Aggiornamenti e News
venerdì 16 ottobre 2020
Bellissima intervista a Giorgia Meloni.
giovedì 15 ottobre 2020
MORTE JOLE SANTELLI: RIVA DESTRA (FDI), ITALIA INTERA PERDE DONNA CORAGGIOSA.
martedì 13 ottobre 2020
6 DOMANDE SUL NUOVO DECRETO !
domenica 11 ottobre 2020
Giorgia Meloni scende in campo per Roma. L'immediato sostegno di Riva Destra.
Non sarà candidata a sindaco di Roma per il centrodestra, ma s'impegnerà «come se lo fosse».
A fianco di Giorgia Meloni si schiera Riva Destra, il movimento politico guidato da Fabio Sabbatani Schiuma federato da oltre due anni con i conservatori e sovranisti di Fratelli d'Italia come ci conferma questa breve nota, che riportiamo integralmente.
"Il tour di Roma, nei suoi quartieri, in mezzo alla gente che ne vive i problemi e chiede soluzioni, è l'ennesima conferma dell'amore che Giorgia nutre per la sua città e la sua gente. Lei che gode di stima e rispetto a livelli oramai internazionali, vista anche la recente nomina a capo dei conservatori europei, capace in due anni di aver riunito una destra frantumata e dispersa, disegnandone nuovi confini, sarà la marcia in più della coalizione per liberare Roma e darle lo status giuridico e restituirle la dignità che merita la capitale d'Italia e il centro della cristianità". Lo dichiarano Lorenzo Loiacono e Fabio Sabbatani Schiuma, rispettivamente coordinatore di Roma Capitale e segretario nazionale di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia, assieme a Enrico Kauffmann, capo della segreteria politica e al coordinatore regionale Marco Micacchi. "Nel complimentarci -continua la nota- per l'incarico ricevuto dalla consigliera regionale di Fratelli d'Italia Chiara Colosimo nel coordinare l'impegno per Roma della nostra impagabile leader, confermiamo di essere al suo fianco con la nostra militanza, le nostre migliori energie umane e i nostri progetti per la città"
venerdì 9 ottobre 2020
DOMANI PARLAMENTARI DI FRATELLI D'ITALIA DE BERTOLDI, DE CARLO E RIZZETTO A RIUNIONE DI RIVA DESTRA NORD-EST A PESCHIERA DEL GARDA
Domani, Sabato 10 ottobre, a Peschiera del Garda (Verona), le delegazioni regionali di Riva Destra del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia s'incontreranno per fare il punto della situazione, a esattamente due anni di distanza dal patto federativo con Fratelli d'Italia, stipulato ufficialmente con l'intervento della stessa Giorgia Meloni alla Direzione Nazionale di quello che fu il primo circolo di Alleanza Nazionale, evolutosi oggi in movimento oramai nazionale. Hanno così annunciato la loro presenza il neo senatore Luca De Carlo, coordinatore di FdI nel Veneto, insieme ai suo omologo nel FVG, il deputato Walter Rizzetto, e al senatore Andrea De Bertoldi di Trento, i quali presiederanno i lavori insieme a Fabio Sabbatani Schiuma e Angelo Bertoglio, rispettivamente segretario e vicesegretario nazionali di Riva Destra, accompagnati dal capo della segreteria politica Enrico Kauffmann. Tra la mattina, ore 11 e il pomeriggio, ore 15, presso la sala consiliare di piazza San Marco, si alterneranno gli interventi dei coordinatori del movimento nelle regioni interessate: Marika Diminutto insieme al coordinatore di Udine Lorenzo Codarin e a Marco Ciani, responsabile Lavoro e Finanze di Riva Destra nel FVG, Giuseppe Fiorito e Roberto Biscaglia, vice coordinatore del Trentino Alto Adige, presenti con Concetta Patrizia Strano, coordinatrice di Trento, il vice Stefano Marletta e i neo eletti consiglieri comunali Cristina Luzzi (Rovereto) e Pino Urbani (Trento) e Sandro Taverna, quest'ultimo reduce dalla campagna elettorale a Treviso, da pochi giorni alla guida di Riva Destra nel Veneto, il quale annuncerà i nomi del nuovo organigramma regionale, oltre a Stefano Ervas già confermato dell'esecutivo nazionale. La scelta del luogo non è poi affatto casuale e non è per meri motivi geografici. A Peschiera del Garda infatti, a fare gli onori di casa ci saranno anche Filippo Spadafora di Riva Destra con il vicesindaco Elisa Ciminelli, la quale, con il primo cittadino Orietta Gaiulli, avevano annunciato la propria adesione a Riva Destra lo scorso primo luglio, in occasione dell'annuale festa tricolore di Riva Destra tenutasi a Roma e alla presenza del capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia Francesco Lollobrigida".
Lo comunica una nota di Riva Destra.
giovedì 8 ottobre 2020
Riceviamo e pubblichiamo dal nostro Michael Anthony: da rifletterci sopra e pensare ad iniziative sul territorio. La svolta a sinistra di Bergoglio: "La proprietà non è intoccabile".
Nell'ultima enciclica, Francesco parla di migranti, islam e populismo. Ma il Papa rivisita pure il concetto di "proprietà".
Francesco Boezi - Dom, 04/10/2020 - 13:59
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Un testo sfuggito all'embargo imposto dal Vaticano prima del tempo: questa è la prima informazione utile su "Fratelli tutti", il testo dell'ultima enciclica di Jorge Mario Bergoglio.
Dicono che sia la summa di questi sette anni e mezzo di pontificato. Guardando agli argomenti selezionati dal pontefice argentino, crediamo che la definizione sia corretta. Rapporti tra cattolicesimo ed islam, lotta al populismo, gestione dei fenomeni migratori ed economia sono i quattro capisaldi dell'opera dottrinale di papa Francesco. E sono anche i quattro punti su cui insiste il vescovo di Roma sin da quanto è stato eletto al soglio di Pietro. Lo spazio riservato all'ecologia questa volta dovrebbe essere minore, ma del resto questo è il papa di Laudato Sii: l'ambito ambientalista è già stato toccato con dovizia di particolari.
Qualcosa, dal punto di vista testuale, è emerso nel corso della giornata di ieri, per via dell'embargo rotto, pare, da Info Vaticana. E i blog tradizionalisti si sono fiondati sul testo spagnolo che circola sul web. Una sintesi è stata stilata da Stilum Curiae, il blog del vaticanista Marco Tosatti. La parte iniziale riguarda l'incontro tra San Francesco ed il sultano. Il Papa, non a caso, ha scelto Assisi per la firma dell'enciclica. Quell'evento storico è stato interpretato attraverso differenti lenti d'ingrandimento: gli esperti si dividono pure attorno alle fonti francescane. C'è chi pensa che quell'episodio sia un esempio di come debba essere condotto il dialogo interreligioso e chi, sostenendo che il Santo d'Italia si sia recato in Egitto al fine di convertire al cristianesimo Malik-al-Kami, rivendica invece la necessità di apporre confini precisi tra le due confessioni religiose, anche se non soprattutto in chiave gerarchica. Francesco, con ogni probabilità, pensa che sia corretta la prima interpretazione.
I focus posti sono quelli della pastorale "bergogliana". Sui migranti il Papa scrive quanto segue: "L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. Così, si arriva a pensare ingenuamente che i poveri sono pericolosi o inutili e che i potenti sono generosi benefattori". Sempre il vertice della Chiesa universale aggiunge: "Quando il prossimo è una persona migrante si aggiungono sfide complesse. Certo, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale". Esiste dunque un "diritto a non emigrare" - come aveva detto Benedetto XVI - tuttavia le condizioni attuali lo limitano parecchio. Una gestione aperturista dei fenomeni migratori continua ad essere definita come indispensabile: " Ma, finché non ci sono seri progressi in questa direzione, è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona", fa presente l'ex arcivescovo di Buenos Aires.
L'indicazione principale, almeno nel momento in cui scriviamo, non è chiara, ma sembra proprio che il Papa abbia voluto disegnare la prospettiva complessiva di un mondo immerso in un unicum storico e nelle sue conseguenze: la pandemia da nuovo coronavirus è, in questo senso, uno spartiacque per l'umanità. Sappiamo come la pensi Francesco in materia di distribuzione delle ricchezze: anche in questa circostanza sono stati posti accenti in favore della tutela delle cosiddette "periferie economico-esistenziali". Ma in chiave economica la novità - quella che balzerà agli onori delle cronache con una certa continuità, crediamo - riguarda il concetto di "proprietà".
All'interno di "Fratelli Tutti" - una titolazione che il fronte laicista ha avuto il coraggio di criticare per via della presunta discriminazione contenuta - rilegge l'accezione giuridica di "proprietà", sottolineandone la "funzione sociale". E questo potrebbe essere un passaggio criticato nella misura in cui la proprietà viene associata dalla prassi, dalla giurisprudenza e dalla tradizione occidentale ad un diritto assoluto. Bergoglio scrive che "la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata". Poi, di seguito, arriva un altro passaggio, che riguarda il "populismo". Una dottrina politica contro cui Francesco continua a sollevare perplessità.
Alla fine di una prima lettura della sintesi del testo - quello apparso appunto prima della fine dell'embargo su alcune realtà internaute - sembra lecito immaginare che l'enciclica del Papa possa essere attaccata dalla destra ecclesiastica. Il punto più discusso - lo ripetiamo - dovrebbe essere la concettualizzazione attorno al valore della "proprietà". Se il fronte tradizionale criticasse il pontefice argentino, allora verrebbe messo in campo l'ennesimo accostamento di Bergoglio al marxismo o alla teologia della liberazione.