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lunedì 12 novembre 2018
Accordo Riva Destra - Realtà Popolare !
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venerdì 9 novembre 2018
Roma, Giorgia Meloni apre ai “Movimenti” e delega Sabbatani Schiuma.
Il leader di FdI nomina il fondatore di Riva Destra come responsabile nazionale dei rapporti con l'associazionismo politico
Giorgia Meloni lo aveva annunciato il 7 ottobre scorso in occasione della riunione della Direzione Nazionale di Riva Destra, movimento nato dallo storico primo circolo di Alleanza Nazionale.
Detto, fatto.
"Fabio Sabbatani Schiuma rappresenterà il movimento 'Riva Destra' nell'Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e a lui affideremo il dipartimento che si occupa dei rapporti con il mondo associativo e con tutte quelle realtà che ci sono e che possono avvicinarsi a FdI. Noi vogliamo che la vostra realtà abbia centralità e operatività a livello nazionale perché in questi anni avete saputo interpretare un modello che FdI vuole portare avanti". Non è infatti solo un riconoscimento al consigliere capitolino e fondatore di Riva Destra, che quel giorno aveva comunicato ufficialmente a Giorgia Meloni la sua volontà di aderire a FdI e contestualmente la Direzione Nazionale del movimento aveva votato all'unanimità un ordine del giorno in cui "Riva Destra, nel continuare la sua azione tesa a fornire un contributo alla ricomposizione di un’area politica italiana, dove la destra torni a essere davvero protagonista, sosterrà tassativamente le liste e i candidati di FdI, rivendicando che lotta all'immigrazione clandestina, sicurezza, famiglia, identità, siano state per decenni storiche battaglie della destra italiana, per non parlare del presidenzialismo, unica condizione base per cambiare davvero l’Italia".
La scelta della Meloni ha infatti uno scopo ben preciso e più profondo: chiamare a raccolta quei tanti movimenti, di destra ma non solo, i quali nella diaspora della destra postfiniana, nella crisi generale delle strutture partititiche e nella mancanza di riferimenti ideali, si sono arroccati nelle loro realtà e non si identificano più se non nella propria sigla. Il calcolo è anche semplice: nella Lega Nord di Matteo Salvini, oramai si prendono i numeretti per la lista di attesa, movimenti paralleli non sono previsti e la classe dirigente locale serra i ranghi per difendere le posizioni acquisite dalla crescita imponente della popolarità del suo leader; Forza Italia dal canto suo e' in evidente crisi di numeri, gli eletti sono già tanti confronto agli attuali posti disponibili secondo i sondaggi e il futuro appare piuttosto incerto.
Di contro "investire" in FdI, che pur dal suo 4% prospetta però un allargamento e un nuovo fronte sovranista e conservatore, probabilmente allargato ai governatori di Liguria e Sicilia, Giovanni Toti e Nello Musumeci, può avere anche i suoi ritorni per chi, come infatti Riva Destra, ha candidato -ed anche eletto- i suoi esponenti nelle liste dei partiti di centrodestra, mantiene la sua autonomia e potrebbe' federarsi a un partito nazionale al quale portare voti e proposte, avendo in cambio spazi elettorali e visibilità. D'altronde la Meloni, unico leader nazionale donna, si contraddistingue per concretezza e l'affidare quello che sarà un laboratorio tematico proprio a un esponente di questi movimenti, è la certezza che si conoscano paure, diffidenze, ma anche energie e opportunità', che queste realtà indipendenti offrono a chi si dispone al dialogo senza voler fagocitare nulla e nessuno.
Sabbatani Schiuma, raggiunto da affaritaliani.it si mostra "orgoglioso e felice per la nomina ricevuta e soprattutto per la parola mantenuta: Giorgia Meloni è giovane, ha le idee chiare e sta mostrando equilibrio, coraggio e coerenza da vendere. Ripagherò la sua fiducia con la sola moneta che conosco: Onore e Lealtà. Entro il mese prevedo già le prime adesioni e nel prossimo anno le proporrò di organizzare una grande kermesse nazionale con tutti quei movimenti che faranno fronte insieme".
Fonte: Affari Italiani
www.studiostampa.com
Giorgia Meloni lo aveva annunciato il 7 ottobre scorso in occasione della riunione della Direzione Nazionale di Riva Destra, movimento nato dallo storico primo circolo di Alleanza Nazionale.
Detto, fatto.
"Fabio Sabbatani Schiuma rappresenterà il movimento 'Riva Destra' nell'Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e a lui affideremo il dipartimento che si occupa dei rapporti con il mondo associativo e con tutte quelle realtà che ci sono e che possono avvicinarsi a FdI. Noi vogliamo che la vostra realtà abbia centralità e operatività a livello nazionale perché in questi anni avete saputo interpretare un modello che FdI vuole portare avanti". Non è infatti solo un riconoscimento al consigliere capitolino e fondatore di Riva Destra, che quel giorno aveva comunicato ufficialmente a Giorgia Meloni la sua volontà di aderire a FdI e contestualmente la Direzione Nazionale del movimento aveva votato all'unanimità un ordine del giorno in cui "Riva Destra, nel continuare la sua azione tesa a fornire un contributo alla ricomposizione di un’area politica italiana, dove la destra torni a essere davvero protagonista, sosterrà tassativamente le liste e i candidati di FdI, rivendicando che lotta all'immigrazione clandestina, sicurezza, famiglia, identità, siano state per decenni storiche battaglie della destra italiana, per non parlare del presidenzialismo, unica condizione base per cambiare davvero l’Italia".
La scelta della Meloni ha infatti uno scopo ben preciso e più profondo: chiamare a raccolta quei tanti movimenti, di destra ma non solo, i quali nella diaspora della destra postfiniana, nella crisi generale delle strutture partititiche e nella mancanza di riferimenti ideali, si sono arroccati nelle loro realtà e non si identificano più se non nella propria sigla. Il calcolo è anche semplice: nella Lega Nord di Matteo Salvini, oramai si prendono i numeretti per la lista di attesa, movimenti paralleli non sono previsti e la classe dirigente locale serra i ranghi per difendere le posizioni acquisite dalla crescita imponente della popolarità del suo leader; Forza Italia dal canto suo e' in evidente crisi di numeri, gli eletti sono già tanti confronto agli attuali posti disponibili secondo i sondaggi e il futuro appare piuttosto incerto.
Di contro "investire" in FdI, che pur dal suo 4% prospetta però un allargamento e un nuovo fronte sovranista e conservatore, probabilmente allargato ai governatori di Liguria e Sicilia, Giovanni Toti e Nello Musumeci, può avere anche i suoi ritorni per chi, come infatti Riva Destra, ha candidato -ed anche eletto- i suoi esponenti nelle liste dei partiti di centrodestra, mantiene la sua autonomia e potrebbe' federarsi a un partito nazionale al quale portare voti e proposte, avendo in cambio spazi elettorali e visibilità. D'altronde la Meloni, unico leader nazionale donna, si contraddistingue per concretezza e l'affidare quello che sarà un laboratorio tematico proprio a un esponente di questi movimenti, è la certezza che si conoscano paure, diffidenze, ma anche energie e opportunità', che queste realtà indipendenti offrono a chi si dispone al dialogo senza voler fagocitare nulla e nessuno.
Sabbatani Schiuma, raggiunto da affaritaliani.it si mostra "orgoglioso e felice per la nomina ricevuta e soprattutto per la parola mantenuta: Giorgia Meloni è giovane, ha le idee chiare e sta mostrando equilibrio, coraggio e coerenza da vendere. Ripagherò la sua fiducia con la sola moneta che conosco: Onore e Lealtà. Entro il mese prevedo già le prime adesioni e nel prossimo anno le proporrò di organizzare una grande kermesse nazionale con tutti quei movimenti che faranno fronte insieme".
Fonte: Affari Italiani
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ROMA, REFERENDUM ATAC: RIVA DESTRA PER IL 'NO', "DALLA PARTE DI UTENTI E LAVORATORI".
ROMA 8 nov - "Dopo due anni di Giunta Raggi, siamo al concordato prefallimentare e al referendum per privatizzare Atac. Una Giunta grillina che non ha saputo prendere tempestivamente le decisioni giuste a partire dall'acquistare subito tram e bus nuovi, che si è baloccata con cambi e ricambi di suo personale politico e management Atac strapagato ed ora il concordato viaggia verso le ignote decisioni dell’assemblea dei creditori di dicembre.
Una giunta con indirizzi bivalenti e un po' strabici, vista l'indulgenza sospetta verso i disservizi di Roma TPL e le prepotenze dei suoi proprietari a danno dei suoi lavoratori ai quali ancora oggi, non arriva lo stipendio. Motivi più che validi per attivare scioperi nelle periferie che purtroppo sono le più esposte alla mancanza di mobilità. Una città arrabbiata per un servizio non degno della Capitale di Italia, che è strumentalizzata dai Radicali, presenti nelle giunte romane e laziali e non esattamente estranei alle vicende del trasporto per le quali però non hanno mai fiatato. Temi quali l'evasione tariffaria al 30% o i disservizi specialmente nelle sperdute periferie non li hanno mai interessati, se non prima del 4 marzo, per ingraziarsi parte di quel PD giachettiano e renziano in cerca di rivincita, incassare un posto in lista con Tabacci e farsi alfieri di un progetto di privatizzazioni che renderà felici solo i concorrenti europei inglesi, tedeschi o francesi".
Lo dichiara Claudio Zeppieri, responsabile del settore Trasporti di Riva Destra, in una nota congiunta con il coordinatore romano Lorenzo Loiacono."I cittadini e gli utenti sono arrabbiati -prosegue la nota- ma anche i lavoratori e le lavoratrici di Atac, Metro, Roma TPL, e l’indotto che ha scontato un centinaio di licenziamenti, quindi, quanto se non di più degli autoferrotranvieri, visto che ancora una volta devono pagare per coloro che sono scappati portando i soldi in nero all'estero, lucrato sulle mense, sui pneumatici usati e sulle plusvalenze, sui costosissimi ricambi, sulle consulenze d'oro, sulla truffa della doppia bigliettazione in nero costata per 5 anni 100 milioni euro/anno, spariti".
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Una giunta con indirizzi bivalenti e un po' strabici, vista l'indulgenza sospetta verso i disservizi di Roma TPL e le prepotenze dei suoi proprietari a danno dei suoi lavoratori ai quali ancora oggi, non arriva lo stipendio. Motivi più che validi per attivare scioperi nelle periferie che purtroppo sono le più esposte alla mancanza di mobilità. Una città arrabbiata per un servizio non degno della Capitale di Italia, che è strumentalizzata dai Radicali, presenti nelle giunte romane e laziali e non esattamente estranei alle vicende del trasporto per le quali però non hanno mai fiatato. Temi quali l'evasione tariffaria al 30% o i disservizi specialmente nelle sperdute periferie non li hanno mai interessati, se non prima del 4 marzo, per ingraziarsi parte di quel PD giachettiano e renziano in cerca di rivincita, incassare un posto in lista con Tabacci e farsi alfieri di un progetto di privatizzazioni che renderà felici solo i concorrenti europei inglesi, tedeschi o francesi".
Lo dichiara Claudio Zeppieri, responsabile del settore Trasporti di Riva Destra, in una nota congiunta con il coordinatore romano Lorenzo Loiacono."I cittadini e gli utenti sono arrabbiati -prosegue la nota- ma anche i lavoratori e le lavoratrici di Atac, Metro, Roma TPL, e l’indotto che ha scontato un centinaio di licenziamenti, quindi, quanto se non di più degli autoferrotranvieri, visto che ancora una volta devono pagare per coloro che sono scappati portando i soldi in nero all'estero, lucrato sulle mense, sui pneumatici usati e sulle plusvalenze, sui costosissimi ricambi, sulle consulenze d'oro, sulla truffa della doppia bigliettazione in nero costata per 5 anni 100 milioni euro/anno, spariti".
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martedì 6 novembre 2018
Sovranisti e Conservatori Europei !
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lunedì 5 novembre 2018
Bollettino della Vittoria !
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sabato 27 ottobre 2018
ITALIA 1939: TRATTAMENTO RIFIUTI !
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venerdì 26 ottobre 2018
Per i Mercoledì di Riva Destra, presentato in Sede un Libro che squarcia il velo del silenzio !
Un Libro destinato al Clamore !
LA TENTAZIONE
Una storia vera
Fabrizio Peronaci
Un libro-verità
sui Carmelitani Scalzi e Santa Romana Chiesa
sui Carmelitani Scalzi e Santa Romana Chiesa
Quando nell’ottobre 2015 uno dei più importanti ordini religiosi viene travolto da uno scandalo a luci rosse, il clamore dei media è intenso quanto breve. Ma il giornalista autore dello scoop continua a indagare, portando a galla un dossier secretato, inviato a papa Francesco, e una vicenda rimasta sepolta per decenni. Il dossier riferisce episodi di sesso a pagamento in seno alla Casa generalizia dei carmelitani scalzi.
La storia è quella dell’amore lungo una vita tra il carmelitano Edoardo Raspini, all’epoca Padre Superiore della Provincia Romana, e una professoressa di lettere. Compagno premuroso e papà di due figlie – da lui riconosciute ufficialmente – «Eddy» passava ogni giorno molte ore con l’amata, per poi all’alba indossare la tonaca e tornare tra i confratelli a condividere pasti, celebrare messe, gestire le finanze comuni. Una doppia vita complicata dal coinvolgimento nel rocambolesco furto d’arte in cui sparì, dal convento carmelitano di Monte Compatri, un prezioso quadro fiammingo del Gherardo delle Notti, mai ritrovato.
Fabrizio Peronaci riporta in vita in queste pagine un’incredibile storia vera, che lega insieme gli scandali dell’attualità, l’affresco di un’epoca e la lunga testimonianza di colei che fu la «moglie» del religioso. Traccia il profilo di due figure memorabili: una donna indomita, determinata a restare accanto al suo uomo a ogni costo, e un frate incapace di scegliere tra passione e vocazione. E ci spinge a interrogarci sui destini di una Chiesa in crisi anche a causa di un obbligo di castità continuamente disatteso, da più parti condannato, forse impossibile.
“Eddy era un uomo capace di gesti straordinari e di gran mascalzonate, come in fondo è la vita. Ha scelto me, mi ha amata, ha dato e ricevuto attenzioni, ma alla fine ha preferito un altro. Non è facile competere in amore, quando il tuo rivale è Dio.”
Fabrizio Peronaci, giornalista professionista, è caposervizio nella redazione romana del «Corriere della Sera» da oltre vent’anni. Tra i suoi libri Mia sorella Emanuela (con Pietro Orlandi, Anordest, 2011) e Il Ganglio (Fandango, 2014). Su Facebook:
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