Aggiornamenti e News

mercoledì 3 settembre 2014

AGGIORNAMENTI: A TUTTI I DIRIGENTI e SIMPATIZZANTI di RIVA DESTRA.

La situazione della destra italiana è stagnante, almeno quanto lacerante è quella politica in generale: nella prima non ci sono prospettive serie, nella seconda crisi economica e morale, immigrazione selvaggia e 'politically correct' stanno devastando la nostra Nazione. Il futuro è quantomai buio. Non possiamo più restare in attesa degli eventi, ma dobbiamo, anche nel nostro piccolo fare qualcosa. Le condizioni non sono certamente le migliori - sfiducia, delusione, scetticismo e rabbia, frammentazione, la fanno da padroni - ma noi abbiamo già fatto tanto anche nel recente passato: abbiamo una pagina (RivaDestraPaginaUfficialeche 'macina' migliaia di contatti al giorno, abbiamo partecipato numerosi a sit-in e cortei, abbiamo portato qualche centinaio di persone ad aprile a 'Difendiamo l'Italia', dove abbiamo ricevuto un'ottima visibilità, abbiamo votato un Documento Politico in una comunque partecipata riunione nella calura estiva romana. Siamo monitorati da tanti, e forse anche magari sopravvalutati: meglio. Ma non basta: dobbiamo 'osare' di più. A iniziare da noi stessi e dall'organizzazione di Riva Destra: lavoreremo sul sito (www.rivadestra.it) affinché, magari, si possano trarre delle risorse economiche, su statuto e organigramma, su alcuni punti cardine che dobbiamo sancire non solo nei documenti politici, ma tradurre in discesa in piazza, sui nostri cordinamenti territoriali verso i quali dobbiamo marcare presenza e sostegno, reclutare altre persone e, appunto, organizzarci meglio. La prima cosa è però crederci. Essere consapevoli che l'unica strada da percorrere ora è rischiare. Si dice che in curva non si frena, anzi si deve accellerare. Ecco, oggi siamo in una parabola italiana sempre più discendente. L'unica certezza che abbiamo è che la notte buia della destra dovrà finire e una nuova alba sorgerà. Ma noi dobbiamo farci trovare pronti.

Fabio Sabbatani Schiuma

www.studiostampa.com

giovedì 31 luglio 2014

VOI CHE AVETE SEMPRE LA VERITÀ IN TASCA !

RAZZISTA? XENOFOBO? Ehi, dico a voi, benpensanti di sinistra, voi del politically correct, voi radical chic, voi che avete sempre la verità in tasca e vi sentite moralmente e culturalmente superiori: come vi permettete di chiamarmi xenofobo o razzista perché non la penso come voi? 
- Io che quando vado in vacanza all'estero preferisco sempre andare nelle zone meno turistiche per osservare gli usi e i costumi degli altri popoli, che mi piace assaporare la loro cucina e i loro profumi, che cerco di conoscere le altre civiltà e cerco di apprendere, di imparare, di confrontarmi e che rispetto le loro leggi, i loro usi e costumi, senza mai sentirmi superiore. ma solo orgoglioso di essere italiano. 
- Io che quando a Roma uno straniero mi chiede un'informazione, cerco sempre di aiutarlo e finisco la conversazione con un "you're welcome" ( = 'tu sei il benvenuto') e che ho sempre aiutato chi è in difficoltà senza guardare prima il colore della pelle. 
- Io che mi sento legato alla tradizione e alla storia del mio popolo che so benissimo esser fatta anche di milioni di connazionali emigrati per cercare fortuna e che capisco perfettamente cosa voglia dire andare fuori, sradicarsi dalla propria terra e stare lontano dalle proprie famiglie. 
Come vi permettete di chiamarmi così? Io non ho la fobia di nessuno straniero e credo che tutti siano uguali, gialli, neri o bianchi che possano essere. 
Ma forse è perché caso perché mi sono rotto le scatole di veder la mia nazione invasa da disperati quando già ne abbiamo tanti in casa e non riusciamo ad aiutarli? 
- Perché non ritengo affatto giusto che mentre milioni di famiglie italiane sono sempre più povere, mentre il dramma della disoccupazione e della casa è sempre più grave, mentre le nostre aziende chiudono, il governo debba stanziare i soldi che versiamo noi con le tasse, a favore di associazioni e cooperative che lucrano sulla disperazione delle migliaia di persone che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste? 
- Perché non mi sta bene che i nomadi troppo spesso delinquono, non rispettano le nostre leggi, sfruttano i bambini, ma non pagano come accadrebbe a qualsiasi italiano che fa lo stesso? 
- Perché ritengo che gli integralisti islamici non possano esportare da noi i loro usi e costumi, come il burqa, l'infibulazione, la lapidazione e debbano rispettare la nostra religione, con tanto di crocifissi nelle scuole? 
Beh, allora fatevene una ragione, ma oggi i veri razzisti siete voi e lo siete contro altri italiani come voi. 
Io resto sulla Riva Destra e a vergognarvi dovreste essere voi. 

di Fabio Sabbatani Schiuma
www.studiostampa.com

mercoledì 16 luglio 2014

DIREZIONE NAZIONALE: APPROVATO ALL'UNANIMITÀ IL DOCUMENTO POLITICO

All'unanimità dei votanti e con 30 voti a favore 
è stato approvato il NUOVO DOCUMENTO POLITICO 
che costituisce le linee guida di Riva Destra per i prossimi mesi. Preghiamo di utilizzarlo come nostra 'carta d'identità' 
per i nuovi potenziali aderenti. 
Votazione avvenuta alla Direzione Nazionale tenutasi a Roma 
il 12/7/2014 e su Facebook. 
Grazie a Tutti ! 


lunedì 14 luglio 2014

ROMA: DIREZIONE NAZIONALE di RIVA DESTRA

Proposta di nuovo documento politico. 
Viene posta in votazione ai dirigenti.
Alfio Bosco - Fabio Sabbatani Schiuma - Giancarlo Bertollini
ENERGIA IN MOVIMENTO 
"A DESTRA SERVONO ENERGIE NUOVE "

INTRODUZIONE - È sempre meglio che l’acqua sia mossa. Che scorra. Che quella stagnante è vecchia, putrida. Che quando è impetuosa e travolgente produce energia. Ecco, appunto. È di energia che c’è bisogno a destra. Energia che è movimento, confronto. Energia che si nutre di conflitti. Contrapposizioni. Divergenze. Diverse visioni, che magari ci fossero. E fossero ancora più marcate. Quotidiane. Invece la sensazione è opposta. Che invece di attizzarlo, il fuoco delle idee, ci si affanni a spegnerlo. A silenziare le differenze. Ad invocare la calma. Per cui, giorno dopo giorno, su giornali e tv è a questo teatrino che assistiamo. Discutiamo, ma senza contrapposizioni. Ragioniamo, ma con pacatezza. Riflettiamo, ma non estremizziamo. Appelli che suonano non solo inutili, ma pure controproducenti. Snervanti. Perché invece, no. Non è di questo che si avverte il bisogno. Che è proprio di passione, di calore, di fuoco per l’appunto che c’è necessità a destra. Urge un fottutissimo e sano botta e risposta. Urge un po’ di scontro duro. Deciso. Non serve a nulla farsi prendere dal panico. Le macerie sono ancora fumanti, su questa sponda del fiume. Un patrimonio è andato distrutto. O forse solo l’illusione. Ma in ogni caso la colpa va divisa, se non proprio condivisa. Il giovane toscano che è venuto dal nulla ed ha espugnato il Palazzo non dà certo l’impressione di essere una meteora. Ha le vele gonfie ed ha sbaragliato il campo. Soprattutto il suo. Che il nostro siamo stati bravissimi a distruggercelo da soli. Ma ha comunque indicato una strada. Un percorso. Che si può recepire in toto o solo come esempio. Ma non si può snobbare. Anche se la traversata potrebbe risultare più lunga e più faticosa. È meglio cominciare. Da subito. Ebbene: accontentiamo Repubblica. E il Fatto. E persino il Corriere. Facciamo poi sbizzarrire vignettisti e opinionisti. Diamo altro pane alla comicità irriverente. Rischiamo persino il ridicolo. Ma, per la miseria, diamoci una mossa. Alzando il volume. E aprendo gli spazi. Per chi ha qualcosa da dire. Di nuovo. Di originale. Di Destra ! 
PREMESSA  
Prima di illustrare delle linee guida da adottare dal prossimo autunno 2014, vanno ribadite e sottolineate tre considerazioni etiche:
1) la politica, e il movimento Riva Destra la fa dal 1994, non è il libro dei sogni, ma quello delle possibilità, della concretezza, delle cose che si possono realizzare, con le risorse che si hanno a disposizione. 
Chi propone programmi, ha l'obbligo morale di illustrare anche come questi possano essere realizzati nel concreto; chi critica è liberissimo di farlo, ma deve accostarvi sempre una proposta alternativa, praticabile, appunto.
2) chi sceglie di fare politica poi in un movimento, ossia insieme ad altre persone, decide di rispettarne le logiche elementari di partecipazione, condivisione o dissenso, tenendo sempre nella dovuta considerazione l'unità del gruppo e la sua coerenza, pur nei normali cambiamenti repentini ai quali la politica italiana ci ha ormai abituato da decenni. 
Tutto si può fare, tranne il contrario di tutto ed eccetto lo svegliarsi ogni mattina con un'idea diversa, pretendendo magari che sia anche adottata da tutti.
3) aderire a Riva Destra si concretizza oggi in primis con una parola data, con una stretta di mano: l'onore e la lealtà non possono mai venire meno, per nessuna ragione politica.
BREVE INTRODUZIONE POLITICA 
Riva Destra è nata nel 1994, ossia all'inizio di una stagione in cui la destra italiana, anche a causa del crollo del sistema partitico sotto i colpi di tangentopoli, annunciò la sua volontà di diventare destra di governo uscendo dall'emarginazione politica a cui il sistema stesso l'aveva relegata per mezzo secolo circa: la politica per noi rappresenta infatti la risoluzione dei problemi quotidiani del popolo e la difesa dei valori di appartenenza. Da subito ci siamo però proclamati contrari allo scioglimento dell'allora Movimento Sociale Italiano, perché convinti che identità e strutture partitiche andassero mantenute, anche per un continuo contatto sul territorio: eravamo fautori piuttosto della creazione di un'area movimentista che potesse coinvolgere meglio tutti coloro che alle burocrazie partitiche non fossero interessati. Riva Destra, da subito, ha iniziato a contestare la linea politica dell'allora presidente Fini, fino alla sospensione da Alleanza Nazionale avvenuta nel 2008, il quale, insieme alla sua corte di colonnelli di convenienza, iniziò un percorso di vera e propria dittatura interna a colpi di congressi non celebrati, di dibattiti interni assenti, di rappresaglie politiche contro i dissidenti, di bislacchi propositi non certo di destra e di conseguente abiura del patrimonio ideale conservato con tanto onore negli anni di dura opposizione al sistema e dei governi sostenuti, di fatto, dall'allora 'arco costituzionale' (DC, PCI, PSI, PRI, PLI, PSDI...). Fini e i suoi colonnelli non hanno lasciato la 'casa madre', l'hanno letteralmente bombardata. Riva Destra, pur essendo convintamente dalla parte del bipolarismo, che è cosa differente dal bipartitismo, ha sempre indicato nei valori della destra sociale i propri punti di riferimento, pur nell'estrema difficoltà di un ambiente ove ognuno ha la 'sua destra', è convinto che sia superiore alle altre e prima di confrontarsi sulle cose che uniscono, pensa a quelle che dividono. Riva Destra non ha infine partecipato alla costituzione del Pdl, presagendo l'incapacità di molti suddetti colonnelli nel mantenere viva un'area di destra in quel contenitore: da chi è stato vicino a Fini solo per le poltrone e ha poi 'cambiato padrone' poiché erano altri a poterle garantire, non ci si poteva aspettare che la rarefazione della destra a cui oggi assistiamo. 
Oggi, Riva Destra intende dare un contributo serio e concreto per la ricostituzione di un'area politica caduta sotto i colpi del fallimento di Fini e della sua corte. 
ENERGIA IN MOVIMENTO: 
LA DESTRA DEI COLONNELLI HA FALLITO ! 
Ovviamente, nel tracciare alcune linee guida che possano caratterizzare l'azione di Riva Destra, non si può che partire anche dai documenti e dalle mozioni approvate nel recente passato dai suoi militanti, preservando i punti fermi e modificando le strategie vista la precarietà, e la pochezza, della classe dirigente politica attuale, che dovrebbe 'dire e fare cose di destra', e tenuto poi conto dei nostri mezzi.
Partiamo dal documento politico di Riva Destra approvato nel novembre 2013 a Roma, ove si evidenziava come in Italia non manchi la destra, anzi potenzialmente ce n'è tantissima, anche perché è assente la vera Politica e ci sarebbe ancora più bisogno di idee forti a difesa degli interessi nazionali, a tutela della nostra cultura e tradizione, a sostegno dell'occupazione e di chi produce in Italia, contro l'immigrazione clandestina e tutte quelle politiche distruttive della famiglia costituzionalmente sancita. Una politica che, da destra, dica un forte NO a quest'Europa delle banche che tende a sopprimere le sovranità nazionali, in favore di un ordine mondiale dettato dalle lobbies. 
In Italia è infatti mancata una destra sociale capace di opporsi ai governi di 'larghe intese' e nominati dal Presidente della Repubblica, esautorando il popolo dalla sua sovranità. Governi rivelatisi fallimentari, nocivi e privi di qualsiasi piano di rilancio, governi che non hanno cambiato la legge elettorale, non hanno fatto i veri tagli alla politica e alla spesa pubblica, che hanno cambiato solo il nome alle tasse, che si preparano a svendere i gioielli di famiglia, che hanno rimandato ogni problema al semestre italiano, che hanno visto la luce in fondo al tunnel, ma sono stati smentiti dai dati ufficiali che parlano di calo del PIL e dell'occupazione, e che anche oggi si preoccupano in sostanza solo di mantenere le proprie poltrone. Governi servi di Bruxelles, che non fanno gli interessi del popolo e speculano sui fondi destinati all'accoglienza e ai fenomeni immigratori.
La verità, amara per tutti e soprattutto per chi c'ha creduto con tutte le forze, è che chi ha rappresentato questa destra, di fatto, ha negli anni scorsi fallito. Per esempio, nel Lazio, chi ha guidato la provincia nel 1998 ha poi perso le elezioni dopo una 'grigia esperienza', come lo stesso è accaduto alla regione Lazio nel 2000, più che altro per inesperienza e superficialità, laddove poi, riconquistata la stessa nel 2010, non si è riusciti neanche a terminare il mandato a causa del cannibalismo correntizio e dei tanti 'rubagalline'. E infine è sotto gli occhi di tutti il fallimento della destra a Roma, approdata alla guida del Campidoglio nel 2008 e sconfitta nel 2013 da un Marino, oggi rivelatosi disastroso per la città, senza lasciar la benché minima impronta, di destra, nel governo capitolino. Piaccia o no, si discuta quanto si vuole sulle motivazioni, ma questa classe dirigente ha fallito o meglio, ha fallito un'intera generazione, quella che Alessandro Giuli descrive perfettamente nel suo libro 'Il passo delle oche'. Non si sono dimostrati all'altezza e ora, dopo aver perso quasi tutte le poltrone, si riscoprono di destra, cosa che hanno dimenticato quando erano alla guida delle istituzioni. Non sono credibili e, come nella natura dei cicli della storia, devono andare a casa, sostituiti da una nuova classe dirigente, che magari emerga dalla base e dalla meritocrazia, e non dal poltronismo esasperato o dal correntismo autolesionista. Ecco perché Riva Destra fa le sue scelte di pensare al DOMANI, a quando esaurito del tutto il tempo degli ex colonnelli di AN e consumati gli ultimi colpi di coda di questa classe dirigente di falliti, ci sarà spazio per dei nuovi volti e si ricostruirà dalla base una nuova destra. Prima cosa, quindi, voltare pagina: basta colonnelli.
ENERGIA IN MOVIMENTO: 
GLI ELETTORI DI DESTRA SI SONO RIVOLTI 
ALTROVE O NON SONO ANDATI A VOTARE
Come riportato poi nell'ultima mozione di Riva Destra, approvata nel marzo scorso su Facebook - la nostra sezione virtuale - e presentata a Roma il 6 aprile 2014 alla convention 'Difendiamo l'Italia', nelle scorse elezioni non è apparso credibile il progetto di ALLEANZA NAZIONALE: sarebbe stato più coerente allora parlare di MSI. FRATELLI D'ITALIA sta infatti vedendo naufragare il pur lodevole progetto di riunificazione delle destre 'diffuse', poiché a fianco di un'apparente apertura verso altri movimenti, maschera in realtà una politica di pura annessione, peraltro condotta in buona parte da personaggi non più credibili, i quali hanno fallito già miseramente le loro occasioni di governo e tentano oggi di riciclarsi, riammantandosi di destra. Non ha convinto infatti chi di fatto ha sostenuto il governo Monti, chi ha nel passato partecipato da protagonista al fenomeno dei colonnelli e soprattutto chi, dopo aver fallito a Roma o nel Pdl, dove avrebbe dovuto fare l'ala destra, ha dato vita a un minestrone con personaggi di ogni genere. E le minestre riscaldate, e peraltro andate a male, non hanno mai funzionato.
Sono stati rifiutati dagli elettori di destra coloro che hanno scelto il NUOVO CENTRO DESTRA di Alfano, il frutto di un accordo politico di sostegno a governi non votati, scelti altrove, a Bruxelles o nelle segreterie di partiti di sinistra, ai quali ci sentiamo profondamente alternativi, tanto politicamente, quanto eticamente. Siamo contro le larghe intese, specialmente se poi dimostrano di perseguire interessi diametralmente opposti a quelli del nostro popolo. Troppo opportunismo, troppo attaccamento alle poltrone - che per noi sono uno strumento, non un fine - se non puro tradimento. 
FORZA ITALIA a noi sembrava rappresentare l'unica soluzione concreta e alternativa alla sinistra. Si è rivelato un bacino elettorale che si edifica ancora solo sulla popolarità del suo leader Silvio Berlusconi, capace si di attrarre il consenso di milioni di italiani, ma con un conseguente e inevitabile capolinea anagrafico in arrivo e con una 'spada di Damocle' giudiziaria che ne influenza le scelte, a colpi di sentenze folli. Forza Italia ha una classe dirigente spesso non all'altezza della situazione e non ha ancora prospettato poi nessuna soluzione concreta, troppo occupati in altre faccende. Il suo risultato elettorale è insufficiente, il suo ruolo partitico indecifrabile e la perdita di milioni di voti è poi aggravata dalle recenti dichiarazioni e prese di posizione di personaggi equivoci. Appare difficile, visto il cerchio magico di Dudù e compagne che fa da tappo e si lancia in esternazioni incomprensibili per un elettorato di destra, che al suo interno possa svilupparsi e crescere, una nuova destra, movimentista, sociale e nazionale, che potrebbe dare un contributo concreto e veder oggi sopravvivere alcune sue storiche battaglie, tornate prepotentemente attuali.
Capitolo a parte merita chi ha scelto la LEGA NORD o il movimento di BEPPE GRILLO. La Lega conduce da tempo, su alcuni temi, delle battaglie assolutamente condivisibili e Matteo Salvini è furbo e accattivante, dice anche cose di destra nonostante sia cresciuto in un centro sociale e nei congressi della Lega capeggiava la lista dei 'comunisti padani'. Ha capito che il vuoto a destra può essere colmato. Tolga allora quell'invedibile, e incompatibile, 'per l'Indipendenza della Padania' dal nome ufficiale della Lega e sostituisca quel 'Nord' con 'tricolore'. Ecco, una Lega Tricolore, che non lanci certi appelli al voto di destra al mero serbatoio elettorale per far eleggere indipendentisti padani che parlano ancora di 'terùn', che cantano canzoni ingiuriose contro gli italiani del meridione o che strappano quel tricolore alle loro sagre di paese, ma lasci crescere una nuova classe dirigente su tutto il territorio nazionale. In ogni caso Riva Destra è pronta a sostenere d'ora in poi singole battaglie, ritenute giuste e di destra, provenienti dalla Lega di Matteo Salvini. Non altro, per ora. Riva Destra comunque farà formale invito al segretario della Lega Nord per un dibattito e confronto pubblico su questi temi.
Venendo ai grillini. è sempre più evidente poi come il voto di 'protesta da destra' andato a ingrossare le file del 5 Stelle, sia servito ad aumentare la rappresentanza politica di chi quel movimento lo gestisce sul territorio, non di certo Grillo o Casaleggio. E' infatti dai tempi del famoso 'D'Alema dì qualcosa di sinistra', rivolto da Nanni Moretti a tutta l'allora classe dirigente post-comunista, che la sinistra 'culturale e movimentista', non partitica, si è organizzata in movimenti e associazionismo di area (es. Popolo viola, quelli del 'se non ora quando', ecc). Lo hanno fatto da sempre, rubando il monopolio di temi come l'ambiente, i comitati di quartiere targati politicamente o di questioni tipo la Tav. Sono i sinistroidi liberi pensatori, i benpensanti radical chic, i falsi disoccupati organizzati e le angurie varie, verdi fuori e rossi dentro. Loro hanno intuito da subito come il 5 Stelle potesse essere un ottimo cavallo di Troia per farsi eleggere con 20-30 cliccate e hanno iniziato a gestire, anche sul web, il movimento sul territorio mentre nasceva. Pensate a chi volevano come Presidente della Repubblica o a come non facciano opposizione a Marino a Roma, a chi volevano come alleato in Europa (i Verdi...) o a come hanno votato per l'abolizione del reato di clandestinità, o infine al ringhioso antiberlusconismo che li caratterizza sempre e comunque. Sono queste le persone che di fatto siedono sugli scranni di Parlamento, consigli regionali, comunali e municipali. Voti di protesta da destra...che vanno a sinistra.
Risultato? Quasi il 50% degli elettori sono rimasti a casa e con il pieno fatto dal Pd e comunque anche dai grillini, è logico pensare che in tanti siano elettori di destra. E' verso l'astensionismo quindi, che dobbiamo rivolgere lo sguardo e le attenzioni: a chi si è sentito tradito dalla destra che non c'è più, se non nelle poltrone dei colonnelli che l'hanno distrutta, sputando in faccia ai sacrifici, alle speranze, alla buona fede di chi ha creduto in quella destra di ieri, a chi sogna una destra vera e forte, con leader di destra.
ENERGIA IN MOVIMENTO: 
A DESTRA SERVONO NUOVE FACCE
E' chiaro che è anche una questione di facce. Di facce nuove. Lo si può rigirare come lo si vuole, ma il dato è incontrovertibile. Questa destra in coma profondo ha bisogno disperato di nuove facce. Referto impietoso, certo. Ma vero. Perché è una destra che non sa cambiare, questa. Che addirittura rifiuta di cambiare. E che vive nel timore di perdere quel che è rimasto. Una destra che sa solo aspettare. E mentre attende una fine è incapace di immaginare un inizio. E chi e che cosa potrà mai avviarlo un nuovo inizio. Tutt'intorno è movimento, è rinnovamento, è velocità. La politica corre. Come la vita. E' nella natura umana il rinnovamento. La voglia e la ricerca di nuovo sono sempre vincenti. Ecco perché appare come un nonsenso quel che sta accadendo nel campo della destra. Anzi, quel che non sta accadendo. La mancanza non solo di capacità di analisi. La mancanza di comprendere quanto sia urgente il ricambio. Anche generazionale. Una mancanza di umiltà che un gruppo dirigente -ieri fortunato e vincente oltre i suoi meriti e oggi superato e sconfitto- avrebbe dovuto possedere. Invece, molti dei protagonisti della stagione che fu, ancora stanno li. Sperando nell'eterna possibilità di un riciclo. E allora ecco la smania di apparire, la bramosia dell'intervista, la ricerca della telecamera. E l'ammiccamento furbetto e saputello. Ci provano. E provano pure ad organizzarsi. Provano addirittura a ricucire rapporti dopo essersi scornati e osteggiati per anni. Dopo aver sbagliato di tutto e di più. Dopo aver strappato quel biglietto vincente della lotteria che s'erano trovati in tasca e che non avevano neppure acquistato. Non se ne fanno una ragione. Dimostrando così che la politica può diventare una vera e propria malattia, che meriterebbe di essere studiata e curata. Che, a guardarli bene, malati lo sembrano davvero. Mai un dubbio. Mai un'incertezza. Sorretti da una sicumera che fa a pugni con la realtà. Realtà che spiega che non basta più intortare qualche allocco. Realtà che segnala la fine di tante storie. Alcune per bene, altre meglio non dire. Perché di quelle facce non se ne può più. Poco importa se incartapecorite dal tempo o liftate dal chirurgo.
Eh, già, a destra si unisce si con le idee e i programmi, ma soprattutto con i leader. A destra c'è l'individuo, a sinistra la massa. Servono quindi nuovi leader: vanno ricercati, supportati e valorizzati. Ne è pieno il nostro territorio, sia politico che lavorativo. Gente che si è messa sotto e si è fatta eleggere o ha raggiunto importanti traguardi da soli, senza raccomandazioni, contando sulle proprie forze, mettendoci la faccia e non mettendosi in vendita. Sono i primi a essere incazzati con questa classe dirigente, ma rischiano di non emergere o, peggio ancora, di restare sfiduciati e quindi disinteressati. Riva Destra, coerentemente con quanto esposto, ha eletto a Roma, all'unanimità un giovane consigliere regionale del Lazio come proprio 'Presidente onorario'. Fabrizio Santori è figlio della destra sociale ed è un combattente, radicato sul territorio romano e laziale, già esperto nelle istituzioni, e può certamente costituire una speranza 'nazionale' per la destra tutta. Lo abbiamo 'scelto' con queste motivazioni: ''a destra serve rinnovamento, con fatti concreti. Occorre dare spazio a energie fresche, a nuovi volti, preparati, credibili e coraggiosi: abbiamo cosi' deciso di conferire, per acclamazione, la carica di Presidente onorario, al consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori. Crediamo che per ricostruire la destra italiana occorra individuare 'dal basso' nuovi leader, lasciare che sia la meritocrazia a farli emergere e sostenerli con tutte le forze. Santori, con i suoi 35 anni e con la sua credibilità ed esperienza conquistate sul campo a suon di preferenze prese, per noi rappresenta senz'altro tutto questo. Abbiamo rinunciato al richiamo anche simbolico dei colonnelli, poiché crediamo sia ora di pensionare definitivamente chi ha fallito nelle occasioni di governo, dimenticando di essere di destra quando doveva dimostrare la differenza. E' tempo, appunto, di rinnovamento''. 
Coerenza e coraggio nel dare seguito alle parole.
ENERGIA IN MOVIMENTO. 
LISTE RIVA DESTRA E UNA GRANDE 
MANIFESTAZIONE NAZIONALE: 
"LA DESTRA SEI TU".
Quando sarà esaurito del tutto il tempo degli ex colonnelli di AN e di tutti coloro che di Berlusconi Silvio campano e hanno campato, che stanno ancora lì, abbarbicati, e invece dovrebbero bellamente andarsene a casa. Tutti. Quelli ancora affamati di notorietà e riflettori e quelli con data prossima di scadenza. Tutti via, così si riparte. E consumati quindi gli ultimi colpi di coda di questa classe dirigente di falliti, ci sarà spazio quindi per dei nuovi volti e si ricostruirà dalla base una nuova destra. Non siamo i soli a pensarla in questo modo, non siamo gli unici a sentirsi orfani. In tanti sognano quello che sognamo noi e rifiutano di rimpantanarsi nel passato e nelle minestre riscaldate. Noi vogliamo essere le avanguardie nel creare le basi per una nuova destra, vogliamo essere parte attiva di questo nuovo humus sul quale germoglieranno nuove piante, nuove energie, nuovi leader. A popolo di destra coraggioso, ci saranno comandanti coraggiosi per un futuro che ci appartiene, ma che dobbiamo riconquistarci, da soli. 
Scendendo nel concreto e nell'immediato, Riva Destra intende consolidarsi sul territorio con persone che vogliano imbracciare la bandiera del rinnovamento a destra. Persone consapevoli che 'La destra sei Tu' non sia solo uno slogan stile 'I want you', ma un'assunzione di responsabilità. Abbiamo bisogno di militanti che organizzino sul territorio la presenza di Riva Destra, che individuino altre persone capaci o sostengano chi sta già facendo questo lavoro tra mille difficoltà. 
Anche per stimolare e per simbolizzare questa necessità di rotture col passato, potranno essere presentate liste di Riva Destra nelle prossime elezioni amministrative o verranno proposte nostre candidature 'indipendenti' nelle liste locali ritenute 'meno distanti'. 
Bisogna lavorare sin d'ora nell'organizzazione di una grande manifestazione nazionale ove si possano presentare i frutti del lavoro svolto e una prima schiera di nuova classe dirigente, da sostenere, incoraggiare, rafforzare: tra loro emergeranno i nuovi leader di cui abbiamo bisogno. Non altrove e senza bisogno di allenatori che hanno fallito. 
Siamo indubbiamente in un momento di crisi economica, politica e morale, il cittadino si sente sperduto, senza punti di riferimento. Si facciano avanti e si assumano le responsabilità di dare una speranza le persone perbene, oneste, coraggiose e capaci. Possibilmente di destra. Riva Destra c'è e grida forte: 'Presente!'. 

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martedì 8 luglio 2014

A DESTRA SERVONO FACCE NUOVE !

E' chiaro che è anche una questione di facce. Di facce nuove. Lo si può rigirare come lo si vuole, ma il dato è incontrovertibile. Questa destra in coma profondo ha bisogno disperato di nuove facce. Referto impietoso, certo. Ma vero. Perché è una destra che non sa cambiare, questa. Che addirittura rifiuta di cambiare. E che vive nel timore di perdere quel che è rimasto. Una destra che sa solo aspettare. E mentre attende una fine è incapace di immaginare un inizio. E chi e che cosa potrà mai avviarlo un nuovo inizio. Tutt'intorno è movimento, è rinnovamento, è velocità. La politica corre. Come la vita. E' nella natura umana il rinnovamento. La voglia e la ricerca di nuovo sono sempre vincenti. Ecco perché appare come un nonsenso quel che sta accadendo nel campo della destra. Anzi, quel che non sta accadendo. La mancanza non solo di capacità di analisi. La mancanza di comprendere quanto sia urgente il ricambio. Anche generazionale. Una mancanza di umiltà che un gruppo dirigente -ieri fortunato e vincente oltre i suoi meriti e oggi superato e sconfitto- avrebbe dovuto possedere. Invece, molti dei protagonisti della stagione che fu, ancora stanno li. Sperando nell'eterna possibilità di un riciclo. E allora ecco la smania di apparire, la bramosia dell'intervista, la ricerca della telecamera. E l'ammiccamento furbetto e saputello. Ci provano. E provano pure ad organizzarsi. Provano addirittura a ricucire rapporti dopo essersi scornati e osteggiati per anni. Dopo aver sbagliato di tutto e di più. Dopo aver strappato quel biglietto vincente della lotteria che s'erano trovati in tasca e che non avevano neppure acquistato. Non se ne fanno una ragione. Dimostrando così che la politica può diventare una vera e propria malattia, che meriterebbe di essere studiata e curata. Che, a guardarli bene, malati lo sembrano davvero. Mai un dubbio. Mai un'incertezza. Sorretti da una sicumera che fa a pugni con la realtà. Realtà che spiega che non basta più intortare qualche allocco. Realtà che segnala la fine di tante storie. Alcune per bene, altre meglio non dire. Perché di quelle facce non se ne può più. Poco importa se incartapecorite dal tempo o liftate dal chirurgo. 

di Fabio Sabbatani Schiuma 

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mercoledì 18 giugno 2014

RIVA DESTRA HA BISOGNO DI VOI ! LA POLITICA HA BISOGNO DI RINNOVAMENTO !

Se sei stanco della vecchia politica, 
di quelli che cambiano nomi ai partiti per non cambiare nulla, 
dei venditori di pentole e di tutti quelli che hanno rovinato il Paese, VIENI CON NOI SULLA RIVA DESTRA!!!
Aderisci ad uno dei nostri comitati locali 
o aprine uno nella Tua città!!
Combatti con noi per la Democrazia!!!
Abbiamo bisogno di Te!!!
Contattaci alla casella postale: rivadestra@gmail.com 
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