopo le forti contestazioni nel 2008 a Gianfranco Fini (che di tutta risposta sospese da Alleanza Nazionale il suo fondatore, l'allora vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma), apre una sua sede a Roma.
"La nostra è una sezione su strada e vuole essere anche una risposta alla politica virtuale dei social, oltre che un contributo alla ricostruzione di una destra da troppo assente, o marginale, nella politica italiana", spiega lo stesso Schiuma, assente perché colpito da un improvviso lutto in famiglia, da sempre 'uomo di piazza' della destra sociale romana, con tanto di recentissima parentesi anche tra le file dei salviniani all'ombra del Cupolone.
"Salvini? Oggi sono tutti con lui e noi non siamo di certo contro - affermano tutti e tre all'unisono - abbiamo sostenuto il centrodestra, ma le sue idee erano ieri, comunque, delle battaglie storiche della destra, nostre quindi. Purtroppo Gianfranco Fini ha distrutto tutto e oggi, nel nuovo centrodestra a trazione leghista, una destra non c'è, o risulta troppo marginale. Servirebbe invece, eccome, anche per evitare una deriva verso i grillini, dai quali Salvini a nostro avviso si dovrà ben presto guardare".
A tagliare il nastro sono così anche molti esponenti del centrodestra, non solo romano. Si sono trovati cosi' vis-a-vis Maurizio Gasparri ("è il primo che ha raccolto il nostro invito"), insieme a storici ex parlamentari di stretta osservanza postmissina, come Francesco Aracri e Fabrizio Di Stefano, quest'ultimo papabile candidato presidente alla regione Abruzzo, ed entrambi 'tagliati' all'ultimo da Forza Italia alle scorse politiche. Ma anche esponenti di primo piano di FdI, Il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, il deputato questore Edmondo Cirrielli, il senatore Marco Marsilio, il segretario romano Massimo Milani el consigliere municipale Gianluca Caramanna, oltre ai giovani in ascesa ("puntiamo molto su di loro, per una nuova classe dirigente"), come la consigliera regionale del Lazio Chiara Colosimo (FdI) e il consigliere capitolino Maurizio Politi, a capo dei ribelli appena fuoriusciti dal partito della Meloni.
Nel corso della serata, terminata con una cena comunitaria al ristorante a fianco 'Al Viminale', e' stata annunciata la prima festa tricolore di Riva Destra, che si terrà il 22 luglio a Palestrina (Roma), ove ha già assicurato la sua presenza la stessa Colosimo, oltre a Nino Penna, il consigliere comunale di Catania che Riva Destra ha recentemente conquistato all'interno della lista di Nello Musumeci ("è anche lui un credibilissimo punto di riferimento per noi").
Ma loro spergiurano di non voler essere un partito e intanto per il 7 ottobre hanno indetto una riunione nazionale, alla quale parteciperanno peraltro rappresentanti di altri movimenti di destra.
Prove tecniche di Nuova Destra.
Fonte: Affari Italiani !
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di Claudio Roma
Macerie della destra romana che il movimento Riva Destra prova a ricostruire. Col pensiero al “guastatore” Gianfranco Fini e uno sguardo attento a Matteo Salvini. E la “nuova destra”, prova a ripartire partendo dal Viminale, giusto due passi dal nuovo ufficio del ministro degli Interni.
"No, per favore, è solo una casualità. Salvini poi non ha mica bisogno di sentinelle", Rispondono tranchant i responsabili romani di Riva Destra, Lorenzo Loiacono e Cristiano Spadola, alla domanda sul motivo di una sede aperta proprio a fianco al Viminale.
Già, perché il locale inaugurato da una vasta platea di simpatizzanti e militanti in via Venezia, è davvero a meno di 30 metri dal palazzo del Ministero degli Interni e la domanda se sia stata voluta la scelta nasce spontanea. "E' da marzo poi che ci lavoriamo sopra - giurano i due - mica abbiamo la palla di vetro...".
Così, in piena arsura estiva, Riva Destra, il primo storico circolo di Alleanza Nazionale diventato movimento dopo le forti contestazioni nel 2008 a Gianfranco Fini (che di tutta risposta sospese da Alleanza Nazionale il suo fondatore, l'allora vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma), apre una sua sede a Roma.
"La nostra è una sezione su strada e vuole essere anche una risposta alla politica virtuale dei social, oltre che un contributo alla ricostruzione di una destra da troppo assente, o marginale, nella politica italiana", spiega lo stesso Schiuma, assente perché colpito da un improvviso lutto in famiglia, da sempre 'uomo di piazza' della destra sociale romana, con tanto di recentissima parentesi anche tra le file dei salviniani all'ombra del Cupolone.
Nel corso della serata, terminata con una cena comunitaria al ristorante a fianco 'Al Viminale', e' stata annunciata la prima festa tricolore di Riva Destra, che si terrà il 22 luglio a Palestrina (Roma), ove ha già assicurato la sua presenza la stessa Colosimo, oltre a Nino Penna, il consigliere comunale di Catania che Riva Destra ha recentemente conquistato all'interno della lista di Nello Musumeci ("è anche lui un credibilissimo punto di riferimento per noi").
Ma loro spergiurano di non voler essere un partito e intanto per il 7 ottobre hanno indetto una riunione nazionale, alla quale parteciperanno peraltro rappresentanti di altri movimenti di destra.
Prove tecniche di Nuova Destra.
Fonte: Affari Italiani !
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Riva Destra inaugura la nuova Sede al Centro di Roma.
Ieri pomeriggio abbiamo inaugurato la nuova Sezione di Riva Destra al Centro di Roma (di fianco al Viminale, sede del Ministero degli Interni) la cerimonia, alla presenza di importantissimi rappresentanti del Centro-Destra, è stata particolarmente toccante per la tristissima notizia che, nello stesso momento, ha colpito il nostro Fondatore e Segretario Nazionale Fabio Sabbatani Schiuma per la perdita del Papà.
Un fortissimo abbraccio da tutta Riva Destra.
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lunedì 2 luglio 2018
Riva Destra: 1a Festa Tricolore !
venerdì 29 giugno 2018
Direzione Nazionale !
Importante articolo su "IL TEMPO" di oggi.
Riva Destra torna a farsi sentire.
Mercoledì l’inaugurazione di una sede a Roma, in centro.
A colloquio con il fondatore, Schiuma.
Le critiche alla classe dirigente di An per Fini
e ad Alemanno per la strada ad Almirante.

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e ad Alemanno per la strada ad Almirante.
Fabio Schiuma
Torna a farsi sentire a Roma e in tutta Italia Riva Destra, associazione politica fondata a metà degli anni ’90 da Fabio Schiuma. E mrcoledi prossimo, proprio nella Capitale, riapre i battenti con una nuova sede in centro. Ne parliamo proprio con Schiuma.
Riva Destra rinasce? Con quale ruolo?
Per rinascere bisogna prima morire e Riva Destra diciamo che oggi e' piu' viva di ieri. Apriremo una sede nel centro di Roma il prossimo 4 luglio, il 22 faremo una festa tricolore in provincia e intanto festeggiamo il nostro consigliere comunale eletto a Catania. Chi conosce la nostra storia dalla nascita, ossia dal 1994, come primo circolo di Alleanza Nazionale, sa che noi fummo tra i pochissimi che si ribellarono a Gianfranco Fini, quando era all'apice della sua popolarità. Abbiamo assistito negli anni alla cannibalizzazione della destra e alla sua lenta marginalizzazione. Nel frattempo Riva Destra, che non e' un partito, ma una comunita' militante, ha cercato di capire ove fosse possibile proseguire le nostre battaglie di destra sociale e la nostra identita'.
Nel buio abbiamo trovato tanti altri, come noi, 'orfani' di questa destra e abbiamo fatto rete sul territorio. Oggi siamo per un centrodestra unito, una coalizione che non ha certo piu' gli stessi equilibri di prima, ma deve mantenere lo stesso ruolo di alternativa alla sinistra e al grillismo. Al di la' di cio' che accadra' dalle dinamiche di questa alleanza giallo-verde, riteniamo che la destra debba essere comunque ricostruita ripartendo dai territori e da tanti esponenti doc che vanno sostenuti nella loro crescita.
Da qui riemergeranno quelle leadership di cui abbiamo bisogno, perche' oggi sono le idee da destra sull'immigrazione, come sull'Europa, come sulla giustizia sociale, a trionfare e a Salvini non bisogna chiedere di ricostruire la destra, ma semmai di guidare un'alleanza piu' vasta.
Su “Il Tempo” di oggi dure critiche a quella che fu la classe dirigente di An. Perché?
Gianfranco Fini non ha distrutto la destra da solo. C'e' stata tutta una rete, o meglio una corte, di connivenza con il suo delirio. Chi non si e' mai azzardato ad alzare un dito mentre sfasciava tutto, perche' interessato solo a ottenere collegi e ministeri. Nel diritto penale si chiama associazione a delinquere, in politica basta il termine complicita'. Da questi non rinascera' mai nulla di buono, dammi retta: sono saltatori sul carro di professione e comunque sempre minestra riscaldata sara'. Pure andata a male, tra l'altro.
La strada ad Almirante. Critichi Alemanno.
Non volle o non poté?
Parlano i fatti. Alemanno nel 2007 e in opposizione a Veltroni, sottoscrisse il mio documento per intitolare una strada ad Almirante. L'atto fu approvato dall'aula, peraltro anche con alcuni voti di consiglieri del Pd. L'anno dopo e' diventato sindaco: perche' non l'ha fatta questa strada?
Le motivazioni vanno ricercate proprio nel fallimento della destra, nel rinnegare se stessi e la propria storia, o almeno nel non avere il coraggio di difenderla. E oggi sono altri a sbandierare quei valori e a prendere voti a grappoli.
E' finita la pacchia.
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