Aggiornamenti e News

venerdì 24 aprile 2015

C’È BISOGNO DI SOVRANITÀ: POPOLARE !!!

Il primo articolo della nostra Costituzione, dopo aver definito l’Italia come una Repubblica, stabilisce, al secondo capoverso che “la sovranità appartiene al popolo”.
I latini avrebbero detto: "in claris non fit interpretatio”, nel senso che la norma è cosi chiara che non c’è bisogno di interpretazione. Detentore unico dell’esercizio del potere in Italia, è il popolo: principio questo che è la spina dorsale delle democrazie. 
Tuttavia, assistiamo ormai da tempo, ad una progressiva, inesorabile e sembra inarrestabile sottrazione della sovranità all’unico soggetto detentore, il popolo appunto. 
Un processo che, a mio parere, aggrava la crisi economica, morale, etica del nostro paese. E non mi riferisco alle limitazioni di sovranità previste dalla stessa Costituzione per la partecipazione a soggetti di diritto internazionale, della quale parlerò nel mio prossimo intervento, ma a quel “furto” di sovranità che sta facendo piombare nell'oblio il Bel Paese. 
Tutto ha inizio con il cd. “Porcellum”, sistema elettorale dichiarato incostituzionale dal Giudice delle Leggi, con la sentenza di gennaio 2014, che eliminò la possibilità per l’elettore di scegliersi il suo rappresentante. Da qui una serie di “Parlamenti” e di parlamentari si sono succeduti alla guida del Paese disintegrando, col passare del tempo, qualsiasi tipo di contatto, collegamento, rapporto con il corpo elettorale. In effetti che bisogno c’era più di ascoltare le istanze dei cittadini, di provare a dare risposte concrete, se era sufficiente essere amico del segretario di partito per aver certezza della elezione in Parlamento? E’ naturale che ogni istanza dei cittadini venisse considerata un fardello che non si aveva la necessità ed io dico il dovere di risolvere, perché tanto l’elettore era stato derubato del suo potere di scegliere quale personaggio potesse rappresentarlo.
Le segreterie che i Parlamentari avevano presso i collegi in cui erano eletti, e presso le quali i cittadini potevano rivolgersi per presentare le loro istanze, che potevano servire come spunto per la formazione delle leggi, sono state via via eliminate. Da qui una involuzione galoppante del rapporto tra eletti ed elettori, che ha determinato per i primi l’allontanamento dai secondi, e per questi ultimi una “solitudine politica” che ha aggravato quelle crisi economiche, sociali, etiche e morali e che rischiano, con il passare del tempo di esplodere in maniera terrificante. Anche i provvedimenti legislativi che partorisce il Parlamento sono testimonianza dello scollamento tra rappresentati e rappresentanti, perché portano con sé, una indifferenza strisciante, sprezzante ed irritante verso quelli che sono i problemi della vita reale dei cittadini: e ciò è conseguenza della distanza siderale che i cittadini hanno dai Parlamentari. 
Se la Corte Costituzionale da un lato ha evidenziato l’illegittima costituzionale del Porcellum, costringendo il Parlamento a legiferare in merito per ripristinare il rapporto tra eletto ed elettore ( suffragio universale e diretto), dall'altro i cittadini, contrariamente a quanto succede oggi, devono pretendere dai Parlamentari, che lo svolgimento del proprio mandato sia caratterizzato dalla trasposizione in Parlamento di quelle che sono le loro esigenze ed i loro bisogni. Tutto il corpo elettorale, deve fare in modo che il freddo glaciale nel rapporto tra cittadini e parlamentari, che ha determinato il Porcellum, in attesa di una legge che lo rinsaldi, sia scongelato dalle proprie proposte, idee, proteste, pretendendo risposte concrete, verificabili sui territori. 
Naturalmente questa è solo la prima fase di un processo che ha la necessità di concludersi con la definizione di un sistema elettorale, attraverso il quale chi siederà in Parlamento debba avere un rapporto così stretto con i cittadini da non poterne eludere e deludere le istanze. 
In mancanza di ciò rischieremmo veramente che il popolo si riappropri della sovranità utilizzando modi poco ortodossi, che nulla hanno a che fare con il vivere civile, ma che diventano gli unici da utilizzare.
Dott. Francesco DE NOIA 
Coordinatore Regione Puglia Riva Destra

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mercoledì 22 aprile 2015

CONVEGNO: VERSO UNA LEGA NAZIONALE A ROMA.

Bandiere tricolore, un vecchio documentario in bianco e nero dai toni “nostalgici”, la distribuzione del “pane sociale” in sala, qualche saluto romano tra i partecipanti e, a sorpresa, le note dell’inno russo.
A Roma l’europarlamentare Borghezio ha lanciato la Lega Nazionale: “Un progetto per federare tante realtà - dice - e costruire una grande Italia”. Non un partito, quindi, ma “un movimento polifonico, complementare alla Lega Nord e a Noi con Salvini dove gli uni possono discutere con gli altri”. “Non fondiamo nulla”, precisa Borghezio che assicura anche di avere la benedizione politica del suo segretario. La sala  è stracolma. All'ingresso spicca un tavolino con i libri: Franciavanguardia, Vie traverse, L’intellettuale dissidente, gli ultimi numeri di l’Uomo libero  e, a sorpresa, il Libro Verde di Muammar Gheddafi. Nel parterre ci sono esponenti della destra romana “ma non solo”, insiste Borghezio che a sostegno della tesi cita la presenza dei socialisti di Rinascita e quella di Giulietto Chiesa. Borghezio parla anche di “una Roma offesa, stuprata e vilipesa da contrapporre a quella del lavoro e della onestà perché a Roma si mangia, si beve e si soffre più che in ogni altro posto del Mondo”. La platea si scioglie. È un tripudio di applausi per l’economista Nino Galloni, il professore Giuseppe Valditara, Fabio Sabbatani Schiuma, Giorgio Vitangeli, Giuseppe Vatinno, Gino Marra. Poi suona l’inno russo. È un omaggio a Aleksandr Dugin, consigliere della Duma. In perfetto italiano ringrazia la sala per l’accoglienza e se la ingrazia subito con una battuta: “Siamo tutti figli di Roma - esordisce - Ringrazio tutti gli italiani che hanno appoggiato la mia patria contro le sanzioni imposte e totalmente ingiuste che castigano il nostro popolo”. Dugin è uno dei massimi esponenti del pensiero ebraista. Amico e, per certi aspetti “allievo” di Alain de Benoist, è una vecchia conoscenza del mondo di destra italiano. 


Riva Destra partecipa al convegno VERSO UNA LEGA NAZIONALE.


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sabato 18 aprile 2015

DESTRA:'RIVA DESTRA':COORDINATORI STORACE VENGONO DA NOI

(ANSA) - ROMA, 18 APR -"Il progetto di riposizionare i nostri valori nel quadro della politica nazionale continua a macinare consensi. E' di oggi la notizia dell'adesione a Riva Destra di Lorenzo Sartiè, attuale portavoce de 'La Destra' a Padova, e del professor Sergio Senes, già portavoce sempre de ' La Destra' a Oristano". Lo afferma l'ufficio stampa del movimento Riva Destra che annuncia per martedì prossimo, 21 aprile, a Roma un convegno di 'Rinascita' dal titolo 'Verso una Lega Nazionale" (ore 15, Salone Margherita, via dei due Macelli, 75), nel quale sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Matteo Salvini, Vittorio Feltri, Giuseppe Valditara, Aymeric Chauprade, europarlamentare del Front National, Vincenzo Sofo di Mille Patrie, oltre a quello del segretario di Riva Destra Fabio Sabbatani Schiuma. "Il comitato nazionale - riferisce inoltre l'Ufficio Stampa - ha accolto all'unanimità, con votazione on line, la proposta del segretario Sabbatani Schiuma, del portavoce nazionale Alfio Bosco e del responsabile dell'Organizzazione Giuseppe Murè di affidare rispettivamente a Sartiè il ruolo di coordinatore di Riva Destra a Padova, con un commissariamento regionale di 6 mesi per pianificare il radicamento di Riva Destra in Veneto, e al professor Senes il ruolo di coordinatore regionale in Sardegna, con il coordinamento 'ad interim' di Oristano". "Riva Destra - conclude la nota - rafforza così la sua presenza sul territorio nazionale e continua la sua azione di ricostruzione dopo il fallimento di Fini e dei suoi colonnelli, nessuno escluso". (ANSA). SES 18-APR-15 19:28 NNNN

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RIVA DESTRA, ADERISCONO GLI EX 'LA DESTRA' SARTIE' E SENES IN VENETO E SARDEGNA.

MARTEDÌ 21 CONVEGNO A ROMA CON SALVINI, FELTRI E FRONT NATIONAL, 9 MAGGIO A VIBO VALENTIA. 
ROMA, 18 apr - "Il progetto di riposizionare i nostri valori nel quadro della politica nazionale continua a macinare consensi. E' di oggi la notizia dell'adesione a Riva Destra di Lorenzo Sartiè, attuale portavoce de 'La Destra' a Padova, e del professor Sergio Senes, già portavoce sempre de ' La Destra' a Oristano". Lo dichiara in una nota l'Ufficio Stampa del Movimento Riva Destra
"Il comitato nazionale - continua la nota - ha accolto all'unanimità, con votazione on line, la proposta del segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma, del portavoce nazionale Alfio Bosco e del responsabile dell'Organizzazione Giuseppe Murè di affidare rispettivamente a Sartiè il ruolo di coordinatore di Riva Destra a Padova, con un commissariamento regionale di 6 mesi per pianificare il radicamento di Riva Destra in Veneto, e al professor Senes il ruolo di coordinatore regionale in Sardegna, con il coordinamento 'ad interim' di Oristano. 
Riva Destra - prosegue la nota - rafforza così la sua presenza sul territorio nazionale e continua la sua azione di ricostruzione dopo il fallimento di Fini e dei suoi colonnelli, nessuno escluso, e di confronto con Matteo Salvini, partendo dai contributi di Pietrangelo Buttafuoco e dalle idee del laboratorio culturale 'Mille Patrie', a cui abbiamo aderito da subito.
Martedì 21 aprile - conclude la nota - a Roma (siamo tra i promotori) parteciperemo al convegno di 'Rinascita' dal titolo 'Verso una Lega Nazionale" (ore 15, Salone Margherita, via dei due Macelli, 75), nel quale sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Matteo Salvini, Vittorio Feltri, Giuseppe Valditara, Aymeric Chauprade, europarlamentare del Front National, Vincenzo Sofo di Mille Patrie, oltre a quello del nostro Segretario Nazionale Fabio Sabbatani Schiuma
La prossima tappa della campagna 'La Destra Riparte', invece è prevista per sabato 9 maggio a Vibo Valentia". 

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BOLDRINI:SCHIUMA(RIVA DESTRA), PRESIDENTE CAMERA VUOLE RADERE AL SUOLO ANCHE GARBATELLA ED EUR?

ROMA, 18 apr - "Prendiamo atto che quella sul Foro Italico sia per la presidente della Camera solo una guerra ideologica contro quella che fu il Foro Mussolini. Ci aspettiamo ora dalla Boldrini una proposta articolata per radere al suolo i quartieri Eur e Garbatella, per depurare Roma da qualsiasi scoria fascista, anche urbanistica". 
Lo dichiara in una nota Fabio Schiuma, segretario nazionale del movimento Riva Destra e già vicepresidente del consiglio comunale di Roma. 

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sabato 11 aprile 2015

Via la patria potestà ai rom che sfruttano i figli.

Fabio Sabbatani Schiuma* Matteo Salvini solleva un problema scottante, quello della patria potestà dei genitori rom che sfruttano i loro figli. Sono 15 anni che, da consigliere e vicepresidente del...
Fabio Sabbatani Schiuma
Matteo Salvini solleva un problema scottante, quello della patria potestà dei genitori rom che sfruttano i loro figli. Sono 15 anni che, da consigliere e vicepresidente del consiglio comunale di Roma, ho fatto questa battaglia con proteste sotto il Tribunale dei Minori, ordini del giorno e mozioni fatte approvare, ma senza poi concreti risultati per la mancanza di volontà dei sindaci susseguitesi nel tempo.
In sostanza, vanno intensificate le indagini sui genitori rom che sfruttano i loro figli, al fine di sospendere o toglierne la patria potestà e garantire, mediante l’affidamento a istituti preposti, il diritto all’infanzia. Bisogna sensibilizzare le istituzioni del territorio e sollecitare gli uffici Minori delle questure per accertare i casi in cui sussista il reato di riduzione in schiavitù, previsto dal codice penale, per cui è possibile incriminare i genitori di quei bimbi rom costretti a mendicare, chiedendo elemosina o addirittura a delinquere in reati di borseggio, ma anche di furti in appartamenti. 
A Roma il Nucleo Assistenza Emarginati dei Vigili Urbani andrebbe potenziato e occorre una pronta segnalazione all’Ufficio Minori della Questura dei casi sospetti, per avviare le indagini dovute, evitando poi la sistematica disposizione del «ricongiungimento con il nucleo familiare» disposta dal Tribunale dei Minori, nonostante le quotidiane scene di sfruttamento di minori per accattonaggio o il loro utilizzo per il compimento di piccoli reati. Nella pseudo-cultura nomade l’accattonaggio dei figli è considerato dai genitori un dovere alla contribuzione all'economia domestica, dirlo non è politically correct. Ma chiedere l'applicazione della legge, come avverrebbe nei confronti di qualsiasi coppia è ancora lecito?

Oggi su "IL TEMPO". 

Fabio Sabbatani Schiuma,
Segretario nazionale di Riva Destra, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Roma.

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